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I Fratelli Stellari presentano “50 sfumature di alieno”


07 Sep

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Edito in cartaceo, eBook e Kindle dalla Youcanprint.

Benvenuti nella nostra unica e inimitabile navicella. Una navicella che, eccelsa, sorvola linda degli splendidi, incontaminati lidi e, sempre più limpida, fluorescente, si mescola al color al(a)to degl’intrepidi sogni, planando lib(e)rante tra fiorite e rosee, fulgide galassie.

I Fratelli Stellari son un gruppo d’avventurose persone che, senza (s)prezzo del pericolo, si riuniscono a (s)cadenze (ir)regolari per far sì che la lor passione comune per la Letteratura prenda il volo e il “volto” in libri di rinomata, divertita fattura.

Essi dispensano Cultura non da dispense, non soppesano metodicamente tristi le parole, non “si ponderano” ma, a briglia sciolta, lascian che la vividezze delle lor ribalde invenzioni fantasmagoriche, gotiche o barocche, pittate di dinamismo e astr(azion)i, assumano i contorni, senza tornii, della concretezza vivifica delle lor creative, pindariche raccolte.

Oggi, per radio, ho sentito che i Duran Duran hanno affermato che viviamo in un tempo ove la “cultura”, (pres)unta tale, è solo un patetico buffet. Cioè, la gente prende un po’ di qua e di là informazioni nozionistiche piatte e si fa scudo di citazionismi facebookiani, ma non assimila, né la Cultura vera interiorizza, non ne fa cioè pura esperienza dell’anima profumata e profonda!

Eh già.

Noi, Fratelli Stellari, abbiam invece saggiamente e raggianti già superato i confini limitanti della cultura “didattica”, scolastica, annacquata in schematismi futili e inutili, abbiam sconfitto i retorici (in)dott(rinament)i. Per sposare i cieli della perpetua immaginazione favolistica, noi, quindi, propaghiamo Cultura di C maiuscola, tale perché scevra da condizionamenti (ba)lordi e da rigide, vetuste regole dello scriver “bene”.

Noi doniamo, allegramente, spensieratezza, vivacità, regaliamo fantasia agli spazi vuoti della sterile umanità odierna, riempiamo con “folclore” e pittoresco ardore i buchi neri degli uomini scuri, affinché essi risplendano entusiasti della vita dopo le nostre serie ma giammai “seriose” narrazioni.

Di “mio”, in questa raccolta ho inserito tre miei racconti che qui non copia-incollerò per d(i)ritto di copyright.

Posso solo “auto-biografizzarmi” così: Falotico alien

Stefano Falotico sfoggia un nome da Mart(ir)e e un cognome balzano, perché questi sono omen con il suo significato/nte, cioè esattamente come lui: fantastico, bizzarro, stravagante. Étienne Falotique (ecco il suo vero nome) è un ufficiale qualificato per tutte le manovre occulte e di camouflage, nato su un pianeta dell’oscura Costellazione della Fenice; ha pubblicato molte opere di poesia e narrativa, in vendita nelle maggiori librerie della galassia.

L’autore si dichiara “Principe Pagliaccio” nonché spaziante maestro dall’anima intergalattica, funambolica e flamboyant… Sì, Falotique è un artista sideralmente faloticante! Si desta allo squillar delle te(r)se albe e assaggia le prime candide rugiade, quindi indossa il suo mantello da Superman e volteggia per ogni dove come un menestrello canterino che st(r)inge la mano a tutti gli allegri viandanti delle stelle… insaporendo la vita con il suo scibile poetico.

 

Un pezzo del sottoscritto!

 

Anche(ggiando) Neil Armstrong era dop(pi)ato, sì l’oppio che l’allunò nel total recall


26 Aug

A Neil preferisco il nulla.

“Memoriando” le imprese memorabili dei ricordi di tutta una vita, fra una meteora che ti saluta, allietando il blu dipinto di blu e la NASA forse col “bugiardino” delle “istruzioni per l’(ab)uso” d’un naso che mentì, allungandosi come Leslie Nielsen de L’aereo più pazzo…, spupazzando il satellite (che s-a-etta satanica) su cui una bandiera americana “sciovinista”, di nazisti “monopoli” capitalisti, piantò le radici del suo sfruttamento e dello schiavismo, opponendosi ai sogni lunatici dei russi con una guerra fredda a base d’eruzioni missilistiche e “aviazioni guerrafondaie-fondamentaliste” (qui, “c’azzecca” Ignazio La Russa, comunque) per il fondamento che affondò i “valori” della società “odierna”, “millenaristica” nel “puttanesimo” globale con le stelle di Hollywood tra festini e Tom Hanks di Apollo 13 che arranca nel seno di Rita Wilson, perché ora è un big (boss man?)si va in rampa(nte)…
Houston, qui Base della Tranquillità. L’Aquila è atterrata.

Sì, in seguito a complicazioni al “cuore”, è morto il primo ”uomo” sulla Luna. Una persona a cui van le mie condoglianze perché capì, come Kurt Russell di Stargate, che questo Mondo non val la pena soffrirlo, altrimenti se ti ribelli alle “tragedie” ti dan quella “capitale”, con tutta l’“America” ad aspettar l’attimo “inderogabile”, fino a prova contraria, della tua morte in diretta, ripresa da videocamere “piazzate” in culo, per la “gioia” di Homer Simpson nella sua villina a schiera, con la birra a urlare: “La mia panza se ne frega, ammazzate subito chi osò sfidare la mia scemenza!”. Sì, impazzano porno in Internet che non richiedono l’iscrizione, il tuo estratto conto di “strozzinaggio” sì però (capperi!), peggio delle violenze mascherate di queste gran fighe sfruttate a mo’ del “manubrio” guardone che un po’ è reattivo e un po’ rallenta la corsa del rutto va in vacca.

Ieri sera, conversai con un mio amico al telefono:

Lui: – Stefano, sei mai stato in un cinemino a luci rosse?

Io: – Ora, il mio nick è Travis Bickle ma mi tocca “igienizzare” già le poltroncine dei tamarri di The Space Cinema, “famoso” ritrovo di villici che “friggono” il pop corn, di cornee cornutissime, del “ragazzo” d’ordinanza, “ordinatissimo” a sbevazzar fra un film di cui capisce il suo cazzo e una tastatina nella sua patta un po’ “distratta” dalla visione, anzi “visibilissimo” ché, mentre “lei” smuove le palle, “lui” sbuffa “Pallosa questa roba”. No, solo sedermi su quelle “sedie”, ove porci e animali hanno appena consumato “chilometri” di sperma, mi costringerebbe a un bagno “caldo”, praticamente bollente, senza patata ma abrasivo dopo che “fu” corrotto.

Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l’umanità.

Sì, questa leggendaria impresa è sotto gli occhi di tutti. Infatti, dai grandi sogni, l’umanità “inte(g)ra” è passata a Luana.

Che non gira attorno alla Terra ma ti “rigira”, atterrando sulla tua “propulsione”. “Sparato” con tanto di video privato da “YouTube” casareccio.
Bello, eh? Sì, più che “darlo” a questa qui, “piissima”, scelgo di “darmelo” come sempre a gambe, in gambissima, e alla “negrona” metto su i Negrita, gruppo musicale italiano che viaggia davvero nello spazio della fantasia.

  1. 2001. Odissea nello spazio (1968)
  2. Capricorn One (1978)
  3. Apollo 13 (1995)
  4. Moon 44. Attacco alla fortezza (1990)
  5. Stargate (1994)
  6. Mission to Mars (2000)
  7. Atto di forza (1990)

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