Sì, ha avuto grande successo la sfacciataggine da me esposta del post precedente. È piaciuta molto agli uomini, e dunque continuo.
Sono anni che cerco di capire chi sono, molta gente non s’interroga mai su sé stessa, io invece sì. Indago talmente su me stesso da non capirci un cazzo. E proprio sul cazzo direi di far vertere i nostri dilemmi amletici.
L’altro giorno, come da recensione, ho rivisto quel capolavoro che è Il signore del male, ed empaticamente mi sono identificato in Victor Wong. Una sorta di Professor Occultis. Lo conoscete? È un mitico personaggio del fumetto Il grande blek. Esperto di stregoneria.
Sì, sono un provetto conoscitore dell’anti-materia. Mentre i bei biondini sono ossessionati dalle fighettine, io apro il loro cervello, dicendo loro che esistono realtà ignote ben più godibili. Più recondite di quelle gole profonde. Non mi danno retta e fanno i “satanisti” del sesso. Lercio, abominevole, da mezze calzette.
Poi, arrivano a una certa età completamente spompati, disillusi, e librano nel vuoto, giù dalla finestra, in suicidi molto “materici”, cioè si spappolano.
E dire che li stavo illuminando per ingigantire i loro piaceri, per offrire loro una prospettiva diversa, più metafisica. Invece cercano solo la loro metà, in poche parole la fica. Penando come dei dannati senza salvazione. E forse, un giorno, li metteranno in una teca di cristallo con tutto il loro liquido seminale malato. Affinché non possa spargersi per salvaguardare il bene dell’umanità. Perché le loro consorti partorirebbero dei mostriciattoli maniaci come i padri.
Fatto sta che, come detto, da qualche mese una donna bellissima, non so perché, s’intratteneva spesso con me in lunghe conversazioni. Donna davvero bella, credetemi, tant’è che un mio amico mi ha detto… e tu saresti lo sfigato? C’è gente che solo per ricevere un ciao da una figa del genere, venderebbe sua madre alla Montagnola. La Montagnola è un parco di Bologna ove c’è appunto il mercato.
Credo che le piacessi parecchio, non so perché. Anzi, mi stava quasi “violentando”. Condivideva ogni mia stronzata, ogni mia foto, e non vedeva l’ora di contattarmi. Svegliandomi pure alle tre di notte.
Al che, m’invita a Roma. Sì, lei è di Roma.
E io le dico:
– Ok, potrei anche venire ma non farmi vedere quelle facce di cazzo che di solito frequenti e con cui ti fotografi spesso.
– Che vuoi dire? Sono i miei amici.
– No, non sono i tuoi amici. Lo so io e lo sai anche tu.
– Non capisco.
– Sono quelli a cui cerchi di darla, e con tutta probabilità l’hai data per ottenere favori. Tu mi piaci davvero.
In trenta secondi netti, mi ha bloccato dappertutto. Su Facebook, Whatsapp, Instragram, dicendomi che se mi fossi azzardato a scriverle una mail di scuse l’avrebbe mostrata a quegli amici, che sarebbero venuti sotto casa mia a pestarmi a sangue.
Sì, io sono un uomo troppo sincero. Le donne vogliono essere prese sempre per il culo. Guai a dir loro la verità.
Comunque, ha ragione il mio amico. Sono “matto” in maniera leopardiana, sono una miscela metafisica di psico-magia, sociopatia benevola lontana dalla massa, ipocondria e testa di cazzo. Sì, non posso confutare queste definizioni.
Anche se spesso confuto la realtà troppo terrena.
Adesso, scusate, dopo questa donna stronza come il Diavolo, tentatrice come Satana, vado a scrivere un trattato teologico intitolato I finti preti se la godono di più.
di Stefano Falotico