Sì, ecco che la sparo grossissima.
Bernardo Bertolucci è stato sopravvalutato.
Un uomo di Parma, ove mangiava già il prosciutto crudo e, tra un affettato e l’altro, aveva sviluppato un carattere affettatissimo, con tanto di r moscia da commendatore. Quindi, approdò a Roma, ove si esibì come poeta e scrisse per Sergio Leone, tra una matriciana e l’altra, una matrona e una fontana di Trevi, la sceneggiatura di C’era una volta il West, alleggerendo la rustica poetica leoniana nel magnificare liricamente le forme di Claudia Cardinale con una penna deliziosamente delicata.
Mah, questo Bernardo, in più di cinquant’anni di carriera, non è che poi abbia diretto tantissimi film, eh.
Alcuni dei quali sono sovrastimati in maniera pazzesca.
Sì, visto che erano periodi in cui fermentava l’anticonformismo, ovviamente un film come Il conformista poteva essere molto amato.
Quindi, Ultimo tango… film sul maledettismo, con molti cliché un po’ vecchiotti. Con quest’innominato Marlon semipelato che la pela alla Schneider, ottima patata per i canoni dell’epoca.
Sì, mio padre sostiene che a quei tempi tutti i maschi andarono a vederlo perché non potevano usufruire, a differenza di quel che avviene e “viene” oggi, del porno catodico-internettiano. E solo qualche an(n)o dopo sarebbe andata di moda e di monta Edwige Fenech.
Erano tempi di repressione sessuale immane. Tempi nei quali si aspettava che Laura Antonelli salisse sulla scala per far salire qualcos’altro di malizia…
Capirai che roba…
Sì, gli uomini di quell’era ipocritissima avrebbero poi tutti vissuto tragedie da uomini ridicoli. Strozzati e castrati dal matrimonio e poi negli anni novanta a idolatrare, col linguino di fuori, le vallette di Berlusconi, in un’apoteosi farisea di peccati carnali mai confessati ma solo televisivamente, fantozzianamente sognati. Sogni mostruosamente proibiti…
L’ultimo imperatore è un polpettone interminabile dieci volte peggio di Kundun e Silence.
Sì, appena giravi un colossal “epico”, ti davano l’Oscar. Un film che fa venire due palle enormi, altro film filocomunista abbastanza didascalico, più di Novecento, film della durata di cinque ore e diciassette minuti che, se resisti alla sua visione integrale, ti fanno piccolo Buddha.
Ne vogliamo parlare poi di Io ballo da sola? Con Liv Tyler, la figlia del cantante degli Aerosmith.
Sì, se una ragazza, al pari di Liv, soffriva di strabismo di Venere, l’ottica Avanzi le regalava in omaggio, dopo che costei pagava gli occhiali per allineare la convergenza-divergenza dei bulbi oculari, il film Un corpo da reato. Film nel quale davvero Liv Tyler è bona forte e rese tutti gli uomini ciechi… sì, l’ottica Avanzi è come se, con questo dono, avesse detto alla ragazza a cui fu elargito: non saranno un paio di lenti a renderti bollente come Liv, stai in occhio quando i ragazzi ti schiveranno perché induci loro a farti i malocchi.
Sì, anche John Malkovich è strabico ma ci vide molto bene quando Debra Winger, ne il Tè nel deserto, le offrì la sua “bevanda calda” molto liquida…
John strabuzzò la vista e, arrapato al massimo, adottò una strategia del ragno.
No, Bernardo non era un regista di ampie prospettive visive. Era solo ossessionato dal pavoneggiarsi come contestatore pur avendo più soldi di Benetton.
Molto meglio Clint Eastwood, un texano dagli occhi di ghiaccio.
Sì, lassù Bernardo, assieme a Marlon Brando, leggerà questa mia stronzata. Lui e Marlon si guarderanno in faccia e penseranno: questo Falotico è proprio uno spasso. Ah ah.
di Stefano Falotico