No, vi prego, fratelli della congrega, non è detto che abbia il Cancro ma potrei avere un tumore benigno facilmente curabile. Non piangete poiché, anche se morissi, verba volant, scripta manent e dunque i miei libri, se oggi li leggono in pochi, quando l’umanità sarà distrutta dall’Apocalisse, non li leggerà nessuno.
Ah ah.
Silvio Orlando, caratterista feticcio di Nanni Moretti e suo celeberrimo pasticcere trozkista, in The New Pope recita nientepopodimeno che con Sharon Stone.
Alcune donne sostengono che io, al momento, quando non mi trascuro e non faccio lo scemo per non andare in guerra, come si suo dire, assomigli a Jude Law.
Ecco, non vorrei deluderle ma io sono stempiato, Jude di più. Ah ah. Sono pure leggermente più giovane di lui. Quindi se fossi in voi, donne, sceglierei il sottoscritto. Preferite Jude perché ha la villa a Beverly Hills.
Vi perdono e vi assolvo. Ah ah.
John Malkovich invece è pelato. Jude è stato il co-protagonista de Il talento di Mr. Ripley mentre John quello de Il gioco di Ripley di Liliana Cavani.
Corse, anzi, correva l’anno 2002 e, se la memoria non mi fotte, il film della Cavani fu presentato al Festival di Venezia. Ove Malkovich presentò anche il suo debutto da regista, ovvero Danza di sangue con Laura Morante e Javier Bardem.
Io me li sparai entrambi al Lido in Sala Grande alla presenza di attori e registi. Tornato che ebbi in albergo, dopo la proiezione di Danza di sangue, peraltro, al massimo dell’eccitazione nell’aver visto la Morante quasi in mutande nel film di Malkovich, diciamo che me ne sparai una in bagno.
Ah ah. Ma andiamo avanti…
Il primo film succitato era in Concorso, il secondo per cui Laura tanto m’eccitò, eh già, Fuori. Il mio “Leone d’oro” invece, appena vidi Laura Morante dal vivo in sala, cominciò a ruggire. Sì, a scanso di equivoci, mi pare doveroso inginocchiarmi dinanzi a voi e confessarvi il mio Atto di dolore.
Peccai, peccai molto in quella notte di piacere autoerotico. In (im)puro stile alla Falotico. Ah ah.
Malkovich conosce bene l’Italia, qui da noi girò molti film. Di qualche anno fa è Educazione siberiana di Gabriele Salvatores.
Inoltre, non so se lo sapete, Malkovich da tempo è proprietario di una villa che affaccia su Piazza del Duomo a Prato.
Poiché a Prato possiede un atelier di moda.
Mio cugino, il quale è pratese anche se ora abita a Siena ove gioca al “palio” del suo cavallo con la ragazza con la quale convive, mi raccontò che vide Malkovich ubriacarsi in un bar e dare di matto poiché John perse una partita a poker, come il suo “imbattibile” Teddy KGB de Il giocatore, con un gonzo forse fiorentino.
Al che, chiamarono la polizia e Malkovich dovette vedersela con un ufficiale alla Clint Eastwood di Nel centro del mirino.
No, non sto scherzando. Sì, ho un po’ romanzato ma, se cercherete negli archivi dei quotidiani locali della Toscana, troverete questa notizia. Maremma maiala!
Essendo John molto ricco, corruppe il giudice e fu scarcerato poche ore dopo.
Se fosse capitato a me, non sarei finito in carcere. Bensì ricoverato al primo centro psichiatrico.
Sono posti orribili i centri di salute mentale. Ti sedano di brutto e non ti tira nemmeno se dinanzi a te ti si para Laura Morante de Lo sguardo dell’altro.
Sì, t’inibiscono di farmaci castranti e ripeto, se vedi Laura ignuda, anziché urlare eh, la madonna come Renato Pozzetto, essendo impossibilitato a baciare il suo seno come Nanni Moretti de La stanza del figlio, lecchi un’intera confezione di Nutella gigantesca come in Bianca.
Ah ah.
Be’, per molto tempo fui paragonato a Stefano Accorsi proprio de La stanza del figlio.
No, non soffrii mai davvero di schizofrenia, diciamo che tanto tempo fa fui uguale a Dino Campana, cioè sempre Accorsi di Un viaggio chiamato amore.
Ah ah.
Mio padre invece assomiglia a Jonathan Pryce. Quello de I due papi o di Brazil? Ah ah.
Alcuni psichiatri sostengono invece che io, oggi come oggi, sia più bravo di Hannibal Lecter/Anthony Hopkins a individuare gli stronzi.
Ve ne voglio dare una dimostrazione…
Ho bisogno di credere in Dio. Potrei anche essere andato a letto con tutte le più belle attrici pornostar del mondo, sì, ammesso che io sia Ercole nelle sue cinquanta fighe, ah no scusate, fatiche, ma comunque cercherò perennemente il mio centro di gravità permanente come Franco Battiato e amerò alla follia, ah ah, Silence.
Ci vorrebbe un altro film tratto da Chuck Palahniuk come FIGHT CLUB, si soffoca! E oggi sono stato dal radiologo e dallo pneumologo, RESPIRO da Emanuele Crialese!
Finalmente respiro. Boccate d’aria incommensurabili.
Sì, vissi un’estate esagerata all’insegna della riscoperta dei miei ormoni, da tempo immemorabile, atrofizzatisi nella meditazione troppo trascendentale.
Il mio cellulare, durante i mesi estivi, sebbene surriscaldato dall’afa umida e da un clima fastidiosamente torrido, squillò sempre. Suonò anche qualcos’altro sovreccitato ma non mi pare questa la sede opportuna per riferirvi di tutte le conversazioni altamente erotiche e tonanti, diciamo orali, da me avute con varie ragazze su vocali bestiali.
In questi anni, partorii una miriade di opere letterarie. Per alcuni critici sono dei capolavori, per altri assomigliano solo ai peggiori deliri di Palahniuk.
Pus underground purissimo di natura propulsiva, incarnazione in prosa di una furia scatenata come Oldboy.
Sì, per anni infiniti vissi come Ed Norton di Fight Club. Infliggendomi da solo penose auto-afflizioni. Scisso se essere fra essere e non essere. Lessi anche Hermann Hesse.
Mia madre poi… è ancora fanatica dell’IKEA. Sì, una vita asettica fatta di moltissime emozioni virtuali, suadenti, nobilissime e regali ma, sinceramente, poco addentro qualche cosa che, se non siete omosessuali, attira l’uomo più di un masterpiece cazzuto di David Fincher.
Alcuni uomini non ci stanno più dentro e diventano dei maniaci come il mostro di Firenze e come Zodiac. Cioè spiano le coppiette sanamente amanti e le ammazzano, a sangue freddo, poiché invidiosi quasi quanto Kevin Spacey di Seven.
Un bel coglione, comunque, John Doe.
Poteva almeno essere invidioso di Fantozzi. Cazzo, va a scegliere proprio Brad Pitt.
Fra l’altro, il det. David Mills, ovvero il Pitt, ne fece una tragedia esagerata.
Suvvia, Brad. Per te è facile trovare una pure più bella di Gwyneth Paltrow.
Di mio, posso dire di essere stato soltanto un uomo anomalo, una sorta di Alien³.
Invero, la mia sessualità fu ambigua come quella di Jodie Foster e venni costipato, asfissiato in un’eterna Panic Room.
Sì, molta gente pensò che fossi un ricco nababbo come Michael Douglas di The Game solo perché vissi senza nessuna regola.
Tranne la regola, anzi tegola per cui, possedendo un’autostima pari a quella di Sean Penn del film appena succitato, feci di tutto per apparire come Fracchia la belva umana.
Pensate che gli altri del sottoscritto distorsero tutto e mi considerarono misogino, trascinandomi a vedere Uomini che odiano le donne.
Titolo, fra l’altro, del tutto storpiato che ha poco a che vedere col film tratto da Stieg Larsson e interpretato da Noomi Rapace.
Di mio, essendo molto simile a Joaquin Phoenix, le donne troppo aggressive come Noomi mi rendono un incapace.
Fanno più al c… o mio donne come Rooney Mara di Millennium. Ah, bella gatta da pelare, comunque, anche questa qui. Capace di renderti un Cristo sulla croce come in Maria Maddalena.
Adesso capisco perché il povero Arthur Fleck impazzì, diventando Joker.
S’innamorò di Zazie Beetz. Lui credette che fosse Naomi Campbell e Catwoman, invece scoprì che, al di là delle apparenze, ai suoi occhi apparse meno sexy della grassona, sempre di colore, che incontrò in autobus.
Sì, avete ovviamente presente Arthur che, nella notte in cui si ribellò ai bulli, si presentò sfacciatamente alla porta di Zazie/Sophie, baciandola intensamente?
Sapete perché non abbiamo visto la scena di sesso? Semplicemente perché non successe nulla oltre al bacio.
Sì, Zazie fu spogliata dall’ingordo lupo mannaro Arhur ma Arthur, in quel super topico momento da ex topo ora finalmente pronto di tutta foga a succhiare la mega-topa, si comportò di nuovo da tipo di fogna.
Essendo matto, non distinse bene la parte più nera della donna rispetto al resto del corpo nero, sbiancò per la figuraccia e, non sapendo che pesci pigliare, urlò a Zazie:
– Sei racchia!
Gli venne… solo da ridere. E, per discolparsi dalla sua disfunzione erettile assai imbarazzante, presentò a Zazie un altro “libretto delle giustificazioni” con la scritta:
il mio biglietto da visita dice che la psicopatologia di cui soffro è una risata fuori luogo nei momenti più inopportuni. Quindi, so che ti ho deluso ma fa parte del personaggio.
Ah ah.
Zazie/Sophie si consolò, facendo l’amore con Anna Torv di Mindhunter.
Diciamoci le cos(c)e come stanno, non mentiamo, uomini.
Una donna, qualche giorno fa, vide la copertina del mio libro La satanica brama del fatale languore e ne rimase negativamente sorpresa.
Sussurrandomi in chat:
– Mi dà noia e fastidio questa cover.
– Perché?
– Suvvia, Stefano, è maschilista a livelli insopportabili.
– Per forza, sono un maschio. Tu appartieni al movimento MeToo?
Non vorrai mica fare la stronza e impedirmi pure di essere Woody Allen?
Sì, le donne possono essere meretrici, mentitrici e pericolose come Rosamund Pike de L’amore bugiardo.
Possono distruggere Batman/Ben Affleck grazie solo a un’offesa umiliante su qualche Social Network. Oggi, sono stato dal radiologo e anche dallo pneumologo. Ho problemi di cuore, ultimamente sono troppo innamorato. Devo aspettare, però, un mese per incontrare la mia lei. Dunque, nella “sauna” d’attesa, sto fumando come un turco napoletano… sì, l’eunuco Totò che eunuco non è manco per il cazzo.
In corridoio, però, passò una dottoressa bionda come Gloria Guida del film Il medico… la studentessa.
Non posso riferirvi cosa sia successo, anzi, accadde fra me e lei.
So soltanto che si assistette a qualcosa come nel finale di Joker. Vari infermieri, infatti, m’inseguirono dappertutto. Non però per imbracarmi con la camicia di forza, bensì per chiedermi consigli sull’ars amandi:
– Guarda, lavoriamo qui da dieci anni e questa qui non c’ha mai degnato nemmeno di un buongiorno.
Tu invece le hai offerto un caffè espresso del distributore automatico e, automaticamente, lei con te in bagno ti servì il ginseng. Mentre tu nel frappè, no, nel frattempo, la denudasti più di una lastra radiografica.
Ora, stai buono, ti fermiamo subito.
Come cazzo hai fatto?
– Non è difficile. Qualcosa, essendo voi infermieri, avrete imparato stando a contatto coi medici, no? Gente che conosce alla perfezione l’anatomia umana.
– Sì, non ci siamo laureati ma oramai ne sappiamo quanto loro. Con questo che vorresti dire? A cosa vuoi arrivare?
– A nulla. Non voglio arrivare proprio a una beneamata minchia. Siete dunque esperti del corpo umano? Siete provetti? Usate le provette.
– Certamente.
– Sì, vi siete fatti il culo. Però rimanete oggettivamente brutti.
Ehi, bello, come ti permetti? Ora ti sbattiamo in manicomio!
– Nel senso che siete pure una gang bang di froci?
Ah ah.
Bene, a parte gli scherzi e le goliardate, devo sottopormi a una Tomografia Assiale Computerizzata, cioè la TAC.
Dai primi accertamenti, infatti, sembra tutto a posto. Ma lo pneumologo rimase dubbioso riguardo uno strano rumorino respiratorio.
Mi disse che potrebbe anche essere il primo sintomo d’un tumore benigno.
Non vorrei fare la fine di Nanni Moretti di Caro diario nell’episodio Medici.
Passai già una via crucis, credo di meritare Monica Bellucci.
Al che, un mio amico mi chiede questo:
– Quale Monica? Quella di Malèna o quella de La passione di Cristo?
– Porca miseria! Ma perché ti comporti con me sempre puntualmente da figlio di puttana come Roberto Zibetti di Radiofreccia? Non hai mai il rimorso?
– Vedi, Stefano, sbagli ancora una volta. Io sono Burgess Meredith di Rocky. Non l’avevi ancora capito?
Sì, credo che la vita e il Cinema siano la stessa cosa.
Se sostenete che non sia così, probabilmente non potete amare Million Dollar Baby.
Poiché sinceramente Rocky e The Fighter sono due film molto emozionanti ma il capolavoro di Clint Eastwood è poetico, più commovente ma soprattutto più realistico.
Se dite che io sbagli, vi auguro buonanotte e sogni d’oro.
Anche perché s’è fatto tardi e domani m’aspetteranno altre batoste. Ah ah.
A proposito, Joker, checché ne dicano i fighetti dell’ultima ora, è veramente un capolavoro.
Chi afferma che io presi una cantonata, non guarda attentamente i film e le persone.
Arthur ammazza il gigante grassone, uomo all’apparenza molto tosto, uno che seppe consigliargli solo di prendere in mano una pistola poiché, secondo lui, l’uomo vero si misura dalla sua capacità di sapersi difendere, cioè avere le palle.
L’unico che Arthur non uccide è il nano. Poiché è nano solo di statura.
È il nano il gigante.
Non l’avevate capito?
Su questa domanda, non so se retorica, ora vado a indossare il pigiama.
P.S.: siamo anche stanchi dei luoghi comuni e dei proverbi del tipo chi dorme non piglia pesci, chi è causa del suo male pianga sé stesso, i preti sono impotenti, le suore sono frigide, i carabinieri sono personaggi da barzellette, Fantozzi è un debole, Joker è un pazzo, The Irishman è inferiore a Quei bravi ragazzi, Scorsese è rincoglionito, Edward Norton poteva essere il nuovo De Niro, Brad Pitt non sarà mai Anthony Hopkins, chi si fa le seghe diventa cieco, chi non si sposa è malato di mente, se non sei laureato, significa che puoi essere anche molto colto ma qualcosa non andò per il verso giusto, dunque non sei affidabile, e altre stronzate di questo genere (dis)umano.
Basta davvero.
Lo inserisco, no, asserisco con cognizione di causa. Appurai infatti che chi ragionò secondo questi schemi imbecilli, ora piange. Se lo andò a cercare.
Ora, dalla rabbia, può spararmi le peggiori offese e le schivo come Neo/Keanu Reeves di Matrix.
Se pensate che stia scherzando, allora significa che non mi conoscete.
Poiché posso essere Clint Eastwood di Million Dollar Baby ma anche quello di Gran Torino.
Qui, ecco, ho sbagliato.
Ho scritto… posso essere.
Chi mi conosce, sa che lo fui e tutti li fulminai.
– Figurati se uno così è capace di fare una cosa del genere.
– Infatti, sono/fui capace di peggio.
di Stefano Falotico