Nella mia passata “Inception”, acclamavo Chris Nolan, adesso basta con i sogni nelle nuvole e gli “Interstellar”, son De Niro/Gil Renard e non più suo fan… mi fa venir sol dolori intestinali e grossi, annoiati testicoli…
mi fa venir sol dolori intestinali e grossi, annoiati testicoli…
Attendo con ansia, emozione
Poi applaudo e mi sbraccio per la mia formazione
È la prima giornata e la mia
fedeltà
È premiata da un senso di gran
voluttà
Ritorna il mio eroe ed illumina il giorno
Dei miei guai per un po’ si sfuma il contorno
Egli è grazia, armonia, che esalta lo stadio
E riporta i miei giorni all’orgoglio primario
Sono un fan che del baseball coglie ogni finezza
Io giocavo, capite, e sarei ancora all’altezza
Una volta ho battuto una palla alle stelle
Fui portato in trionfo, non stavo più nella pelle
Si gelò dentro il sangue e questa passione l’ho trasmessa a mio figlio
Futuro campione
Certo, lui è piccolino ed ancora maldestro
Ma lasciatemi il tempo e sarò un buon maestro
Con un po’ di fortuna, ci sono ad un passo
Sistemo le cose e poi mi rilasso
Aiuterò la mia squadra a riavere la gloria
Con un tocco imprevisto alla solita storia
Dice oggi l’atleta: “Io gioco per me”
Ci sto male a sentirlo e mi chiedo: “Perché?”
Non è il fan, il tifoso che paga il biglietto
A far ricco e famoso il suo prediletto
Se gli parlo, lui sente, ma, in realtà, non mi ascolta
Mi dimostra freddezza per l’ennesima volta
È attaccato al denaro in modo inaudito
No, così non va bene, io rivoglio il mio mito!
Tutta la “bella” gente acclama Christian Bale, “figliol prodigo” di Nolan, il nuovo Colombo Cristoforo.
Prima, vidi in loro l’America dei sogni. Adesso, Nolan s’è venduto all’oro.
E gira Cinema a culo, esagerando di soldo e abbassando la qualità ai facili smerci.
Non m’impressioni neanche tu Bale, non basta un riporto in American Hustle a riportarmi tra i miei preferiti, nonm’inganni di “falsa” apparenza, lurido porco vicino alla demenza.
Io non sono un perdente, ti spacco i denti, oh oh mio Batman dei poveretti.
Mi sbattono in prigione, evado, mi sbottono e ti inculo a tuo carcerato e cariato con cariche sonanti. Ho un caratteraccio. Assonanza e cassa da tuo morto di non più risonanze. Del vostro Cinema non parleranno i posteri, solo un austero calcio nel posteriore, da me di superiorità. Ne son parco, ne son ad archi, ti frantumo il naso e le arcate gengivali.
Che due palle.
Dammi Amy Adams e succhia il mio De Niro di torta “Cameo”.
La vita è un Victor Tellegio.
http://www.cameo.it/cameo/html/default/home
Non sono un burino ma lecco i budini e ogni buchino “inforno”.
Di glassa, m’inaridisco nell’indurente a “caramello” gustoso.
Tu lecchi armoniosa, il resto è Storia del “mio” ondoso…
Soffice e cremosa, spalanchi il “microonde”, presto si scalda e il dolce ti servo di “desertificarla”, con ficcante dessert io son lo chef.
E, di prepuzio, lievita di burro.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)