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Rebuild dopo l’uragano


06 Dec

De Niro, Pacino, Whoopi Goldberg, Michael J. Fox, Steve Buscemi e altri per la ricostruzione…


 

Il magniloquente, inarrendibile “Butcher”: quel magnifico attore di nome Daniel Day-Lewis


23 Aug

 

Sì, ieri ho postato il primo poster ufficiale del Lincoln di Spielberg.
E oggi, invece, dedicherò un’ode all’agiografia delle sue geografie incarnate, “sanguigne”, alla celluloide.

Screanzati e irrispettosi, porgete il vostro saluto a sua Maestà: Daniel Day.Lewis, mio “pargolo” prediletto e “prodigo” solo di talento, come s’sige a chi è schierato sempre “in battaglia”.

E di rabbie mordaci “accetta” chi osa e osò sfidarlo con squallide “rose”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. L’ultimo dei Mohicani (1992)
    Figlio “adottivo” d’una tribù in via d’estinzione. Cavallo “matto” meno del fratello non consanguineo ma di stesso Cuore.E l’orripilante cattivo viene “lasciato” al massacro vendicativo dell’ascia del padre.
    Perché quando si toccano le innocenze e le si “suicida”, l’unica “moralità” che esiste è un “tagliar la testa al toro”.
  2. The Boxer (1997)
    Ah, così si ringrazia chi ha sofferto? Con infamazioni e lotte intestine? Pettegolezzi e chiacchiere? Bisbigliate. Io combatto e io amo! Vigliacchi, sparatevi voi!
  3. Gangs of New York (2002)
    Le strade si costruiscono nel “sangue“. L’America del nostro candore fu trucidata prima ancora della colonizzazione nella Big Apple. E ci si sparava azzannandosi.
    Come nelle “macellerie“.
  4. Il petroliere (2007)
    Dimesso, “calmo”, trafelato. Avreste mai sospettato che, oggi, quella “lumachina” avrebbe divorato chi pensò d’essergli “potente?”.
  5. Lincoln (2012)
    Sono il più grande Presidente della Storia. Il resto è Fuga da New York.

 

 

– Ah, ancora qui Macellaio? Ma non ti avevo detto di “smammare?”. Questa è la mia bottega da barbiere, ove la gente onesta e lavoratrice, a differenza di te che sei un lurido porco “fascista-nazista”, viene a tagliarsi barba e capelli, poi rincasa e “ricama” con mogli “generose”.
Sparisci immediatamente o ti sparerò!

– Oh, sto tremando tutto, sai? In questa città, dovresti saperlo, usiamo i coltelli al posto delle pistole. Come pensi di “tagliarmelo”?

– Ma va va, levati dalle palle.

– Vuoi provocarmi? Vuoi far ridere questi poveretti che si stan godendo il tuo “numero?”.

– Ho da lavorare io, caro “Buccero”.

– Ecco… lui non mi accetta e Io “gliel”‘ho accettato! Applauso, signori, mi son tolto anche il cappello.

– Ah, tu pensi che io sia semicieco, vero? Ed è qui che ti sbagli di grosso. Il mio occhio di vetro è più sveglio delle vostre miopie, miei “pasciutelli”.
– Sei un buffone!

– Sì, un pagliaccio che si vanta di vestirsi così, coi pantaloni di “tela”. E vi mangio vivi, tutti, e ora mi “magnerò” pure questa bisteccona. Carne al sangue.

De Niro nel (suo) Bob, o nel mio “Bobby!”


21 Oct

 

Ma chi è Robert De Niro, questa passione che mi coagulò a Lui anche quando, in cadute libere, s'”inneva” col bob lungo montagne sgretolate della roccia che fu?

Nasce il 17 Agosto del 1943 a New York, e dopo un Passato misterioso da dropout, si “fraternizzò” con Scorsese, per un'”amor” davvero ben infuocato & infatuato.

 

 

 

Sì, in effetti, gli somiglio alquanto, proprio perché nel suo “biopic” mi tuffai nell'”altroquando”, forse un po’ annacquando, le mie iridi, infatti, tradiscono l'”immersione” nel De Niro, un po’ annaspando, ma molto espandomi… in Lui, o nel B(l)ob.

Mi piace, oggi, ritrarlo in perfetta forma, così come c’apparve rinomato, in tutti i suoi fasti, agli scorsi Golden Globe, ai quali ricevette il Cecil B. De Mille Award alla Carriera.

 

 

 

Mi capita, di nuovo fra le mani, un librettino-opuscolo che lo “biografava” parecchio, “La vera storia di Robert De Niro”, a cura di Elfreda Powell, per la traduzione di Vanni De Simone, Gremese Editore.

Non ho alcuna voglia di scannerizzarne la copertina, ma di “cannarvi”, quasi “cannelonizzarvi” con alcuni estratti di questo curioso Cuore. Lo seguiremo, più avanti, quando sarà “pertinente” l’occasione.
Intanto, “assaporiamolo” un po’.

Bob si presenta in una foto melanconica innamorata, sbarbato di fresco con capello corto.

“Insondabile, profondo, con emozioni violente che si agitano sotto la superficie”. Così Meryl Streep descrive lo sguardo di Robert De Niro, enigmatico e pensieroso.

I personaggi del Bob? …Sono i rifiuti umani che brulicano per le strade dalle luci sfarzose, dal mondo della boxe, in quello della malavita, nelle case da gioco;

Dov’è il vero Robert De Niro? Da cosa sta fuggendo?.

Sui futuri progetti, così come sulla sua vita privata, l’attore resta sempre assolutamente muto.

 

Ma noi, qui, ne daremo già una sbirciatina, basta che non ci rivoga un'”occhiataccia”.

 

 

E, per un’another bullshit night in suck city, sarà Jonathan, poeta-“barbone” in Being Flynn.

 

 

 

Firmato il Genius

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