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La mia vita, soprattutto degli ultimi dieci anni, fu un delirio lynchiano magistrale: un video incredibile che svela perfino la perdita della mia verginità, che Falò da Fire Walk with Me!


01 Mar

fuoco cammina con me ray wiseOddio, sono mortificato nei riguardi di me stesso. Se riguardo, in forma retrospettiva, la mia vita trascorsa, debbo ammettere che Strade perdute risulta, a confronto, un film appena sufficiente quando invece tocca la vetta del capolavoro assoluto più stupefacente.

Lost Highway, un film ignobilmente declassato dal poco attendibile aggregatore di recensioni metascore.com ove ottenne e ancora ha soltanto uno scandaloso 52% di media. Gridano vendetta questa votazione e le valutazioni assolutamente non in linea con la sua grandezza.

E che dire allora delle due misere stellette assegnate da Mereghetti nel suo dizionario? Non possiedo l’ultima edizione, dunque non so se Paolo abbia rivalutato il suddetto capolavoro lynchiano oppure se sia rimasto fermo e impuntato sui suoi bacati convincimenti.

Ebbene, amici, dopo che fui indagato ingiustamente da falsi burocratici d’uno status quo demagogico che vollero appurare se davvero fossi più matto di Lynch stesso, che vollero sviscerare ogni mio pelo per constatare se delirassi più del suo Inland Empite poiché mi dichiarai L’ultimo dei romantici libertini, posso orgogliosamente attestare, con tanto di ufficiali lettere di dimissione e le doverose, sacrosante, oserei dire vergognose scuse d’ogni istituzione psichiatrica, che da due anni a questa parte il sottoscritto fu prosciolto da ogni ulteriore infamia a suo discredito.

E che, giunti a questa svolta della mia assurda, rocambolesca, grottesca e surreale storia avventurosa e spesso angosciosa, adesso posso nuovamente saltare sulle macchine per dirigermi dalla mia lei e, come il grande Sailor Ripley/Nic Cage di Cuore selvaggio, intonarle romanticamente un tenerissimo e commovente, epico Love Me Tender.

Ma quale pazzo, ma quale disturbo delirante paranoide!

Mi trovai nell’ingrata, umiliante e penosa situazione anomala e piuttosto anormale, in forma scabrosamente glaciale e morbosa, di trovarmi costretto a giustificarmi davanti a tutti solamente perché giammai amai il Cinema falso di Gabriele Muccino e, appena non fui più un bravo soldatino, un simpatico bambino, tantomeno uno scemino col cervello piccolino, la gente su di me delirò.

Ma che volete farci? La gente pretende di capire pure il finale di Mulholland Dr.

La vita, nelle sue strade impervie e sorprendenti, non è razionalmente spiegabile attraverso il nonsense di stupide, superficiali diagnosi effettuate da strizzacervelli frustrati più del fantasma di Bob.

Sì, il novanta cento degli psichiatri sono degli sfigati più brutti e spaventosi dell’orripilante Frank Silva.

Scomparso il 13 Settembre del 1995 alla sola età di 44 anni.

Di mio, nacqui esattamente lo stesso giorno, cioè il 13 Settembre del 1979.

Mentre questi psichiatri camperanno fino a cent’anni senza mai vedere, neppure una volta in vita loro, Fuoco cammina con me.

Dei maniaci tromboni ossessionati da Freud e dall’Eos più turpe e alla buona, infatti li potrete trovare goderecci, a Santo Stefano, a vedere un cine-panettone con Christian De Sica.

Non fatevi fottere con le loro ipnosi, loro trombano, rifilando parcelle. Ah, che porcelli.

Essi attentano alla vostra unicità, alla vostra pura bellezza da Sheryl Lee/Laura Palmer per suggestionarvi. Tirando in ballo che sei bello/a è perché sei diverso/a.

Sì, non sei un cesso come loro. Gente che, se uno guarda Twin Peaks, predispone un T.S.O. perché seppe solo imparare le pappardelle a memoria, rovinando l’arte delle anime eccentriche e giustamente non conformi a una visione schematica delle cose e anche delle cosce.

Sì, secondo me, Laura Elena Harring è indubbiamente più figa di Isabella Rossellini.

Ma guai a dirlo poiché Dorothy Vallens rappresenta, per il borghese medio, il simbolo femminile dell’eleganza dolcemente sensuale mentre la Harring ha il seno rifatto.

Smettetela con questi voti alle donne. Con queste classificazioni da troioni. Ché poi diverrete asmatici come Frank Booth/Dennis Hopper di Velvet Blue.

Sì, dall’età dei quattordici anni, su per giù, essendo io l’incarnazione dello Sturm und Drang, fui vilipeso e schifato, metaforicamente schiaffeggiato dai miei coetanei. Diciamo che fui malvisto per via delle mie scelte esistenziali trasgressive e fuori dall’ordinario rispetto a una vita per molti, ahimè, impostata su codici moralmente ipocriti da scremature più semplicistiche di un’equazione binaria.

Ma che volete saperne voi, panzoni debosciati come Anthony Sinclair/Tom Sizemore di Twin Peaks: il ritorno, delle mie amnesie da Dougie Jones/Kyle MacLachlan?

Sarete oggi dei gorilla King Kong sposati a un’ex reginetta della classe che un tempo fu davvero sexy come Naomi Watts di Atto indecente, film altresì conosciuto come Cattiva condotta.

Adesso, pur di riuscire ad arrivare a fine mese, lo dareste… no, la svendereste anche a James Caan di Mi gioco la moglie a Las Vegas. E, mentre ve la giocaste per un puttaniere del genere, semmai state pure davanti alla tv ad ammirare il fascino sempiterno di Robert Redford d’Indecent Proposal, cambiando canale e sintonizzandovi su uno Striptease.

Siete dei Ghost viventi, diciamocela. Appena vi capita una sfiga, vi rivolgete a una medium diel cazzo, cioè a svitata in abiti da suora come Whoopi Goldberg. E, se poi vi butterà di nuovo bene, nonostante la vostra lei l’abbiate nel frattempo data via altre cinquemila volte, a San Valentino le regalerete pure Unchained Melody in karaoke. Oche, state in occhio!

Che ve ne fate, inoltre, dell’abbonamento a Netflix se ancora non vedeste, non avete visto e giammai vedrete What Did Jack Do?

Sono stanco dei film già visti come The Irishman e di pacchianate come C’era una volta a… Hollywood.

Queste patetiche agiografie elegiache su vostre vite solo sognate e mai compiute.

Dovreste guardarvi allo specchio anziché comprare i libri di filosofia orientale per curarvi dal mal di pancia e dai fegati amari. Inutile anche che cerchiate alibi e ascoltiate i consigli degli imbonitori come Paolo Crepet. O facciate i moralisti pedagoghi come Vittorino Andreoli.

Non dovete più mentire a voi stessi ma essere invece spietati e onesti. La vostra vita fu una tragedia peggiore dell’omicidio di Sharon Tate. E non colpevolizzate il prossimo se non gliela faceste.

Foste voi, più idioti di Charles Manson, a stuprare la vostra innocenza, a deturpare ogni bellezza, sconsacrandovi nella demenza. Ma, per quanto possiate definire le persone che non capite come poverette, Dio c’è e ora finalmente capiste che dovreste farvi solo du’ spaghi e stappare il Prosecco.

Dunque, tontoloni, qui dalle mie parti si fa tutto un altro gioco di palle e CR7 può anche prenderselo in culo sentitamente.

 

di Stefano Falotico

 

fuoco cammina con me

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TENET, il trailer del nuovo film di CHRIS NOLAN: era meglio se fossi rimasto un coglione, adesso tutti vogliono carpire il segreto della mia INCEPTION, un macello!


20 Dec

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È uscito il trailer di questo espionage thriller sofisticatissimo in puro stile nolaniano.

Chiariamoci subito. Christopher Nolan a me non sta simpaticissimo. Come altresì da me espresso ieri.

Trovo che realizzi grandeur per celare alcune sue palesi incompetenze che a me, invece, risultano piuttosto evidenti.

Infatti ribadisco che, nella sua crudezza, nella sua semplicità narrativa oserei dire aristotelica, Insomnia sia il suo miglior film.

No, per piacere. Non linciatemi. Sì, gli preferisco David Lynch.

I sogni non hanno la consistenza futuristica di Inception, bensì sono deliri squinternati in stile Inland Empire.

A Napoli, grazie alla Smorfia, la gente scommette i numeri al lotto, recandosi dagli psichiatri freudiani, affinché sviscerando le loro cabalistiche visioni di natura junghiana, possano salvarsi dalla povertà.

Semmai, dopo la vincita miliardaria, potranno permettersi la villa a Beverly Hills, precisamente a Mulholland Drive.

Sì, già me lo immagino lo sfigato partenopeo Gennaro. Anziché aspettare il miracolo della reliquia omonima, dissanguandosi tutto l’anno pur di tirare a campare, grazie alla cabala fortunata, riuscirà a vedere dal vivo le gambe accavallate di Laura Harring e di Naomi Watts.

Sì, Gennaro, uomo san(t)o, amante di Padre Pio, remissivo, malinconico e a ogni piacere restio, uomo schivo che, per necessità economiche, dovette adattarsi a una vita da schiavo. Ma, grazie al colpo di culo impensato, riuscì a leccare le fighe di Naomi e di Laura in modo sconsiderato.

Grazie a un colpo idilliaco da Joker, Gennaro disconoscerà ogni repressiva morale cristiana. Cosicché, divenuto più ricco della Watts, la costringerà a genuflettersi, facendosi amare da King Kong.

Sì, prima Gennaro divenne demente come Dougie Jones di Twin Peaks – Il ritorno ma, come Dougie, urlò Hello!, non solo al casinò.

Sbancò tutto e ora cena assieme a Kyle Maclahan, il quale gli presenta pure Elizabeth Berkley.

Liz ora è sposata, felicemente maritata e sempre dal suo consorte montata. Ma per Gennaro farebbe comunque una lap dance, come in Showgirls, cioè si prostrerebbe a lui tutta effervescente e sudata. Svaccata e lubrificata.

Gennaro, da squattrinato e scalognato che fu, dopo essersi ottenebrato, dopo essersi reso invisibile agli uomini cattivi e bulli, dopo essere stato mobbizzato e gambizzato, dopo aver vissuto un’esistenza soffocata da elephant man, ora accarezza ogni velluto blu…

Ma Gennaro, malgrado si sia dato al più scostumato, ignominioso essere vizioso e lascivo, giammai dimenticò i suoi cari. Nonostante essi abitino in catapecchie piene di acari.

Quindi, gli telefona suo fratello poiché sta morendo…

Gennaro, allora, in modo melodrammatico come ogni napoletano che si rispetti, s’imbarca per Una storia vera.

Ad aspettarlo, sotto il Vesuvio, l’ex Raffaella Carrà di Carramba! Che sorpresa e la Milly Carlucci che fu di Scommettiamo che…

Suo fratello, però, è morto. Sì, Harry Dean Stanton è morto e il fratello di Gennaro pure.

Allora Gennaro, distrutto dal dolore, rinuncia a ogni sua agiatezza e si trasforma rabbiosamente in Sailor di Cuore selvaggio.

Alla ricerca del suo amore giovanile perduto di nome Antonella Ponzipappa. Una che scambia Bobby Peru per Piero Pelù e che non si rade, lì, mai il pelo.

Ma Gennaro da sempre la ama, lei è la sua donna imperituramente idealizzata. La Laura Dern eternamente porca ma al contempo pura nel suo essere rimasta una sempliciotta e non un’attrice rifatta e scafata, bastarda come la Laura di Storia di un matrimonio.

Bastano queste ragioni per poter dire che Lynch è un genio, un poeta, un visionario, un vero Mago di Oz, mentre Nolan è un cazzone?

Secondo me, sì.

E invece basta questo mio video per poter ancora dimostrare a tutti di essere indubbiamente un coglione invincibile?

Cioè uno che, con una mente così, poteva realizzare tutti i blockbuster più fastosi del mondo e invece è diventato il Kenneth Branagh della periferia bolognese? Un irrisolvibile enigma della sua complicatissima situazione?

Purtroppo, questo mio video basta per poter certificare, acclarare, incontrovertibilmente asserire che sia infatti così.

Ma il Genius-Pop volteggia nella notte nella sua incontrastata Eraserhead, egli è il famoso lupus in fabula.

Mentre voi vi masturbate già il cervello, immaginando quali misteri possano essere nascosti dietro la stronzata… che è successo, qui…?, non è ancora successo, il Falò sa la verità come James Blunt.

Così come sa che oggi siamo tutti dei cessi, domani forse avremo successo ma ora deve andare in bagno e realizzare una cagata migliore dei film di Nolan.

 

di Stefano Falotico

BATMAN asserisce che JOKER è un capolavoro intoccabile, critica WesaChannel in quanto è anche Roddy Piper


18 Oct

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Sì, Batman vive a Bologna, ubicato nella penombra delle sue umorali emozioni, ficcato al centro delle sue variabili, caratteriali emozioni che oramai non abbisognano di nessuno per sentirsi meno solo.

Poiché, alla frivolezza stupida della gente solare, Bruce Wayne preferisce la tetraggine del film di Todd Phillips.

Un film connaturato alla sua anima, un film fraternamente sangue del suo sangue. Un film che esplode in un finale sanguinario molto più gustoso di donne che assomigliano a dei salsicciotti e più amabile di tanti uomini zotici che mangiano il prossimo come se fosse un sanguinaccio.

Batman è un uomo altezzoso, spesso nervoso, permaloso, stizzito ma giammai nel pregiudizio intirizzito.

Egli, oculatamente, non ha visto di buon occhio tanti odiosi critici che hanno aspramente Joker con far impietoso.

Batman non ha la camminata a papera e oramai il suo cervello non più depaupera. Egli è eternamente lucido, possiede uno sguardo d’aquila ed è dunque spesso anche Birdman.

Riesce ad affascinare irresistibilmente, col solo potere dell’iride sinistra, sia Emma Stone che Naomi Watts ma poi se ne frega in quanto deve volare alto e non ha tempo da perdere né con chi può essere, anzi lo è, sua figlia né con una che s’è fatta scopare pure da King Kong.

JOKER è un capolavoro. Non voglio sentire le ragioni di Giona Nazzaro, di Pacilio, di WesaChannel, di Matioski e di tutti gli altri detrattori, mai più. Non sono uomini, costoro, solamente da vino, trattore e tagliatelle al ragù in trattoria ma hanno maltrattato Joker in maniera bullistica. Con far assai sbrigativo, lapidario e menzognero.

Date retta a chi vede il Cinema non solo con la mente troppo scettica e con prevenuta diegetica psicanalitica, bensì col cuore battente la forza dei sentimenti vivamente romantici, con bellezza straziante e giammai boria straniante e strafottente. Poiché chi critica Joker è solo un critico farneticante.

Così sia scritto, così sia fatto, così sia.

Amen. Scambiatevi un segno di pace e adorate alla follia le notti di pece di un film talmente stupendo da rendermi onirico, angelico, stordito e gioiosamente tetro, dunque amletico e sempre più nero.

Se non vi piaccio, basta che vi colleghiate a Instagram e troverete tante Catwoman che desiderano solo leccate di culo.

Essi vivono, esse li vivono ma io me ne fotto.

 

Sì, WesaChannel è un bravo ragazzo, colto e preparato ma io, sinceramente, gli preferisco Chanel, Chantal e anche altri canali.

Ove la notte si fa torbida e io, con sguardo torvo, mando ogni donna in manicomio.

Poiché nessuna crocerossina può oramai aiutarmi, cercando da me calore e bacini.

E dunque, tutte disperate, non potendomi avere, si fanno ricoverare per calmare gli spasmi.

 

Basta con queste spasimanti. Voglio solo brindare, lontano da Matioski, col mio spumante da Charles Bukowski. Basta con queste ragazze che ancora amano Lady Oscar.

So io che l’Oscar deve essere dato a Phoenix mentre la mia bella statuina adesso deve stare a letto senza rotture di cazzo.

Ah ah.74664530_10214740303084056_6208712046293286912_n

 

di Stefano Falotico

 A RAINY DAY IN BULAGNA, è uscito il trailer del nuovo film di Woody Allen


16 May

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Memorie del sottosuolo di un depresso cronico che guardò tutti i film di Woody

Caro amico,

ti scrivo per dirti che, secondo me, gli ultimi venti film di Allen sono delle grandissime stronzate.

So che sei occupato a corteggiare le tue Diane Keaton e le tue Mie Farrow per potermi dedicare tempo. Ma, appena loro ti denunceranno, soprattutto la seconda, per abusi sessuali, ricordati del movimento femminista del cazzo, il MeToo.

E capirai solo allora che non valeva la pena prendere questa decisione, questa delusione, bensì dedicare tempo alla mia metafisica riflessione.

La vita reale è stressante. Impazza oggigiorno la pornografia. Abbiamo siti come Blacked.com ove neri con membri BLACK+DECKER BDV090 Carica Batteria e Mantenitore di Carica, 6 V e 12 V, cioè che durano con queste bombe sexy un’ora di energia atomica, fanno sesso con Samantha Saint. Una che ha lo stesso sguardo di Scarlett Johansson ma è persa solo nella lost in translation di uomini che non conosceranno mai la malinconia di Bill Murray.

Horsemen come Jason Brown, Rob Piper, uomini che senza dubbio non hanno mai meditato al suicidio come Allen in Manhattan.

Loro, sì, non si sono mai sdraiati sul divano, registrando le cose per cui vale la pena di vivere. Citando Marlon Brando. Loro si son fatti registrare pene con donne stupende da Bulli e pupe.

Titolo del filmaccio: Le cosce per cui vale passare per King Kong.

Donne biondissime come Samantha, Brandi Love, Natalia Starr, Cherie DeVille, insomma uguali a Naomi Watts nel film sul gorillone di Peter Jackson. Solo di faccia però. Il resto è tutto rifatto e palestrato con proteine anabolizzanti.

Solo che, al posto di un amore puro da belle e la bestia, hanno scelto di essere ricordate come Cheeta.

Donne certamente fisicamente superiori a Mariangela Fantozzi per il Loris Batacchi/Andrea Roncato di nome Manuel Ferrara che non vive però in Romagna ma vive non facendo un cazzo da mattina a sera però facendosele tutte.

Mica come quel coglione di Ugo Fantozzi/Paolo Villaggio.

Certo, Manuel è uno che ha capito tutto.

Ah, perché pensare quando si può solo penare in quel senso lato? Sì, oggigiorno il Cinema di Woody Allen non lo guarda più nessuno. La gente si è svenduta, gli uomini al posto del cuore hanno un monolito, le donne non leggono più libri. Tanto hanno capito che basta rassodare i glutei per godersela.

Chi sono io? Il mio motto è uguale alla celeberrima massima onanistica di Woody:

non condannate la masturbazione. È fare del sesso con qualcuno che stimate veramente!

In questo mondo di polli e tacchine, di salsicciotti e cosciotti di galline, è meglio il mio wurstel anche alla Wudy. Sì, è uno schifo, guardate. Dio è morto, Marx pure e anche io non mi sento molto bene.

Era meglio se fossi rimasto vergine a vita. Almeno sarei passato per santo. Invece, se mi ammazzo, diranno che non gliel’ho fatta. Ah, certo, per farsi Samantha devi avere gli stessi soldi di Woody Allen.

Eh già, sono proprio un uomo che mille ne pensa e nessuna se ne fa. Ma se la tira con qualità.

Sì, il mio è un j’accuse imperioso contro la società, contro tutti.

Dal primo all’ultimo. E oserei dire senz’eccezione alcuna.

Sono misogino. Non mi sposerò mai. Quasi tutte le donne sono delle puttane.

Gli uomini, pure.johansson match pointmanhattan

 

di Stefano Falotico

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Quando per caso sbagli chat, stavi corteggiando una ragazza e invece hai mandato i messaggi romantici a Bobby Peru di Cuore selvaggio


21 Feb

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Non vi è mai successo? La classica figura di merda?

Sì, apri cinquemila finestrelle su Facebook, stai parlando con una che ti sta coinvolgendo, diciamo, s’impalla Internet, ecco che riparte, ma confondi le chat e ti dichiari con sfacciato, impudico amore alla persona sbagliata.

Sì, attenti al lupo! Dalla docet.

 

C’è una casetta piccola così

Con tante finestrelle colorate

E una donnina piccola così

Con due occhi grandi per guardare

 

Sì, stavo parlando con una tipa di nome Giulia. Nel frattempo, fra l’altro, stavo anche chattando con Silvia, Monica e Sabrina. Oh, non si sa mai. Se va male con una…

Ma non mi addentrerei… in privacy che son cazzi miei e spero loro.

Ah ah.

Fatto sta che, nel mentre, un tizio mi manda l’amicizia. Sono talmente preso da queste qui che, tosto, sbaglio tasto e, anziché eliminare il tipo (come si suol dire, la faccia del profilo non mi convinceva), accetto indiscriminatamente.

Ma allo stesso tempo questo mi manda la manina per salutarmi. Io gli rispondo:

– Aspetta, sono impegnato con una e mi auguro di essere ancora più impegnato, anzi, impregnato con lei nelle prossime ore.

Ok, buona giornata e speriamo, per te, che sia anche una buona scopata.

– Sì, sì. Ciao, a presto.

 

E intanto penso… che scassa-minchia.

Ma mi dimentico di chiudere la sua finestra e al contempo immagino che stanotte con questa qui chiuderemo tutte le finestre…

E le scrivo:

– Sì, sei di una bellezza immensa. L’immensità fattasi donna in ogni sua dolce, abbagliante infinità. Sai, domani potremmo noi tutti morire. E dunque dobbiamo profittare dell’attimo fuggente per essere ruggenti. Sì, fra me e te, Alessia, vi è stata un po’ di ruggine ma vorrei smaltarla…

– Che dici?

– Ci sei stasera?

– Molto sul tardi.

– Meglio. La notte è lunga e io voglio allungartelo.

– Non capisco. Comunque, allungami semmai venti Euro su PayPal. Sono a corto di liquidi.

Uhm, vediamo. Ma poi accetterai, verso le tre di notte, liquidità mie meno telematiche? Io non ho mai pagato nessuna puttana. E mai andrò con una meretrice. Ma voglio illiquidirmi con te, illanguidirmi, donna salubre, nell’inguine sdilinquirlo e dimenticare che sono spesso un uomo lugubre. Con te voglio essere ludro a te ignuda. Non liquidarmi, suvvia, voglio che stanotte mi sarai liquidissima.

 

Al che entrambi, sia io che l’interlocutore che io pensavo fosse Alessia, a cui esserle di buon sudore e odore, realizziamo il qui pro quo e in me scende un forte malumore.

– Scusi, Falotico. Ma lei con chi pensa di parlare?

– Mi dai del lei? Dai, so che ancora non me l’hai data ma dobbiamo partire, fin dapprincipio, con toni confidenziali. Accorciare le distanze.

– Va bene. Ti mando subito una mia foto.

 

Il tizio mi manda una foto di lui coi denti cariati e giallissimi.

– Ebbene, ti piaccio?

 

Bloccato subito.

Trattavasi di Mario Piscopello, famoso omosessuale malavitoso dei quartieri bassi che voleva rapinarmelo.

Detto Bobby Peru per la sua sconvolgente somiglianza con Dafoe.

Poteva andare peggio.

Potevo mandare un messaggio infuocato a questo qui sotto.

Sì, miei culatoni e culoni.

L’inculata è sempre dietro l’angolo. Ricordatelo.

La vita è come una scatola di cioccolatini e non sai mai quello che ti capita?

Io spero che sia una scatola blu come in Mulholland Drive. Se mi capitano due cioccolatini come Naomi Watts e Laura Harring, sì, sì, ce li gustiamo, sciogliendolo in bocca…

Va detta, vi faccio sempre ridere. Anche voi mi fate ridere. E in questa risata collettiva è un deriso, no, delirio. Una goliardia. Una di nome Pia e un’altra di nome Rosalia. E via.

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di Stefano Falotico

A Venezia ha vinto Alfonso Cuarón Orozco con Roma, film migliore di quello del Fellini, e io vincerò con Bologna, storia “messicana” del quartiere Navile


09 Sep

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Sì, mi svegliai in tal domenica 9 Settembre. Fra pochi giorni sarà il mio compleanno. Due giorni dopo l’11, data fatidica e tristemente celebre ché, come sapete, crollarono le Torri Gemelle.

Sì, mio padre è nato due giorni prima di me, l’undici. Mio padre è sempre stato un uomo tendente alla tragedia. Quando caddero le Twin Towers, disse:

– Sì, ora tutti si ricorderanno il mio compleanno.

 

Tornando alla 75.ima mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, innanzitutto in laguna ci son state molte mostre. Non come Brooke Shields di The Blue Lagoon. Grande fisico quella Brooke di tal film “amniotico”. Per erezioni quando sentite un caldo ribollio nei vostri ormoni e volete bagnarla più delle sue immersioni marine.

Ha vinto Alfonso.

Avevo un amico, quando giocavo a Calcio nel Lame Ancora, di nome Alfonso. Aveva la panza, ma giocava centravanti. Io dribblavo tutti, poi gli appoggiavo le palle…, lui segnava a porta vuota e si prendeva tutti i meriti.

Non l’ho più visto, Alfonso. Già all’epoca era un mezzo debosciato. Uno di questi giorni andrò alla Certosa, sì, tanto mancano meno di due mesi al giorno dei morti. Penso davvero che, se scruterò bene fra quelle lapidi, lo troverò in qualche bara.

Eh già. Ma io sono ancora qua. Come cantava Vasco Rossi. Uno comunque a cui do ancora un paio d’anni per fare il gallo, poi lo vedo all’ospizio. Se non schiatta prima a letto, morto d’infarto, con una sua ragazzina facile a coprirgli il cadavere con un velo pietoso. La storia della sua carriera musicale.

Se questo è il più grande cantante italiano, Michele Riondino è più bravo di Volonté. Sì, un vero “padrino”, altro che Al Pacino. Coi capelli ricci su gel da Uomini e donne.

Fra i membri della Giuria di quest’edizione, fra un Christoph Waltz che ha fatto la bella statuina e una Naomi Watts che, dopo aver scopato con Dougie Jones in Twin Peaks, è rimbecillita del tutto, ha fatto la sua porca… fig(ur)a tale Malgorzata Szumowska.

Accavallando di ottime cosce per il cameraman che inquadrava sempre il suo movimento di gambe tanto per eccitare un po’ il pubblico addormentato. Sì, una platea di mummie.

Buona, molto buona questa Malgorzata Szumowska. Polacca.

La ragazza delle pulizie del mio palazzo invece è più giovane di Malgorzata, credo sia anche jugoslava, serba, insomma… uno di questi giorni vorrei “smerigliarla”. Sì, ho le chiavi della cantina, la inviterò a bere del vinello, la ubriacherò e, zac, la premierò col mio “Leone d’oro”. Tutto dorato. Sì, questa qui è da mesi che mi eccita da morire. Non so come approcciarla. Devo inventarmi qualche strategia pulita, spugnosa, per “disinfettarla” di cotone idrofilo…

Guillermo del Toro, secondo voi, gliela fa? Grande regista, per carità, ma gli tira con tutto quel lardo? Ecco perché sublima la carenza erettile con le creature acquatiche di amori fra diversi. Ecco, peraltro, spiegato perché gira film su freak ed Helllboy.

Un regista di semi-horror che premia un film mezzo documentaristico in bianco e nero? Sì, anche lui, dinanzi alla parola istituzione si è cagato sotto e non ha avuto le palle di premiare Suspiria, film di donne streghe che lo spaventano. Appunto…

Sì, le donne più sessualmente attive sono delle fattucchiere. Vanno sempre dalla parrucchiera e pensano solo a quello, complottando fra loro per far fuori Jessica Harper o Dakota Johnson, donne troppo pure e infantili. Queste sono delle ninfomani mai viste, roba che Willem Dafoe, perfino lui che in Body of Evidence lo dava come una bestia sia a Julianne Moore che a Madonna (butta via…, anche se la Ciccone oramai ha una ciminiera al posto della vagina, altro che like a virgin), è impazzito e ha dipinto i paesaggi alla van Gogh, perché l’eccessiva esuberanza delle scuole di danza femministe, di donne anti-Weinstein, gli hanno fatto partire sia il cervello che quell’altra cosa che sta fra le gambe e finisce sempre di “rima baciata”.  Ah solo pene, solo pennello.

Sì, visto che Jennifer Kent è stata “apostrofata” con l’appellativo di puttana da un giornalista maiale, Guillermo ha deciso di premiarla, anche se il suo film è davvero una troiata.

E, tanto per far capire che non bisogna essere stronzi e razzisti, ha dato un premio anche al negrone protagonista della sua pellicola. Uno che rimanderei a mangiare banane nella giungla, assieme a King Kong. Probabilmente, se non farà strada nel Cinema, si darà al sito blacked.com. Non propriamente un sito che può farti vincere l’Academy…

Ma almeno si divertirà con biondone oramai andate… ancor prima di avere vent’anni.

Sì, ha vinto Alfonso. Uno che fu massacrato a sangue con Paradiso perduto e ora è un genio.

Per quanto riguarda il mio quartiere, mah, c’è poco da dire.

Il maggior “playboy” di questo posto è un citrullo sulla cinquantina, uno sgorbio tutto storpio. Va sempre alla merceria. Sì, cucca parecchio. Praticamente ogni giorno. Sì, le donne sciancate con le calze rotte.

Ho detto tutto… Vedete. Confondete tutto. Questo non è uno scritto volgare, è dissacrante, irriverente, molto autoironico. E qui cascate, asini.

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di Stefano Falotico

“King Kong” (1976) – Recensione


23 Oct

L’isola dell’antro e dell’ansito “primitivo”

La follia del tycoon De Laurentiis s’inerpica lungo la via “pericolosa” del remake, l’impareggiabile confronto con il ’33 più splendente e rivoluzionario, di quel B/N “ingenuo” ma già “proiettato” oltre, nei confini sconfinati dell’immaginario collettivo. La creazione “eterea” d’una creatura sovrannaturale, imponente a imprimersi nelle iridi mnemoniche, memorabilia del fantasy a venire. Dunque, avveniristico Oceano d’una “nebbia” che si diraderà dalle “comiche”, ancora Cinema muto ma mutuato nell’urlo della “foresta”.

Film “su commissione” come sarà Dune di Lynch… Stavolta, la scelta ricade su John Guillermin, artefice (e “artificiere”) de L’inferno di cristallo, il primo blockbuster sui “fuochi assassini“.

Infatti, in mezzo all’Indiano e fra gli indiani selvaggi, “qualcosa” non (in)quadra nel Cielo. Una nube sospetta, di origine “atmosferica” anomala. Ad avvistarla è un antropologo “clandestino”, già un Jeff Bridges “rebel” di ricerche indagative nel “grande sonno” da Lebowski per evincere e sviscerare la purezza dell’umanità fra le putredini dell'”ignoto”, del caso troppo presto “risol(u)to”. Il dubbio anzi risorto dell’enigma che non fa dormire, l’insomnia “somma” delle “certezze” che non persuadono, la ragione scientifica (ir)razionale.

Perché c’è del “fumo” nella “coltre?”. Una variante del “Meteo” o il respiro di un animale “selvatico?”.
Il superomismo della “scimmia?”.

Così, il nostro Jack-Jeff s’imbarcherà (anche “figurativamente” negli effetti speciali di Rambaldi, “animatronico” E.T. “di un altro Pianeta”) nel viaggio picaresco alle origini, forse della vita o della sua (ri)scoperta.
“Navigherà” assieme all’alive, bellissima ed esordiente già sgambata e in gambissima Jessica Lange, s(c)orretto dal dirigente affarista Wilson, un Charles Grodin serissimo.

Rinverrà un’Isola di Pasqua, ove si annida il mistero ancestrale più “biologo”. In mezzo a quella giungla benedetta da Dio, “giace” e rinasce, in ogni Notte di “plenilunio”, un “mostro” antropomorfo da “petrolieri”. Appunto, da “giacimento minerario”, da farci tanti soldi: Kong, King Kong.
Un gorilla gigantesco che possiede l'”elephant man” più umano e sensibile, un “tenerone”.

Kong vuole Jessica, sarà la sua “sposa”, la bella e la bestia…
Un “matrimonio che (nons’ha da fare“, impossibile.
Ma Jessica s’innamora, anzi s’infatua del romanticismo “innocente” di Kong, sfidando nel finale (tragico e melodrammatico) il “grattacielo” delle infrangibili ottusità, l”Empire state Building” delle follie “bombarole”.

Inferiore all’originale, un “prodotto” sbancabotteghino, ma superiore all’idiozia di Peter Jackson.
Con la Naomi Watts che non può competere con l’ambiguità della Lange e col suo erotismo vero.

(Stefano Falotico)

Perché il King Kong di Jackson fa schifo?

Guardate questa clip e poi ditemi:

 

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