Posts Tagged ‘Nanni Moretti’

Al Cinema viscerale di Kathryn Bigelow ho sempre preferito le mie viscere


30 Nov

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Sì, siamo bombardati dai nostri dolori di pancia, e la Bigelow è bona ma, come diceva Joe Pesci di Quei bravi ragazzi… è buona ma come il piombo, bum bum bum.

Ah ah, sì, la Bigelow è una donna piacente o meglio lo era. Adesso, onestamente, è leggermente âgée sebbene ancora in passerella voglia far la passerona, vestendo tailleur attillanti…

Adesso, con mesi di ritardo rispetto all’uscita statunitense, esce con questo Detroit. Film osannatissimo dalla Critica anche se, a ben vedere, sono in parecchi a non essere stati del tutto entusiasmati da questa prova registica, tecnicamente ineccepibile e superlativa, ma forse carente di quel pathos veramente sentito o “schierato” che l’avrebbe reso un film più ideologicamente compatto.

Un certo Mereghetti, che voi conoscete bene, nella sua breve disamina lo ridimensiona abbastanza, chiosando così… È il cinema muscolare e adrenalinico di cui la regista è campionessa, giustificato dalle irrisolte contraddizioni razziali di un potere so white, ma che sembra preoccuparsi soprattutto di infiammare l’emotività piuttosto che aiutare a ragionare.

Eppur sento dire in giro che è un capolavoro che non si discute. Pareri di esimi “critici”. Mah, io ho dubbi in merito e tal dubbi nutrisco scorrendo la sua filmografia che un tempo mi pareva più interessata esclusivamente alla pura azione adrenalinica, senza pretensiose ambizioni socio-politiche, sulle quali peraltro la Bigelow sembra essere stata stavolta piuttosto superficiale. Non voglio polemizzare sulla sua maestria, sul suo stile roccioso e viscerale ma, sapete, son tempi in cui le mie viscere hanno poco da spartire con questo genere di film. Film stupendo… brava, ma meglio la Pravo…

Pensiero stupendo

Nasce un poco strisciando 

Si potrebbe trattare di bisogno d’amore 

Meglio non dire

E tu 

E noi 

E lei 

Fra noi

 

Al che, penso al Cinema muscolare di “Silvestro” di Rocky e poi scopro che ha una figlia abbastanza stallona, Sophia, a cui potrei essere lo stallone italiano…

Insomma, fatevi neri per acclamare la Bigelow… a ognuno la sua.

Lo sapevo Moretti in quegli strani giorni di Aprile:

– Hai mai jackato? Hai mai mai zigoviaggiato?

– No, mai.

– Ah, un cervello vergine… ti faremo cominciare bene! Sei proprio sicuro che vuoi essere collegato?

– Sì, sì lo voglio.

– La vedi quella filippina superdotata laggiù? E lo vedi quello lì che balla con lei? Eh? Ti piacerebbe essere lui per venti minuti? I venti minuti giusti? Io lo posso fare accadere. Senza nemmeno farti macchiare la fede nuziale.

 

Finiamo con questa, Vincenzo, detto dagli amici V’ Cinz, è andato a Vicenza assieme a Cinzia.

Leggete la recensione di Anton Giulio Onofri su Close-Up, la pensiamo allo stesso modo.

di Stefano Falotico

Anche Bukowski dà consiglio nel suo “coniglio” ed è insofferente alla sofferenza di Moretti Nanni


20 Aug

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Non so perché, chi ha letto i miei libri mi paragona a Bukowski, eppur mi diletto nelle “carinerie” modulando delle leccate a gelati al limone e limonando solo con la tastiera del PC-ino. Non sono un pulcino e neppure gaio, eppur galleggio, essendo un natante gallo. La gente, pur non essendo uno scopatore “ficcante”, e ciò dovrebbe dissuaderli in quanto la gente ama invece le battute-one pimpanti-pompanti, poco da poppante, viene, eccome se “viene”, da me a chieder consigli, spesso con l’idea di mettermelo nel culo.

Allorché mi trasformo in saggio della montagna spensierata e do alla gente banalità a base di massime davvero massimali, in quanto minimalista allo storico minimo.

Non li sminuisco ma li incito, sperando di non mettere nessuna incinta, a non essere Cita. Vai di citazioni eccitantissime!

Ecco che una mi dice che se avessimo tempo per raccontare la storia di ognuno la vita sarebbe una storia infinita. Allorché dico lei di vedere il film di Wolfgang Petersen sulle ali della sua cagna gigantesca.

Una invece sostiene che essere superiore, quale lei si ritiene non avendo però neanche frequentato le medie, non basta. Io le rispondo per le rime, baciate in quanto vorrei baciarla e non trombarla, dicendole da trombone che essere superiori è fonte d’invidia e dunque è meglio essere inferiori anche se laureati. Quindi, vado dalla mia signora Robinson.

Insomma, come la giri la giri, te le fa(n) girare.

 

Sono uno splendido trentottenne, fra qualche giorno, mentre Nanni Moretti, come afferma Francesco Alò di Bad Taste, è uno scialbo più che settantenne.

 

Stasera c’è Bologna contro Torino. Prevedo una catastrofe. In difesa De Maio e Gonzalez, annamo bene!

Insomma, cari agnelli, non si può essere sempre Gianni, e il Torino lo sa bene, facciamo un tor(t)ello!

di Stefano Faloticoaut

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Caro diario: rattrappito da un mondo strano, viaggio di “cornetti”


31 Mar

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Stupito sempre di più da un mondo “progressista” che invero dovrebbe, primigenio, tornare alla “barbarie” non fasullamente buonista, assisto a programmi televisivi che condannano la legittima difesa, con interventi di “opinionisti” casti, vestiti a messa, che parlano di Buddha e Cristo e d’ingiustificati perdoni “un tanto a culo”. Persone poco realiste che vivono nella “gattabuia” delle lor ovattate certezze mielose, così come stamattina, in un bar, vidi una confezione intonsa di marmellata e, “sgranocchiandola” al padrone, la leccai di “dolce rubacchiarla”. Sì, poi la pagai…

Dovremmo ripristinarci all’insanabile verità, evitando comunque i giustizialismi ma mantenendo intatto il nostro cervello. In poche parole la gente dovrebbe assomigliare alla mia fierezza di sana e robusta Costituzione. È una repubblica fondata sul lavoro? Ne dubito. Questi “giovini” di oggi anziché commuoversi per film autentici, si “emozionano” per canzoni che “pubblicizzano” la legalizzazione della droga e, in questo “fermo progetto di vita”, passano le giornate a (s)cannarsi a vicenda, portando fuori i loro cani per tali “(bi)sogni”, o meglio bisunti, quotidiani. E in quest’arancia meccanica ove le persone acclamano Ambra Angiolini e non sanno più chi fu Giolitti, mi sento “maleficent” come Angelina Jolie. Sputtanando questa “corte”, coltre di omertosa ipocrisia, divenendo il Michael Kenneth Williams di The Night Of, saggio “imprigionato” nell’insopprimibile sua ricerca d’un Jack London salvifico, del sen(s)o dell’esistenza non retorico e facilmente impressionabile dalla coscienza di massa al “sapor” di canzonette e “acqua e sapone” sol quando non li si tocca nei lor “dest(in)i”.

Al che, prendo la macchina e “scoreggio” di clacsonate, facendomi largo nel traffico, pur se dimagrisco. Ingrasso il vuoto pneumatico del mondo e poi, a un chiosco “fresco”, mi faccio servire un cappuccino da “frate” del mio giusto eremitaggio, fra cornetti delle mie amanti che non mi scopo. Eppur non scoppio.

Quindi, scappo.no13

di Stefano Falotico

Euro 2016: in attesa di Italia – Germania, ripassiamo Belgio – Italia con telecronaca del Falotico


02 Jul

Stasera, italici e italioti, signori e signore, presidenti del pube e della Repubblica del cazzo, tutti attaccati al televisore, a guardare la partitona dei Quarti di Finale fra la Germania e la nostra (im)battuta Italia.

Ma tutto ebbe inizio una ventina circa di giorni fa con questo Belgio vs Italia così da “moi” commentato, in stile caressiano-bergomiano su Sky alla Nanni Moretti rauco-allegro su puttanata maccheronica per una spaghettata in compagnia bella.

Chi mi batte? Nessuno, neppure Sacha Baron Cohen. Ah ah!

La faccia di culo, anzi, di sfottò, c’è tutta. Totoiana. Totocalcio!

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A Mia madre di Moretti preferisco mandarti a tua sorella per un vero Cinema italiano


16 Apr

mia madre morettiNon so se questa mi(n)a abbia a che vedere col film già discusso e celebrato del Nanno, ma voglio dirla spassionatamente, sganciata dal cont(est)o.

Oggi, pensavo questo. Una donna, che lavora come psicologa, ha affermato che è spossata ma al contempo rinvigorita dopo una giornata passata a consolare i carcerati, gente che mangia pane, insalata e pene.

Ecco, io le ho replicato così:

basta con questa società edonista, sono un uomo che ama i ruscelli, rivendico la (mia) Natura!

Non so come tu faccia, devi avere una forte faccia, a sostener un lavor non di feccia in mezzo al fecciume.
Sei dura e tosta(ta) fra le cape toste e i cap(r)i espiatori.
In fondo, la verità è una sola, non vedo il Sole.
Io me la farei sotto, cagandomi addosso, me la farei anche sopra, posizione kamasutra, io non ce la farei, no, sì, può darsi e darmela, sono il detenuto dei miei malesseri, figurarsi se riuscirei a non detenere i detenuti.

Fine della riflessione.
Guardiamoci ora allo specchio, riflettendoci.

Buonanotte. Buona mater a tutti e un pater noster a tua sorella, ché ha peccato.

 

 

di Stefano Falotico

Avete mai pensato che il Cinema di Nanni Moretti è uguale alle canzoni dei Tiromancino? Stessa atmosphere fra il nauseabondo e lo speranzoso tristarello


15 Apr

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Lo so, certi giorni mi piglia male e divento abatantuonesco, inveendo su qualcuno.

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Oggi è il turno di Moretti, qualcosa non mi ha mai convinto di tal ecce bombo.

Meglio, forse, la guasconeria ribalda e spensierata del grande Bombolo, homo non sapiens eppure ridens.

john_rambo_splash01097403Un Cinema, quello di Nanni, che gira attorno a drammi esistenziali sf(i)oranti il patetico, da brioche con cappuccino amaro e una sachertorte per risollevar gli umori altalenanti, un Cinema lento che si (sof)ferma, da pause e menopausa, senza la virilità di Sylvester Stallone. Clicca sul Bombolone, dai, è più dolce!

Un Cinema (a)politico, ambidestro, senza gancio sinistro ma da Tiromancino.

Io sto pensando questo, mi lincerete, lo so. Il Cinema di Nanni Moretti è tristemente melodrammatico come le canzoni dei Tiromancino. Non so perché, canta ZampaGUAGLIONE e mi ricorda il Nanno!

 

di Stefano Falotico

 

 

Play alla Woody Allen in Moretti, forse una moretta, un amorino di lettera e poco di letto


22 May

di Stefano Falotico

 

Aprirei questa stronzata di classe, citando il cantante neomelodico che, fra i pelati, fu Genesis per antonomasia, cioè l’incarnazione della (de)generazione (dis)umana e, per dirla all’Abatantuonoapoteosi della schifezza però con fascino d’antan su alopecia che fa sex appeal come il cazzo, cioè Phil Collins con la sua disperata, più di Masini che da me prenderà sempre un vaffanculoI Cannot Believe It’s True, una lettera davvero “eccitante”, di quegli amori tanto forti che te l’han ammaccato-ammosciato per colpa d’una stronza, forse prima sua ammogliata e all’epoca era soddisfatta perché il marito(zzo) non era “molle”, di livelli sesquipedali, anzi, dopo la botta nei posteriori, “reclinabile” il tuo cuore cadde a pezzi, previo attimo d’incertezza basculante nel tuo pensare “Son desto o solo distrutto? Va be’, c’è comunque la cintura di sicurezza, l’importante è che sia stato un addio senza sinistri ma soprattutto senza la sua incinta, altrimenti poi mi avrebbe chiesto anche gli alimenti, e qui invece (non) solo soletto il piatto piange…”.

 

When I opened your letter yesterday

I could not believe my eyes…

Oh, I gave it all to you
Now I’m living on borrowed time, but it’s mine

Oh, d’you hear me?
I cannot believe it’s true
Are you really doing the things you do
No I cannot believe it’s you, really you

 

Sì, questa canzone è il ritratto della (s)figa più bastarda, da lasciare un uomo al limite manicomiale su neuro da ricovero ambulante, causa il dissanguamento del suo animo affranto, spappolato.

Praticamente rimasto in mutande, e gli sbatté sol la portiera, lasciandolo con un “palmo di naso”, sì, la cartilagine del suddetto organo olfattivo fra genitali “eiaculanti” il suo “schizz(at)o” da “Sei solo una lurida zoccola!”. Poi, non sentì altro, colò a picco nel fatale silenzio da no comment.

 

Ma le donne, si sa, spronano l’uomo a rifarsi…, mentre se ne fanno un altro di corna. Tu devi fartene una… ragione, solo pene…

Da cui il libro, da poco in vendita “Bruce Springsteen e le donne”. Lo trovate su ibs.it.

Io l’ho preso al “lazo” da cowboy, anche se speravo in un cowgirl, leggendo quest’aneddoto agiografico, ai limiti della santificazione del Boss a mo’ di Statua della Libertà.

Puro racconto retorico che esagera. Però “spacca”.

Ebbene, dopo il crollo delle Torri Gemelle, pare che Bruce stesse in macchina a dormicchiarsela. Non viene rivelato però se dopo un concerto o aver suonato la sua voce da rocker ancor adolescenziale d’amplessi “sgommanti” nel “parcheggio” della sua Patti Scialfa, donna che ha il suo perché nonostante gli anta, anche nel sen(s)o che, sebbene abbia una terza, a novanta fa più tromba di Jack Clemons, da cui il famoso “ritornello” che “spinge” d’interrazziale limonando tutti insieme appassionatamente.

A parte le porcatelle e Patti che comunque fa slacciata “patta”, ben depilata però sia (in)teso, Bruce era in macchina, in dormiveglia. Quindi, dopo non averlo destato appunto né le cannonate né i kamikaze di bin Laden, da cui la sua celeberrima ballata sleeper “Brilliant Disguise”, una ragazza gli ruppe non quello ma quasi il vetro, urlandogli “Bruce, abbiamo bisogno di te!”.

Sì, l’autrice di questo libro vuol darci a bere che Bruce non era al corrente della tragedia e fu risvegliato per dar la scossa agli abbattuti-sopravvissuti… mica tanto, caricato-incazzato a stelle e strisce incitanti, componendo in una sola settimana tutto l’album “The Rising”.

Perché l’America ha sempre avuto bisogno di eroi per salvar il mondo…

Oh, almeno fan cassetta e quindi i disastrati posson comprarsi le casette. Da noi, invece, dopo il terremoto ad Aquila, il nostro premier “salvatore” è stato accusato di scandali sessuali. Lui ammette di essere rimasto tosto e incrollabile, l’occhio del Berlusca ha scaltrezza da volpe e acutezza da falco, a sentir lui. D’altronde, a vita è senatore. Anche se nella “stagista” s’insinuò. L’Aquila, oh oh!

 

Sì, comunque, non era finita. No… come no, cinquemila morti ammazzati e allora pigliamola a cantare.

Già, a mio modesto parere, c’è di peggio.

Ieri pomeriggio, noto che un mio contatto ex “amorevole” mi contatta, mandandomi la foto del pornoattore Manuel Ferrara, con “allegata” tal lettera st(r)appante. Di lacrime mie straripanti. Di lei “poppante” e pappandoselo… da terragna poco  (meta)fisica da film Contact. Iper-cosmica di cattiveria spaziale. A fartele orbitare!
Alcun tatto appunt(it)o, molto viscida eppur (e)rettile.

 

– Ciao Stefano, gli assomigli ma lui fa più…

 

Fa più…, non aggiunse altro. Lasciandomelo “di sasso” perché nell’epistola c’era anche inclusa, di clausola a mio “chiudermelo” del tutto, appunto lei in posa equivoca su Manuel “affittato” per un divertimento di dubbio gusto e doppiamente ingiusto.

 

Ecco sette film di Woody Allen e di Nanni Moretti ove capisci che non era una donna “fine”.

Era solo una “letterina”.

Almeno fu una letterina, figuratevi se era una letteronza, grossamente più stronza.

Io e Annie 

Tira e molla(la), dai, dai.

Aprile 

Tempo di primavere e di amori rifioriti. Anche di elezioni politiche per eleggere dei polli(ni).

Un’altra donna

No, grazie.

Magic in the Moonlight

Non è che sarà una puttan(at)a? Emma Stone è sinonimo di bella ma acida.
Colin Firth poi è colui sulla cui faccia è stampato un ho detto tutto ed Emma non me la ha data.
Che fata, che stella. Che guardarla al telescopio pensando che poteva essere una sincera scopata.

Che dolce Luna, che cattiva lupa.

Caro diario 

La Vespa pungente. Più di Bruno.

Pensavo fosse amore invece era un calesse

Questo è Troisi ma ci sta. No, non ci stette nonostante la protagonista ebbe un bel paio di tettone.

Di solito, terrone fa rima con passionale amore, qui solo malincuore.

E solo amaro liquore.

Harry a pezzi

E tutti giù per terra.

Nanni Moretti scopa Bianca? E allora io lo faccio sgobbare, altro che scopata!


13 Oct

Attacco Nanni e me ne vanto! Di panne montate?

Di mia rimonta? No, qui prevedo altro dolcific(c)cante!

Una delle peculiarità, che distinguono la mia anima da un comune “intellettuale”, è non asservirmi mai all’intellighenzia.  Bensì essere felicemente autarchico, distaccato dal comune ma lucidissimo in mezzo a tanti esaltati ludici, specie se tempro la mia alterità (s)naturata quando viene, come fu, invasa(ta). Perentoriamente accerchiata, vilipesa, ostracizzata, dileggiata e sempre messa a dure prove per provarmi. Ma, giunto allo scoccar d’un dì a me miracoloso, la tattica osteggiante di costui, mero lestofantissimo e dalla risata d’elefante, rintonò mor(t)ale.
Affatto fugace, quella (s)volta, scaltro e imprendibile, cominciai a studiarlo. Ad adottar la stessa strategia del suo ragno. Respinsi lentamente il suo “piano” omicida, scrutando nell’architettura, invero assai labile del suo criminoso “organizzato”, nello smontargli la boria pezzo per pezzo di merda ch’è. Le sue branchie respirano…? Troverà lieti sospiri assieme al suo delinquenziale branco di cioccolatai?
Ora, il nostro “contento” fanatico è intrappolato in una paralisi parimenti dolorosa. Si sta sgretolando dentro mura dello stesso silenzio ch’inflisse dietro ricatti “altolocati” e sovente si tocca perché la mia vendetta s’augura possa dissolversi.
Come neve al Sole, come buio ancor da rabbuiare! No, non mi addolcirai con leccate tardive.
Eh già, mi spiace deludere la tua superstizione e le tue inette presunzioni, di doverosa calma e “calamità” m’avventerò sul vile da “villano”. Sei tu il villico e fosti vigliacchissimo!
Ché rabbonir le mie “urla” non ha attenuato l’adesso schi(amaz)zarti fra le mutande.
Chi è costui che minaccio e al quale presto sarò un accendino da candelotto? Cagò tante frottole sul mio conto, ma nella sua “veggenza” non vide oltre una sciocca miopia. La cecità di cui soffrì, nonostante il tentativo di soffocarmi, è sotto gli occhi di tutti. E non gl’occorrerà altro correr via del “darsele a gambe”, perché le sue troie non lo salveranno dal mio “caldo” rigenerato, oh mio degeneratissimo mostro tanto a me “scoreggiante”.

“Specializzato” a chiamar il “Pronto Soccorso”, insistette “tenace” a mortificarmi di “bavagli”, ma la sua “cura” generò appunto un suo stesso cuocersi nella fornace.
Volesti inguaiarmi e invece sarò io a guar(n)irti.
Tanto “fornicò” e presunse che fossi “debole”, per schernirmi oltre il lecito, ch’è adesso lui lo spazientito e paziente. Pazienta pure, la mia sala d’attesa sta godendo sadicamente la tua “sauna”. Sudi freddo e preghi perché si raffreddi la premeditata tortura di cui, non solo in culo, sarai trafitto solidamente. Ecco il mio ovosodo. “Friggitele” per un altro po’ nel tuo “acclarato” popò da “retto” e fortunato, attento quando lo tiri fuori per far… la pipì. Da dietro il lavabo, potrei tagliartelo senza “fazzoletto”. “Coleran” tanti tuoi urletti, mio putrido deficiente. Pigliavi anche in quel posto il mio “papà”. Ahia!
Sì, non ho mai stimato, a differenza della tua “famiglia”, Nanni Moretti. L’ho sempre trovato disgustoso, sopravvalutato, uno spermatozoo “montato”.

Ti ricordi, oh mio “dolcetto”, la famosa scena del “Continuiamo così… Facciamoci del male?”.
Sì, sei esperto del mio “masochismo”, oh oh mio (in)sicuro “maschio”.
Mettevi i puntini al posto “giusto”, “composto” e ben seduto a capotavola.
Ma tu, mio da studi “classici”, dovresti conoscere Andronico Tito…
Se, cannibale, “ometti” le mie dita, infilando il coltello nella piaga, potresti trovare il tuo fegato non solo rosicato bensì mangiato… e i tuoi “cazzi” arrossati!
Ti farò arrosto. Mi desti del “cagasotto”. Sei arrivato alla frutta con la tua “cultura” di “confettura”. Ti sto confezionando un “tiramisù” coi fiocchi…

Gli amici ti deludono, la gente normale no.

Lei mi sta scavando sotto e mi toglie la panna: la castagna, da sola sopra, non ha senso! Il Mont-Blanc non è come un cannolo alla siciliana, che c’è tutto dentro, è come uno zaino: lei se lo porta appresso per un mese e sta sicuro! Il Mont-Blanc si regge su un equilibrio delicato, non è come la Sacher Torte…

Il mio “scavo” non è un tuo finto-educato “Scavati dalle palle”. Son io che t’impalo, così impari a esser meno strafottente. Chi gusta la ciliegina?

Ciao, salutami i “cugini”… Sono quello che ti toglierà le “castagne” dal fuoco… e ti trivella, mio idiota a cui in testa saltò bella.

Attacco Denise e me ne sbatto… al “fresco”

Stamattina, sarà la Domenica noiosa, succedon delle cos(c)e atroci.
Mi invia l’amicizia una certa Laura, una che voleva il mio uccello alla Nek circa un anno fa ma dovette accontentarsi delle aquile sulle Alpi delle sue vacanze. Secondo me, è rimasta “vacante”. Senza qualcun che, svolazzandolo, abbia potuto “annidarlo”. Una che si dava sol delle arie, “fresca” come una quarantenne strafatta.
Al che le chiedo come sta e mi toglie dagli amici. Che cazzo di comportamento è questo?
Fui molto chiaro a suo “temporale” di mestruazioni vogliose, forse esigeva una domanda di mia “erezione” diretta: “Come stai messa là in mezzo? Adesso, ci sto”.

Al che, “scopro” che una certa Denise compariva “in comune”.
Contatto Denise e le domando se conosce davvero Laura…
Sì, sono intime amiche…
La situazione è ambigua. E si complica di più.
Denise, senza batter… ciglio, mi toglie… dalle amicizie.
Insomma, siam passati da due a cui potevo “intagliarlo” nei tolti pantaloni a un’evirazioni d’entrambe quasi strappato.
Resto perplesso. Ma sbotto!
Affiggendo questo a mio diario…

la solita pazza:

Denise,
anche tu mi hai tolto dai contatti. E io che t’ho fatto? Ho messo perfino, e
ti ringrazio molto, le tue foto nel libro.

Sei strano e negativo. Tutto qua. Buon proseguo per la tua carriera.

Strano sì, negativo è un’idea tutta tua, se permetti credo di essere
tutt’altro, ne ho… ben donde e grosso, e in questo son sostenuto da un sacco di veri amici. Anche da delle amichette migliori. Non solo ammiccano e sanno come “ammaccarmelo”.
Per la mia carriera, non ho bisogno d’auguri di gente falsa.
Mi spiace essermi fidato, puttanazza.

Denise lo dice al marito e lui mi minaccia.
Sono adesso al reparto dei cornuti e mazziati.

Morale, questa vita fa male. Si tenessero le stronze. Di mio, rimango più cattivo di Nanni Moretti. E, se m’incazzo, non ce n’è per nessuno. Nemmeno per me.

Diciamocela, voi sposate le mignotte “solari”, io son bello come il Sole ma piove.

Attacco la cornetta e anche il cornuto

Per consolarmi, chiamo un mio amico.
Risulta occupato con la segretaria.
Al che, lascio un messaggio in segreteria, in gran segreto, sebbene glielo urli tutto con durezza: “Me la son scopata prima io! Non fare la fotocopia!”.

Quindi, aggancio e si becca il gancio, staccando la spina del suo uccello in preda al panico.

Sì, son incorreggibile. Di mio, non valgo un cazzo.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Bianca (1984)
  2. Lo sceicco bianco (1952)
  3. Bianco, rosso e Verdone (1981)

Le dimissioni del Papa


12 Feb

Racconto “moral guidance”: il Papa si dimette, i fedeli (ci) rimettono e l’ordine sacerdotale eleggerà Mickey Rourke, cioè me stesso in abiti “monacali” per le donne nel mio “baccano”, evviva Bacco e i colbacchi a “picchiare” Matteo sbeccato da “becchino” che s’è scavato la fossa

Notizie scioccanti e “scoccanti”…

La città è in preda alle convulsioni. La gente, esasperata da un cattivo governo, pare a Paperopoli, e sta rintoccando l’ora in cui gli uomini tenebrosi, dai sotterranei, “vigileranno” per ricreare l’armonia d’un Mondo a soqquadro da un “potere” lestofante, ove il plebiscitario arbitrio di fascisti irriverenti sarà punito severamente nel sedere, con dosi massicce e “impermeabili” per ribaltare questa merdosa filistea massa d’arroganti e allisciare i loro volti bifronti con cornate da bisonti, sì, accecheremo le loro cornee e spargeremo corna alle loro “in-anellanti” borie che crearono solo alienazione, mentre si fottevano le troie, spacciandosi per Achille.

Sindaci corrotti son ancora a piede libero, “incalzando” nella segreta vogliettina, lontana dallo sguardo indiscreto delle mogliettine, per infilarlo “stampante” dentro ogni segretaria pimpante come la grigia Bologna, in codesto dì avvolta da una neve salvifica e biblica, ad “ammanettare” ogni Peccato e liberarlo dalla coltre d’una ibernazione siberiana. Sì, in Siberia germogliano alberi secolari, querce solide come il titan-i-o degli armadi russi, nella libertà amatoria per la quale ogni Uomo ha più matriosche di vodke e non un’oca-vacca fidanzata a “imbambolarlo” dietro le regolucce perbeniste del moralismo cristiano.

Il cattolicesimo ha mietuto solo vittime e qui, in Italia, “patria” del mandolino e dei culetti “sviolinanti”, il gregge s’è impecorito, bevendosi tutto il “latte idrofilo” di quest’ovattarne le coscienze, spremendole anche del più sacro e naturale istinto, e cioè la suzione da tette materne per madornali, vivaddio, sacrosante erezioni a montarle come tori.

Nuova elezione in corso, intitolata “Rinnovamento futurista”.

Per quanto sopporteremo quest’ipocrisia latente, sì, ove tutti fingono (soprattutto il gentil sesso frigido) d’allettarsene in letti s-fatti e invero sanguinosissimi di violenze subliminali e ricatti subdoli? No, non se ne può più dei poppanti.

L’Italia ha rotto le palle a chiunque, in particolar mo-n-do a noi che ne siam nati ma, “degenerati”-rigenerandoci dopo tanti esperimenti “igienici”, ci stiam rivoltando…, anche dalla tomba dissepolta da quando fummo trattati da polli solo perché non maiali come gli altri che “spruzzavan” dalle “ampolle”. Vollero castigare pure le nostre polluzioni e, appena accennammo a ribellarci, tentarono perfino di spillarci i soldi al fine d’etichettarci e ficcarci nel laboratorio dei lavaggi mentali su castrazioni chimiche.

Urge un urlo! Alzate la voce, pigliate le asce dalla cantina bunker, ingozzatevi di birra tedesca ma non nazista, benedite il crociato vostro Spirito guerriero in-affondabile e “innaffiate” le membra di questi “membri” a noi odiosi, sgozzandoli alla radice d’ogni più vetusta, intollerabile oramai certezza annacquata.

Siamo coraggiosi in mezzo a questi quaquaraqua, e li sbraneremo come dei protestanti puritani, sì, come i quaccheri, al servizio di me, Fox George di fuoco alla Clint Eastwood. Io mi estranio, e sono straniero senza nome.

Quando la Luce spuntò, tutto ciò che non era toccato da essa mi apparve come tenebre, morte, tentazione, realtà peccaminosa e priva di Dio: la Luce rendeva tutto manifesto e visibile.

Tali le “mie” testuali parole contro gli oppressivi testi(coli) stolti delle bibbiette del cazzo.

In codesti libri, che io venderei alla bancarella dell’“usato in lavatrice”, non troverete certezze appaganti ma solo la scorciatoia “sana e giusta” per ricevere le paghe mensili.
Intese sia come tredicesima sia come “Speriamo di far tredici per arrivare a fine mese”. Fottuti illusi!

Lo so, rubate per stare dove state, impostori! Delinquenti a capo di “stato”, tenete la plebe nell’ignoranza “regalando” loro programmini televisivi ove “regali” mignotte fan a gara per il pene di chi meglio si guadagna la “pagnotta”.

Vergogna! Ripristiniamo le gogne, questi “colletti bianchi”, che tanto voglion spiccare, piluccare e picconarci, saranno solo che decollati e di Rivoluzione francese “impiccati”.

A che cos’è servita quella industriale? A produrre capitalismo inutile e “dilettevole”, che noi decapiteremo!

No, noi non vogliamo “capire” come ci s’adatta, il troppo stroppia, Stop!

Fra queste voci senza dignità, resuscitiamo il grande Stoppa Paolo! Doppiatore e attor coi fiocconi!

Miracolo a MilanoRocco e i suoi fratelli su tutti!

Tutti per uno, tutti moschettieri per un moto mazziniano da giovine viva l’Italia in ogni Gattopardo contro i monarca!

Ammazziamoli!

Ratzinger si dimette e lascerà il pontificato nell’ultimo Giorno, non bisestile, di questo 2013!

E fa benissimo! Ne ha piene dei lanzichenecchi e di tutte le checche a cui predica di chicche che ascoltan un tanto al chilo, dette perle ai porci. Chi ha orecchie per intendere, intenda, ma loro “lo tendono” e basta(rdi).

Tanto, da Roma in poi, continueranno a intingere la manina durante “quello” del Signore, a spacciarsi per signori fino a Mezzanotte e, dal Lunedì al festivo, a lavoricchiare per le avventurelle “sgranocchianti” del Sabatuccio a una ciuc(ci)a sabbatica. Un Tempo, “facevan” di peggio: sognavano le cosce della tennista Gabriela Sabatini e di GoliaGabriella.

Sì, si sgolavano per quelle minigonne!

Mi ricordate Davide, il gigante invero rimpicciolito da un “nano” che glielò ficco nel “paraocchi”.
Forse era Polifemo, comunque sia son Omero! Somari!

Sodoma e Gomorra, evviva Babele, che cosa balbetti?
Ebete!
Verrai solo che sodomizzato. Te la do io la “Lemonsoda”. Volevi sbaciucchiarmi di “carezze?”.
Prenditi questo “frizzante!”.

Io son rizzo, tu sei storpio! Non stropicciarti a rigirare la frittata!

Ed ecco che, nel casino generale dei “militari”, giunge a voi Mickey Rourke dei tempi andati e miracolosamente a bombardarvi.

Egli è tonitruante! Incazzato bestiale!

Orsù, fedeli!

Siate orsi, spaccate le ossa a questi “pesciolini!”.

Per finire questa “bolla”, ci concentreremo su Matteo, non l’apostolo evangelista, bensì un idiota solipsista che voleva divertirsi, di sadismo, contro “Gesù”.

Ma azzardò troppo, e sarà presto azzannato dal Diavolo in persona.

E impalato col simbolo dell’Angelo alato. Chi volevi trattare d’agnellino?

E perché mai avverrà questo?

Ora, Giacomo, l’altro apostolo, compres(s)e… il patimento del Principe “Cristo” e gli lanciò dei segnali di “fumo”:

– Non sarà Giuda a tradirti, mio fratello “di sangue”, ma proprio Caino, che ti vuole assassinare come Abele.

– Perché?

– Vedi, sei un Principe e, come tutti i nobili nell’anima, vivi al di fuori d’ogni maschera sociale.
Puoi permetterti di non farti inghiottire dalla nostra “realtà” di pettegolezzi e frivole carognate quotidiane, e non sei costretto a prostituire il tuo Cuore. Questo tuo atteggiamento, valoroso e superomistico, a Caino/Matteo, tanto “carino”, che pensa solo al suo “fringuello” nelle “fighelle” e a come pararselo, dà molto, assai fastidio. Così tanto che, se prima eri vulnerabile per la tua “nudità”, tanto che cadesti in depressione, dopo che risorgesti, ottimamente in forma, gli da(v)i ancora più noia e odio. Quindi, allestirà un’ultima cena per poi ributtarti nella Crucis del calvario.
Dammi retta, lascialo stare subito e vivi la tua vita da Re.

– Invece, io voglio andare a fondo in questa storia dell’orrore, sai mio Giacomo?

– Allora, t’ammazzerà!

– Sei sicuro che Matteo avesse previsto ulteriori sviluppi delle vicen-d-e-volezze di sua tavolozza sozza?
Non gli s’è acceso un barlume di lucidità?

– Che cosa vorresti dire?

– Che giunti a questo atto del Vangelo, il suo uccello s-parlante è morto.

– Spiegati meglio.

– Vedi, il nostro Matteo ha due possibilità: o si costituisce, dunque finirà nel manicomio giudiziario, oppure, se non vuole soffrire come un animale, gli consigliamo un suicidio rapido e indolore.

– Porco di quel…

– Bravo…

– Fermati un istante. No, no, chiariscimi.

– Bene, chiariamo Matteo dall’afflizione. Domani, oggi, è Martedì grasso, e precede la Quaresima.
C’è sempre un Venerdì “santo” prima dell’ascensione, stavolta non di Cristo, ma discesa infernale del mostro.

Ecco, Venerdì verrà interrogato uno degli “apostoli”.

Matteo ha, adesso, qualche “attestato” ad avallare le sue accuse?

– No, tutte le prove sono a suo sfavore.

– Già. E, come dice il detto mio, quando la probatoria è inconfutabile e acclarata di ragioni, l’idiota sarà spremuto e poi, tanto “provetto” nel dar del poveretto al Maestro, finirà un tantino “provato”.
E non gli basteranno tutti i denari d’altro s-freg-i-are.

– Oh Madonna!

– Non bestemmiare Giacomo.

Perché l’onnipotente potrebbe non perdonarti.

Sai, ogni creatura divina tenuta in “ostaggio” da chi non è saggio ma scem(pi)o, si rivelerà ammonitoria.

Visto che pregava, costui, per sbattersi anche quelle che la Domenica vanno a messa, pensando di sbattere… l’Altissimo a sua immagine e somiglianza delirante d’aberrazioni, gli concederemo, sin al suo judge(de)ment daydevastante, qualche lancetta dell’orologio a “onore” della Maddalena che, materialista, incarna. Poi, scatteranno i minuti contati. E verrà putrefatto!

Al che, un giudice inappellabile di “marziale”, alza la mano e picchia il martello, chiedendomi:

– Signore, che senso ha questa parabola?

– Questa parabola è catartica. Perché ogni criminale, se è vero che esiste la Giustizia, viene eternamente, anche “a scoppio ritardato”, scoperto.

– Mi sembrano parole degne del Signore. Lunga vita e Alleluja.

Il verdetto è stato decretato: “Matteo sarà cremato nel crematorio e poi le sue ceneri saran divorate in carcere”.

– Giudice, mi sembra la scelta più salomonica. Matteo merita solo la salamoia.

– Sì, un salame così è solo da macellare.

Ora, alla facciaccia di Matteo, lo schifoso, godiamocela ché, presto in cella, “lui” urlerà alla sbarra.

Non tanto di “cioccolato”. “Lo” vedo più “fondente” di mandingo…

Fine del racconto.

Scambiatevi un segno di Pace.

 

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Nella valle di Elah (2007)
  2. Il Vangelo secondo Matteo (1964)
  3. Angeli e demoni (2009)
  4. I dieci comandamenti (1956)
  5. Ben Hur (1959)
  6. Il Papa del Greenwich Village (1984)
  7. Habemus Papam (2011)

Habemus Papam Bob…


01 Oct

 

   Il Bob sa… e “predica”, altro che Moretti Nanni.

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