Posts Tagged ‘Muhammad Ali’

Se Gabriel García Márquez scrisse il capolavoro L’amore ai tempi del colera, prossimamente io pubblicherò Bologna Hard Boiled e l’amore ai tempi del COVID-19, vero Once Upon a Time nella città felsinea


01 Apr

joker falotico

stallone cobra

Avete mai letto Cent’anni di solitudine?

Io scrissi, per lulu.com, il libretto informativo Il fascino e la seduzione della solitudine con tanto di mio “bugiardino”, cioè istruzioni per l’uso in caso di scompensi psicologici dovuti all’angoscia, oserei dire contagiosa, emanatami per colpa delle mie inibizioni, preda a loro volta della cattiva suggestione effettuatami dai maligni fascistoni. Mentre le false informazioni sul Covid, propinateci oggi come oggi dagli oscurantistici ignorantoni, cioè da giornalisti bravi soldatini assoldati ai più sporchi soldoni, appartengono non solo a falsi e bugiardissimi decreti governativi più ammorbanti della peste bubbonica. State boni! Chiariamoci, uomini e donne pestiferi, non appestatemi. Non opprimetemi, la mia dignità non calpestate. Inoltre, mi rivolgo in tal caso agli uomini di Bari vecchia. Adesso, se in questo periodo assai difficile per l’umanità intera, vi sentiste economicamente ed emotivamente molto squilibrati, non lasciatevi prendere dall’USL, no, dall’ansia. Non bestemmiate ma vi posso concedere di esternare sane blasfemie esuberanti a mo’ del miglior Lino Banfi ruspante. Sì, uomini bollenti delle Puglie, se in queste settimane brucianti di coprifuochi asfissianti più delle fiamme infernali, alle undici di sera volevate almeno rivedere un film con Pasquale Zagaria (L’esorciccio?) in streaming ma la connessione vi andò a putten’ alla pari del nostro ex premier di Loro, se imprecherete Madonna impestata dell’Incoronet’, non me la prenderò. Dio impestato!

Intanto, ricordate che la vostra ex moglie ambiziosa e assai sessualmente sfiziosa, oserei dire maliziosa e molto vogliosa, vi lasciò perché, già prima della vostra disintegrazione in quanto giammai alla società capitalistica v’adattaste, sanamente integrandovene, cioè non foste manco cassaintegrati, neanche emigrati o mantenuti immigrati, neppure v’improntaste alla prostituzione degli uomini potenti appartenenti alla “savia” e robusta Costituzione (più che fisica, diciamo orientata alla f… a, ottenuta in maniera poco virtuosa grazie ai soldi fruscianti, forse quelli che elemosina nelle mini-recensioni Patreon il critico cinematografico YouTuber F. Frusciante, ah ah), ecco, dicevo… Dicevo che lei, stando con un uomo di Potenza, cioè potentino, no, potente non solo a letto, vi lasciò in mutande completamente. Anzi, vi spogliò del tutto di ogni p… ne, sì, bene. Cosicché, mentre lei venne, eccome, e vive serenamente da esaltata arricchita ricca sfondata (specialmente nel sed… re montata), mentre lei sta con un monaco, no, con un mentecatto-montato, i vostri sogni sono stati pezzo per pezzo smontati e messi a novanta. Siete pazzi? Che volete farci? Volete farmi? Volete mettervi contro un pezzo grosso o con un’altra? Lei sta messa con un pezzo di merda. Sono volatili per diabeticiFracchia la belva umana! Quello ve lo farà a strisce. Dunque, vermi e “falliti”, strisciate e non rompete le balle che vi raccontate per non farvelo. Vi sentite cornuti, traditi dalla vostra ex dea del c… zo. Al che, per farvela, no, per farcela, non lo date via ma vi siete dati a Lucifero. Sì, in questo periodo di Covid maledetto e diabolico, vidi gli uomini più innocenti e angelici darsi a immonde diavolerie pur di credere a qualcosa. Pensarono pure di essere il messia, uomini peggiori della peggiore catto-borghesia. Ma per cortesia!

Sì, sembrano Mickey Rourke di Angel Heart. E ho detto tutto. Ah ah. Fidatevi, sono terminati i tempi in cui ve la tiravate da duri come Mickey de L’anno del dragone. Manco riuscite a tirarvene… Vi vedo molto mosci, sapete? Comunque, questa porcata è partita dalla Cina, da me o dagli altri? Sì, il Covid è una tr… ia come J. Lo, no, come John Lone del succitato, eccitante masterpiece di Michael Cimino.

Al che, distrutti nelle finanze, finanche massacrati a livello mentale, cioè destrutturati, v’immolaste a salvatori come De Niro de Il cacciatore. Di nome, per l’appunto, Michael. Alter ego forse del Cimino?

Credo di sì. Lei, in vestaglia, no, in o senza veste, no, in vece di chi, no, invece ora crede a Belzebù? Sono Barbablù? Ah, allora lei va nel frutteto, no, lei nel frattempo va rieducato come John Lone… de L’ultimo imperatore. Lavaggio del cervello e anche di qualcos’altro, no? Comunque, non pensiate che i governatori delle varie regioni (direi nostre erogene, poco erotiche né eroiche, cari miei eroi che amate ogni eroina, in quanto viviamo quotidiani spappolamenti dei marroni) le donne bone si passino, no, tanto bene se la stiano passando.

Avete mai visto L’ora più buia? Oh, a me quel principe parve un bell’uomo. Come mai non stava con una come Lady Diana e invece Carlo, pur possedendo Diana, voleva sia la camomilla che Camilla, sognando di essere sexy come Kristen Stewart? Cristo!

Ora, non molti lo sanno. La scena d’inseguimento automobilistico in Ronin, ambientata a Parigi in un tunnel abbastanza famoso, fu girata da John Frankenheimer durante l’attentato a Lady D. Spencer. Comunque, nel Don Camillo di e con Terence Hill, non vi fu Bud Spencer. Il Ponte dell’Arma dei Carabinieri che non indagarono? No, il Pont de l’Alma… De Niro, in Ronin, si salvò ma è identico tuttora fisionomicamente a Dody Al-Fayed? Com’è possibile? Qualcosa non è andato per il verso giusto, sì, non va manco a spingere col Viagra. Dove sta la verità?

A Nizza, De Niro fu peraltro inseguito pure dalla polizia. Che, ai tempi delle riprese di Ronin, lo indagò. Prelevandolo dalla sua camera d’albergo in quanto ebbe una relazione clandestina con Charmaine Sinclair. Celeberrima entraîneuse nera come molte ex amanti di Bob. Vedi Naomi Campbell, Lady Diana, no, Diahnne Abbott, Toukie Smith e Grace Hightower. La Sinclair, escort d’alto bordo quasi quanto Moana Pozzi. Con la quale De Niro pare che, fra un ciak e l’altro di C’era una volta in America, fra du’ bucatini all’amatriciana con Sergio Leone e James Woods alla fantozziana trattoria Gigi il troione, no, al ristorante Er Colosseo de te rode e penne (penna, in gergo dialettale di origine controllata come il vino d’annata della Bologna più volgare, significa grande donnone, detta eufemisticamente ed elegantemente) alla puttanesca, gustava la patata al forno di Moana con tanto di bistecca à la Bobby Cannavale di The Irishman. Dopo il dolce, De Niro esigeva un altro tiramisù. Indeciso se ordinare un profiterole o approfittare della cameriera, adoratrice dell’olio piccante sull’italiano maccheronico di De Niro che, dinanzi a costei, non tanto vergine ma bella come la Madonna, ovvero una napoletana emigrata nella capitale e amante, non a letto, del compianto Antonio de Curtis, detto in arte Totò, la quale gli chiedeva se veramente la serva serve (senza servirsi del congiuntivo serva), Bob non capiva l’ammiccamento non solo cinefilo, le offriva piuttosto, anzi tostamente, la quaglia e voleva sol essere imboccato. Cosicché De Niro non soddisfatto ma strafatto, fra inguini allo scolo, la sua incerta Lingua italiana da amante bilingue, aiutato nelle finanze, no, finanche dall’interprete della particolare “linguista” non abbiente né perbene, voleva persino le linguine più buone e giustamente salate. Insalata! Ora, non molti riescono a spiegarsi come mai De Niro, dopo aver lavorato con tante bernalde, no, con Bertolucci Bertolucci e Leone Sergio, abbia scelto per il suo triangolo alla Renato Zero, no, per le sue cinematografiche collaborazioni con registi nostrani da non c’è due senza tre, “nientepopodimeno” che Giovanni Veronesi. Mandando per un attimo la sua carriera a pu… ne, per l’appunto. Be’, voleva imparare meglio la lingua di Monica Bellucci anche con Manuela, no, in Manuale d’amore 3. Bellucci Monica, donna poco monaca e più che belloccia, dotata di un enorme paio di bocce. Da nessuno mai bocciata. Quindi, bellissima ma incapace assoluta, dal punto visto attoriale e non solo, eh già, una cagna. Infatti, appena apre bocca, come attrice “pura” non si può vede’ né senti’, la si adora solo quando prende lezioni recitazione in modo orale. No? Dico solo la veritas, sono un povero cristo contro Maddalena! Non vi rabbuiate né abbaiate! Avete rabbia? Guardate Il Vangelo secondo Matteo! Pisellini, no, Pasolini! Datemi retto, no, retta. Fatevi un pisolino! Sì, De Niro, Sergio Leone, Gianni Minà e forse un pagliaccio di siti come blacked.com, si sa, scattarono assieme una foto epocale. Muhammad Ali non era certamente un cazzone come Dredd o Isiah Maxwel!

Era un clown incredibile come Elvis Presley. Si faceva le prugnine/one, no, le pug… te, no, si faceva dare pugni a non finire. Criticato da tutti in quanto micione e romanticone. A un certo punto, spiazzava ogni avversario con colpi da maestro mica da venduti e/o volponi, colpi e botte da gran signore.

Ecco, Zucchero cantò… lo sai fratello, siamo nella merda, a proposito come ti va? Vado via domani e non vengo più. Ah no, scusate, non torno più. Perché mai? Hai spiccato il volo per i tre giorni concessici dal Governo per andare soltanto all’estero? E lì, Verdone Carlo, ex amico di Leone, no, il principe della risata Totò, no, Joker di Gotham City, no, Carlo dello stretto di Gibilterra, no, Carlo terra terra eppur figlio della Queen d’Inghilterra, ex principessa sul pisello, ha fatto il buon samaritano, regalandoti una seconda ca(u)sa? Destinazione Paradiso… Evviva Gianluca Grignani. Mi va di scimmiottarlo, storpiando una sua canzone storica e anche stoica. Viviamo in un mondo di scemi e di scimmie. Dunque, tanto vale essere uno scimmione o uno scimunito? Domanda da un trecento milioni di dollari che non avrò mai. Neanche voi avrete tutti questi soldi. Non perché siete dei falliti, bensì perché chi lo ha, no, le ha, no li ha, eh già, non solo è attorniato da gente di malaffare ma, in termini puramente affaristici, credo che sia stato corrotto per utili suoi opportunistici. Esistono molti leccaculo al mondo. Se volete passare la vita, dunque, a inseguire queste ambizioni non so se solo da tromboni, sappiate subito che da me sarete trombati. Nella mia vita vengo ancora molto spesso coglionato. Però mai mi scogliono poiché so che la maggior parte della gente si crede chissà chi e invece fa, contro di me, puntualmente la figura del coglione. Si può utilizzare, mia acculturata brava gente, la parola coglione riferita a queste brave persone? Come si dice, persone coglione o semplicemente coglioni. Comunque sia, si levassero dalle palle.

Almeno resta qui per questa sega

Ma no che non ci provo, stai insicura

Può darsi già mi senta troppo solo

Perché conosco quel sorriso

Di chi ha già deriso

Quel sorriso già una volta

Mi ha aperto l’inferno

Può sembrarti anche una banana

Ma è un istinto naturale

Ed è per questo che mi diventa duro

Ricorda a volte un uomo va anche inculato

Comunque non sono omosessuale passivo e dunque dagli uomini inchiappettato

Tanto di me

Non ti devi preoccupare

Me la saprò chiavare

Stasera scriverò una canzone

Per soffocare dentro un’esplosione post-erezione

Tu non mi dai vie d’uscita né di fuga, sì, ho detto fuga

Per digerire, prenderò le fave di fuca

E te ne vai con un altro che indossa pure le infradito,

forse è anche un ermafrodito,

e te ne vai con la mia sfiga, forse con un figo con la tua figa fra le dita167923755_10218845596473825_1692023988963935741_n 168250038_10218845597073840_159278655176483935_n

leone de niro marquez ali minà

 

 

di Stefano Falotico

Come Grosso e Del Piero nella semifinale Germania-Italia dei mondiali del 2006, il Joker Marino ribaltò tutti i pronostici


17 Dec

stallone fuga per la vittoria

Quando tutti pensavano che fossi distrutto, abbattuto, completamente macellato, ecco che il Pinturicchio, qui sottoscritto, inventò una magia impressionante.

Un colpo devastante simile anche al gancio di Muhammad Ali contro George Foreman.

Se mi ricordo la semifinale dei mondiali del 2006?

Certo. Perché in quel periodo successe questo, video mio docet.

Fu onestamente una bella scopata. Io e lei scommettemmo quanto segue.

Se l’Italia avesse vinto, gliel’avrei infilato sotto l’incrocio dei “peli”, se avessimo perso, quella notte avrei rincasato e nel culo l’avrei incassato.

Poi successe l’irreparabile. Ce la possiamo dire? Una tragedia.

Vili attentatori alla mia felicità, nascosti nel buio, mi perseguitarono con missive agghiaccianti.

Esplose la mia furia e fu tutto un manicomio.

Ma il Genius-Pop, sebbene scioccamente alla provocazioni infingarde e codarde cedette, non è deceduto.

Anzi, non è mai stato così in forma.

Libri, recensioni, il giubbotto di Drive, un’anima imprendibile come la parabola di Grosso, un futurista incarnatosi nella forza poetica di uno troppo veloce per stare dietro ancora ai nani e alle mezze calzette.

Nella notte di San Silvestro, sarò a Monaco di Baviera.

Mi ubriacherò? Può darsi.

Insomma, tutti i villain andassero a prenderselo in quel posto.

 

di Stefano Falotico

Buona Pasqua con una settimana d’anticipo, evviva il Cinema di Eastwood e di Michael Mann, super video futurista


13 Apr

gran torino

Eh, io lo so che non conoscete il significato della parola futurismo. Non è la fantascienza. Bensì un termine accostabile al Cinema di Michael Mann. Veloce, lisergico, romantico, rombante. L’incarnazione di Colin Farrell di Miami Vice.

Anche quest’annata cinematografica sta finendo. Qual è stato il miglior film dell’anno?

Green Book che ha vinto come Best Picture agli Oscar? Ottima pellicola.

No!

Mi pare ovvio che il migliore film dell’anno, senza esitare un istante, parafrasando Robert De Niro di Heat, sia The Mule di Eastwood.

C’era bisogno di chiedermelo?

Un film straordinario. Con un’accelerata, impennata emozionale, dunque emozionante, nell’ultima mezz’ora da commuovere anche un cuore di porfido, oh oh, miei perfidi.

Anche se l’ultimo, vero capolavoro di Clint rimane Gran Torino.

Un’opera monumentale. Contro ogni forma di razzismo, di bullismo, di violenza. Di prevaricazioni.

Io non sopporto molto Marco Mengoni. Mi dà l’idea sempre di essere un fighetto da De Filippi.

Ma devo riconoscere che la sua ultima canzone è molto, molto simpatica.

Peraltro, come già dissi ieri, che film Ali…

E quei coglioncelli per ragazzine col ciuccio, molto ciucce dei Backstreet Boys?

Oh, secondo me questa, bando alle ciance, spinge.

So che voi nichilisti fancazzisti che vi credete chissà chi, oh lo so, lo so, lo so, insomma, sottolineo da sapiente, dite che è oscena.

Perché siete dei falliti.

E degli invidiosi.

È così.

 

La leggenda narra che il giorno di Pasqua si celebri un uomo che risorse.

Almeno, fratello, questo è quello che ho imparato a catechismo.

E tu, pivello sciroccato d’un Johnny Boy/De Niro di Mean Streets, ma che cazzo stai facendo?

Non voglio catechizzarti ma ti do un consiglio, coniglio. Non fare più lo stronzo.

Guarda lì quel babbeo. Va in giro e picchia le gente. Ma com’è messo?

Tradisce le persone, prende per il culo.

Ma che si fotta!

E quell’altro invece? Guarda che spettacolo orripilante.

Va sempre a messa, impeccabilmente. E il lunedì mattina è già lì, tutto sorridente e menefreghista, che sfotte i barboni, gli handicappati, i diversi e poi va a gozzovigliare. Ma suonategliele.

Sì, lo so. Sono insopportabile.

Come dice il mitico Al Pacino alla sua donna:

– Perché tu preferisci la normale routine: scopiamo e poi perdi il dono della parola.

– Perché devo tenermi la mia angoscia, la devo proteggere, perché mi serve, mi mantiene scattante, reattivo, come devo essere.

 

D’altronde, I ponti di Madison County è uno dei film più belli di sempre.

Se tu dici che è patetico, le possibilità sono soltanto due, “muso nero”: o sei ipocrita o sei un monaco.

E io non sono queste due cose.

 

di Stefano Falotico

DUMBO di Tim Burton: il ruggito del leone in un mondo di pachidermi e di dementi


12 Apr

secret of nimh

No, non ho ancora visto Dumbo di Tim Burton. Altrimenti lo avrei recensito.

Sicuramente lo vedrò. Non in sala però.

A prescindere o no dal fatto che sia un bel film, è importante che nel 2019, in piena era edonistica, esistano ancora film sulla diversità, sulla forza dei sogni, in un mondo macerato dal cinismo, macellato dai luoghi comuni e dalla presunzione. Un mondo che ancora emargina, commette ingiustizie agghiaccianti.

Come fu quella di aver tolto il titolo a Cassius Clay, condannandolo a cinque anni di carcere e a una multa pesantissima semplicemente perché ebbe il coraggio delle proprie scelte.

E qualcuno non volle starci. Come non volle starci con Oscar Wilde.

E trovarono immondamente l’alibi… per fregarlo.

Ma Cassius divenne Muhammad.

E tornò per dimostrare a tutti che lui non va giù con le cattiverie e quelle che son chiamate volgarmente porcate.

Una lezione impietosa, devastante, durissima.

Tornò ancora più forte di prima. Abbracciando la sua gente, il popolo da cui lui veniva che non si sarebbe mai permesso di combinare mostruosità del genere.

Questo credo che sia uno dei miei video più belli, epici di sempre.

Nel quale, con grande umorismo e cultura finissima, spiego bene che cosa significhi la vita.

Che non è meschina competizione, suprematismo della razza, gara fra chi vince, appunto, e chi viene abbattuto.

La vita è ben altro. Forse, lo capirete quando, in punto di morte, rimpiangerete di aver vissuto solo per trofei stupidi.

Di fronte a cose molto crudeli, bisogna essere diplomatici. Aspettare l’attimo giusto.

Ballarci intorno, scherzarci da “pagliacci” come faceva Ali.

Poi, quando gli orsi pensano di avere vinto, sterzare inaspettatamente, compiere un movimento incredibile e sfoderare una batosta impressionante. Che ti stordisce, t’intontisce.

Al che, non capisci più nulla. E rimani stramazzato al suolo.

Nella mia vita, passeggio con far discreto. Stando attento a non cadere più nelle fosse dei lupi.

Dei furbi, degli ignoranti.

Esistono le favole vere?

Be’, certamente. Mi pare ovvio, oserei dire palese.

Son quelle favole ove gli orsi cattivi come George Foreman, prima o poi, incontrano un campione vero.

Uno che ti caccia un gancio all’improvviso e il gioco è fatto. Un colpo magistrale, secco, piazzato ove non poteva(no) mai aspettarselo.

Sì, personaggi come George Foreman, rozzi, cafoni, che si credono dei giganti, beccano all’improvviso un saltellante menestrello fortissimo come Ali.

Che di ali altissime vola nella fantasia e sconfigge ogni sfida presuntuosa con una classe da lasciare stecchiti.

Bambini, quando gli adulti cinici vorranno istruirvi al loro irreggimentato gregge, voi ruggite e sognate in grande.

Adolescenti, quando vi sbeffeggeranno perché non vi accordate alla fattoria degli animali, non finite nell’Animal Factory di Steve Buscemi. Che è una cosa diversa. Poi, dopo che avranno incastrato la vostra innocenza da Edward Furlong, dovrete incontrare un santo Willem Dafoe per liberarvi da ogni tipo di prigionia. Sarà un calvario, fidatevi. Non abboccate alle trappole dei lupi.

Adulti, smettetela di pontificare sui giovani. Lasciate che vivano la loro vita. Sbaglieranno, così come avete sbagliato voi. Che però ora sbadigliate perché siete stanchi, bolsi, prevedibili.

Anche nelle offese. Sempre banali. Prive di forza e inventiva, patetiche reprimende davvero insopportabili.

È finita.

Un momento esaltante.

Purtroppo per voi, ha vinto chi meritava di vincere.

Perché non ha mai tradito gli amici, non ha mai interferito sulle vite altrui. Quando l’ha fatto, l’ha fatto perché ci voleva un gran pugno.

Deciso, infermabile, implacabile.

Così è.

Più che una favola, questa è stata una faloticata, qualcosa d’impossibile.

E gli idioti caddero come alberi nella foresta.

No, no, mostri non ce la fate più.

E, se non vi sta bene, vi arriveranno altri colpi.

Inutile che mettiate NON MI PIACE al mio video.

Siete ridicoli e penosi.

I beoti ballano allo zoo e a te, scimmietta, un altro arachide.

Dai, dai.

 

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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