Posts Tagged ‘Mr. Wolf’

Sono il signor WOLF(man), risolvo i (miei e vostri) problemi – Bologna POLAR, un Falò al massimo, evviva comunque Sharon Stone! Ah ah!


26 Oct

sharon stone stallone stone specialistaIl regista de Lo specialista, con Sylvester Stallone e Sharon Stone (forse più bella qui rispetto a Basic Instinct, il che è tutto dire, ammazza, oh), a cui alludo, si chiama Louis Gara? No, Lluis Loosa. Da non confondere con Joel Souza. Regista di Rust con Alec Baldwin. Set sul quale è avvenuta una tragedia storica quasi, se non superiore, a quella occorsa (e non bastò il pronto soccorso, eh eh) a Brandon Lee? Intanto, fratelli della congrega, vi consiglio questo mio libro. Mi pare un buon libro. Ed è stata la mano di dio! Ah ah. Una storia di folle detection, firmata Rust Cohle di True Detective? Ah ah. Lo trovate sulle maggiori catene librarie online, uh uh!

di Stefano FaloticoFalotico Bologna Polar

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La dovremmo finire coi falsi discorsi di ringraziamento di Joaquin Phoenix e di Elio Germano, meglio il cinismo realistico di Polanski


04 Mar

Award+Winners+Press+Conference+70th+Berlinale+SJOkv8h5Xrhl

 

Sì, basta. Non se ne può più.

Lungo preambolo cazzeggiante come un monologo esuberante di Tarantino. Detto un uomo brillante poiché l’unica cosa che lo differenzia dal Boris Karloff di Frankenstein è la brillantina

Lodai e sempre loderò Phoenix per la sua strepitosa interpretazione di Joker. Anche se in verità tale ruolo, per cui fu oscarizzato, io avrei interpretato assai meglio.

Non sbizzarritevi in disamine e in parallelismi fra Joker e Taxi Driver. Non tirate in ballo Re per una notte.

Todd Phillips fu assai chiaro in merito a questi suoi dichiarati omaggi. E non è vero che Tarantino “copi(a)” bene mentre Phillips copiò e incollo.

Phillips è molto più geniale, al momento, del signor Quentin. Il quale sfornò un film invedibile e indigeribile, C’era una volta a… Hollywood, film da molti di voi osannato poiché amate le retrospettive delle vostre (r)esistenze finite. Distrutte tragicamente come la vita di Sharon Tate. Solamente che, non possedendo in cuor vostro la dignità per guardarvi allo specchio e ammettere finalmente di non essere Brad Pitt, nemmeno Bruce Lee, magnificate il vostro proustiano tempo giammai ritrovato nell’immaginare come sarebbero andate le cos(c)e se quella sera aveste riguardato seriamente un film di Polanski, semmai L’inquilino del terzo piano, anziché perdere tempo con inutili riunioni condominiali.

Di mio, posso dire che nel mio stabile non v’è nessuna Margot Robbie. Però, quasi tutti sono instabili. Quindi, delego sempre ad altri l’onere di scassarsi la minchia a litigare in diatribe peggiori di quelle fra cazzoni come John Travolta e Samuel L. Jackson di Pulp Fiction, perciò incentrate sul possibile massaggio ai piedi a quella del piano quinto, leggermente più passabile rispetto alla racchia drogata del pianoterra.

Almeno, fosse figa come Uma Thurman ci potrebbe stare… Anche se dubito che lei, dopo avervi detto cazzo, che botta, ho detto che botta, cazzo, potrebbe sposarvi.

Fidatevi, ordinate un panino da McDonald’s e non provate nemmeno a sognare, come Frank Whaley, la vostra vagheggiata Jennifer Connelly di Tutto può accadere. Tanto, non accadrà una beneamata minchia e Jennifer cadrà ai piedi solamente del Don Johnson di turno di The Hot Spot.

Col passare del tempo, pure Jennifer, la Deborah con l’h di C’era una volta in America, venne, no, divenne anoressica e matta isterica come Amanda Plummer. Siamo lì, eh. Infatti, è sposata con Paul Bettany, un’acciuga vivente che a stento potrebbe, a mio avviso, fare l’alga nell’oceano di Master & Commander.

Eh sì, non perderò una sola mia altra nottata insonne da Rufus Sewell di Dark City per sognare un’oasi splendente con la Jennifer di oggi.

Sì, molte donne, desiderose di crescere troppo in fretta, corrompendosi a mo’ di Deborah, sì, però Elizabeth McGovern del capolavoro leoniano sopraccitato, vogliose di essere messe incinte da un porco sporco fino al midollo come James Woods, bruceranno le tappe. Anche le tope.

Partiranno, frequentando qualche burino che, pur di farle… divertire, facendole… uscire di casa per liberarle da un padre più moralista di John Lithgow di Footloose, le condurranno a essere da loro dipendenti. Poi, una volta che tali Tim Roth della situazione le avranno timbrate, bucate e inculate, queste qui, distrutte dalla delusione, s’incarneranno nella Connelly di Requiem for a Dream.

Scombussolate, si ridurranno come quelle o(r)che che adorarono gli addominali scolpiti di Mario Balotelli in versione Hulk. Accalorandosi dinanzi al gorillone durante la notte della festa delle donne e poi tornando alle loro insanabili depressioni da La casa di sabbia e nebbia.

Secondo voi sono attendibili mignotte del genere? Ovvero, fatemi capire perché non ci arrivo. Sì, queste non mi fanno arrivare…

Prima amano la banana, no, Eric Bana figlio di Nick Nolte, dunque se la fanno col Nolte di Scomodi omicidi.

Semmai celando i tradimenti da fedifraghe, iscrivendosi a un corso fuori tempo massimo di psicopedagogia per incontrare A Beautiful Mind.

Ah, bellissimo. Si sa, dio li fa e poi li accoppia. Allora, avremo una coppia formata da uno schizofrenico paranoico che sta assieme a una frustrata cronica.

Ah, queste donne come Jennifer sono dentro un Labyrinth, una downward spiral peggiore del circolo del cucito di Pulp Fiction. Intanto, oltre a prendere l’aspirina e a preparare gli asparagi, altra cocaina tirano e aspirano…

Ancora hanno aspirazioni?

Sì, conobbi una così. La classica Phenomena. A quindici anni sostenne che si sarebbe evoluta dalla vita delle donne adulte, cioè le streghe. Sì, fu sognatrice come Jessica Harper del Suspiria di Dario Argento mentre ora sembra Tilda Swinton della versione del Guadagnino.

Per riempire il vuoto… regredì all’infanzia, vedendo alla tv Storia d’inverno e Inkheart – La leggenda di Cuore d’inchiostro.

Quindi, terminate pure le fantasie erotiche da Dakota Johnson di Cinquanta sfumature di grigio, tornò la solita animale di prima.

Non solo Russell Crowe del film di Ron Howard, sopra menzionatovi, potrà salvarla. Nemmeno quello di Noah.

Ecco, non sono cinico. Sono realista.

Mio nonno, prima di morire, mi disse:

– Sto morendo. Ricorda, nipote, quasi tutte le donne sono delle zoccole.

– Perché? – gli domandai io puramente.

– Perché gli uomini sono quasi tutti dei puttanieri.

 

Io gli risposi e chiesi:

– Quindi, io potrei anche non essere tuo nipote?

– No, impossibile. Lo sei. Io e te siamo uguali, due teste di cazzo.

 

 

 

Quindi morì. Prima di morire però, suo figlio, cioè mio padre… noleggiò una Ferrari e lo portò in giro per il suo paese come Bruce Dern di Nebraska. Mio nonno non ebbe mai la patente. Sì, ma se la tirò lo stesso di brutto poiché i suoi coetanei, vecchi quanto lui, non ebbero mai neanche i soldi per una Cinquecento.

Le donne prima fanno le agnelline, dunque le pecorine. Una volta smarritesi, dopo aver fatto pure le mule, trovano un marito che, annoiato e bulimico-bucolico, mangia il pecorino e, anziché corteggiarle ancora come Robert Forster di Jackie Brown, dice sempre loro:

– Ah, quanti rimpianti. Potevo essere almeno, da giovane, Rick Dalton/DiCaprio. Tu invece sputtani tutto il nostro stipendio a comprare i fotoromanzi.

 

Sì, Phoenix fu il solito buonista del cazzo col suo discorso di prammatica e bella grammatica agli Oscar. Dopo essere dimagrito come Jennifer Connelly per interpretare lo scarnificato, deperito Arthur Fleck, mangiò più di Thomas Wayne. Diventando nuovamente, come dicono in meridione, un vitello. Cioè uno non solo con più soldi del nipote di Agnelli, bensì con una panza da toro che sta con Rooney Mara.

Una che la guardi e ti sembra, con la sua pelle bianchissima come il latte fresco, vergine ma poi ti ricordi che fu Maddalena.

Mentre Elio Germano, il peggior attore della storia del Cinema italiano, vinse un altro premio per aver interpretato la parte di un artista “storto” e “sbagliato”, cioè Ligabue. Uno sicuramente, comunque, meno dritto del cantante Luciano nazional-popolare. Luciano fu dritto, eccome. Dopo aver leccato il culo agli adolescenti più depressi del Giacomo Leopardi de La tenerezza di Gianni Amelio, con quella sua schifezza di Radiofreccia, continua a imitare Vasco Rossi.

Quello di… voglio una vita spericolata come Steve McQueen.

McQueen fu l’unico che non riuscì a fottere Sharon Tate. Il film di Tarantino docet. Sì, in verità Polanski sempre seppe la verità. Per Steve non vi fu mai La grande fuga né mai questa super figa, rimase un gran pagliaccio col suo Papillon.

E forse è meglio che essere degli ipocriti, continuando a dire che Louis Garrel de L’ufficiale e la spia prima o poi, assieme a un tipo cazzuto, non avrebbe sollevato uno scandalo e scoperto un complotto devastante.

Per quanto mi concerne, stiano da me lontane le marce tope. Possiedo un certo carisma da Johnny Depp, topo da biblioteca, de La nona porta da preservare. Usate voi i preservativi.

Quindi, basta coi satanismi ma, comunque… Quella lì è più bella di Emmanuelle Seigner. La ficchiamo subito nella copertina di un altro mio libro noir erotico. Romanzi torbidi, quelli del Falotico, romanzi cupissimi, romanzi dalle storie labirintiche. Storie di dalie nere, di calde sere, di macabri intrighi freddi, di corna diaboliche, di angeli figli di troia. Insomma, quasi tutti dei capolavori come i film di Polanski.

Ora, andate a dire a chi m’invidia come Charles Manson che è crollato come il ragazzo della prima stagione di Mindhunter quando i detective gli mostrano il completino della ragazza pompon.

Sì, costui mi odia a morte. Su YouTube, si fa chiamare Mr. Wolf. Mi sa che ha molti problemi da risolvere. Soprattutto perché la polizia postale, poco fa, gli recapitò a casa altre denunce per cyberbullismo.

Insomma, un hater più demente di quello che già beccai anni fa. Cioè, sempre lui. Incorreggibile, cazzo.

mr wolf

di Stefano Falotico

Ce n’è sempre una, sempre una, sempre due, sempre tre, e poi si dà i numeri, anche al SuperEnalotto


29 May

Celentano Bisbetico

Già da ieri sera avevo annusato che c’era qualcosa che non andava. Da tempo, sto collaborando a un sito per fare qualche soldo. Soldi che io so come spendere, sì, voi li sputtanate in birre e troie, lo so, vi conosco, e qualche volta pagate il pusher per tirar su di canne. Cazzo, lo so, non mi fottete dietro quegli sguardi da santarellini.

Sì, ho stroncato Kill Bill, a ragion veduta. È un film fiacco più di voi che battete la fiacca, e non ha niente a che vedere con roba di questo tipo…

Non c’è bisogno che tu mi venga a dire che il mio caffè è buono, intesi? Sono io che lo compro e so quanto è buono. Quando è Bonnie a fare la spesa compra delle cagate. Io compro sempre roba costosa, perché quando la bevo voglio gustarla. Ma lo sai che cosa ho in testa in questo momento? Non è il mio caffè nella mia cucina, ma è il vostro negretto disintegrato nel mio garage.

 

Questo si chiama genio, cazzoni.

Vero Pulp, altro che le vostre fiction di merda. Montalbano e minchiate di sorca, no, di sorta.

Ecco, dicevo, sto scrivendo circa 15 post al giorno su questo sito. Ogni fottuto post viene pagato secondo la cifra algoritmica del giorno. Oggi vale 1 Euro e 50, domani quasi 3. E dire che un tempo erano 4 Euro cadauno. Stabiliscono il prezzo per categoria, come Musica, Sport, Gossip, etc, tu scegli l’argomento, scrivi qualcosa di originale, non necessariamente scespiriano, a un sito così non frega un cazzo se sei un premio Pulitzer. News riciclate, con parole tue, brevi recensioni, insomma, avete capito. L’importante è che il materiale non sia frutto di copia-incolla, e non vi siano doppioni. Alcuni hanno provato a fregare ma li hanno scoperti. Hanno sistemi di rilevazione automatica per scoprire se qualcuno copia, che ne so, da Wikipedia. Al che, consuetamente, stavo impostando il mio “lavoro” di oggi. Faccio login, tutto a posto, ma nel mio account non posso più leggere la mia storia, cioè il resoconto e il conteggio della somma dei singoli post. Ogni volta che si arriva a 100 Euro, si può fare la richiesta di pagamento. Ah, ma non sei pagato subito. Ogni tre mesi, sì, dopo che vieni avvertito con una notifica, in base alle richieste accumulate, e dopo loro opportuni controlli per verificare se i post non sono stati irregolari, copia-incollati, come già detto, se sono grammaticamente dignitosi, se hai inserito una foto in buona qualità, insomma se sempre ti sei attenuto, disciplinato, alle regole di pubblicazione, ti mandano per mail una ricevuta da stampare, tutto secondo norma di legge, da compilare coi dati personali, Codice Fiscale, da firmare, affrancare, scansionare e rispedire al mittente. In modo tale che possano aggiornarti il saldo. Se in tre mesi, e tenete conto, cazzo, che per ogni richiesta di 100 Euro trattengono il 20%, quindi ad esempio 5 richieste da 100 equivalgono a 400 Euro, cioè 100 Euro in meno rispetto ai 500 Euro netti, un lordo impressionante, non raggiungi neanche 200 Euro nel saldo, non puoi richiedere il bonifico. La cifra minima per richiederlo è 200 Euro, altrimenti devi aspettare altri tre mesi per aggiungere alla somma ottenuta la nuova somma e sperare di aver superato questo “traguardo”. Ecco, in questi mesi ho lavorato come un dannato e, considerando una media di circa 2 Euro a post e considerando che il trimestre scade a fine Giugno, pensavo di portarmi a casa in maniera assolutamente lecita, legittimissima, quasi 600 Euro. Insomma, pochi spiccioli da sputarci sopra se siete figli di Berlusconi, spiccioli che alla gente comune fanno sempre comodo nel caso ci fossero spese non preventivate da sostenere.

Dicevo, qualcosa non mi torna. Provo a telefonare, mi dicono che ultimamente hanno ravvisato delle irregolarità. Chiarisco loro che, almeno da parte mia, non vi è stata nessuna “infrazione”, anzi, è materiale d’oro. Loro infatti replicano che da parte mia non ci son state trasgressioni. E devo pagarla per colpa dei soliti furbacchioni.

Poi, oggi pomeriggio, riprovo a fare login e mi compare la scritta: gentili utenti, da oggi non si può pubblicare più di un post al giorno.

Insomma, da guadagnarci tipo 1 Euro e 60 al giorno, appunto, roba che se vai ad elemosinare al Semaforo di Prati di Caprara, qui vicino all’Ospedale Maggiore, li tiri su in due minuti, soprattutto sei una bella figa povera che mostra le cosce agli automobilisti.

Insomma, siamo nella merda, fratelli. Questi They Live capitalisti ci sbranano.

Vabbe’, stasera ci riguardiamo Distretto 13.

Ho detto tutto…

Ora, lo sapete che Adriano Celentano guadagnò cifre da capogiro per aver “interpretato” un filmaccio come Jackpot?

Pare che pagassero bene anche Jimmy il Fenomeno…

Insomma, tempo per fare gli scemi c’è comunque…

La cosa brutta è che senza soldi non puoi fare neanche lo scemo. Lo scemo di solito balla e ride, senza soldi, diventa triste pure lo scemo. Sarà per questo che Checco Zalone è allegro da morire?

 

– Comunque sia, salutami tua sorella.

– Che vuoi dire? Che te la sei fottuta?

– Sì, ho avuto la classica botta di culo.

– E allora perché non te la sposi?

– Non sa fare neanche il caffè.
Sono un uomo di carisma, come no.Mr Wolf Pulp Fiction

 

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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