Il coronavirus sta flagellando il mondo e i capi di Stato fanno, come si suol dire, gli “gnorri”.
Tutti seppero ma tutti sottovalutarono. Dunque, non fu colpa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità se la situazione colò a picco. Ah, miei cervelli piccoli!
Quest’ibernazione a cui siamo sottoposti, be’, io la vissi da tempo immemorabile.
Quando, tantissimi anni or sono, in una landa remota della mia vita immota, oggi riesumata ma non so se del tutto sanificata, mi dissociai da molti miei coetanei. Sprofondando in notti melanconiche assai tetre ove assaggiai poche volte delle carezze tenere.
La gente attorno a me, paradossalmente, mi disse che fui una (non) vivente tenerezza. Sebbene, ribadisco, conducessi una vita da zombi e m’indurii… nell’onanismo totale. Da straniero alla Albert Camus molto alla Taxi Driver.
Cosicché, persi lo smalto dello Stallone che fui in zona appena post-puberale e trascorsi un’adolescenza sotto ghiaccio. Gelando i miei ormoni nel freezer.
Wesley Snipes, invece, all’epoca fu un nero incazzato forte. Stette pure con Helena Viranin, “in arte” Cannelle, testimonial dello spot delle Morositas e co-presentatrice di un Festival di Sanremo con Pippo Baudo, a sua volta l’uomo del caffè Kimbo.
Cannelle baciò Wesley, se lo sorbì tutto, zuccherandolo in modo schiumoso come un cappuccino vaporoso.
Poi gli disse, finito l’orgasmo:
– Più lo mandi giù, più ti tira su.
Ah ah.
Sì, Wesley fu un gran cazzone. Ebbe anche notti torbide con Halle Berry.
Pochi mesi fa invece lo vedemmo nella parte di un coglione storico in Dolemite Is My Name.
Film che, assieme a Joker, del quale rappresenta un’involontaria variazione sul tema, è la storia della mia vita.
La storia di un attore con un potenziale immane, forse anche potente sessualmente, che s’ammosciò del tutto nel giro di 48 ore. E divenne Eddie Murphy di Una poltrona per due.
La gente lo scambiò per mezzo paraplegico poveretto, invece in un balzo dimostrò di saperci ancora fare.
A Bologna, città mia natia, per denominare un tipo imbranato, si usa il termine “imbalzato”. Cioè mezzo storpio sfigato.
Ecco, queste maldicenze sul mio conto andavano fermate assai prima. Bisognava tamponarle prima che la situazione degenerasse.
Poiché, una volta scongelato nuovamente, presi coscienza di essere ancora un duro come Stallone e di essere più dotato di un pornoattore nero.
Furono contro-cazzi, fidatevi.
Donne come Sandra Bullock vollero giocare alla “conchiglietta” col sottoscritto. Alcune le rifiutai. Furono più sceme di Miss Congeniality.
Posso ammettere, senza vergogna, rispettando le mie vergogne, che non dovrete mai più mettermi alla gogna e trattarmi come se indossassi la gonna.
Faccio ancora però la prima donna e un po’ gongolo, amo girare in gondola e leggermente me la racconto.
Ma io so far di “coiti” e a volte esagero con qualche sgarbato commento troppo sconcio dedicato, semmai, a delle rappresentanti del gentil sesso meno angelicato.
Insomma, dinanzi a una bella modella molto emancipata, sono scatenato e gli uomini gelosi vorrebbero vedermi scotennato. Per le feste combinato.
La dovrebbero finire di fare i festini, la smettessero anche di fare i pagliacci di corte.
In effetti, ce l’hanno corto e le loro bugie hanno le gambe più lunghe di quelle della Bullock.
Comunque, tornando al titolo del teso, no, della tesi mia iniziale.
Sarebbe così facile…
Basta fare la prova dei tamponi a ogni uomo e a ogni donna. Se nessuno risulterà positivo, potrà uscire libero come un uccellino.
Di mio, uso sempre precauzioni. A differenza dei governatori dei maggiori stati mondiali.
Non usarono la profilassi e ora si trovano con molte gatte da pelare poiché contennero l’esplosione del virus a scoppio ritardato.
In questi casi di massima allerta, non ci sono cazzi che tengano.
Tutti fanno Le iene e, invero, soltanto cazzeggiano, ci vuole uno speciale infiltrato…
Ovvero Mr. Orange/Tim Roth, una faccia da culo mai vista.
Tim che, con carisma imbattibile, si guarda allo specchio e capisce che tutto ciò che non ammazza, eh sì, rende l’uomo più forte.
Non so se lo disse Nietzsche ma, se Tarantino inventò la sua teoria della minchia su Like a Virgin di Madonna, a me piace tirarmela.
Se lei fa invece il moralista, che dio la benedica e non si ammali a credere alla puttanata della leggenda di Euridice.
di Stefano Falotico