Posts Tagged ‘Mr. Marra’

Da quando faccio l’intellettuale, la mia vita ha preso slancio vitale e me ne frego delle offese bestiali in quanto sono JOKER ancestrale


24 Jan

sveglio

Partiamo con la stronzata serale che allieta l’umore prima di andare in cucina a mangiare un po’ di cioccolata fondente.

Eccola qua.

Sì, da una vita la gente mi dice di svegliarmi. Di mio, nacqui come John Creasy/Denzel Washington di Man on Fire. Quindi, cercate di non provocarmi e ascoltate, piuttosto, Nothing Man di Springsteen.

Sì, stasera attaccai benevolmente Mr. Marra. Sì, il celebre youtuber che spesso sfoggia muscoli da Beppe Maniglia giovane. Non conoscete il mitico Peppuccio?

Idolo di Piazza del Nettuno a Bologna, è il Lou Ferrigno/Incredibile Hulk della città felsinea.

Adesso, è quasi sparito dalla circolazione. Ma forse avrà incontrato, su una highway statunitense, Mickey Rourke e Don Johnson di Harley Davidson e Marlboro Man. Tutti e tre, invecchiatissimi, si credono ancora come Johnny il bello.

Beppe è un letterato, sapete?  Lui sapeva far scoppiare, con la sola forza polmonare, le borse termiche dell’acqua.

Le donne, vedendo quest’uomo così pompato, lo volevano spompinare e scopare più di come oggi quella cretina di Scarlett Johansson provi a farsi bombare da Chris Evans.

Ma torniamo a Marra.

Ci prendemmo su FB. Lui mi rispose: – Ok, boomer.

Gli risposi in chat che, se mi scambiò per Clint Eastwood di Gran Torino, cioè per uno che sembra un vecchio rincoglionito che non lo è, ci prese. Dunque, le avrebbe prese.

Sì, Mr. Marra vorrebbe essere James Franco di Spring Breakers e invece, secondo me, assomiglia francamente al Franco di City by the Sea.

E torniamo alle chitarrine del Beppe.

Al che, un mio amico mi chiese:

– Da quando sei diventato così stronzo?

– Da ieri. Quando te le suonai.

Poveri imbecilli, non aggiornati su di me, dietro profili falsi mi scrivono che dovrei curarmi dalla fobia sociale e trovare un lavoro d’impiegato.

Credo che abbiano capito poco del sottoscritto.

Questi sono solo personaggi da Sanremo.

Insomma, dei maniaci sessuali. Sì, è vero. Chi ascolta le canzonette è uno che crede agli amori. Quindi non è un maniaco auto-centrato?

150314 - Spettacolo musicista artista di strada Beppe Maniglia in piazza Nettuno - foto Nucci/Benvenuti - SPETTACOLO BEPPE MANIGLIA - fotografo: BENVENUTI

150314 – Spettacolo musicista artista di strada Beppe Maniglia in piazza Nettuno – foto Nucci/Benvenuti – SPETTACOLO BEPPE MANIGLIA – fotografo: BENVENUTI

di Stefano Falotico

C’ERA UNA VOLTA A… HOLLYWOOD – What Just Happened al Falò? Perché contesta Mr. Marra?


22 Sep

dav

Innanzitutto, prima d’acclamare l’opus numero 9 di Tarantino, recatevi su IBS.it e comprate il libro Hollywood bianca del Falotico. Opera numero due della sua produzione letteraria. Poi ne riparliamo.

Sparatevi questi due video se volete. Sennò, fatevi una sega su Bridget Fonda di Jackie Brown e così sia.

Ah ah.

Dopo averli visti, ditemi tutto o mandatemi a fanculo subito, ancora prima di aprirle. No, aprirli.

Detto ciò, passiamo a questione quasi omeriche.

Ancora la vecchia storia secondo cui i cinecomic e le graphic novel sono cultura bassa?

Ebbene, io amo sfatare tutto. Ribaltare le logiche. Poiché, nella medietà conformista, nelle rigide prese di posizione immotivatamente radicali, v’intravedo sempre qualcosa di enormemente pregiudiziale.

Adoro abbattere i luoghi comuni e, purtroppo, in Italia siamo ammorbati dalla retorica qualunquistica, dai girotondi delle banalità a buon mercato, poiché l’Italia non si smentisce pressoché mai nel suo essere vetustamente agganciata a valori superati, a etiche retrograde, a una mentalità da tromboni da tempo immemorabile fottutisi e auto-trombatisi.

Da quando m’affrancai da certe marcissime convenzionalità iper-conservatrici, oscenamente moralistiche, orrendamente pedagogiche e dunque semplicemente raccapriccianti nel proporre un modus vivendi e “ragionandi” oramai tanto innaturale quanto inattuabile che, come si suol dire, non sta più né in cielo né in terra, la mia esistenza immensamente ne ha giovato. Ne giovò. Evviva il lancio del giavellotto!

E Ginevra che fece? Tradì Artù col Lancillotto? Mah, meglio mangiarsi un panzerotto. Cioè DiCaprio. Ah ah.

Anzi, a dirla tutta, sono da allora profondamente ravvivato, nell’anima rinsavito, in una parola semplice voglio dire e dichiarare con estremo entusiasmo, simile a un’estasi mistica, che sono ritornato furentemente all’azione fancazzista. Ah ah. No, spingo con più piglio anche se ancora poche ne pigi. Ah, adoro il mio pigiamino…

Sì, a causa di tutte le reprimende e delle contenzioni psicologicamente sedative inflittemi, delle suggestioni bigotte e oscurantistiche superstizioni stronze, mi chiusi talmente tanto da sfiorare quasi il mutismo. Relegato in una dimensione talmente asfittica e ascetica da far scendere soltanto il latte alle ginocchia in maniera tristissima.

Per quanto tempo, ad esempio, dovremmo ancora sentire la stolta idiozia secondo la quale il liceo classico è la scuola culturalmente più formativa?

La cultura vera, sentita, amata e inoculata nell’anima, introiettata nel cervello e nei nostri cuori non è qualcosa che si possa parcellizzare in classi(smi).

Sarebbe come dire che Maradona fu il calciatore più forte degli anni ottanta perché frequentò una scuola di Calcio prestigiosa. Ma de che?

Maradona cazzeggiava a tutto spiano e manco si presentava agli allenamenti. Poiché, nonostante un po’ d’evidente pancetta e la sua testa indubbiamente folle, quando in campo scendeva, cazzo, dimostrava che non abbisognava d’alcuna regola balistica impartitagli dall’allenatore-statista.

Dunque, non voglio più sentire altre stronzate da ballisti. Cioè che la Juventus vince sempre lo scudetto perché Agnelli sa scegliere gli allenatori più bravi.

Grazie al cazzo che vince. Ha la squadra coi giocatori più forti. L’allenatore non c’entra un cazzo.

Per esempio, Maurizio Sarri è un campagnolo, un villano, un cafone mai visto. Se allenasse il Lame Ancora, squadra del mio quartiere in cui militai sin all’età dei diciotto anni, al massimo vincerebbe il campionato provinciale e qualche torneo rionale. Ma non per merito suo. Avrebbe trionfato grazie a me. Ah ah.

Una volta, un mio allenatore dal cognome Bongiovanni mi sfidò:

– Stefano, ti sbatto in panchina. Cominci a starmi sul cazzo. Al tuo posto, metto Chiesi (no, non Chiesa, Chiesi). Vedrai che vinceremo lo stesso.

 

La partita finì 4 a 0. Quattro per la squadra avversaria, però. Ah ah.

Ve ne racconto un’altra.

Durante un allenamento pomeridiano, un mio compagno, non mi ricordo se Pirillo o Cetti, assistette a un mio goal pazzesco su punizione.

Al che, urlando come un matto, esclamò:

– Fermi tutti. Goal enorme, sì. Ma trattasi di colpo di culo.

Facciamo una cosa.

È un allenamento. Rischieriamo la barriera e posizioniamo la palla nella stessa posizione. Voglio proprio vedere se questo Falotico riuscirà a ripetersi.

 

Al che, sussurrò alla sua ragazza, la quale era a bordo campo ad assistere al suo gagà, quanto segue:

– Ehi, mia bella, adesso io e Falotico scommettiamo 100 mila lire (eh sì, all’epoca c’erano le lire).

Se riuscirà a realizzare nuovamente un goal come quello di prima, io gli darò 100 mila lire. Se invece non ce la farà, com’è ovvio che sia, Falotico mi darà il centone.

– Accetto – risposi io.

– Perfetto. Bravo, coglione. Ecco, a posto. Barriera schierata. Quando sei pronto, Stefano, calcia pure. Voglio proprio vedere se ancora infilerai la palla sotto l’incrocio.

 

La palla finì all’incrocio. Peraltro, col portiere che si lanciò verso lo stesso incrocio della prima volta. Che pirla… ah ah. Quello che si definisce un volo d’angelo da trimone.

Partì perciò la reazione isterica della sua ragazza:

– Idiota! Stasera dovevamo andare a mangiare fuori. Quelle cento mila lire erano la tua paghetta. Stronzo!

Ah ah.

 

Questo per dire che non dovete dare mai per assodato nulla.

Tranne questo…

Carlo Buccirosso, presente in 5 è il numero perfetto, è un ottimo caratterista e anche un bravo attore protagonista delle sceneggiate napoletane. Se però in Joker, al posto di Joaquin Phoenix, vi fosse stato lui, ne sarebbe venuto fuori un film comico.

Ho detto tutto…

Anzi, no.

Sarebbe come dire… prendiamo uno di questi sessantenni che disprezzano i giovani e il nuovo Cinema, facendo loro interpretare la parte da codesti tanto mitizzata, essendo legata ai loro entusiasmi giovanili, di Al Pacino in Serpico.

Forza, suvvia. Il circolo ARCI vi aspetta e, come dicono in meridione, fancul’ a mammata.

A me fanno inoltre molto ridere quelle ragazze che si professano virtuose e ambiziose. Quelle sui trent’anni, per intenderci.

Ora, non vanno con un loro coetaneo in quanto, nonostante lui abbia un’età per cui si presuppone che maturo dovrebbe esserlo, queste qua lo considerano, appunto, immaturo e un eterno, inaffidabile Peter Pan.

Poi, per divertirsi, vanno però con uno qualsiasi.

Se invece vengono contattate da un quarantenne, lo snobbano e l’offendono pure, reputandolo troppo vecchio.

Insomma, detta schiettamente, non sanno che cazzo vogliano.

Dalla vita?

No, nella figa.

Ah ah.

 

Questo è un (im)puro dialogo pulp che fa discussione sterile eppur giocosa fra iene.

Madonna era come la Virgin? Ma de che?

Intanto, il Genius-Pop, alias Joker Marino… passeggia e dà non solo nell’occhio.

 

di Stefano Falotico

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JOKER è il film più importante di sempre, siamo stanchi di Tarantino e dei solipsismi vari


21 Sep

joker apocalisse testi milian dollaro bucato vera gemma

E non voglio sentire ragioni.

Non voglio sentire, per esempio, Federico Frusciante delirare e obiettare in merito. Innanzitutto, durante la lavorazione di questa pellicola, ne disse peste e corna, inconsapevole che non fosse un cinecomic.

Ma Fede è perdonabile per via della sua natura da livornese ruspante che, appunto, non la manda a dire.

Ma è victorlaszlo88 che a raffica sta vomitando cagate a iosa.

Victor furoreggia su suoi capelli da Angelo Branduardi. Sì, se Angelo cantò Alla fiera dell’est, Victor per du’ soldi di tremila visualizzazioni in più, cazzeggia a tutto spiano, trolleggia da saputello nerd, sostenendo che l’ultimo film di Tarantino sia un capolavoro assoluto quando invece, a confronto, Un dollaro bucato con Giuliano Gemma/Montgomery Wood e I quattro dell’apocalisse di Lucio Fulci con Fabio Testi e Tomas Milian sono talmente trash da superare di guilty pleasure quest’immonda scemenza di Quentin.

A cui consiglio, onestamente, solo un piatto di fagioli da Terence Hill de Lo chiamavano Trinità. Poiché non deve più scoreggiarci certe cagate.

Sì, fu proprio Tarantino a inserire nelle retrospettive dei western all’italiana di serie b, in Sala Perla, al Festival di Venezia di molti anni or sono, queste perle scult.

Sì, prima che morisse, vidi Giuliano Gemma dal vivo vicino all’Hotel Excelsior. Leccò un gelato. Poi, senza dare nell’occhio, lanciò il cono in mare, continuando a camminare con signorilità e portamento da Clint Eastwood dei poveri.

Sua figlia Gemma è comunque una gran figa. Le scrivo spesso su Facebook ma lei non mi fuma. Notai immediatamente il suo culo liscio, notevole, gustoso e vellutato in Scarlet Diva della sua amica Daria Argento.

Ah, bell’amica. Guardate la scena “pasoliniana” da Sodoma… nel film succitato e poi ditemi se è un modo onorevole di omaggiare un’amica…

Victorlaszlo88 sostiene inoltre che Mike Moh sia identico al vero Bruce Lee. Ma che dice? Non era uguale, anzi diversissimo, perfino suo figlio Brandon.

Rispetto a Mike Moh, è più simile a Bruce Lee il nero del semaforo di via Prati di Caprara. Il quale, se non gli dai un Euro per averti lavato i vetri, si contorce in gridolini isterici, appunto, da Bruce Lee incazzato forte.

E ti spacca il cofano col solo potere del palmo della mano.

Victor afferma altresì che Margot Robbie sia la fotocopia di Sharon Tate. Ma de che?

Margot sembra appena uscita da Baywatch.

Ah, la mia figa preferita di Baywatch fu Marliece Andrada. Sono cazzi miei.

Ma non perdiamoci in donne bombastiche. Tanto Hugh Hefner di Playboy è morto e il puttanaio aumenta lo stesso a dismisura più delle nottate nella mansion di Hefner stesso, no, non Charles Manson, di James Caan. Sì, non lo sapevate? James Caan fu un conclamato puttaniere. Fra un Padrino e Rollerball, si rilassava con le bagasce rifornitegli da Hugh. Un uomo da Funny Lady.

Sì, Joker è il film più importante del mondo. La storia di uno che potremmo ribattezzare lo sputtanatore di tutti. Un genio.

Ma finiamo(la) con Tarantino.

Mr. Marra sostiene nella sua video-recensione di C’era una volta a… Hollywood che l’arte sia l’escamotage che l’uomo ha trovato per sopperire alla noia, per rendere il mondo più colorato di quanto in realtà non sia. Il mondo non è così bello come al Cinema.

E se invece ribaltassimo tutto?

Con un atto di coraggio potentissimo?

Per millenni l’uomo ha pensato che vivere in un certo modo, cioè schiavo dell’epoca in cui visse e sublimare la tetraggine e le noie nell’arte per ovviare alla sua tristezza esistenziale, perlomeno ai suoi momenti bui, per colorare la vita sua e altrui, significasse essere un artista.

E se invece l’arte moderna e contemporanea fosse oggi come oggi compiere il passo veramente evolutivo?

Cioè rendere la vita di noi tutti un’arte stessa? E, anziché migliorarci nell’arte, dunque in tal caso nella finzione, trasformare la nostra intima verità in arte mondiale?

Questo Joker lo fa.

Dice la verità. E dice con potenza immane che così non possiamo andare avanti.

Questa società è disagiata, disastrata, piena d’ingiustizie poiché l’uomo ha voluto che fosse così, mentendo per conservarne lo stato sbagliato, colmo di disparità.

Cioè, ha desiderato che il mondo fosse brutto e lo sublimassimo, per esempio, nel Cinema, lasciando la quotidianità triste alle nostre vite stesse.

Così facendo, abbiamo solamente creato più solitudine, più virtualità fallace. Ovvero il mondo è una menzogna, un inganno in quanto noi stessi ci siamo auto-ingannati, credendo che comportandoci così il nostro personale mondo sarebbe stato accettato da noi stessi.

E, in questa planetaria balla, è presto spiegato perché la gente sia depressa.

Semplicemente perché ha sublimato soltanto nell’arte la non accettazione della sua umanità.

È dunque l’umanità che deve diventare Arte maiuscola.

Mi spiego meglio.

Ora, parliamo di Arthur Fleck. Todd Phillips e lo sceneggiatore Todd Phillips non ci spiegano di quale “malattia mentale” soffra Fleck. Un po’ la stessa cosa che fecero Martin Scorsese e Paul Schrader con Travis Bickle di Taxi Driver.

Travis è schizofrenico, è un uomo affetto da disturbo borderline, è solo depresso, arrabbiato, incompreso o crede, illusoriamente, che salvare una prostituta minorenne dai papponi sarà la catarsi redentiva del suo male di vivere?

No, Travis salva Iris ma continua a essere Travis. Non è cambiato. Mentre Fleck si ribella ai soprusi. Rimanendo Joker in quanto così è nato. L’ha solo scoperto.

 

Morale: chi s’illude che con l’arte cambierà il mondo, si sta fregando. M’ha sempre stupito, a tal proposito, una cosa che disse Pasolini quando gli chiesero se lui si sentisse orgoglioso di essere considerato un uomo importante. Lui rispose… no.

La vanità dura un battito di ciglia, poi si ripiomba nell’oscurità e si sublima nell’arte la consapevolezza di essere diversi da una modella che ottiene due mila mi piace sulla sua nuova foto su Instagram e n’è contenta da matti/a, tirandosela.

È un’idiota.

Poiché non ha capito che in verità all’altro non frega un cazzo di lei.

E s’è fatto solo una sega.

Come l’ultimo film di Tarantino.

 

In parole povere. Potrei pure adorare la sciocchezza di Tarantino ma, se Tarantino domani morisse, continuerei ad amare solo la sua opera.

La vita era la sua. Non la mia.

Credo che manco a sua moglie sbatterà un cazzo. Tanto, ne troverà un altro.

 

Finisco con questo.

Non vi racconto balle.

 

Tempo fa, due psichiatri disputarono nei miei riguardi similmente a Will Hunting:

 

– Hai letto che cosa ha scritto questo ragazzo? Devo subito aiutarlo e inserirlo in un ambiente giusto. Per valorizzarlo. Deve laurearsi e mettere su famiglia.

– No, stai sbagliando. Si chiama manipolazione.

 

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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