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Quali film vedremo a Venezia? Intanto Clint Eastwood ha iniziato le riprese della sua nuova pellicola


28 Jun

joker phoenix

Come scrissi un paio di giorni fa, quest’anno riapproderò al Lido in veste d’inviato specialissimo. E mi gusterò tutti i film della Mostra assieme agli accreditati. Nella sala riservata, ovviamente, ai personaggi più prestigiosi e di spicco della stampa.

Con quali credits mi presenterò? Semplicemente con la mia faccia nuda e cruda.

Io sono un forestiero della Settima Arte. Cioè svolgo il lavoro di critico cinematografico senza però essere vincolato a esigenze editoriali ideologicamente e politicamente schierate.

Dunque, se un film che vedrò non mi piacerà, potrò scrivere liberamente che fa schifo al cazzo, senza macchia e senza paura.

Probabilmente, vista l’alta boriosità di molti giornalisti, non solo della Foreign Press, persone indisponenti ed esaltate come Vittorio Sgarbi, scatterà fra me e loro qualche rissa che non si limiterà semplicemente a uno scambio di dure, intransigenti vedute esegetiche agli antipodi.

No, non saranno soltanto conversazioni accese, diciamo, bensì io e loro perderemo la testa, il nostro sangue al cervello andrà e partiranno testate reciproche…

Detto ciò, scusate ma intendevo chiarire la mia ferrea, oserei dire manesca presa di posizione alquanto irremovibile in merito all’incorreggibilità non di un testo con dei refusi ma del mio sballato, gasato, completamente fuso che non farà mai ammenda ed errata corrige dei suoi difetti caratteriali, ancora inesorabilmente impazzii, no, già impazzano furtivamente i cosiddetti rumors riguardo i probabili film che saranno proiettati al Lido.

Ah ah.

Innanzitutto, pare che Joker con Joaquin Phoenix verrà esposto alla vetrina veneziana. Chissà, se non sarà pronto The Irishman di Scorsese, Joker potrebbe essere addirittura selezionato come film di apertura.

Dunque, dovremmo vedere il nuovo film di Roman Polanski.

Sugli altri eventuali titoli, non si sa molto. Quindi è inutile fare previsioni.

È come quando uno s’innamora di una diva di Hollywood e pensa:

… assisterò alla proiezione privata, in una saletta intimamente delicata, della sua grande attrice che con me simulerà l’orgasmo con un’interpretazione da premio Oscar?

 

Già, la vita è come Hollywood, appunto, una fabbrica di sogni.

Il novanta per cento delle persone sogna dall’adolescenza di diventare un mito come Clint Eastwood ma quasi tutti, arrivati a una certa età, prendono coscienza finalmente, assai tardivamente, che la celeberrima battuta di Eastwood ne Il buono, il brutto, il cattivo fa al caso loro…

– Vedi, il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi…

 

Eh no, miei cari, non ve la caverete, facendo i fighi su Facebook. Perché, se continuerete così, la pensione d’invalidità vi aspetta.

Intanto, proprio il signor Eastwood ha cominciato in Georgia le riprese del suo nuovo film.

Cinquanta idioti di Hollywood stanno cercando di boicottarlo. Perché Eastwood, fottendosene al solito di tutti e delle leggi ipocrite, malgrado lo stato della Georgia abbia da poco approvato una legge stranissima sull’aborto, non vuole che il suo film abortisca.

Scusate, che c’entra infatti Eastwood, signore distinto, monumentale pezzo d’uomo e cineasta di classe immensa, con l’aborto e con le donnette che ascoltano Giorgia?

Il mondo si divide, sì, in due categorie:

chi va al Festival di Venezia come un clown Falotico dal carisma magnetico e chi non solo crede e appoggia leggi pazzesche, bensì non legge perfino le recensioni di un uomo autoironico che non ha bisogno di maschere e trucchi per essere un gigione.

Sì, sono un uomo che, ogni mattina, appena sveglio, va in bagno, si lava il viso col sapone e non usa profumi di Paco Rabanne.

 

Eh già, la vita è questa, fratelli, poche frottole…

– Ah, visto che grande attore? Un’interpretazione strepitosa. Bravo!

– Sì, ma tu che fai nella vita?

– Be’, io sono laureato alla Bocconi e sono un intellettuale. Io vado fiero di me.

– Siamo sicuri?

 

Insomma, frustrati, il vinello a tavola vi aspetta…

Ora, con spavalderia strafottente, vado in cucina a bere acqua Uliveto.

Ah, sono un Genius monstre.

 

 

di Stefano Falotico

 

polanski

MORGAN FREEMAN as Scrap and CLINT EASTWOOD as Frankie in Warner Bros. Pictures’ drama “Million Dollar Baby.” The Malpaso production also stars Hilary Swank. PHOTOGRAPHS TO BE USED SOLELY FOR ADVERTISING, PROMOTION, PUBLICITY OR REVIEWS OF THIS SPECIFIC MOTION PICTURE AND TO REMAIN THE PROPERTY OF THE STUDIO. NOT FOR SALE OR REDISTRIBUTION.

MORGAN FREEMAN as Scrap and CLINT EASTWOOD as Frankie in Warner Bros. Pictures’ drama “Million Dollar Baby.” The Malpaso production also stars Hilary Swank.
PHOTOGRAPHS TO BE USED SOLELY FOR ADVERTISING, PROMOTION, PUBLICITY OR REVIEWS OF THIS SPECIFIC MOTION PICTURE AND TO REMAIN THE PROPERTY OF THE STUDIO. NOT FOR SALE OR REDISTRIBUTION.

This is Carcosa? No, meglio Venezia con Pacino di Manglehorn


19 Jul

La prossima settimana, sarà annunciato il programma della “mostra” del Cinema di Venezia.

Vien dato quasi per certo l’arrivo di Al Pacino con Manglehorn…

Molte gente mi chiede se ho letto molti libri.

Rispondo che ho letto dei libri e molti di questi mi son piaciuti e altri meno, altri ancora per nulla, anzi, li ho cestinati e pure bruciati, alla faccia di Francois Truffaut di Fahrenheit 451. Alcuni libri sono indubbiamente da bruciare ma ciò non significa che sono un nazista Nerone nei confronti di chi non sa scrivere. Sono peggio. Se devono scrivere delle porcate, è meglio che usino altro tipo di carta… e non quella di stampa.

Poi, mi chiedono se sono da salvare i miei… libri. Rispondo che prima devono salvare me perché non sopporto questo mondo frivolo e credo che l’incipit letterario, che più mi rispecchia a speculare malinconia da tavola da surfista (s)ghiacciato come la mia anima “freddissima” e sempre scivolante nei “caldi” abissi, sia quello di “Moby Dick” nella traduzione di Pavese Cesare:

 

Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione. Ogni volta che m’accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell’anima mi scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinanzi alle agenzie di pompe funebri e di andar dietro a tutti i funerali che incontro, e specialmente ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere risoluto in istrada e gettare metodicamente per terra il cappello alla gente, allora decido che è tempo di mettermi in mare al più presto. Questo è il mio surrogato della pistola e della pallottola. Con un bel gesto filosofico Catone si getta sulla spada: io cheto cheto mi metto in mare. Non c’è nulla di sorprendente in questo. Se soltanto lo sapessero, quasi tutti gli uomini nutrono, una volta o l’altra, ciascuno nella sua misura, su per giù gli stessi sentimenti che nutro io verso l’oceano.

 

Sì, rimane l’inizio migliore in assoluto del mio (non) a-mare onnipotente-“impotentissimo” di fronte a “quella” di cui vi narrerò qui sotto, sempre meglio che in lei “nel mezzo”. M’ama, non m’ama, sono o non sono, tu chi sei, ma chi ti vuole eppur, se non vuoi nessuna e nessun se(i), poi dur ti duole e il dolo crea tenero brucior di stomaco, da cui i “piromani” dei “boschetti” femminili. Ah sì, quelli… s’attizzan in fretta e appiccan le donne da maniaci sessuali, ma anche le donne non “schizzano”, non scherzano in “fallo”, in fatto di fuochi. Non tanto fatui e per niente “fate”.

 

Ad esempio, oggi ricevo in mail la seguente “suonata”, sì, una “trombata” completamente… più di quando prendesti la scossa col Campanellino, a causa del tuo Peter Pan che, a forza di rimaner bambino, quando vide “una così”, rimase “bruciato”. Lei rimane bucata e, nella sua casa, la lavatrice è sempre piena (s)porca di bucati…

Leggiamo la sconsiderata e poi facciamo una considerazione su tal società (s)fondata nel “vuoto” t(ot)ale e “quaglia” a codesta sempre a “destarli”, a (s)vestirli nel mio umor (im)morale che (a)scende. Sì, va bene ch’è estate, ma un po’ di calma piatta non farebbe “mare”, male.

 

Ricevo in mail tale scritto “ero(t)icamente” disturbante…

 

Buongiorno Stefano e grazie di avermi contattata. Io sono una ragazza fidanzata, ma purtroppo devo ammettere di non essere soddisfatta nella mia relazione e della mia vita di coppia. Cerco quindi un uomo per una relazione occasionale senza impegni al fine di rendere la mia vita intima e più attiva, e poter soddisfare così i miei istinti da ninfomane. Mi dispiace essere cosi diretta ma penso che sia inutile tergiversare. Siamo a priori (A PRIORI?) nella stessa zona (NO, LA TUA ZONA NO) e, come se non bastasse, ti trovi nella fascia di età che più mi attira. E allora perché non intraprendere una conoscenza? Se il mio corpo lo trovi interessante ed attraente, contattami tramite mail, ho messo una foto di me che dovrebbe dire tanto quanto io voglio sai cosa (COSA?). Per discrezione, non do il mio numero direttamente tramite la posta elettronica (sono fidanzata e non voglio avere problemi), spero mi capirai e ti ringrazio anticipatamente per la comprensione.

“PER LA COMPRENSIONE” significa che vuole indur(ir)mi alla prostituzione?
Ecco, dinanzi a tale “avance” così (s)fatta, telefono a un mio amico.

Fino a ieri, ero titubante se andare al prossimo Festival di Venezia ma, dopo tal “messa(lina)”-missiva altamente capricciosa, raccapricciante, non so se riccia lì, e mi farebbe ancor più schifo, opto per una visione del mondo meno puttana.

Ora, che c’entra Carcosa?

C’entra… ah, “c’entrano” tutti oramai. Questa società ha creato solo mostri.

E sapete qual è il “bello?”. Che pare siano quelli che “tirano” di più.

Di mio, lasciatemi Al Pacino di Manglehorn, preferisco ancora il rumore del mare.

E dello “spaventapasseri”, anche se Lo spaventapassere, sempre di David Gordon Green, non è mare, cioè male.

Io e il mio amico abbiamo prenotato un alberghetto-sterlino a due “stalle” per sognar con le stelle… Dicono che è gestito da preti, ma me ne fotto!

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