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Questa è la vita… la vostra vita


14 Mar

palombella rossa

Sì, a voi tutte queste serie televisive che, tolta qualcheduna, tanto vi coinvolgono, davvero vi piacciono così tanto? Avete rinunciato all’ebbrezza della vita per impasticcarvi di artificiali scemenze, di serie in cui il belloccio si fa la tipa ganza o stronza, poi viene tradito e cerca una rivalsa amorosa, al che pedina la sua amata perduta, lei lo denuncia, lui minaccia il suicidio, poi lei, mossa a compassione, ritorna fra le sue braccia, e si sposano. Aspettano un figlio ma, proprio quando lei gli dà la bella novella, lui le confessa che è stato con la sua migliore amica, al che riscoppia la tragedia. Lei dà di matto e chiama il suo avvocato, lui va a dormire dal suo amico per la pelle che gli dice che l’ospita a casa sua ma deve dirgli la verità. Si è fatto sua moglie. Si prendono a pugni, uno finisce al traumatologico, l’altro si sbronza e sviene. Il mattino seguente, le rispettive mogli tornano a consolarli, e fra i consolatori ci sono anche gli amanti delle amanti. In questo giro di corna, di cuori prostituiti, la gente con due euro in tasca tifa forsennatamente, si “emoziona” e un’altra giornata è andata a farsi fottere.

Al che, la tele-dipendente si reca poi su Facebook e vomita i suoi mal di pancia, sperando che un principe azzurro accorra in suo soccorso. Chiamano il 118, le “prescrivono” un TSO, i suoi amici si dispiacciono così tanto che sono al bar a brindare. La barista mostra le tette in un’exploit di “orgoglio” femminile e tutti i ragazzi in coro, “accorati”, intonano Miserere ad alto volume, alzando in alto i loro calici.

Quindi, tutti tornano alle loro vite. Sveglia alle sette, colazione dei “campioni” nutriente a base di fette biscottate con la marmellata e poi ad avvelenarsi con colleghi invidiosi, bulli prestati agli uffici delle scartoffie.

Un altro caso di ragazzo vessato dai suoi coetanei finito male “sciocca” l’opinione pubblica, la sciocca così tanto che il fascicolo “pericoloso” finisce nelle mani di burocrati che sbuffano e liquidano l’accaduto con una “severa” nota scolastica e dicendo fra sé e sé questa è la vita. Povero figliolo… vabbe’, donna, che c’è da mangiare stasera? Ah, che buon pesce fritto. Dai, zuccherina, che la vita è una merda ma il nostro stipendio ce l’abbiamo, che fuori si scannassero, che ce frega? Guarda, mogliettina, dopo la cenetta, facciamo una “cosa” veloce, stasera c’è il Milan nel ritorno di Europa League con l’Arsenal, imperdibile!

Al che La ruota delle meraviglie, campionario di banalità scontate fatte passare per Cinema di qualità, solo in Italia è stato apprezzato. Ci sarà un perché? Perché siamo un Paese di poeti, santi e navigatori? Perché possediamo un patrimonio culturale che l’America di Trump può solo invidiarci e abbiamo strumenti intellettivi migliori degli statunitensi? No, perché adoriamo i registi rincoglioniti che ci ricordano che la vita è rose e spine, che la tragicommedia umana va avanti sempre, e oggi ti capita il “giro” fortunato, domani un bagnino come “gingillo”, domani un’altra fregatura, e se la ragazzina crepa a chi importa? Povera sfigata… E avevamo bisogno di un Allen incolore nonostante le luci di Storaro per sapere che la vita non è solo fatta di calciatori rozzi alla Sturaro? Diciamocelo… checché vogliate appoggiarlo, è una mezza stronzata.

Abbiamo i grillini, gente che oramai ha perso tutto e crede davvero che il reddito di cittadinanza la renderà più tranquilla. E altre urla disperate, offese al prossimo che è un leghista, e il leghista che lega un “fancazzista” solo perché è un pentito fascista.

Al che, ecco che abbondano gli psicologi. Gente che campa sui “fenomeni” che la povera gente non riesce a spiegarsi e ha bisogno del “santone” che dia loro la caramellina digestiva. Sì, lo psicologo che prende platealmente per il culo, e si arricchisce alla faccia dei fessi che si erano illusi di salvarsi dietro quattro chiacchiere a vanvera. Soldi buttati nel cesso, pure quei pochi soldi vi siete sputtanati?!

 

 

Perché fiorire si può e si deve,

anche in mezzo al deserto.

Perché se le cose fragili come un fiore di ginestra lo sanno fare, anche noi siamo chiamati a fare altrettanto.

(Giacomo Leopardi)

 

Sì, una cagata buonista e “salutista” del Leopardi dopo che si masturbò pensando alla sua Silvia, e in quell’attimo euforico si sentì “svuotato” e buttò giù questa stupidaggine, questa insipidezza cosmica!

Un mio amico dice che sono troppo pessimista e che se io non credo che possa rifiorire… sì, continuerò a sfiorire.

Mah, di mio so che Leonardo DiCaprio prenderà venti milioni di dollari per Once Upon a Time in Hollywood.

Ho sempre interpretato la parte di un attore “decaduto” che adora gli spaghetti western. Ma vi fecero un festone alla Sharon Tate.

E dire che anch’io amo la vita. Per forza, se dici che questa società è immonda, lurida e porca, te la fanno piacere a botte di calci nelle palle. “Tiri” fatica?

 

– Ah, guarda, Falò, io voglio attorniarmi di gente felice, positiva.

– No, ami attorniarti di ritardati, che è una cosa diversa.

– Il ritardato sarai tu che non sai amare le cose semplici che la vita ha da offrirci.

– Ma sì, dai, beviamoci un Amaro Averna…

– Ma scusi, allora come dovremmo vivere?

– E che ne so io come si vive? Scusi, mi lasci vivere. Che vuole?

– Sa, mi spiace tanto. Deve averne passate tante.

– Ma che dice? Ma come parla? Passato cosa?

– Eh, le sono successe molte sfighe.

– A lei invece è andato tutto liscio?

– No, insomma, la mia vita non è stata certo rose e fiori, ma migliore della sua.

– Migliore della mia? Ma cosa dice?

– Dico la verità, sono realista.

– E lei che ne sa della mia verità?

– Suvvia, so che, insomma, ecco, vede non se la prenda.

– Io non me la prendo. Guardi, questa vita ipocrita se la prenda lei. E anche in culo!

 

 

Domani è un altro giorno, e su Instagram vanno forte le pornostar! Milioni di like?!

Ma non erano tutti comunisti, perbenisti e moralmente perfetti?

Almeno, io l’ho sempre detto che mi sparavo le seghe.

 

– Ah, Falotico. La sua è solo delusione

– Sì, è la sua è invece solo illusione.

– La vita è fatta di illusioni.

– Sì, e poi ci sono le inevitabili delusioni.

– Eh, ma è la vita.

– Guardi, continuo a fare il misantropo, a me sta bene così. Se a lei non sta bene, vada una festa e si ubriachi, poi si scopi il dentista. Andrà a far la settimana bianca a Cortina.

 

 

di Stefano Falotico

 

 

 

Malavita e Cose Nostre son (er) meglio di quel buona vita ipocrita vostro. Buon Pater Noster!


01 Nov
Malavita De Niro

Tu guardi me, guardatelo!

Credo che ogni genio sia “pericoloso” perché dice la verità in tal palude di vecchi morti viventi e, da che mi ricordi, son sempre stato nel “buco nero” e coi miei nei da uomo noir

E dico No!

di Stefano Falotico

Credo che Superman non creda a nulla, essendo stato concepito da Marlon Brando.

Nessuna cripta, no, kryptonite, “decripterà” il suo Nietzsche, e Dio (non) c’è.

Volando alto, sa che l’umanità è poco rattoppabile e, se vuoi mettervi una pezza, incontri solo dei guastafeste, cioè dei pezzi di “topi” che stupran le tope e poi al crimine metton del pezzente di omertà del “castigato” tutore dell’ordine. Il quale, pagato di bustarella, tiene la bocca chiusa sul fattaccio. Inoltre, se lo “paghi”, anche lui tira fuori il “fallo”, copre i fatti “disordinati”, e questi son cazzi della gran presa per il culo generale. I caporali violentano di “fasci”, il qualunquista fa di tutta un’erba un fascio, e i comunisti falsi si dan alle “canne”, tanto il buonismo di massa(ie) addolcisce ogni “fumata bianca”, pregando il Papa che predica cazzate rabbonenti e tenendo buono il marito, guardone della collega bona, cucinandogli la sua forchetta “buona”. Sì, prima la moglie lascia che di “pene” ammorbidisca la sua quotidiana la(sa)gna da casalinga sulla mollic(ci)a, gli “rosola” il salsiccione da pezzo di “pane” e gliela dà di “tiramisù” in crem(os)a “leccaculo”, affinché non slingui con quella sua (a)mic(h)etta cagn(olin)a, “laureata” in Lingue ecumeniste, cioè è una, fra “tante”, che limona sia quelli del suo “Stivalone” che gli stranieri, per un nazional-popolare-mondiale che avrebbe risolto i problemi dei Mille e di Mazzini. Da cui la barba di Garibaldi, che s’era rotto i coglioni di “farsela”. Che noia! Sei uscito col solito nodo alla gola, indossi un sorriso da Dustin Hoffman di Papillon oppure canti incravattato la vita spericolata di quell’“impiegato” per ragioniere di Vasco? Uno “idolatrato” come Steve McQueen ma, se Jenny è pazza, lui ha solo la panza. E gioca sulle facile suggestioni delle “deluse”, fottendosi pure Deborah. Siamo ancora ai tempi di “Non è la Rai”, pigliati un “gelato al cioccolato” in quel del Roxy Bar. Sogna con Bob Marley, don’t cry. Dai!

La Ciccone è stata Evita, ma Sean Penn la lasciò perché gli avrebbe fatto la “shanghai surprise” da “gioco del falco” in un’evirazione “indian runner”.

Sì, già così è abbastanza pazzo, Sean, ma almeno il suo Cheyenne ha trovato il “place” della Theron. Un “must” di colpo di culo. Da sudafricana, Charlize “imbionda” nel “masticarselo” da cannibale, cioè gliela dà “tranquillamente” e da Sean ottiene la “spinta”. Sono animali sacri. I musulmani non mangiano i maiali ma qualcuno di loro crede agli Oscar di The Millionaire.

Con Sean, Charlize sta girando un film della Madonna?

Insomma, come “la giri la giri”, le donne te le fan girare…

Sean è come me, uno stronzo. E ti piscia in testa.

Miei “giovini”, tornando a Mazzini, alla “non capisci una Valeria Mazza”, a farti il mazzo, aveva ragione Joe Pesci di Mio cugino Vincenzo. Un “nano” così scopò Tomei Marisa. Una che avrà pure i denti da castoro ma, a meno che non “stiate sul frocio”, miei “guerrieri”, te lo rende “wrestler” in 3 cm di gambe su tacchi a spillo del possibile infarto, eiaculante precocissimo anche se sei il Mickey Rourke più figo dei tempi d’oro, da “duro”. Ti (s)viene in nonasettimae mezzo d’un urlo ululante, baritonale, “altissimo”, preso “basso” di tuo pipistrello da Kim Basinger.

Da cui il film Batman, nome composto da “Vorresti sbattertela ma te lo batti di mano, cari watchmen”. Povero Michael Keaton. È una tragedia “vivente” oramai da uomouccello”. Tim Burton non lo salverà, miei freaks.

Ed ecco che torna Penn con i suoi 21 grams a dargli l’estrema unzione.

Guarda un film d’Iñárritu, uno che “spinge”… al suicidio e il dramma è servito.

Ed ecco che le vostre maschere “saltano”… addosso a ogni Carla Gugino, dopo una vita “oscura” da sodomizzati a ca(u)sa sfigata delle occhiate storte eppur poche volte da “dritti”.

Battisti cantava il suo presto presto, voi quando “verrete” alla verità? Finirete come Mimmo Calopresti, uno che preferisce il rumore del mare e ora fa il sindacalista di mar(tell)i perché onestamente dubito che senta… il scent of a woman da uomo sincero.

“Cieco”, strabico, magro, “albino”, un cesso, insomma. Preferisco Pacino.

Dategli un “bacino” e cantategli “Love Me Tender”. A Mimmo, prediligo Elvis e ai movimenti “politici”  il “pelvico”. Evviva Silvio Pellico!

Uomo che seppe cosa significa morire per un (non) Credo a nessun cazzo.

Usate invece a Mimmo la “falce” e tagliategli il coglione. Legge del Taglione, stai in occhio e stringi il dente per dente quando “calerà” la mannaia.

Evviva i lupi mannari! Ci salvi Allah!

Ma cos’aspettarsi d’altronde un “culo e camicia” di Nanni Moretti? Uno che diresse il film Bianca ma secondo me, dopo che Morante Laura lo tradì di cornetto, mangiò la Sacher per non ammettere che Laura gli prosciugò la scrotale sacca del suo rimasto a secco.

Dai, Nanni, pigliati un Saccottino a “pelo” e ricorda che La stanza del figlio è una storia finta per famiglie alla Mulino Bianco.

Ad Accorsi desti dello “scemo”. Intanto, la Casta Laetitia gli dà la sua “isterica”. Finiranno in analisi. Buon an(n)o, Stefano.

E le figlie? Sono come la Trinca. Prima fan le brave “bambine”, studiano al liceo e metton la testa al solito posto, cioè ove ti fan “venir’ du’ palle”. Una volta “dottorate”, queste trombone si tromban i tromboni.

Reggetevi il moccolo. Queste da Moccia vi han ammosciato.

E, in questa “grancassa” del casino delle ex Madonne che furono, poi da frustate bestemmiano in p(i)azze appena non vanno di ruolo eppur ancor se le “rollano”. Bagnate, sì, ancor se le “tirano”, poi si lamentano delle mano mort(adell)e di quelli in tram. S’attaccassero al cazzo e non si toccassero.

Toccatevi, uomini di Napoli. Quelle lupe di Roma voglion farvi all’arrabbiata.

E voi, bauscia, impanatevi con le milanesi e lasciate star le cot(ole)te.

Sono speranzoso della mia generazione?

No.

E ricordate: il “malvivente” è come De Niro di Malavita.

È l’unico uomo puro in mezzo a tanta mafia.

Rimpiangiamo, miei Goodfellas.

Insomma, che io mi ricordi, ho sempre voluto sbattervi.

Mi sbatterete in carcere ma ne sarà valsa la pena.

Se un negro vorrà prendermi per il culo, glielo faccio ne(r)o.

Da cui Cape Fear.

Genius-Pop

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