di Stefano Falotico
L’eliminazione dai mondiali ci ricorda giustamente la nostra italietta, non solo calcistica
Il ritratto di una sconfitta totale come nazione di pagliacci
Per strane paraboliche di previsione “meteorologica” da mio veggente e previdente la disfatta imminente della nostra compagine di “ladroni” dementi, non volli vedere la (di)partita, e non tifai per tal marmaglia capeggiata dal “Super” Mario Balotelli che di super ha solo lo stipendio astronomico e pare un “dotato”, nonostante i miei (sos)petti (s)fondati, a letto con le veline pollastrelle esibenti il pettorale della “mediana” di suo “pressing” indossante il “marsupio” e (ca)sacca scrotale da boxer plateale di tut(t)e che gli saltan addosso, con cui “palleggia” meglio del gioco per cui vien pagato, essendo un “centravanti di sfondamento” per quelle che godon con uno che se la suda da negro, (non) facendo un cazzone, nel pallone gonfiato acclamato dai coglioni sodomizzati, nonostante muoian di fame sotto pagatissimi, da pagani pagan il biglietto, dando a Cesare quel che è di Prandelli, della radiotelevisione italiana, previo abbonamento alternativo di Sky o altro “ladrocinio autorizzato” da solito popolino ipocritamente cattolico di “catodico” illegale nella rojadirecta striminzita della “crisi” tanto urlata in piazza d’inutili movimenti da Beppe “grillini” per cagate mondiali negli spalti (s)parlanti inneggianti a Mameli in streaming da vermi striscioni di “facciamoci forza” sulle note, e notti in bianco-rosso-verdone, del sognar le bombe-bone mamme(lle) nel reiterar, tirandosela… appunto da paganti, “bravi” cittadini con la bocca di bava, all’asciutto… stolto adagiarsi sul (di)vano di a tutta birra nel solito qualunquismo imperante da comunismo-fascista sventolante i nostri altari(ni) della “Patria” solo quando si ha l’acqua alla gola ma poi Spagna o Francia basta che se magna.
Rimane la Francia, la Spagna è stata, come noi, già eliminata. Un tizio, dopo l’eliminazione degli spagnoli, urlò “Godo che abbian fottuto quel finalmente non più vincente del Bosque Vicente, godo come un porco più d’aver raso al suolo i boschi delle aiuole più fighe dopo una sana spagnola post aver fumato ogni erba”.
Al suddetto “sudato”, precocemente eccitatosi, consigliai di toccarsi perché anche noi avremmo ricevuto una tacchettata nelle “palle” più dolorosa d’un asfissiante… tichi tac così come quando avviene (non viene nelle mutande, attenti… che non sanguini, tamponare subito, non sei venuto e volevi tamponarla, ricevendo invece un quasi svenimento da“botta” di pun-i-zione ben-pene piazzata) nel caso si gridi “vittoria” troppo da “sveltina” come la donna corteggiata dai villani italici cafonissimi che giustamente, da cui il piangente di lacrime da coccodrillo (non sei tanto più ritto, cocchino) e “latte” non della donna versato al bamboccione mandato a fanculo, ha cacciato un “calcio”alla vostra (non) quaglia(rla) nello squagliarveli a tiro imprendibile da falli(mento) su tutta la linea…
Al che, dopo l’uscita dal “triangolo” della donna, neanche il rettangolo può salvarlo dal frust(r)ato. Ed eccolo distrutto, disperato perché la nostra Italia è stata nuovamente inculata come quattro an(n)i fa. Stavolta, al nostro stivalone, è stato calzato a pennello un corner di testa a renderci ancor cornuti di “testicoli”.
Buffon però se ne fotte. Finge di mettersi le mani nei capelli ma infila il dito di guantone a una di pelo. Oggi è il turno d’Ilaria, un’altra “papera” e, “insaccandolo”, Buffon(e), oltre al culo parato della vaccona di ciuffo al gel spalmata, ha il suo miliardario con tanto di “portieri” migliori di lui a protegger lui e la sua gonnella st(r)appata dagli orgasmi nella lor villetta, detti “allarmi rossi” più scattanti dei suoi riflessi andati a puttane… se i ladri metteranno a segno un colpo schienante i suoi “gioielli” (non) brillanti da appunt(it)o para solo il culo della svampita di cazzo che oca, che gnoccolona.
E ben vi sta.
Cos’aspettarsi d’altronde da una squadra che rappresenta il vostro, il mio non è, paese di sfruttatori, caciaroni, cacio sui maccheroni, oratori presenzialisti e “rinomate” scosciatone persino delle giornaliste più serie e “in gambissima”, quando vai in giro e vedi al (sema)foro un idiota da circo(lo) vizioso che passa “a luci rosse” con la cabrio, mentre alza il “cambio” della sua “segretaria tuttofare” di vetri oscurati in lei abbassata da donnetta bassissima mentre “tutto scorre” su “pompata” hit del proletario che ce l’ha “fatta” e ti scoreggia in faccia “Sfigato di merda?!”.
Meritate questo. Il vostro puttanesimo e le false ostie delle prediche domenicali prima del campionato del porcile.
Da domani, solita vitarella, cari miei “vitelloni” terra terra.
Di mio, andrò a rivedere l’ultimo film di Clint Eastwood. Voi tenetevi le chiappe chiare da “cacciatori” di quelle in riviera riminese come vuol la tradizione dei soliti “calciatori” la grande bellezza.
Ed evviva Paolo Sorrentino, poveri stronzi!
Sono cattivo? No, sono obiettivo.
“Cari” italiani, non solo l’Uruguay non ci vede neanche ma, continuando a viver da merde, non lamentatevi se poi la vostra vita sarà solo piena di altri guai accecanti.
Ahi, ahi, ahia!