Coi puntini di sospensione volevo dire zotiche? No, avete capito benissimo cosa volessi dire.
Sì, quelle topolone che stanno nelle cantine, lerce, sporche, putride, che campano su poveri disgraziati che sbavano per attimi “calorosi” e guadagnano soldi a palate e patate nel grufolare nelle notti più escorianti, ove la pelle, mista a soldi, bustarelle, droghe pesanti e sniffate di ogni genere, si squama in amplessi goderecci di una vita andata, appunto, a puttane.
Oggi, siamo invase da questa topologia, no, tipologia di donna.
Ella espone le sue grazie, indubbiamente armoniche, fatturate in culi prelibati e pose discinte ottimamente distillate in foto ai limiti del pornografico. Con tanto di contatto mail e la scritta CHIAMA.
Delle megere che, camuffate da modelle, son invero delle Escort di bassa lega, forse solo per basse seghe. Sì, dev’essere stato il nuovo fascismo culturale odierno, questa mentalità imbarbarita e tribale ad averle generate.
Oggi, la donna in carriera non è più quella che prende, da pendolare, la corriera. Bensì è una che, in tal nostra peninsulare Italia di pene, guadagna con servizietti vari. Stando in casa a ballare nel far una minchia. No, a farsene tante.
Sì, stabilisce il presto della “prestazione straordinaria” a priori. Non è una donna certamente benedetta dal priore ma una che, appunto, mostra tutto il suo tornito, sodo e tonificato posteriore.
Per lavoretti… dietro un bel favore. Ah ah.
Ora, con questo cazzo di movimento MeToo, ché oggi Marlon Brando di Un tram che si chiama desiderio sarebbe in un manicomio perché accusato di essere troppo aggressivamente sexy e socialmente “pericoloso”, ah ah, queste femministe in calore, davvero accaloratissime, stanno sfruttando l’onda, cavalcando… il momento giusto per insaccare… quella scrotale? No, i soldoni della querela falsissima rifilata ai danni del fesso che abboccò alle loro capziose provocazioni libidinose.
Sì, attenti. Statevi accorti! Con queste vi diventerà cortissimo! Non allungate… la mano e non allargatevi.
Prima, vi bombarderanno di foto strepitose delle loro forme ignude e sfiziose, voi ci cascherete e direte loro un semplice… cara, sei tanto bella, voglio fare l’amore con te.
E due giorni dopo vi beccherete, con tanto di “timbro” della mittente, un’inculata fetente.
Sì, siete stati denunciati per molestia sessuale!
Sì, cazzo, mica avete minacciato loro di violentarle, non vi erano nelle vostre parole allusioni o espressioni intimidatorie, ma la denunciatrice del cazzo vi ha querelato perché non eravate suo marito e dunque non dovevate permettervi di dirle un romantico… voglio far con te l’amore.
Ah, una gatta da pelare questa z… ona. Senza dubbio. Bene, fatevi l’assicurazione du caz’ alla Burt Young di C’era una volta in America per evitare di essere evirati. Soprattutto nel portafogli.
Con queste meretrici ipocrite dovete tirar fuori le palle… se non vorrete venir inchiappettati a sangue.
Sì, se da una di queste va uno con la Ferrari, parente di Ferrero, a porgerle una dichiarazione d’amore, state tranquilli che costei ha subito trovato il coglione, a cui poi farà le corna, trombandolo di brutto, col quale sistemarsi. Se invece da una di queste andate voi, uomini figli d’Ivanhoe, potreste trovarvi fra le sbarre. Assieme A Ferrero. Certamente… quello della barretta di cioccolato che il secondino vi dà come premio fra un negro e l’altro. Uno di questi è il super dotato Eddie Murphy di Una poltrona per due. Uno che entra, eccome se entra, senza chiedere permesso col suo Bel(l)o an(n)o a Lei!
Per salvarvi, dovrete chiamare mio cugino Vincenzo…
Sì, con le donne C’era una volta. In America?
No, c’era una volta e basta. Adesso sei fottuto e misogino, come Sergio Leone.
di Stefano Falotico