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Nel giorno della festa delle donne, un bel discorso misogino, ah ah, Book Club


08 Mar

Eh sì, la parità sessuale ha fatto sì che le donne evolvessero e da fustigate casalinghe non emancipate oggi invece potessero svolgere lavori che un tempo erano di competenza maschile. Cioè, siamo invasi da manager, da avvocatesse e da medici in gonnella. E sui danni di quest’obiettabile par condicio avrei da raccontarvene.

Non scambiatemi per Edmund Kemper di Mindhunter, ma certamente l’aforisma di Schopenhauer, secondo cui chi non ama le donne, il buon vino e il canto è un matto e non un santo, io confuto, essendo poco come Confucio, filosofo orientale che propugnava l’ecumenismo e il miglioramento di sé ai fini comunitari. Io non sono una persona comune e al comune preferisco esserne immune. Ah ah. Sì, son spesso confuso ma su molte cose non cambio idea sul “gentil” sesso.

Per costituzioni fisiche, indubbiamente non sanno guidare la macchina e parcheggiare e sono poco predisposte agli sport, appunto maschi. Per quanto tempo, dobbiamo vedere queste oche con la quinta che ballonzolano nei campi di calcio, sognando di essere come il virile Pipita Gonzalo Higuaín? Si astengano dal gioco delle palle e si preoccupassero invece a dar “manforte” ai giochi “balistici” di letto, perché in quei “campi da gioco” sono specialiste dei colpi di reni e sanno far la ola in apici orgasmici che spronano l’uomo a insaccare e a piazzarlo sotto l’incrocio dei “peli”.

Sì, non me ne vogliate, in molte cose, mi pare indubbio e inconfutabile, le donne sono inferiori.

L’uomo, per sua natura guascona, ribalda, giocherellona, è amante dei film di Tarantino, ama le scazzottate sane alla Terence Hill & Bud Spencer, e si sganascia nella goliardia più sfrenata, senza remore, perché è nato cazzone, amante… della giocondità. Sono le donne a immalinconirlo. Con le loro richieste asfissianti, castranti, sono una rottura di coglioni! Pensiamo a quelle povere matte che, per via del fatto che erano già racchie, scelsero studi psico-pedagogici e poi si laurearono in psicologia perché, non avendo mai risolto i loro “buchi”… interiori, speravano attraverso una professione “umanitaria” di far del bene al prossimo. Fanno pena e si facessero più peni…

La smettessero con la loro visione falsamente buonista, zuccherosa, mielosa da canzoni di Laura Pausini e si beccassero solo i “pavesini” ben inzuppati degli uomini che amano le loro “cremosità” al mascarpone.

La finissero coi loro sguardi al cioccolato… sì, prima s’ingozzano di Nutella, poi aspettano che il maschio regali loro dei baci… Perugina. In verità, vi dico che vogliono solo una bella casa!

Andassero a vedere più film tosti, secchi, incisivi, che badano al “sodo” come quelli di Clint Eastwood e la finissero di fare le “altolocate” depresse, che sono indecise tra il fascino intellettuale di Woody Allen e il sex appeal dell’idraulico che le “pompa”, oliando le loro camere a gas…

Sì, sono un maschilista, talmente maschilista che la gente pensa che io sia omosessuale.

Posso dirvelo: adoro il neo di Bob De Niro, la faccia da culo di James Belushi, le teste di cazzo senza maestrine in mezzo ai maroni.

E sono un fanatico delle milf.

Se non vi sta bene, sparatevi questo film e voi, donne, beccatevi quei bolliti di Don Johnson e Andy Garcia, due che speravano di essere come Marlon Brando e invece oggi consolano le mezze frigide lagnose e pedanti, con un mazzolino di rose in riva al mare.

Che schifo! Ah ah!

 

di Stefano Falotico

Alle donne preferisco uno shampoo al balsamo, care imbalsamate e salme, evviva il sale, eccome se sale e le salviette chi può


08 Mar

Me ne fotto della festa delle donne. Le donne, perlopiù, son gelose e dunque soprattutto golose. A me eppur fan gola ed è tutto gel(ido) che cola.
Alle mimose preferisco le Morositas, perché mi fa schifo il termine morosa. Alle morose prediligo Mosè e, alle acque che si aprono, un bicchiere di (di)vino. Sono incarnato nel (di)vano e adoro i pamphlet con molto (r)osé. Se vi scoccio, datemi dello Scotch, così chiuderò la bocca solo per sigillarla in un bacio di vero amore, cioè dar un calcio in culo a una mora e scegliere una (di)pinta di Blu, cioè il Nastro Azzurro. Adesso, amen e fottetevi.

di Stefano Falotico

La festa delle donne è (in)utile, io son arcano di canino maschilista


07 Mar

Cantando sotto la pioggia contro la festa delle donn(ol)e00201305

Domani, si celebra la festa delle donne. Niente di più inutile poiché, baldanzoso, me ne (s)freg(i)o, come dico io, a rinomanza del piacer misogino, regalandomi una mimosa mentre ballo con Fred Astaire su immaginari onirici della trascendenza.

cantando sotto la pioggiadi Stefano Falotico

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