Sì, le somiglianze fra la storia di Arthur Fleck e la mia vita sono veramente inquietanti.
Perciò, bando agli smascherati banditi e alle ciance di chi non sa più come blandire, devo togliervi il mascara e ammettere, un po’ a malincuore ma anche con gagliardezza indomita, che Arthur Fleck sono io. Sì, da piccolo fui fanatico della serie televisiva che, di tardive repliche italiane, andò per la maggiore, vale a dire Happy Days. Spaccato della provincia statunitense degli anni cinquanta, ritratto generazionale forse troppo buonista ma nient’affatto sensazionalista.
Illuminato dalla presenza immensamente ipnotica d’un titanico Henry Winkler, alias Arthur… Fonzarelli, detto più comunemente Fonzie.
Un uomo, un genius.
Un uomo forse ignorante come Adriano Celentano ma capace, col solo potere del suo indubitabile, immenso carisma, d’essere l’unico meccanico in grado di dare consigli di vita a collegiali probabilmente più istruiti di lui. Anche però più conigli.
Sì, Fonzie era uno zotico mai visto che viveva praticamente giorno e notte nella sua officina.
Un uomo però imbattibile in fatto di fascino a pelle. Infatti, indossava sempre il giubbottino nerissimo, assumendo un sex appeal invincibile da Bruce Springsteen del videoclip di I’m on Fire, un uomo che non deve chiedere mai.
Fra l’altro, in questa epocale clip, Bruce si scalda più del pornoattore omonimo, Bruce Venture, appena la milfona gli mostra solo le gambe. E lui, sporco e grezzo, col viso impregnato di sudore freddo ma soprattutto macchiato d’olio ancor bollente, solamente sbirciando di sottecchi le magnifiche cosce di questa patatona caliente, della quale non scorgiamo neppure il volto, parte in quinta con far ardente, sognando di sgranocchiarsela con lingua fra i suoi denti e labbra aperte.
Accende il motore e s’invola notturno verso l’abitazione della bellissima donnona. Sì, Bruce non solo canta la sua canzone, bensì col cuore al “radiatore”, già pensando a lei surriscaldato, nel suo cuore mette su Gianni Morandi… parlami di te, bella signora, del tuo mare nero nella notte scura… signora solitudine.
Sapete, no, che il celeberrimo monologo allo specchio di Bob De Niro/Travis Bickle di Taxi Driver, You Talkin’ to Me?, fu involontariamente ispirato e improvvisato da De Niro stesso, memore d’aver visto un concerto del Boss pochi giorni prima del ciak?
Sì, può essere che la bionda del video I’m on Fire sia in verità nientepopodimeno che Cybill Shepherd/Betsy.
Come no? Come fate a dire che non è lei? Qualcuno l’ha vista, per l’appunto, in volto?
Che ne sai? Potrebbe anche essere Vladimir Luxuria oppure Jodie Foster cresciuta e platinata.
Ma potrebbe essere perfino Maurizio Umberto Egidio Coruzzi, detto Platinette, prima che ingrassasse.
Ah ah.
Sì, comunque e chiunque sia e fosse stata, aveva dei quadricipiti da scosciante show girl televisiva arrapante. Diciamocela.
Una capace di far impazzire quell’angelo di Ron Howard ma anche quel nerd di Keith Gordon di Christine del Carpenter. Entrambi infatti fanno di cognome Cunningham. L’avevate notato?
Ron Howard, dopo essere stato il figlio modello dell’America un po’ falsa, dolciastra e puritana, girò Fuoco assassino, mentre Keith Gordon, anche lui diventato regista come Howard, alla pari di Ron, non però l’omonimo cantante, indubbiamente dell’altra sponda, sognò di scopare Jennifer Connelly del suo film Waking the Dead.
Keith, nonostante impeccabilmente la diresse e la spogliò in una scena particolarmente hot, non se l’ingroppò, mentre Billy Crudup se la trombò sia per finzione nel film che nella vita reale. Come no? Oh oh!
Insomma, ragazzi, a che serve avere A Beautiful Mind se poi le donne ti prendono solo per pazzo e per un così bravo ragazzo che, stringi stringi, desiderano invero solo ù caz’?? Ah ah.
Ciò Fonzie già lo capì. Cosicché, mentre gli altri studiavano per farsi il culo senza mai arrivare a quella, a lui bastava alzare il pollice su per alzarlo a tutte.
Se non è un genio il Fonzie, scusate…
Ora, detto questo, passiamo a fighe, no, classifiche serie. Non perdiamoci in puttanate.
A mio avviso, i migliori pazzi della storia sono Jack Nicholson di Qualcuno volò sul nido del cuculo e Gary Oldman di Dracula.
Adesso vi spiego perché, un attimo, che cos’è tutta questa fretta?
Pazientate, lasciatemi riflettere.
Ecco, avete presente il detto non fare l’indiano?
Bene, deriva dall’indiano proprio del capolavoro di Milos Forman.
Will Sampson/Chief Bromden è apparentemente muto. In realtà, sa parlare benissimo. Ma si apre soltanto a Jack.
Poiché Jack è l’unico normale in una società d’idioti. Infatti, lo lobotomizzano. Ah ah.
Sì, poiché è un personaggio scomodo e la gente vuole continuare a ridere dinanzi a Virginia Raffaele che imita una più brutta di lei però ritenuta più bona dagli uomini medi, ovvero Belén Rodríguez. Sì, vi sarò sincero. Belen a me fa schifo. Virginia invece la sposerei subito. Innanzitutto, è molto più gnocca di Belen, poi è brillante, intelligente, trasformista. Insomma, non è solo una pazza, no, un pezzo di carne. Infatti, non capisco molti uomini e ragazzi. Che ve ne fate di una come Belen? Tanto vale andare a zoccole direttamente. Sì, è sexy ma, una volta che vi hai fatto sesso, una così la porteresti mai a vedere Joker?
Insomma, Belen è la donna più inutile di tutti i tempi. Voi siete soltanto dei poveri coglioni, va detto. Idolatrate una comune sciacquetta che, con le sue curve mozzafiato, vi fa perdere la testa ma, secondo me, la testa non l’avete proprio dalla nascita. Andavate subito mozzati. Ma, dato che non avvenne, vi mando lo stesso a mori’ ammazzati. Anzi, vi piglio a mazzate. Siete cioè, per l’appunto, delle teste di minchia.
Di mio, sono romantico come Gary Oldman di Dracula.
Infatti, dopo tanta mia senilità, dopo essere spaventosamente ringiovanito, scopo, no, scopro purtroppo che la mia Winona Ryder non riesce a riprendersi dalla morte di Sean Astin di Stranger Things.
Ho detto tutto. Insomma, la mia vita è una tragedia. Ma, rispetto alla vostra, è un capodopera.
di Stefano Falotico