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Il bel KEVIN COSTNER dei nineties, Dances with Wolves, A PERFECT WORLD, Arthur Penn & le penne!
A Licorice PIZZA di Paul Thomas Anderson, preferisco PAMELA, la capricciosa e le quattro stagioni
Guardate, andrò a vedere il n. film di Paul Thomas Anderson. Ma questo regista, da voi venerato, a me non convince. Mi pare falso come molti di voi, artefatto e lezioso. Poi, per Caritas, no, per carità, parlatemi di Arte perché non siete artisti. Ora, Pamela Anderson aveva e ha ancora forme bombastiche non propriamente belle per chi ama il cul(t)o della bellezza ellenico e debbo ammettere che le preferisco Milla Jovovich, ex di Paul W. S. Anderson, regista di Resident Evil. Al critico Onofri, mia nonna, anche da morta, preferisce Onofrio. Di ciò ne sono assolutamente convinto. Comunque, la mia faccia da Sean Penn è imbattibile, sebbene non credo nella Madonna e neppure nella signora Ciccone. Fatto sta che la mia vicina di casa fa di cognome Cecchini. Bradley Cooper fu un cecchino in American Sniper di Clint Eastwood mentre Penn, in Mystic River, più che un duro, mi è sempre parso uno stronzo e un cretino. Al film Milk di Gus Van Sant, preferisco il latte parzialmente scremato della Granarolo e allo Sean di tale mezza boiata, preferii Mickey Rourke di The Wrestler. Splendido nella pellicola La promessa, eh eh. A Marisa Laurito, ovviamente, ho sempre preferito Marisa Tomei. Sì, vi fu un periodo nel quale la Tomei divenne il mio sogno proibito più falotico, no, erotico. Insomma, a volte assomiglio anche a Robert Downey Jr. di Only You. Rimanga inoltre fra noi, uomini, a Charlot, non solo di Richard Attenborough, preferisco ogni film con Al Pacino. Dunque, cari cecchini, no, cocchini, sono stufo di voi, lecchini. Fatemi, per piacere (in ogni senso), un sano pomp… no. Molti sostengono che il Cinema di Anderson è simile al miglior Robert De Niro, no, Altman. Suvvia, non diciamo stronzate. Altman era un grande, corrosivo e sanamente tagliente, beffardo e corrosivo oltre ogni dire magnifico. Altresì romantico, lui, sì, davvero gigantesco e adorabile. Mentre tale Anderson può illudere solamente coloro che credono che Stanley Kubrick fosse un genio. Kubrick non era un genio, era un misantropo. Di mio, posso dirvi che pensai per molti anni di essere Sean Penn di Mi chiamo Sam. Ho scoperto, purtroppo per vostro sommo dispiacere, di essere Mark Wahlberg di Boogie Nights. Vale a dire sempre Sean Penn dei film mai visti, tranne dalle sue amanti, che lui gira in privato. Sì, ho voluto terminare questo scritto con la mia consueta freddura. Se non vi piace e io non vi piaccio, meglio così. Non vorrei, infatti, che foste quel tizio losco e moralmente orribile che sbatte Tim Robbins in macchina nell’incipit del succitato film di Eastwood con Kevin Bacon. Cavolo, a ben pensarvi, tale pedofilo doveva essere il Bacon di Sleepers. Cosicché, intellettuali inetti, mentre voi vi lasciate crescere la pancetta, io fumo molte sigarette.
Se siete dei salutisti e pensate pure che le patatine siano stomachevoli, a Marisa Tomei, sicuramente, preferite suo marito. La Tomei non ce l’ha. Cosa non ha? Ah, non lo so.
di Stefano Falotico
La questione Sean Penn: davvero un grande attore e regista, un nobiluomo o un seduttore ignobile, un incallito e irriducibile tombeur de femmes stimabile o un vivente bluff sesquipedale?
Partiamo col dire questo, cioè molti uomini pensano di vivere sulla Luna e non si accorgono invece di essere terra terra.
Sean Penn. Parafrasando il grande Totò, questo nome non m’è nuovo. Per dirla invece alla Falotico, anzi à la Falò che fa molto Totò le Mokò, quest’uomo a volte mi pare un uovo strapazzato soltanto da delle galline spennacchiate però mica tanto. Min.. ia! Vecchie o giovani non importa, quel che importa è che fanno, anzi facciano buon brodo.
Comunque, Sean girò molti film sbagliati, insomma robaccia come la peggiore brodaglia. L’importante è far un caldo brodino quando la minestra è riscaldata, cioè preparare per cena qualcosa di sostanzioso ed egualmente sfizioso anche se le penne all’arrabbiata del pranzo sono andate a male in modo ammuffito e puzzoso. Se proprio, nel frigorifero soprattutto dei vostri fegati amari e cellofanati, non troverete niente di meglio del dado Star, beveteci sopra e un uovo al tegamino riscaldatevi. Condendo la cattiva digestione con l’Amaro… Averna, il gusto pieno della sfiga, ah ah.
Sean Penn ha fame, no, ha sempre avuto fama di essere stato amante di molte femme fatale. Dell’aver cioè brasato, no, nasato, no, basato molto del suo successo, in passato di verdura, no in passato e basta, sul suo carisma derivatogli dall’essere stato lo storico compagno di Madonna, donna all’epoca venerata e idolatrata alla pari del mistero di Fatima ancora non rivelato, giacché personalmente bruttina l’ho sempre considerata, oggettivamente è bassina, secondo me anche musicalmente assai piccolina. Quindi, mai mi capacitai di come Madonna potesse piacere a molti maschi che per lei s’accalorarono non soltanto sugli spalti degli stadi da lei riempiti, dicevo… Loro la vedevano e urlavano po… o dio!
Insomma, io presi delle antidepressive compresse mentre questi qua non abbisognavano di tirarsi su poiché a loro bastò, come calmante naturale e al contempo euforizzante, la signora Ciccone? Poveri cog… ni infami!
Sì, giammai compresi la forza seduttiva d’una donna per cui gli uomini s’accalcarono sulle tribune pienamente da loro gremite, sognando di conquistare realmente, prima o poi, il suo cuore di ex dello stadio, no, Stato, no, Sean mondiale, vivamente e non più virtualmente ghermendola e a loro volta seducendola, nella privata vita loro disastrata, in modo plateale da totali sfigati inauditi e mai visti. Da nessuno e nessuna ca… ati.
Detto ciò, acclarato qui quanto appena dettovi e riferitovi, vale a dire ancora che Madonna mai mi piacque veramente, passiamo a Sean Penn. Tanto Madonna, nonostante sia adesso abbastanza âgée, ha pur sempre potere… di pagare un dentista a peso d’oro per rifarle gli incisivi d’argento. Ma è lei che gli rifila la porcella, no, la parcella. Quindi, passano gli anni per tutti, anche per lei. Che comunque, intanto, i giovani si ripassa.
Sean Penn, a dircela tutta, non è mai stato un grande attore. Sto bestemmiando come gli uomini o pseudo tali sopra brevemente e lapidariamente descrittivi, i quali divennero blasfemi in quanto imprecarono contro la Vergine santissima?
Un latin lover, Sean, sì. Ciò è indubbio. Penso davvero che non sia un grande attore. Anzi, tutt’altro. Lo reputo pessimo. Tanti anni fa lo adorai e piacque effettivamente molto anche a me. Probabilmente però stavo in quel periodo attraversando attimi decisamente confusionari di profondo ed esistenziale malessere incommensurabile.
In Milk è straordinario, lo riconosco. Io non sono però omosessuale e devo altresì dichiarare, sempre alla maniera di Totò, che mi piace tutto di Leila George, tranne una cosa. Quale? Il marito.
No, non siate maligni, mie malelingue. Non sono invidioso di Sean Penn. Perché dovrei esserlo? Nell’anno in cui Sean vinse l’Oscar per Milk, infatti tifai per Mickey Rourke di The Wrestler.
Dunque, non mi pare che sia geloso del successo, non solo di questo, degli uomini. Posso garantirvi che, dati alla mano dal sito whodatedwho.com, le ex di Mickey Rourke erano molto più belle di quelle di Sean. Pensate, a me non sono mai piaciute neppure Charlize Theron e Scarlett Johansson. La prima la ritengo una stangona magrolina, la seconda una chiatta, secondo me, perfino rifatta come Carré Otis.
L’attuale moglie di Penn è molto bella, sì, Leila George. È abbastanza evidente che lo sia. Ha trentun anni meno di lui, indossa scarpe col tacco 40 cm ma non penso che Leila abbia sposato Sean per soldi. Sono entrambi ricchi sfondati. Però può darsi che, nel caso Sean dovesse schiattare a breve, colpito semmai da un infarto micidiale durante un suo segretissimo tour de force musicale con Leila, sapete benissimo di cosa, a Leila non dispiacerà affatto incassare la sua eredità assai danarosa. Nel frattempo, aspettando febbrilmente che ciò accada quanto prima, Leila non può comunque dire di passarsela male.
Sean ha ancora una forte presenza scenica, una possanza fisica invidiabile per uno della sua età ed è, non scordiamolo mai, un due volte premio Oscar amato da tutto il jet set hollywoodiano.
Fu amico intimo di Charles Bukowski, è ancora amicone di Robert De Niro e Jack Nicholson, ha esordito con un capolavoro registico, ovvero Lupo solitario, a soli trent’anni.
È pappa e ciccia con Bruce Springsteen, ha recitato da dio assieme ad Al Pacino in Carlito’s Way a soli 33 primavere. Mica insomma un povero cristo. Ora, a parte gli scherzi, le commedie giovanili e adolescenziali interpretate da Sean, a eccezione di Bad Boys, non sono onestamente un granché. Sono spassose, ilari, divertenti. Questo sì, ovviamente. Le sue prove in Mystic River di Clint Eastwood, in Accordi e disaccordi di Woody Allen, in This Must Be the Place del nostro Paolo Sorrentino, sono egregie e da distinto signore della recitazione. Per il resto, tralasciando gli stupendi 3 giorni per la verità, La promessa e Into the Wild, ammetto vergognosamente di non aver mai visto interamente la pellicola Il tuo ultimo sguardo. Al primo sguardo mi parve infatti una porcata. Poi, lessi le critiche bassissime che essa ricevette e mi convinsi di spingere sul tasto forward del lettore dvd soltanto per tastare, no, constatare se una delle tante ex di Sean, la già eccitante, no, succitata Theron, si fosse mostrata come dio natura la concepì e creò. Per la Madonna, è veramente più bella di Brigitte Nielsen dei tempi dorati in cui Brigitte tradì Sylvester Stallone con Sean Penn. Dio bono!
Ecco, se fossi stato però in Sean Penn, mi sarei sentito umiliato ad aver sposato Robin Wright Penn. Teniamolo infatti sempre a mente. Fu la donna ambita, per tutta una vita, da Forrest Gump.
Che significa? Era solo una battona, no, una battuta. Dai, suvvia. Comunque, nel film Disastro a Hollywood, l’ex signora Penn chiese il divorzio a De Niro. Nella vita reale, lo chiese a Sean. Che cosa gli chiese? Be’, ripeto, il divorzio. Ah, ma allora siete maliziosi. Siete dei poveri mascalzoni. Non sapete neanche preparare il mascarpone. E ho detto tutto. Vi vedo molto in zona Sean Penn da U-Turn e Mi chiamo Sam. Nel film di Oliver Stone, Penn andò a letto, anzi fra i cespugli con Jennifer Lopez. Nel secondo, Michelle Pfeiffer combatté assieme a lui affinché la legge gli riconoscesse giustamente il diritto di paternità. Sì, Michelle Pfeiffer pare essere stata l’unica attrice di Hollywood a non essere stata con Sean.
Forse vide Sean in The Game. Sean Penn è il fratello che avrei sempre voluto avere. Sono figlio unico e credo fermamente che rimarrò tale, avendo entrambi i miei genitori superato i settanta…
In The Game, Sean Penn è povero in canna ma trovò i soldi per regalare un gioco da favola allo stronzo fratello più ricco di Rockefeller. Pagandogli pure Deborah Kara Unger! Fra questo Sean e Jim Carrey di Dark Crimes, non saprei scegliere quale sia lo Scemo & più scemo.
Sì, avete mai visto Dark Crimes? È la storia di uno che pensa di aver fottuto tutti, compresa Charlotte Gainsbourg.
In effetti, in questa pellicola (solo in questa?), la Gainsbourg interpreta la Madonna di turno. Nella vita vera, attualmente il suo ruolo è stato ricoperto da Leila George.
Povero Sean. E dire che, per girare The Gunman, passò tre mesi in palestra, tirando su pesi per otto ore al giorno. Ma gli scelsero come compagna Jasmine Trinca. Forse la donna più antipatica e racchia del Cinema mondiale. No, Leila George non fa per Sean. Donna troppo glamour. Io vedrei benissimo Sean Penn con Frances McDormand di This Must Be the Place.
Sì, donna più ironica alla Joel Coen, donna da Robert Smith dei Cure, donna adatta a un pagliaccio glam.
Donna con le palle, perfettamente appaiabile a un tipo Joker.
Poco ma sicuro.
Dunque, donne modelle che aspirate a diventare attrici da tre premi Oscar, smettetela subito di farvi i selfie. Il Cinema non è soltanto una questione di Playboy…
Per essere dei grandi attori e dei grandi registi come Sean Penn, non basta essere, femminilmente parlando, le Leila George di turno.
A me poi fanno ridere quelli che non sono cresciuti mai. Vanno da un amico e, credendo di fargli un complimento, gli dicono: – Sai, assomigli a Sean Penn.
La risposta dell’amico interpellato, dunque, è questa:
– Sì, è vero. Tu invece assomigli a Keanu Reeves.
– Mi prendi per il culo?
– No, sei atletico e slanciato, grintoso e figo come John Wick.
– Sì, ma non ho i soldi di Keanu Reeves.
– E che ti frega? Pensa alla salute.
– Sto bene in salute ma nella mia vita sognavo di arrivare su Marte.
– Guarda, lascia perdere. Nella serie televisiva The First, la prima missione spaziale andò a farsi fottere. La seconda stagione, invece, fu sospesa. Dunque, rimani coi piedi per terra.
Su questa freddura vi lascio.
Uomini e donne terragni che vi credete di un altro pianeta, la verità è che tutti voi desideraste, fin dalla nascita, essere dei marziani.
Fidatevi, gli uomini e le donne della Terra sono meglio, appunto. Anche perché, onestamente, su Marte non esiste nessun figo della Madonna.
Se non mi credete, vi lascio Jasmine Trinca.
di Stefano Falotico
Che io mi ricordi, ho sempre amato la pornografia maschilista… e il mio è sempre più uno sfacciato affronto al mercantilismo erotico e buonista di massa
Quando è iniziato tutto questo?
Dapprincipio, in un tempo siderale di una galassia infantile. Già da allora mi sentivo mortificato, guardato a vista da adulti maliziosi. Con le loro richieste agghiaccianti.
Quella ronzante, oppressiva richiesta già castrante l’indole pimpante di un’infanzia che potesse volare nitida nella fantasia, come un alante tarpato nelle ali dal chiacchiericcio ammorbante di adulti lestofanti.
Sì, sin da quando siamo piccoli, non c’è speranza. E, se vi nasconderete, se fuggirete da questo mondo ipocrita, non vi lasceranno scampo. Vi tartasseranno dei peggiori epiteti, non rispettando le vostre, vivaddio sanissime, diversità, vi demoralizzeranno con coercizioni ricattatorie, obbligandovi giocoforza ad accettare i patti sociali di una società di troioni.
Se poi nascete in Italia, siete spacciati. Senza respiro, strozzeranno e asfissieranno ogni vostro vitale, puro slancio. Obliando le vostre poetiche virtù a presunta sanità farisea della lor finta sanità.
Sì, in Italia son tutti maestri, santi, poeti e navigatori dietro la retorica più tronfia e didascalica, pedagogica e demagogica. Ed è inspiegabile dunque che sia il Paese a più alto tasso di prostituzione. Se ci sono le puttane e pullulano per le strade, qualche cliente l’avranno pure, no?
Voi siete fatti così. Lo siete sempre stati e io mi sono rotto i coglioni. Non permettete alle persone di essere libere, soprattutto nella loro integrità psicologica, sessuale e dunque morale.
Impazzano dappertutto subliminali messaggi ove, guarda caso, si va sempre a parare sulla patonza, no, potenza, non solo maschile, sessuale.
Un Paese malato di sesso e al contempo talmente ipocrita ove tutti si spacciano per angioletti, per santarelline, per suorine, un Paese appunto moralistico. Di preti che poi, nella segretezza delle loro intimità inconfessabili, sbatacchiano la figa di finte monache, appunto.
Ma basta che vi sia l’abito e fai quello che vuoi. Semmai ti eleggono anche Papa e guida spirituale di queste coscienze di pecoroni. Ove instillano nell’uomo l’idea della pecorina e alle donne il cul(t)o della sottomissione.
Ma qualcuno si ribella. Il femminismo aumenta, si espande a macchia d’olio. E, di contraltare, il maschilismo si perpetua imperituro e imperterrito. In scontri sessisti davvero da manicomio.
Fate pena!
È la società che avete creato voi, impostata sulla forza dell’apparenza, mendace, bugiarda e appunto bastarda.
E, se non ti attieni a queste regole tolemaiche, a queste carnali, tacite dinamiche, ti piazzano un candelotto di dinamite nell’anima.
Sì, ho detto tolemaico, cioè al centro dell’universo di questa cultura sessualmente baricentrica, alla figa e al cazzo concentrica, lì tutta concentrata, totemica, antropocentrica degli uccelli… sedati se vanno fuori dalle fighe, no, dalle righe, seduti dietro una scrivania da impiegati a far battutine a qualche segretaria battona da prendere, appunto, per il cul.
Meglio allora essere Jack Nicholson di Qualcuno volò sul nido del cuculo, Sean Penn di Milk e avere il coraggio inaudito del proprio diritto alla follia e all’alterità.
Sì, sei piccolo, ti senti Calimero e ti cantano adultamente intorno, in derisioni devastanti, Brutta di Alessandro Canino.
Azzardatevi da adolescenti a sbattere in faccia le vostre castità, la vostra purezza e vi renderanno Vincent D’Onofrio di Full Metal Jacket. Cadrete in depressione, sarete assaliti da immensi disturbi compulsivi, semplicemente perché avete avuto la forza di rivelarvi per quello che siete. E sarete robotizzati.
Siate quello che siete, in barba a tutti! Dei sognatori. Ma loro non vorranno. Dovrete studiare idiozie ottuse per far felici i genitori. Che, visto che hanno avuto vite di merda, soccombendo debolmente a questa società puttanesca e carnascialesca, adattandosi a un lavoretto per far dire al prossimo… ah, è una brava persona, vorranno irrigidirvi, indurirvi, irreggimentarvi e indirizzarvi, anche rizzarvi, alla bellezza oscena dell’ambizione più stronza.
Tutte queste credenziali, queste referenze sciocche, queste sciocchine, questi titoli, prendeteli e spazzatevi il culo se poi non sapete entrare in empatia col prossimo. E vi servono soltanto per dettare legge, per essere fascisti, per legiferare sui sentimenti altrui, per vivisezionare i cuori di chi vi sta attorno. E distruggerli se proveranno a battere, a scalpitare, a infoiarsi, ad arrabbiarsi e infuocarsi secondo i loro ritmi cardiaci, il loro sentire, il loro sputarvi in pieno volto. Poi prendete la saliva nel massaggiarvela come le vostre massaggiatrici rilassano le vostre stiratrici.
Voi non siete brave persone, non lo siete mai state. Voi siete delle merde, dei maiali che vanno dai giovani timidi e cantate addosso loro… il coccodrillo come fa… oppure convincete loro di essere Billy Elliot solo perché un ragazzo non è un porcello come voi, idioti senza cervello.
E gli piace ballare nel suo mondo colorato.
I maschi! Non fatemeli più vedere. Sempre a cazzo duro, dei leghisti delle palate e delle vostre mielose patate.
Sì, amico, dico a te. Prova a dire che scrivi una poesia dantesca e ti ficcheranno nel girone infernale dei peggiori luoghi comuni, bruciando ogni tua utopia.
– Che fai? Mi ascolti Elton John? Boy George? Ahahahah! Frocio, adesso ti faccio crescere io le palle!
Che fai? Sei amico di un nero? Ve lo date assieme quando nessuno vi vede? Sporcaccioni. Ora vi faccio lavorare io come dei negri.
Che fai? Mi guardi un porno? Pervertito, ora ti taglio il cazzo. Psicopatico.
E invece no. Nonostante mi abbiate deportato fuori di casa per un anno, mi abbiate obbligato a tutta una serie di prescrizioni imbecilli per farvi stare tranquilli, dando dei tranquillanti a me, io continuo a dire:
ANDATE A FARVI FOTTERE.
Questa è la mia vita. Dello scrittore, del pensatore, del lottatore.
Alzatevi ogni mattina e sorbitevi l’isteria, il lavoro da quattro soldi. Continuate ma lasciatemi in pace.
Perché sennò, come Rust Cohle, vi verrò a trovare nel vostro covo e vi distruggerò. Vi annienterò e vi farò davvero molto, molto male.
Poi non piangete.
E ora lasciatemi redigere il mio libro in inglese su Carpenter. Sono Edmund Kemper di Mindhunter? E quindi?
Sì, io guardo pornografia, è molto più sincera dei vostri amori da buonisti del cazzo. E io non lavorerò mai nella mia vita.
Io non lavorerò mai.
Perché io sono uno scrittore, io sono un sognatore.
E di voi non me ne sbatte un cazzo.
Altrimenti, vi picchio, vi frantumo il cranio e vi strappo anche le palle.
E che questo vi piaccia o no. Io davvero assomiglio a Robert De Niro. E probabilmente sono il più grande scrittore italiano.
Che questo vi faccia incazzare o meno.
Ho vinto io!
Ah, dimenticavo: ritardati e babbei, non sono tanto a posto. Ma io voglio esserlo. Solo quando sono così, mi elevo dalle media del porcile.
E continuo a vivere come dice la mia anima.
Andate a denunciarmi e, come dice Joe Pesci di Casinò, vi spaccherò un’altra volta la testa.
Mi sederete un’altra volta. E io vi rispaccherò quelle teste di cazzo. Be’, qui ho un po’ esagerato, ma ci sta il folclorismo. Forza, allegoria, goliardia, ingordigia, basta con le alterigie, evviva le malizie!
E anche il culo magnifico di Amy Adams. Immane, rotondo, perfetto, basculante per esserle tutto colante.
Ah ah.
Ce la vogliamo dire senza ipocrisie? AMY deve essere una succhia-cazzi strepitosa.
La sua faccia non mente, i suoi movimenti non mentono. Sì, questa deve essere una puttana mondiale.
Amy è veramente bona da fare schifo. Ma non si può, cazzo!
E io dico sempre la verità. Questa è una super figa mai vista!
Quindi, ipocriti maschi falsissimi, guardatela in questo video e ditemi se volete cantarle Elisa invece che leccarle tutto il seno in modo liscio e liso.
Se optate per la prima possibilità, vi sbatto alla neuro, subito. Perché non amo i bugiardi.
In fede,
un uomo senza maschere che la dice nuda e cruda. E non bada a spese.
Sì, un uomo che non paga nessuna zoccola ma si è appena comprato tutti i Blu-ray con questa gnocca mostruosa. Per almeno i prossimi tre mesi, il mio uccello è sistemato. Ah, che arnese! Un uomo alla Tim Burton. Infatti Tim ama le favole ma si è scopato delle fighe bestiali. Tim, un uomo molto fantasioso ma che deve avere, fra le gambe, una proboscide abbastanza svolazzante! Barcollante, lunga e ficcante!
Ah ah, sono proprio un glande, no, volevo dire un grande.
di Stefano Falotico
“Mystic River” e “Milk” Oscar di Sean Penn
Quando la Notte t’avvinghia, un Clint “vestito” di Sean, piazza un Bill Murray deluso, escluso forse sbagliando di votazione dell’Academy.
Incalcolabile il volto “sfatto” di scontentezza di Mickey Rourke.
Forse questo video già c’era, chissà… forse no.
Comunque, a scanso d’equivoci, lo rimetto lì, no qui.
L’omosessualità…
Buon Natale, Santa Claus
Se non l’avete visto, ecco ve lo sfodero ancora.
Brillantemente tutto mio, tutto per voi.
Beccatevelo!