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A Licorice PIZZA di Paul Thomas Anderson, preferisco PAMELA, la capricciosa e le quattro stagioni
Guardate, andrò a vedere il n. film di Paul Thomas Anderson. Ma questo regista, da voi venerato, a me non convince. Mi pare falso come molti di voi, artefatto e lezioso. Poi, per Caritas, no, per carità, parlatemi di Arte perché non siete artisti. Ora, Pamela Anderson aveva e ha ancora forme bombastiche non propriamente belle per chi ama il cul(t)o della bellezza ellenico e debbo ammettere che le preferisco Milla Jovovich, ex di Paul W. S. Anderson, regista di Resident Evil. Al critico Onofri, mia nonna, anche da morta, preferisce Onofrio. Di ciò ne sono assolutamente convinto. Comunque, la mia faccia da Sean Penn è imbattibile, sebbene non credo nella Madonna e neppure nella signora Ciccone. Fatto sta che la mia vicina di casa fa di cognome Cecchini. Bradley Cooper fu un cecchino in American Sniper di Clint Eastwood mentre Penn, in Mystic River, più che un duro, mi è sempre parso uno stronzo e un cretino. Al film Milk di Gus Van Sant, preferisco il latte parzialmente scremato della Granarolo e allo Sean di tale mezza boiata, preferii Mickey Rourke di The Wrestler. Splendido nella pellicola La promessa, eh eh. A Marisa Laurito, ovviamente, ho sempre preferito Marisa Tomei. Sì, vi fu un periodo nel quale la Tomei divenne il mio sogno proibito più falotico, no, erotico. Insomma, a volte assomiglio anche a Robert Downey Jr. di Only You. Rimanga inoltre fra noi, uomini, a Charlot, non solo di Richard Attenborough, preferisco ogni film con Al Pacino. Dunque, cari cecchini, no, cocchini, sono stufo di voi, lecchini. Fatemi, per piacere (in ogni senso), un sano pomp… no. Molti sostengono che il Cinema di Anderson è simile al miglior Robert De Niro, no, Altman. Suvvia, non diciamo stronzate. Altman era un grande, corrosivo e sanamente tagliente, beffardo e corrosivo oltre ogni dire magnifico. Altresì romantico, lui, sì, davvero gigantesco e adorabile. Mentre tale Anderson può illudere solamente coloro che credono che Stanley Kubrick fosse un genio. Kubrick non era un genio, era un misantropo. Di mio, posso dirvi che pensai per molti anni di essere Sean Penn di Mi chiamo Sam. Ho scoperto, purtroppo per vostro sommo dispiacere, di essere Mark Wahlberg di Boogie Nights. Vale a dire sempre Sean Penn dei film mai visti, tranne dalle sue amanti, che lui gira in privato. Sì, ho voluto terminare questo scritto con la mia consueta freddura. Se non vi piace e io non vi piaccio, meglio così. Non vorrei, infatti, che foste quel tizio losco e moralmente orribile che sbatte Tim Robbins in macchina nell’incipit del succitato film di Eastwood con Kevin Bacon. Cavolo, a ben pensarvi, tale pedofilo doveva essere il Bacon di Sleepers. Cosicché, intellettuali inetti, mentre voi vi lasciate crescere la pancetta, io fumo molte sigarette.
Se siete dei salutisti e pensate pure che le patatine siano stomachevoli, a Marisa Tomei, sicuramente, preferite suo marito. La Tomei non ce l’ha. Cosa non ha? Ah, non lo so.
di Stefano Falotico
La questione Sean Penn: davvero un grande attore e regista, un nobiluomo o un seduttore ignobile, un incallito e irriducibile tombeur de femmes stimabile o un vivente bluff sesquipedale?
Partiamo col dire questo, cioè molti uomini pensano di vivere sulla Luna e non si accorgono invece di essere terra terra.
Sean Penn. Parafrasando il grande Totò, questo nome non m’è nuovo. Per dirla invece alla Falotico, anzi à la Falò che fa molto Totò le Mokò, quest’uomo a volte mi pare un uovo strapazzato soltanto da delle galline spennacchiate però mica tanto. Min.. ia! Vecchie o giovani non importa, quel che importa è che fanno, anzi facciano buon brodo.
Comunque, Sean girò molti film sbagliati, insomma robaccia come la peggiore brodaglia. L’importante è far un caldo brodino quando la minestra è riscaldata, cioè preparare per cena qualcosa di sostanzioso ed egualmente sfizioso anche se le penne all’arrabbiata del pranzo sono andate a male in modo ammuffito e puzzoso. Se proprio, nel frigorifero soprattutto dei vostri fegati amari e cellofanati, non troverete niente di meglio del dado Star, beveteci sopra e un uovo al tegamino riscaldatevi. Condendo la cattiva digestione con l’Amaro… Averna, il gusto pieno della sfiga, ah ah.
Sean Penn ha fame, no, ha sempre avuto fama di essere stato amante di molte femme fatale. Dell’aver cioè brasato, no, nasato, no, basato molto del suo successo, in passato di verdura, no in passato e basta, sul suo carisma derivatogli dall’essere stato lo storico compagno di Madonna, donna all’epoca venerata e idolatrata alla pari del mistero di Fatima ancora non rivelato, giacché personalmente bruttina l’ho sempre considerata, oggettivamente è bassina, secondo me anche musicalmente assai piccolina. Quindi, mai mi capacitai di come Madonna potesse piacere a molti maschi che per lei s’accalorarono non soltanto sugli spalti degli stadi da lei riempiti, dicevo… Loro la vedevano e urlavano po… o dio!
Insomma, io presi delle antidepressive compresse mentre questi qua non abbisognavano di tirarsi su poiché a loro bastò, come calmante naturale e al contempo euforizzante, la signora Ciccone? Poveri cog… ni infami!
Sì, giammai compresi la forza seduttiva d’una donna per cui gli uomini s’accalcarono sulle tribune pienamente da loro gremite, sognando di conquistare realmente, prima o poi, il suo cuore di ex dello stadio, no, Stato, no, Sean mondiale, vivamente e non più virtualmente ghermendola e a loro volta seducendola, nella privata vita loro disastrata, in modo plateale da totali sfigati inauditi e mai visti. Da nessuno e nessuna ca… ati.
Detto ciò, acclarato qui quanto appena dettovi e riferitovi, vale a dire ancora che Madonna mai mi piacque veramente, passiamo a Sean Penn. Tanto Madonna, nonostante sia adesso abbastanza âgée, ha pur sempre potere… di pagare un dentista a peso d’oro per rifarle gli incisivi d’argento. Ma è lei che gli rifila la porcella, no, la parcella. Quindi, passano gli anni per tutti, anche per lei. Che comunque, intanto, i giovani si ripassa.
Sean Penn, a dircela tutta, non è mai stato un grande attore. Sto bestemmiando come gli uomini o pseudo tali sopra brevemente e lapidariamente descrittivi, i quali divennero blasfemi in quanto imprecarono contro la Vergine santissima?
Un latin lover, Sean, sì. Ciò è indubbio. Penso davvero che non sia un grande attore. Anzi, tutt’altro. Lo reputo pessimo. Tanti anni fa lo adorai e piacque effettivamente molto anche a me. Probabilmente però stavo in quel periodo attraversando attimi decisamente confusionari di profondo ed esistenziale malessere incommensurabile.
In Milk è straordinario, lo riconosco. Io non sono però omosessuale e devo altresì dichiarare, sempre alla maniera di Totò, che mi piace tutto di Leila George, tranne una cosa. Quale? Il marito.
No, non siate maligni, mie malelingue. Non sono invidioso di Sean Penn. Perché dovrei esserlo? Nell’anno in cui Sean vinse l’Oscar per Milk, infatti tifai per Mickey Rourke di The Wrestler.
Dunque, non mi pare che sia geloso del successo, non solo di questo, degli uomini. Posso garantirvi che, dati alla mano dal sito whodatedwho.com, le ex di Mickey Rourke erano molto più belle di quelle di Sean. Pensate, a me non sono mai piaciute neppure Charlize Theron e Scarlett Johansson. La prima la ritengo una stangona magrolina, la seconda una chiatta, secondo me, perfino rifatta come Carré Otis.
L’attuale moglie di Penn è molto bella, sì, Leila George. È abbastanza evidente che lo sia. Ha trentun anni meno di lui, indossa scarpe col tacco 40 cm ma non penso che Leila abbia sposato Sean per soldi. Sono entrambi ricchi sfondati. Però può darsi che, nel caso Sean dovesse schiattare a breve, colpito semmai da un infarto micidiale durante un suo segretissimo tour de force musicale con Leila, sapete benissimo di cosa, a Leila non dispiacerà affatto incassare la sua eredità assai danarosa. Nel frattempo, aspettando febbrilmente che ciò accada quanto prima, Leila non può comunque dire di passarsela male.
Sean ha ancora una forte presenza scenica, una possanza fisica invidiabile per uno della sua età ed è, non scordiamolo mai, un due volte premio Oscar amato da tutto il jet set hollywoodiano.
Fu amico intimo di Charles Bukowski, è ancora amicone di Robert De Niro e Jack Nicholson, ha esordito con un capolavoro registico, ovvero Lupo solitario, a soli trent’anni.
È pappa e ciccia con Bruce Springsteen, ha recitato da dio assieme ad Al Pacino in Carlito’s Way a soli 33 primavere. Mica insomma un povero cristo. Ora, a parte gli scherzi, le commedie giovanili e adolescenziali interpretate da Sean, a eccezione di Bad Boys, non sono onestamente un granché. Sono spassose, ilari, divertenti. Questo sì, ovviamente. Le sue prove in Mystic River di Clint Eastwood, in Accordi e disaccordi di Woody Allen, in This Must Be the Place del nostro Paolo Sorrentino, sono egregie e da distinto signore della recitazione. Per il resto, tralasciando gli stupendi 3 giorni per la verità, La promessa e Into the Wild, ammetto vergognosamente di non aver mai visto interamente la pellicola Il tuo ultimo sguardo. Al primo sguardo mi parve infatti una porcata. Poi, lessi le critiche bassissime che essa ricevette e mi convinsi di spingere sul tasto forward del lettore dvd soltanto per tastare, no, constatare se una delle tante ex di Sean, la già eccitante, no, succitata Theron, si fosse mostrata come dio natura la concepì e creò. Per la Madonna, è veramente più bella di Brigitte Nielsen dei tempi dorati in cui Brigitte tradì Sylvester Stallone con Sean Penn. Dio bono!
Ecco, se fossi stato però in Sean Penn, mi sarei sentito umiliato ad aver sposato Robin Wright Penn. Teniamolo infatti sempre a mente. Fu la donna ambita, per tutta una vita, da Forrest Gump.
Che significa? Era solo una battona, no, una battuta. Dai, suvvia. Comunque, nel film Disastro a Hollywood, l’ex signora Penn chiese il divorzio a De Niro. Nella vita reale, lo chiese a Sean. Che cosa gli chiese? Be’, ripeto, il divorzio. Ah, ma allora siete maliziosi. Siete dei poveri mascalzoni. Non sapete neanche preparare il mascarpone. E ho detto tutto. Vi vedo molto in zona Sean Penn da U-Turn e Mi chiamo Sam. Nel film di Oliver Stone, Penn andò a letto, anzi fra i cespugli con Jennifer Lopez. Nel secondo, Michelle Pfeiffer combatté assieme a lui affinché la legge gli riconoscesse giustamente il diritto di paternità. Sì, Michelle Pfeiffer pare essere stata l’unica attrice di Hollywood a non essere stata con Sean.
Forse vide Sean in The Game. Sean Penn è il fratello che avrei sempre voluto avere. Sono figlio unico e credo fermamente che rimarrò tale, avendo entrambi i miei genitori superato i settanta…
In The Game, Sean Penn è povero in canna ma trovò i soldi per regalare un gioco da favola allo stronzo fratello più ricco di Rockefeller. Pagandogli pure Deborah Kara Unger! Fra questo Sean e Jim Carrey di Dark Crimes, non saprei scegliere quale sia lo Scemo & più scemo.
Sì, avete mai visto Dark Crimes? È la storia di uno che pensa di aver fottuto tutti, compresa Charlotte Gainsbourg.
In effetti, in questa pellicola (solo in questa?), la Gainsbourg interpreta la Madonna di turno. Nella vita vera, attualmente il suo ruolo è stato ricoperto da Leila George.
Povero Sean. E dire che, per girare The Gunman, passò tre mesi in palestra, tirando su pesi per otto ore al giorno. Ma gli scelsero come compagna Jasmine Trinca. Forse la donna più antipatica e racchia del Cinema mondiale. No, Leila George non fa per Sean. Donna troppo glamour. Io vedrei benissimo Sean Penn con Frances McDormand di This Must Be the Place.
Sì, donna più ironica alla Joel Coen, donna da Robert Smith dei Cure, donna adatta a un pagliaccio glam.
Donna con le palle, perfettamente appaiabile a un tipo Joker.
Poco ma sicuro.
Dunque, donne modelle che aspirate a diventare attrici da tre premi Oscar, smettetela subito di farvi i selfie. Il Cinema non è soltanto una questione di Playboy…
Per essere dei grandi attori e dei grandi registi come Sean Penn, non basta essere, femminilmente parlando, le Leila George di turno.
A me poi fanno ridere quelli che non sono cresciuti mai. Vanno da un amico e, credendo di fargli un complimento, gli dicono: – Sai, assomigli a Sean Penn.
La risposta dell’amico interpellato, dunque, è questa:
– Sì, è vero. Tu invece assomigli a Keanu Reeves.
– Mi prendi per il culo?
– No, sei atletico e slanciato, grintoso e figo come John Wick.
– Sì, ma non ho i soldi di Keanu Reeves.
– E che ti frega? Pensa alla salute.
– Sto bene in salute ma nella mia vita sognavo di arrivare su Marte.
– Guarda, lascia perdere. Nella serie televisiva The First, la prima missione spaziale andò a farsi fottere. La seconda stagione, invece, fu sospesa. Dunque, rimani coi piedi per terra.
Su questa freddura vi lascio.
Uomini e donne terragni che vi credete di un altro pianeta, la verità è che tutti voi desideraste, fin dalla nascita, essere dei marziani.
Fidatevi, gli uomini e le donne della Terra sono meglio, appunto. Anche perché, onestamente, su Marte non esiste nessun figo della Madonna.
Se non mi credete, vi lascio Jasmine Trinca.
di Stefano Falotico
Se Gabriel García Márquez scrisse il capolavoro L’amore ai tempi del colera, prossimamente io pubblicherò Bologna Hard Boiled e l’amore ai tempi del COVID-19, vero Once Upon a Time nella città felsinea
Avete mai letto Cent’anni di solitudine?
Io scrissi, per lulu.com, il libretto informativo Il fascino e la seduzione della solitudine con tanto di mio “bugiardino”, cioè istruzioni per l’uso in caso di scompensi psicologici dovuti all’angoscia, oserei dire contagiosa, emanatami per colpa delle mie inibizioni, preda a loro volta della cattiva suggestione effettuatami dai maligni fascistoni. Mentre le false informazioni sul Covid, propinateci oggi come oggi dagli oscurantistici ignorantoni, cioè da giornalisti bravi soldatini assoldati ai più sporchi soldoni, appartengono non solo a falsi e bugiardissimi decreti governativi più ammorbanti della peste bubbonica. State boni! Chiariamoci, uomini e donne pestiferi, non appestatemi. Non opprimetemi, la mia dignità non calpestate. Inoltre, mi rivolgo in tal caso agli uomini di Bari vecchia. Adesso, se in questo periodo assai difficile per l’umanità intera, vi sentiste economicamente ed emotivamente molto squilibrati, non lasciatevi prendere dall’USL, no, dall’ansia. Non bestemmiate ma vi posso concedere di esternare sane blasfemie esuberanti a mo’ del miglior Lino Banfi ruspante. Sì, uomini bollenti delle Puglie, se in queste settimane brucianti di coprifuochi asfissianti più delle fiamme infernali, alle undici di sera volevate almeno rivedere un film con Pasquale Zagaria (L’esorciccio?) in streaming ma la connessione vi andò a putten’ alla pari del nostro ex premier di Loro, se imprecherete Madonna impestata dell’Incoronet’, non me la prenderò. Dio impestato!
Intanto, ricordate che la vostra ex moglie ambiziosa e assai sessualmente sfiziosa, oserei dire maliziosa e molto vogliosa, vi lasciò perché, già prima della vostra disintegrazione in quanto giammai alla società capitalistica v’adattaste, sanamente integrandovene, cioè non foste manco cassaintegrati, neanche emigrati o mantenuti immigrati, neppure v’improntaste alla prostituzione degli uomini potenti appartenenti alla “savia” e robusta Costituzione (più che fisica, diciamo orientata alla f… a, ottenuta in maniera poco virtuosa grazie ai soldi fruscianti, forse quelli che elemosina nelle mini-recensioni Patreon il critico cinematografico YouTuber F. Frusciante, ah ah), ecco, dicevo… Dicevo che lei, stando con un uomo di Potenza, cioè potentino, no, potente non solo a letto, vi lasciò in mutande completamente. Anzi, vi spogliò del tutto di ogni p… ne, sì, bene. Cosicché, mentre lei venne, eccome, e vive serenamente da esaltata arricchita ricca sfondata (specialmente nel sed… re montata), mentre lei sta con un monaco, no, con un mentecatto-montato, i vostri sogni sono stati pezzo per pezzo smontati e messi a novanta. Siete pazzi? Che volete farci? Volete farmi? Volete mettervi contro un pezzo grosso o con un’altra? Lei sta messa con un pezzo di merda. Sono volatili per diabetici! Fracchia la belva umana! Quello ve lo farà a strisce. Dunque, vermi e “falliti”, strisciate e non rompete le balle che vi raccontate per non farvelo. Vi sentite cornuti, traditi dalla vostra ex dea del c… zo. Al che, per farvela, no, per farcela, non lo date via ma vi siete dati a Lucifero. Sì, in questo periodo di Covid maledetto e diabolico, vidi gli uomini più innocenti e angelici darsi a immonde diavolerie pur di credere a qualcosa. Pensarono pure di essere il messia, uomini peggiori della peggiore catto-borghesia. Ma per cortesia!
Sì, sembrano Mickey Rourke di Angel Heart. E ho detto tutto. Ah ah. Fidatevi, sono terminati i tempi in cui ve la tiravate da duri come Mickey de L’anno del dragone. Manco riuscite a tirarvene… Vi vedo molto mosci, sapete? Comunque, questa porcata è partita dalla Cina, da me o dagli altri? Sì, il Covid è una tr… ia come J. Lo, no, come John Lone del succitato, eccitante masterpiece di Michael Cimino.
Al che, distrutti nelle finanze, finanche massacrati a livello mentale, cioè destrutturati, v’immolaste a salvatori come De Niro de Il cacciatore. Di nome, per l’appunto, Michael. Alter ego forse del Cimino?
Credo di sì. Lei, in vestaglia, no, in o senza veste, no, in vece di chi, no, invece ora crede a Belzebù? Sono Barbablù? Ah, allora lei va nel frutteto, no, lei nel frattempo va rieducato come John Lone… de L’ultimo imperatore. Lavaggio del cervello e anche di qualcos’altro, no? Comunque, non pensiate che i governatori delle varie regioni (direi nostre erogene, poco erotiche né eroiche, cari miei eroi che amate ogni eroina, in quanto viviamo quotidiani spappolamenti dei marroni) le donne bone si passino, no, tanto bene se la stiano passando.
Avete mai visto L’ora più buia? Oh, a me quel principe parve un bell’uomo. Come mai non stava con una come Lady Diana e invece Carlo, pur possedendo Diana, voleva sia la camomilla che Camilla, sognando di essere sexy come Kristen Stewart? Cristo!
Ora, non molti lo sanno. La scena d’inseguimento automobilistico in Ronin, ambientata a Parigi in un tunnel abbastanza famoso, fu girata da John Frankenheimer durante l’attentato a Lady D. Spencer. Comunque, nel Don Camillo di e con Terence Hill, non vi fu Bud Spencer. Il Ponte dell’Arma dei Carabinieri che non indagarono? No, il Pont de l’Alma… De Niro, in Ronin, si salvò ma è identico tuttora fisionomicamente a Dody Al-Fayed? Com’è possibile? Qualcosa non è andato per il verso giusto, sì, non va manco a spingere col Viagra. Dove sta la verità?
A Nizza, De Niro fu peraltro inseguito pure dalla polizia. Che, ai tempi delle riprese di Ronin, lo indagò. Prelevandolo dalla sua camera d’albergo in quanto ebbe una relazione clandestina con Charmaine Sinclair. Celeberrima entraîneuse nera come molte ex amanti di Bob. Vedi Naomi Campbell, Lady Diana, no, Diahnne Abbott, Toukie Smith e Grace Hightower. La Sinclair, escort d’alto bordo quasi quanto Moana Pozzi. Con la quale De Niro pare che, fra un ciak e l’altro di C’era una volta in America, fra du’ bucatini all’amatriciana con Sergio Leone e James Woods alla fantozziana trattoria Gigi il troione, no, al ristorante Er Colosseo de te rode e penne (penna, in gergo dialettale di origine controllata come il vino d’annata della Bologna più volgare, significa grande donnone, detta eufemisticamente ed elegantemente) alla puttanesca, gustava la patata al forno di Moana con tanto di bistecca à la Bobby Cannavale di The Irishman. Dopo il dolce, De Niro esigeva un altro tiramisù. Indeciso se ordinare un profiterole o approfittare della cameriera, adoratrice dell’olio piccante sull’italiano maccheronico di De Niro che, dinanzi a costei, non tanto vergine ma bella come la Madonna, ovvero una napoletana emigrata nella capitale e amante, non a letto, del compianto Antonio de Curtis, detto in arte Totò, la quale gli chiedeva se veramente la serva serve (senza servirsi del congiuntivo serva), Bob non capiva l’ammiccamento non solo cinefilo, le offriva piuttosto, anzi tostamente, la quaglia e voleva sol essere imboccato. Cosicché De Niro non soddisfatto ma strafatto, fra inguini allo scolo, la sua incerta Lingua italiana da amante bilingue, aiutato nelle finanze, no, finanche dall’interprete della particolare “linguista” non abbiente né perbene, voleva persino le linguine più buone e giustamente salate. Insalata! Ora, non molti riescono a spiegarsi come mai De Niro, dopo aver lavorato con tante bernalde, no, con Bertolucci Bertolucci e Leone Sergio, abbia scelto per il suo triangolo alla Renato Zero, no, per le sue cinematografiche collaborazioni con registi nostrani da non c’è due senza tre, “nientepopodimeno” che Giovanni Veronesi. Mandando per un attimo la sua carriera a pu… ne, per l’appunto. Be’, voleva imparare meglio la lingua di Monica Bellucci anche con Manuela, no, in Manuale d’amore 3. Bellucci Monica, donna poco monaca e più che belloccia, dotata di un enorme paio di bocce. Da nessuno mai bocciata. Quindi, bellissima ma incapace assoluta, dal punto visto attoriale e non solo, eh già, una cagna. Infatti, appena apre bocca, come attrice “pura” non si può vede’ né senti’, la si adora solo quando prende lezioni recitazione in modo orale. No? Dico solo la veritas, sono un povero cristo contro Maddalena! Non vi rabbuiate né abbaiate! Avete rabbia? Guardate Il Vangelo secondo Matteo! Pisellini, no, Pasolini! Datemi retto, no, retta. Fatevi un pisolino! Sì, De Niro, Sergio Leone, Gianni Minà e forse un pagliaccio di siti come blacked.com, si sa, scattarono assieme una foto epocale. Muhammad Ali non era certamente un cazzone come Dredd o Isiah Maxwel!
Era un clown incredibile come Elvis Presley. Si faceva le prugnine/one, no, le pug… te, no, si faceva dare pugni a non finire. Criticato da tutti in quanto micione e romanticone. A un certo punto, spiazzava ogni avversario con colpi da maestro mica da venduti e/o volponi, colpi e botte da gran signore.
Ecco, Zucchero cantò… lo sai fratello, siamo nella merda, a proposito come ti va? Vado via domani e non vengo più. Ah no, scusate, non torno più. Perché mai? Hai spiccato il volo per i tre giorni concessici dal Governo per andare soltanto all’estero? E lì, Verdone Carlo, ex amico di Leone, no, il principe della risata Totò, no, Joker di Gotham City, no, Carlo dello stretto di Gibilterra, no, Carlo terra terra eppur figlio della Queen d’Inghilterra, ex principessa sul pisello, ha fatto il buon samaritano, regalandoti una seconda ca(u)sa? Destinazione Paradiso… Evviva Gianluca Grignani. Mi va di scimmiottarlo, storpiando una sua canzone storica e anche stoica. Viviamo in un mondo di scemi e di scimmie. Dunque, tanto vale essere uno scimmione o uno scimunito? Domanda da un trecento milioni di dollari che non avrò mai. Neanche voi avrete tutti questi soldi. Non perché siete dei falliti, bensì perché chi lo ha, no, le ha, no li ha, eh già, non solo è attorniato da gente di malaffare ma, in termini puramente affaristici, credo che sia stato corrotto per utili suoi opportunistici. Esistono molti leccaculo al mondo. Se volete passare la vita, dunque, a inseguire queste ambizioni non so se solo da tromboni, sappiate subito che da me sarete trombati. Nella mia vita vengo ancora molto spesso coglionato. Però mai mi scogliono poiché so che la maggior parte della gente si crede chissà chi e invece fa, contro di me, puntualmente la figura del coglione. Si può utilizzare, mia acculturata brava gente, la parola coglione riferita a queste brave persone? Come si dice, persone coglione o semplicemente coglioni. Comunque sia, si levassero dalle palle.
Almeno resta qui per questa sega
Ma no che non ci provo, stai insicura
Può darsi già mi senta troppo solo
Perché conosco quel sorriso
Di chi ha già deriso
Quel sorriso già una volta
Mi ha aperto l’inferno
Può sembrarti anche una banana
Ma è un istinto naturale
Ed è per questo che mi diventa duro
Ricorda a volte un uomo va anche inculato
Comunque non sono omosessuale passivo e dunque dagli uomini inchiappettato
Tanto di me
Non ti devi preoccupare
Me la saprò chiavare
Stasera scriverò una canzone
Per soffocare dentro un’esplosione post-erezione
Tu non mi dai vie d’uscita né di fuga, sì, ho detto fuga
Per digerire, prenderò le fave di fuca
E te ne vai con un altro che indossa pure le infradito,
forse è anche un ermafrodito,
e te ne vai con la mia sfiga, forse con un figo con la tua figa fra le dita
di Stefano Falotico
Sylvester Stallone, col passare del tempo, è diventato un buon Samaritan ed è ora identico ad Andrea Roncato
Sì, il tempo aggiusta le cose? Macché. Le peggiora.
Anzi, dobbiamo essere più chiari. Sì, chiarifichiamo i muscoli e le cosce come stanno. Le cose…
Aveva ragione il Liga? Si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose. Non va più via l’odore del sesso che hai addosso. Si attacca qui all’amore che posso, che io posso?
Ecco, in italiano comprensibile per chiunque, che cavolo significa l’amore che posso?
Poi, che dice? Rimanere MANIA? Ah no, malia…
Ah, uomo ermetico il Luciano Ligabue. Uomo burino al massimo. Uomo veramente tamarro. Però, alle donne è sempre piaciuto questo bovaro. Ah ah.
Nel finale della sua hit epocale, ululò anche. Auhhhhh.
Sì, Liga ha sempre cercato d’imitare Bruce Springsteen di I’m on Fire. Ma per piacere, come direbbe Sgarbi Vittorio, vada a dar via il c… o! Ne vogliamo poi parlare di Federico Poggipollini? Da anni quest’uomo mi turba. Più che altro, turbava e turberà sempre le sbarbine…
Così come il Ligabue, eh già, dio li fa e poi li accoppia, Federico è uomo dallo sguardo che fa sex su chitarra “stuprata”. Questo Federico dallo sguardo lupesco, un uomo che ti guarda in cagnesco e che arrapa ogni donna per via del suo fascino da bel faccino felsineo che fa anche tanto uomo da Bologna la grassa, uomo sudicio, sudaticcio.
Stallone, prima di diventare famoso, era un uomo che, ingrugnito, camminava ingobbito a mo’ di Rocky Balboa pre-chirurgia nasale del terzo capitolo della saga. Ho detto saga.
Barcollando in modo vacillante su semi-paresi facciale da uomo che, appena lo guardi, capisci subito che può impietrirti con una sola espressione accigliata, più che altro arrabbiata perché colui che la possiede non ha una gamma espressiva degna di Jim Carrey.
Stallone è amico di Mickey Rourke e I mercenari docet. Entrambi da giovani curarono molto l’aspetto figo, no, fisico. Anche ora mangiano solo carboidrati con pochi lipidi e tutti e due hanno certamente eseguito la liposuzione. Comunque, furono amanti delle milf e, in passato, eseguirono non poche suzioni mammarie. Sì, uomini infantili, mai cresciuti, afflitti dal complesso di Edipo.
Mi… hia tanta, no, mica tanto.
Sì, Stallone in Jimmy Bobo è evidentemente piallato. Non è palestrato, è rifatto di addome piatto, più che altro succhiato, prosciugato!
Secondo me, Stallone è anche pelato ma, oltre a rivolgersi settimanalmente a un centro estetico per l’uomo duro che non deve chiedere mai (per forza, coi miliardi che ha, essendo per di più lui famoso, gli offrono tutta la ceretta su brutta cera che c’era…, senza bisogno di assegni, donandogli anche un massaggio “gratis et amore” da parte di una donna in carriera, in cerni… ra, in carne e in cal… re, anch’ella attenta alle calorie), ecco…
Dicevo, oltre al tupè, Stallone dev’essere sempre stato un bel marpione. Mica come quel cog… ne di Rourke, oramai trombato, dopo Carré Otis e Debra Feuer, pure dal fisico a pera, no, dal fisco consumante un attore strafatto, bollito più delle pere che si faceva…
Ah, per Mickey son oramai terminate le tempie, no, i tendini, no, sono del tutto finiti i tempi in cui, essendo piacione, mandava in brodo di giuggiole (forse anche di squirt) tutte le donne diffamate, no, di lui affamate, no, molto lì toccate, no, altolocate che per lui prendevano la cosiddetta cotta. O era ricotta? Boh, voi siete esperti di queste cazzate.
Dai, suvvia, non dobbiamo infierire.
Stallone è ora uguale ad Andrea Roncato, pover… to, no, provetto in materia di “peluche”. Quale? Dei capelli?
Sì, gli sfigati se ne tirano, no, non possono manco tirarsela mentre gli “arrivati” che forse non valgono una sega, eh già, possono fare i gigolò e i gagà. Mica sono dei quaquaraquà.
Sono uomini con le palle, cazzo. Sono degli dei, dio bono! State bonini!
Ce la vogliamo darcela tutta, no, dircela? Andrea Roncato è il vero Rocky. Altro che Stallone. Sì, Roncato, lo stallone italiano. Soprattutto con la sua ex, la Orlando!
Andrea ancora ci dà che ci dà… Sì, ancora spinge di brutto oppure tira, come si suol dire?
Non lo so.
di Stefano Falotico
Tutto quello che avreste voluto sapere sul Covid-19 ma non avete mai osato chiedere… a Hollywood, a De Niro, a Ridley Scott, a Woody Allen e a Jeremy Irons, specializzato in ruoli ambigui… come il demonio
Perché a Hollywood continuano a girare film mentre noi non possiamo per strada girare?
Eppure, Clint Eastwood, totalmente in fascia “debole”, avendo superato i novant’anni, quindi trovandosi in zona facilmente contagiabile di Coronavirus, ha da poco terminato di girare un film on the road, Cry Macho.
Sì, è paradossale. Forse, siamo precipitati in Balle spaziali, cioè nella migliore demenzialità autoironica da Mel Brooks superfantascientifico.
Ah, ricordate, tenete gli occhi aperti e la mascherina abbassata. Ma, se in questo periodo di restrizioni da belli, no, da balli, no, da brutti in maschera, vi azzarderete a rivedere Eyes Wide Shut, sarete accusati di complottismo mentre Tom Cruise, in scorsa piena estate, girò in Italia a tutto spiano un altro, anzi, un’altra Mission: Impossible.
Sì, vado forte con le freddure. Infatti, sono amante di Ingmar Bergman, per anni sognai una donna come Ingrid Bergman ma divenni una specie di Giovanna d’Arco da Carl Theodor Dreyer.
Nel nuovo film di David O. Russell, vi sarà Anya Taylor-Joy. Protagonista di The Witch di Robert Eggers. Praticamente, un regista che vorrebbe essere Dreyer, perlomeno emularlo ma a Paolo Mereghetti, soltanto al suo secondo film, ovvero The Lighthouse, già non piace. Pallino vuoto!
Oltre alla Taylor-Joy, da non confondere con Jennifer Lawrence di Joy, vi sarà un cast della madonna.
Vale a dire, Christian Bale, John David Washington (subentrato a Michael B. Jordan da non confondere con l’ex campionissimo cestista dei Chicago Bulls), Margot Robbie (da non confondere con Eva Robin’s, eh no, mi pare che Margot sia poco “ermafrodito”, no, transgender… anche se, in The Wolf of Wall Street, deve avere avuto le palle per stare con un tipo così cazzuto), Bob De Niro, Michael Shannon, Rami Malek, Zoe Saldana, eccetera eccetera.
Cioè, praticamente Hollywood intera a eccezione di Leo DiCaprio. Indisponibile poiché deve girare Killers of the Flower Moon di Scorsese con De Niro che, nel frattempo, ha finito le riprese di Wash Me in the River, inizierà Armageddon Time di James Gray e forse, a quanto pare, sarà presente anche in Gucci di Ridley Scott. Dopo che parve… fosse stato rimpiazzato da Jeremy Irons.
Stando ai maggiori siti sulle news hollywoodiane, Gucci verrà girato in Italia a Marzo mentre, attualmente, in Parlamento v’è la crisi del governo Conte, alla Casa Bianca è stato fatto sloggiare Donald Trump d’impeachment e, sino al prossimo 15 Febbraio, a noi comuni mortali è impedito lo spostamento fra regioni.
I potenti, insomma, girano… di qua e di là mentre a noi girano solo quelle.
Comunque, avete presente il film I tre giorni del condor del regista Sydney Pollack, presente anche nel succitato film di Kubrick con Cruise?
Ecco, un mio amico, residente in Lombardia che è stata appena dichiarata zona rossa, cioè riserva indiana, vorrebbe recarsi in Sicilia per fare all’amore con la sua bella.
Naturalmente, gli è impedito. Ha poche possibilità di farsela, no, farcela. Ora, o diventa un coraggioso come Kevin Costner di Balla coi lupi oppure, nel caso che decidesse di trasgredire le regole, se sarà eventualmente fermato dalla polizia durante il suo viaggio in autostrada, dovrà dire essa che lui ha fatto il tampone, forse è stato anche tamponato alla stazione di servizio dell’autogrill, è stato (s)pompato dalla benzinaia e ha il pedaggio pagato oltre ad aver magnato in un ristorante d’asporto. Però, malgrado sia adulto e già vaccinato, dirà alle forze dell’ordine che non metterà in pericolo la vita della sua amata. Poiché userà la profilassi in maniera accorta pur essendo molto dotato, quindi non è uno… corto.
Forse di lei solamente, tremendamente cotto. Comunque, più previdente dell’assistenza sociale.
Fidatevi, amici, se qualcuno volesse affidarvi a qualche “educatore” dell’AUSL, è meglio l’AIDS. Da cui il film I tre giorni (notti, soprattutto) del Condom.
Sì, debbo esservi sincero. Sono tornato molto in forma. Sì, per forza.
Dopo aver passato l’adolescenza a vivere come Woody Allen de Il dormiglione, compresi che, per salvarmi, dovevo amoreggiare con una ragazza pura come Mia Farrow di Alice o di Rosemary’s Baby?
V’è piaciuta la battuta cinica da Roman Polanski vero e non quello finto di C’era una volta a… Hollywood?
Penso che i fanatici del morto e sepolto Charles Manson siano più stupidi di Frank Langella de La nona porta, penso che Emmanuelle Seigner sia più sexy di Sharon Tate, credo fermamente che lo stesso attore che interpretò Manson nella bischerata, appena menzionatavi, opera di Tarantino con DiCaprio e la Robbie, non sia bello come Brad Pitt ma sia la stessa persona che incarnò Manson nella seconda stagione di Mindhunter.
Sì, fui già ammiratore di Woody Allen tantissimi anni fa quando, vivendo di frustrazioni da Diane Keaton di Interiors, mi trasformai anzitempo, anzi, in tempi non sospetti, nell’Allen di Broadway Danny Rose, cioè in un guitto d’avanspettacolo, indagatore dei miei personali demoni interiori da Larry Lipton di Misterioso omicidio a Manhattan.
Comunque, è curiosa la cosa… in Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh, Depp viene accusato di essere un violento stronzo. Al che, viene ucciso da tutti i passeggeri del treno.
Scusate, fra questi vi fu anche Amber Heard? No, per chiedere, eh?
Onestamente, ne so una più di De Niro di Angel Heart. Sì, ne so una più diavolo.
In tale capolavoro di Alan Parker, a mio avviso, Mickey Rourke è più cornuto di Mefistofele.
Prima fu un angelo biondo più bello di Lucifero, no, di Mickey Rourke nel secondo tempo di Johnny Depp, no, di Johnny Handsome, ma morì all’inferno rimanendo nel Dubbio da Meryl Streep se la sua ex, interpretata da Charlotte Rampling, durante il suo ricovero in manicomio fosse stata con qualcun altro… The Night Porter… docet?
Tornando a Eva Robin’s, penso che sia più sensuale di Vladimir Luxuria. Tanti anni fa, Eva fu ospite del Paradiso Terrestre, no, di Non è la Rai. Per qualche tempo, tale trasmissione fu anche condotta da Paolo Bonolis. Il quale stette con Laura Freddi. Secondo me, Laura aveva un viso da uomo.
Infatti, le preferii sempre Cristina Quaranta e Maria Teresa Mattei, moglie di Roberto Baggio, no, di Dino Baggio.
Mentre ad Ambra Angiolini, miei “angioletti”, preferisco ancora Annalisa Mandolini.
Jeremy Irons e De Niro
Jeremy Irons è da sempre specializzato in ruoli ambigui. Vedi Lolita, non di Kubrick bensì del regista di 9 settimane e ½, Adryan Line. Quello di Allucinazione perversa…
In Io ballo da sola, siamo sicuri che, prima di morire di Cancro, non abbia amoreggiato con Liv Tyler oppure con la protagonista del videoclip storico Rewind di Vasco Rossi?
No, fu un brav’uomo. Tant’è che, prima di andarsene, mise in guardia Liv da uomini come suo padre, Steven Tyler. Cantandole…
Ehi, tu delusa
Attenta che chi troppo abusa
Rischia un po’, un po’ di più
E se c’è il lupo rischi tu
Secondo voi, il lupo è De Niro di Cape Fear?
Ma no, scusate, Irons si prodigò tantissimo affinché De Niro si redimesse in Mission.
Scherzi a parte, Irons nella parte del gesuita non è credibile. Così come non lo è Dio.
Woody Allen disse: Io non credo in Dio, non ci ho mai creduto… Diciamo che lo stimo.
Recentemente ho letto la Bibbia. Non male, ma il personaggio principale è poco credibile.
Di mio, che posso dirvi?
Non sono credibile nella parte di Jeremy Irons di Inseparabili. Sì, sono inimitabile anche nei miei “gemelli”.
Riesco però a essere sia Irons de Il danno che suo figlio.
La mia lei va matta per Juliette Binoche e ama Jeremy Irons.
Adora Chocolat.
Io adoro Cosmopolis.
No, non sono De Niro, non sono Robert… Pattinson, non sono Jeremy Irons.
L’importante è che io non sia Eva Robin’s. Non voglio neppure essere Margot Robbie.
La verità è una sola…
I potenti fanno quello che vogliono. Se ne fottono e… girano.
Noi siamo solo dei fottuti… geni.
Se non vi sta bene, chiamiamo subito Jeremy Irons di Inland Empire e imparerete non a delirare come Laura Dern, miei conigli, bensì ad amare il grande Cinema e anche qualcos’altro.
Se non vi sta bene, credete al Papa.
In effetti, donne bigotte, non avete tutti i torti.
Jude Law di The Young Pope è “leggermente” più figo di Jonathan Pryce di Two Popes.
Ricordate: così come disse Al Pacino, non de L’avvocato del diavolo, bensì di Scent of a Woman:
– Ragazzo, ti è piaciuta la sparata?
Mi spiace dunque deludere i miei haters. Non sono cieco come il tenente colonnello Frank Slade.
Anche perché Diane Keaton non sarebbe mai stata con Pacino e Woody Allen se fossero stati dei cessi come Bradley Whitford, cognato di Pacino in Scent of a Woman.
Che brutta fine, poveretto. In Three Christs, è impazzito come me quando vidi Willem Dafoe ne L’ultima tentazione di Cristo e, giustamente, pensai che recitasse da Dio. Ah ah.
Vi lascio con questa:
una tizia telefona al centro di salute mentale per sapere se io sia in cura presso la struttura.
– Pronto?
– Sì, chi parla?
– Falotico è in cura da voi?
– Per segreto professionale, non possiamo fornirle tali informazioni. Lei, comunque, ci sta simpatica. Per lei faremo un’eccezione alla regola. No, signora, nessun Falotico ci risulta tra i nostri pazienti. Lei, sì, però.
– Che dice? Che dite? Io non sono matta!
– Signora, ci rincresce. No, non è solo matta, è pure molto scema. Che poi è la stessa cosa. Ci scusiamo per il disagio.
Insomma, alla fine di Scent of a Woman, è partito un applauso che fa tremare. Qualcosa di veramente devastante.
Quasi quanto il libro Bologna insanguinata.
Presto anche in cartaceo. Naturalmente, anche in audiolibro recitato dal suo autore.
di Stefano Falotico
Racconto di Natale da Paul Auster, da Dead Poets Society o da Smoke: Keanu Reeves è da venerare come la Madonna, mitico in Constantine e in John Wick, io mi propongo per la parte dell’Uomo Tigre
Be’, chi non conosce il Tigre? Chi, Vittorio Gassman?
In effetti, ne I soliti ignoti, Vittorio fu un pugile un po’ suonato, anche semi-analfabeta. Forse handicappato, ritardato, disoccupato? E Totò lo apostrofò e redarguì con la leggendaria, super epica:
– Sei stato in Cina?
A essere sinceri, Totò è un grande. Sì, uso il tempo presente poiché de Curtis è immortale. Fucimin? Ah ah. Era molto colto, malgrado le origini umili e nonostante, a prescindere… da ciò, si auto-denominasse Principe.
Be’, sicuramente fu Dante Cruciani nel capolavoro succitato di Mario Monicelli, probabilmente però non fu erudito come Dante Alighieri…
A proposito, si può dire ma però? Certo, è rafforzativo. Anche se… senza se e senza ma forse sei un vorrei ma non posso? Ti caghi addosso o è la solita storia della volpe e l’uva?
I ragazzi timidi sono paragonabili agli struzzi? Mentre i bulli agli stronzi?
Si può dire invece a me mi piace? No, ma Gigi Proietti disse: sì, non si può dire ma a me mi piace…
Sì, una calligrafia da uomo, diciamo, non molto acculturato, quella di Gassman/Giuseppe Baiocchi, detto Er Pantera.
Insomma, questo Vittorio fu un mattatore, fu il tigre e pure una pantera?
Molte donne sono oche, altre solo sciocche. Quasi tutti gli uomini sono degli animali. Di mio, adoro ancora la serie tv Manimal…
Di mio, me medesimo di persona, inoltre credo di scrivere bene quando m’impegno, quando non leggo Diario di una schiappa per (non) prendermi per il culo da solo e quando so di essere più intelligente del furbo Marcello D’Orta che “scrisse” Io speriamo che me la cavo.
Pearl Harbor, no, peraltro non voglio scendere a una prosa gergale da ragazzini che, alla mia epoca, giocavano agli “sparatutto”. Roba come Duke Nukem 3D, Doom e altri videogames per pc, forse per piccini. Sì, anch’io ne fui patito. Poi patii e basta. Il mio cervello, comunque, non è ancora partito. Neanche qualcos’altro.
Mi spararono addosso, fortunatamente a salve. Salve, buondì, buonanotte! Anche se impiegai vent’anni abbondanti per ricucirmi le ferite. Rambo non fu un impiegato comunale ma impiegò assai meno tempo per fare il bracciante? No, per cucirsi il braccio. Dovetti abbisognare di molte letture di filosofia orientale per sublimare il patimento abissale e carnale scagliatomi contro, per curarmi da un mio evidente, incontrovertibile disagio sociale abbastanza inspiegabile e madornale. Guardate, fu un calvario approfondire tutti i libri concettualmente ascetici di Banana Yoshimoto, non farmi fregare dalle carinerie di Osho, continuare a reputare Kundun di Martin Scorsese una pellicola sbagliata, amando invece Mishima, soprattutto quello delle sceneggiatore di Taxi Driver.
Sì, malavitosi e nerd odiosi, villani adulti bavosi ed attentatori ignominiosi, affamati a morte della mia anima più pura e intonsa della neve a Natale, eh già, provarono a sporcarmi in maniera vergognosa. Accusandomi addirittura di essere la protagonista di Hardcore. Roba da mattti. Mi beccai pure la patente di disadattato quando in verità fui amante solo del libro De måske egnede.
Uhm, film sopravvalutato anche First Reformed sempre di Paul Schrader. Meglio Il ladro di bambini di Gianni Amelio. Meglio Lamerica o Così ridevano? Anche Il ladro di orchidee di Spike Jonze.
Se Dio esiste, deve sostituire suo figlio, che siede alla sua destra, con Spike. Her è un film paradisiaco.
Spike stette con Sofia Coppola. Il giardino delle vergini suicide è un bel film, Kirsten Dunst è da suicidio, anzi da infarto ma credo che sia più bella la pellicola La vergine dei sicari di Barbet Schroeder.
È anche più bello Mickey Rourke di Barfly, malgrado sia appesantito, rispetto a quello di The Wrestler in cui è palestrato ma pure invecchiato. O no? Ah ah.
Detto questo, guardi questo filmone di Aronosfky ed è meglio, fidatevi, del virtual sex sparato sopra… un vecchio dvd con Jill Kelly.
Jill era magnifica. Non solo nei porno. He Got Game docet.
Comunque, non può piovere per sempre disse Brandon Lee ne Il corvo. Ora, Jill ha la sua età e usa non solo l’ombrello, utilizza le mutandone da tardona. Cioè, non è più una milf. Ah ah.
A James Deen di The Canyons, continuo a preferire James Dean di Gioventù bruciata.
Invece, a Liz Taylor de Il gigante, preferisco Kendra Lust.
Ultimamente, direi che mi sono riallenato parecchio. Possiedo infatti un cuore zen, pugnace, inarrendevole, combattivo e al contempo riflessivo, dotato innatamente di una ferrea disciplina auto-regolatrice delle mie emozioni spesso rabbiose. Seppi soffrire infatti con zelante “abnegazione”, tenendo tutto dentro a mo’ di Rocky Balboa, giudicato troppo presto un cocone così come Tommy Morrison nel quinto capitolo dedicato al marito di Adriana/Talia Shire. Però, a forza di contemplare l’apollinea perfezione del mio essermi reincarnato… in Keanu Reeves, omone forse bisex di sicuro con grossi ormoni, uomo scultoreo il cui carisma fa rima con perdizione, no, perfezione, persi di vista Charlize Theron de L’avvocato del diavolo. E saltai pure la colazione…
Per di più m’inflissi pene… corporali non certamente eccitanti alla pari della Theron nel vecchio spot del Martini, veramente tanta roba… storica.
Sì, Charlize è sudafricana. Insomma, una terrona. E io, ammirando la sua bellezza da extraterrestre, no, forse mirandogliela da Incontri ravvicinati della terza t… pa, non poco in passato, avendo origini meridionali, vissi all’equatore anche quando, nella mia città, la temperatura scese di tantissimi gradi. Persi quasi la vista e ora mi manca mezzo grado all’occhio sinistro.
Comunque, non date retta agli oculisti. Aveva ragione Checco Zalone… io ci vedo (quasi) perfettamente.
So inquadrare la vita, non solo questa, da cecchino infallibile. In quei momenti tostissimi come l’attività dei fachiri più stacanovisti, no, facchini, fui molto provato e feci la figura del tacchino. Il giorno del Ringraziamento! Sì, provai molto calore ma persi qualche caloria. Insomma, mi diedi da fare. Un lavoro durissimo, sapete. Bisogna esperirlo da uomini che non devono chiedere mai al fine di poter un giorno esseri orgogliosi davanti allo specchio dopo una rasatura con le lamette della Gillette. Massimo Giletti non mi è mai stato simpatico e non vado matto per il gilet.
Vogliamo dircela tutta? Senza balle? Ero un cesso o solo sul divano me la tiravo di brutto? Non lo so. Fatto, sì, ho detto fatto… sta che i genitori hanno un’unica fissa. Desiderano per i figli una sana occupazione, ovvero il posto fisso. Non vi fissate, andate crocifissi. Di mio, posso dirvi che non ero sistemato ma per le feste combinato. Ripeto, mi facevo il culo, anche solo onanisticamente, e vi garantisco che era un lavoro stabile e duraturo…
Rimasi spesso (s)teso ma ugualmente ebbi molto freddo, quasi morendo morto di quella… o solo assiderato, oserei dire allupato. Non molto, di spirito vitale, slanciato. Rasato, sì, depilato metaforicamente più della piattezza degli 0° Fahrenheit. Temperatura allineabile, non so se a livello del mare o del male, alla mia autostima raffreddatasi più di colui che, nell’incipit di Basic Instinct, viene morto ammazzato e assai trucidato di tritaghiaccio dopo essere stato da Stone Sharon (?) cavalcato.
Vissi in modo stoico da vero eroe. Più che altro di autoerotismo veramente sfigato…
Che poi anche questa panzana degli sfigati e dei dogmi inerenti l’essere tali, ecco, appartengono alla “cultura” adolescenziale. L’adolescente medio ragiona così, essendo malato di mente. Sì, nel cervello, non solo…
se uno vuole apparire figo è uno sfigato.
Ecco, in Constantine, Keanu Reeves è fighissimo. Anche in John Wick. Avreste il coraggio di dirgli in faccia che non vale una beneamata min… ia? Non credo, eh. In John Wick, Keanu viene definito Baba Jaga. Ha una forza incredibile, specialmente interiore. Mah, forse praticò molto yoga oppure meditazione trascendentale. Piccolo Buddha docet.
Constantine assomiglia molto a Dylan Dog. Mentre Rupert Everett, in Dellamorte Dellamore di Michele Soavi e non di Tiziano Sclavi, non sembrò tanto “gaio” con Anna Falchi. O no? Sì, dovrei indagare sull’effettiva omosessualità di Everett a mo’ del suo inquisitore Bernardo Gui nella versione televisiva firmata da Giacomo Battiato ne Il nome della rosa.
Sì, sono un indagatore dell’incubo. Anche dell’intimo. Ma non sono un babau come Freddy Krueger di Nightmare.
Ragazzi, fidatevi, furono attimi davvero duri in cui mi diedi alla contemplazione e dunque nutrii una spiccata propensione verso l’elevazione. Non so se solo spirituale…
Ora, oggi come oggi vanno di moda i cinecomic.
Praticamente, per il piccolo o grande schermo, hanno trasposto i maggiori supereroi di sempre.
Ne manca però uno alla cappella, no, all’appello. Appello, ho detto appello. Cioè il protagonista di questa sigla indimenticabile:
Solitamente, sotto Natale mi auto-regalavo un Pandoro.
Quest’anno, ho regalato alla mia lei un anello di Pandora.
Sì, per tutta la vita mi presi la patente di Fantozzi.
La mia lei mi vide e mi chiese senza peli sulla lingua:
– Ne sei sicuro?
Voi, adesso, ne siete sicuri? Ah sì? Siete scuri o sbiancati? Allora vi meritate i falsi buonismi di John Lennon. Comunque, John Lennon era un genio. Anche Ken il guerriero. Pure Tyler Rake. O no?
Diciamo che più che assomigliare a Keanu Reeves, sono Al Pacino de L’avvocato del diavolo. Forse.
Dunque, a ogni ieratico, no, esaltato dico questo:
devi mantenere un profilo basso, innocuo, sembrare insignificante, uno stronzetto, emarginato, costantemente nella merda…
di Stefano Falotico