Sì, da più di un anno a questa parte, in verità dal lontano 2003, succedono accadimenti orribili. Dal 2003, sì, cioè il preciso anno in cui il mio hater Andy Cup, cioè handicappato acclarato, pervertito malato di mente spropositato e irredento, lui pensa, erroneamente, impunito, decise vigliaccamente, da leone da tastiera, alias agnellino senza pari e coniglione sesquipedale, di cominciare a diffamarmi, con ogni stratagemma possibile, tramite tutti i mezzi del web, io sono Lee Van Cleef di Per qualche dollaro in più. E, a proposito di dollari o di Euro, certa gente, ignorante più di una capra senza lana, dopo aver incassato un ingente bottino tramite Patreon, accusa gli altri, sempre e puntualmente, solamente tramite chat criminose o commenti che poi cancella o eliminò, di cose assurde. Ed è inutile che, tornando al mio hater imbecille, costui tenti di avere ragione. Cercando vanamente di provocarmi, ripeto, soltanto virtualmente, in quanto, essendo tale idiot savant un ratto agonadico, non ha assolutamente gli attributi per dire ed espletare, oso dire, evacuare coraggiosamente le sue oscenità dal vivo perché se la farebbe nelle mutande seduta stante con tanto di ambulanza che, per una sua incontrollabile e penosa crisi di panico, giungerebbe sul luogo, immantinente, per ricoverarlo al primo centro psichiatrico. Gettando poi la chiave. E rimarrebbe, in tale posto non certamente piacevole, vita natural durante in quanto la sua follia, certificata e acclarata inconfutabilmente, non sarebbe dovuta al bullismo subito o ad eventi estemporaneamente circostanziati. Antifona abbstanza chiara, nevvero, demente? Vuoi e volete la guerra, diffamatori e imbroglioni, cafoni e buffoni? Ok, però attenti. Sono molto più veloce e avanti di voi. E, peraltro, è facilmente comprensibile perché una certa personcina non riesca ad amare Michael Bay. Bay ha la Ferrari ed è un futurista, lui, invece, un retrogrado pseudo-comunista a parole, fascista nei fatti, che non riesce a essere salvato neppure dal suo commercialista, oberato infatti, com’è, da debiti allucinanti che non riferisce ai suoi aficionados poiché verrebbe fuori semplicemente la verità più ridicola e tristissima. E, ovviamente, ne rimedierebbe una figura, così come dicono a Bologna, barbina. Questa persona attacca i ricchi non perché, giustappunto, combatte per la giustizia sociale e la sana equità morale-economica, semplicemente perché è un frustrato fallito dei più patetici e, ribadisco, ottusamente incurabili. E si crogiola, così facendo ipocritamente, nel fortilizio di una trincea falsamente ideologica ed eticamente orrida. Io sono uno scrittore e un critico di Cinema. Questa gente, invece, non solo non lo è, è anche pazza e sprovvista di contezza e contentezza. Poracci(a). Questi poveri sfigati non hanno chiesto tutte le assistenze sociali eventuali e, come si suol dire, immaginabili (loro, ah ah, direbbero immaginarie, essendo analfabeti), la mano di qualche educatore che, semmai, non riesce neppur a educare sé stesso in quanto laureatosi in pedagogia coi punti della Coop, il 104 e il RDC? Ah, ma allora, adesso, avete capito contro chi vi siete messi. E, per piacere, non siate farisei, andando prima a messa e poi rinnegando, il giorno dopo, tutte le vostre vi(ri)li sconcezze. Ci vuole Il commissario Falò ed Er Monnezza, schifezze!
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JOKER 2, riprese confermate ma colpo di scena: non tornerà Joaquin Phoenix, bensì De Niro, inoltre corteggiai le figlie di Sylvester Stallone, Sly volle menarmi ma, ridotto male, gira or I mercenari 4 e le monografie di Frusciante
Sì, Production Weekly riporta che Joker 2 non è un miraggio né una fantasia creata dai fan del capolavoro di Todd Phillips. Sì, lo è, un masterpiece. Non date retta a Federico Frusciante, il quale parla di Cinema con la stessa protervia da Ed Harris di The Rock, firmato dal suo “amatissimo” Michael Bay. Secondo il Frusciantone, Bay fa caaare. Forse è vero, forse no. Quello che so per certo è che Frusciantone vide, comunque sia, Transformers 3. Alla vista di Rosie Huntington-Whiteley, comprese che non è figo come il suo compagno, Jason Statham. Il Fruscio ce l’ha col capitalismo ma sa benissimo che Mark Wahlberg, non di Pain & Gain – Muscoli e denaro, bensì di Boogie Nights, è uno a cui non può piacere Il filo nascosto. Ah ah. Si scherza, eh. Non è che per queste mie goliardiche e innocue provocazioni, il Fruscio, assieme ai suoi Bad Boys followers, dicasi altresì leccaculo sfigati mai visti che, pur di ottenere due visualizzazioni in più grazie alla “comunella” col Fruscio, sarebbero capaci di lanciarsi in sfide suicide a mo’ di Bruce Willis di Armageddon, ah ah, scatenerà contro di me una nuova tragedia da Pearl Harbor?
Che vi debbo dire? Il mondo si divide in due categorie. C’è chi, essendo Ben Affleck, nella finzione scopa Kate Beckinsale e Liv Tyler, nella vita reale invece J. Lo, Ana de Armas e chi più ne ha più ne metta.
Girando pure grandi film da regista come The Town e vincendo l’Oscar come sceneggiatore per Will Hunting.
C’è chi odia Zack Snyder ma è più morto vivente degli zombi di Romero.
Detto questo, non perdiamoci per strada e soprattutto non tiriamocela. La sto tirando per le lunghe. Ebbene, come da titolo del post, Joker 2 è ora una realtà e non più un rumor.
Però Joaquin Phoenix non tornerà nei panni del principe della notte di Gotham City. Pare che non voglia più dimagrire, difatti, trenta chili per rivestire i “panni” di Arthur Fleck. Mentre Robert De Niro, alla soglia d’ottanta primavere assai stagionate, essendo il re dei camaleonti per antonomasia, interpreterà di nuovo Murray Franklin. Com’è possibile ciò? Non era morto ammazzato da Joker?
Sì, verissimo. Ma Joker altri non è che Rupert Pupkin, alias The King of Comedy.
Non vi ho fatto ridere? Scusatemi, allora significa che devo resuscitare Jerry Lewis. Ah ah. So bene che, tramite Instagram, ci provate con le figlie di Stallone. Sono tutte fighe, avete ragione. Non posso biasimarvi né farvene una colpa. Dunque, a proposito di geni della comicità, che ne pensate del sottovalutato Oscar – Un fidanzato per due figlie di John Landis?
Ah, non dovete prendermi seriamente. Io sono burlesco come John Belushi. Dovete sapere, infatti, che i miei haters mi danno la caccia come Carrie Fisher di The Blues Brothers.
Quando sono sull’orlo di ammazzarmi, io mi genufletto dinanzi a loro e imploro a codesti perdono:
– Stefano, perché ci hai tradito?
– No, vi prego. Non uccidetemi. Dico sul serio. Ero… rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!
Invero, voglio dirvi tutto onestamente. Mi sono ribellato a tutti in quanto volevate ammazzarmi soltanto perché non ero un figlio di puttana come voi. E, piuttosto che andare con le ragazzine, preferivo guardare i film con Robert De Niro e Stallone. Mi avete fatto passare per malato di mente. Vi posso giurare che sono normalissimo. Anzi, sono più dotato di un pornoattore. Non mi piace però Megan Fox, è una troia. Volete castrarmi perché Megan è indubbiamente più puttana di Rachel Starr che s’è scopata il suo “amore?”. Dai, non fate i cazzoni.
di Stefano Falotico
Frusciante è davvero un comunista che odia il capitalismo & gli edonisti, è veramente coerente o solo farneticante e/o deflagrante?
Frusciante non è affatto coerente, non diciamoci stronzate. Se qualcuno, scherzosamente o goliardicamente, democraticamente o in forma sanamente irriverente, dunque innocuamente divertente, lo controbatte, lui lo stigmatizza e platealmente lo deride con strafottenza ripugnante. Predica valori morali in maniera del tutto velleitaria, retorica e da lui perennemente smentita attraverso i suoi atteggiamenti palesemente contradditori. Pratica bullismo “forzuto” contro chi non s’attiene alla sua maieutica critica insindacabile, per modo di dire. Ostracizzandolo e offendendolo dall’alto d’una presunta superiorità derivante da cosa? Suffragata da quali elementi concreti? Dal numero, semmai, delle visualizzazioni e degli iscritti suoi maggiori rispetto ai suoi, non dico odiatori e/o detrattori, ragazzi semplicemente non a lui concordi? Che pena, proprio lui. Il quale sostiene che, nella maggior parte dei casi, se un film piace a molte persone, significa che è furbo, di facile accessibilità e sviluppato in senso commerciale nell’accezione di commerciale più vicina alla parola prostituzione. Se qualcuno s’azzarda a non essergli d’accordo, lo oscura e offende con far enormemente prepotente e con cafonaggine inaccettabile, malgrado sbandieri ai quattro venti la parità, l’equità sociale, la solidarietà (invero più vuotamente buonista e finta), l’accettazione incondizionata di qualsivoglia diversità, fisica e/o psichica, l’aberrazione di ogni forma di razzismo, fascismo e intolleranza, si dimostra paradossalmente “deflagrante”, per usare un aggettivo a lui carissimo, usato impropriamente e in maniera oramai parossisticamente indigeribile, contro chiunque dica la sua, diversa dalla sua. Fra i suoi registi preferiti, vi sono Carpenter, Tim Burton e molti altri enormi cineasti che hanno sempre portato avanti una personalissima poetica scissa da ogni forma di convenzionalità bellicosa.
Potrete anche ridere e denigrarmi, ascoltando e vedendo questo mio video, non m’importa. Non m’intimidite più né mi suggestionate con la vostra boria.
In mio soccorso, estrapolo alcune illuminanti parole di Pier Paolo Pasolini, poi vi spiegherò. Non tutte le sue famose frasi, spesso rabbiose, nate dai suoi conflitti psicologici irrisolti e giammai sanati, erano forse giuste. Forse, gli erano dettate dal frangente delle sue riflessioni di certo ben elegantemente esposte, comunque partorite estemporaneamente in attimi contingenti i momenti e i periodi, più o meno lunghi, in cui sentiva di dire ciò che nel suo animo sentiva (ripetizione voluta). Però, questa sua frase è più vera di una frase da me coniata, originalmente concepita, cioè la seguente: la verità assoluta non esiste, tutto è suscettibile di opinabilità a sua volta discutibile.
Ecco, questa è mia, eh eh, la sua è: Finché il «diverso» vive la sua «diversità» in silenzio, chiuso nel ghetto mentale che gli viene assegnato, tutto va bene: e tutti si sentono gratificati della tolleranza che gli concedono. Ma, se appena egli dice una parola sulla propria esperienza di «diverso», oppure, semplicemente, osa pronunciare delle parole «tinte» dal sentimento della sua esperienza di «diverso», si scatena il linciaggio, come nei più tenebrosi tempi clerico-fascisti. Lo scherno più volgare, il lazzo più goliardico, l’incomprensione più feroce lo gettano nella degradazione e nella vergogna.
Elencatovi e citatovi ciò, tornando invece al Fruscio, lui demonizza da sempre Netflix perché gli porta via il pane, cioè il lavoro ma, assurdamente, sotto le sue mini-rece Patreon, inserisce i link Amazon per acquistare dvd. Poiché, essendo gestore di una videoteca, se chi visiona i suoi video, cliccando sui link da lui inseriti nelle relative descrizioni inerenti la recensione o le recensioni dei film da lui presi in questione, dai medesimi link acquista i film da lui segnalati e, per l’appunto, recensiti, “dona” a Frusciante una percentuale che gli spetta in quanto gemellato ad Amazon. Amazon Prime Video, secondo Frusciante, non è streaming? Se non vi fosse Amazon, i soldi da lui ricavati dal guadagno da lui accumulato in base alle percentuali suddette, li guadagnerebbe? E soprattutto, se nessuno acquistasse da Amazon, non solo dvd e Blu-ray, Amazon scomparirebbe e fallirebbe? Credo decisamente di sì, no?
Dunque, Frusciante è davvero coerente in maniera intoccabile e stimabile? In modo allineato alla sua politica comunista? Solitamente, il capitalismo si regge sulla semplicissima regola matematica del più dai e più ricevi. Anzi, mi correggo, più sei pagato per ciò che fai, a prescindere dalla qualità e l’utilità per cui svolgi il tuo lavoro, più guadagni con tanto di interessi.
Forse, è per questa ragione che le sue recensioni, per esempio, sui film di Elio Petri, ottengono dieci volte in meno della metà delle sue recensioni, il colmo dei colmi, riguardanti i suoi registi più odiati, in primis Michael Bay e Zack Snyder? Che i suoi followers gli richiedono a man bassa perché sanno già che il Fruscio li distruggerà, usando sterminato turpiloquio da scompisciarsi dalle risate? Fruscio non vede l’ora che qualcuno gli chieda di realizzare recensioni sui suoi registi che odia maggiormente. Perché sono le recensioni che gli fruttano di più. Poi, per dimostrare che non è un capitalista, bensì, parafrasando Mario Brega di Un Sacco bello, un comunista con du’ palle così, su venti monografie dedicate ai registi più famosi, più o meno bravi degli ultimi vent’anni (Nolan, Fincher, che fanno “figo” e visual assicurate), per non sputtanarsi del tutto, ci tiene eccome, ah ah, alla sua coerenza, piazza qualcosa su Peter Bogdanovich. La monografia meno caaaata del Fruscio.
Appena qualcuno osa dirgli che Avengers: Endgame è un bel film, ecco che, come i cavoli a merenda, tira fuori Fritz Lang, Orson Welles, Alfred Hitchcock, perfino Pasolini. Dicendo che, dinanzi a questi titani, la “titanica” Marvel va a farsi fottere.
Peccato che, nel suo canale, abbia praticamente recensito (quasi sempre male, ma ciò non c’entra col mio discorso, chi ha orecchie per intendere, intenda) tutti i cinecomics del mondo ma non esista un solo straccio di monografia su Lang, Welles, Hitchcock, Pasolini? Non c’è Fellini, non c’è la mono sul suo amatissimo Monicelli?!
Perché forse Fruscio sa che le rispettive mono su questi autori (tutti morti, quindi di scarso appeal per molti giovani, i massimi fruitori di Cinema e del suo canale) nessuno caeerebbbe?
Il grande, graditissimo ritorno di uno dei più grandi: ANTHONY HOPKINS, The Father… of the attori di classe
One of the greatest actors of all time, sir Anthony Hopkins, premio Oscar per Il silenzio degli innocenti, protagonista fra l’altro di The Innocent di John Schlesinger, assai probabilmente, nuovamente oscarizzato per la sua titanica, strepitosa interpretazione inarrivabile in The Father con Olivia Colman.
Gary Oldman di Mank permettendo, pare infatti che il vecchio, navigatissimo lupo di mare, Anthony, chi sennò, quest’anno potrebbe aggiudicarsi ancora la statuetta, semmai assieme proprio ad Olivia per una “doppietta” storica di Best Actor & Best Actress premiati per le rispettive prove magistrali nello stesso film. Roba grandiosa da ricordare Jack Nicholson ed Helen Hunt di Qualcosa è cambiato che primeggiarono come migliori attori nell’anno del Titanic forse glorificato in maniera eccessivamente calorosa. Ciò, se si avverasse, avrebbe del clamoroso. Ma anche del sacrosanto. Ovviamente, un “paio” che ci riporta alla mente il succitato Silenzio… per cui Anthony vinse, come già detto, insieme a Jodie Foster, sconfiggendo nientepopodimeno che Bobby De Niro di Cape Fear, Robin Williams de La leggenda del re pescatore, Warren Beatty di Bugsy e l’eterno “perdente” Nick Nolte de Il principe delle maree. Alzando in cielo l’Academy Award strameritato ed entrando subitaneamente nel mito più leggendario. Anthony Hopkins, poveri cazzoni, mica un debosciato come il 90% delle persone. Anche se, a dirla tutta, nel suo periodo più buio nel quale fu afflitto da una potentissima depressione acuta, anche il buon Anthony divenne alcolizzato quasi cronico. Salvato per il rotto della cuffia, come si suol dire, forse da una possibilissima, lancinante, perforante ulcera devastante, grazie a Johathan Demme e alle sue intuizioni prodigiose e salvifiche, oserei dire miracolose. Roman Polanski corteggiò De Niro quando fu vicino a dirigerlo in Magic. Ma, per strane circostanze del destino, la regia passò a Richard Attenborough e De Niro fu da Anthony egregiamente rimpiazzato. Prima nomination ai Golden Globe per Anthony dopo una gavetta prestigiosa di natura scespiriana in tantissime prove teatrali portentose. Lui che camaleonticamente interpretò, in lungometraggi, film per la televisione e persino fiction di bassa lega, una marea di personaggi iconici e storici realmente esistiti, vissuti davvero… da Anthony con immedesimazione strepitosa. Da Adolf Hitler a Pablo Picasso, da Nixon ad Alfred Hitchcock, da Burt Munro forse a un uomo, meno famoso del gobbo di Notre Dame, ma assai vip, cioè celebre, in quel di Montemurlo o forse di Montecarlo. Sì, Anthony può fare tutto. Può interpretare, anche a ottanta primavere e più suonate, però non da suonato, anche il ruolo di Ugo Fantozzi in un remake americano diretto non da Luciano Salce, bensì da Michael Bay che donerebbe ad Anthony la parte ingrata eppur celeberrima del ragioniere sfigato incarnato dal compianto Paolo Villaggio, allestendogli attorno micidiali sparatorie scagliategli contro da un megadirettore galattico all’urlo d’uno spaurito Hopkins, veramente “transformer”, che implorerebbe disarmante pietà da comare sicula timorata di dio e più racchia della signorina Silvani!
– Com’è umano lei! Mi perdoni padre, cioè padrone, perché ho peccato. Mi “facci” la grazia.
Anthony, adesso silenzio, cari/e lambs, falsi angioletti e piccoli agnellini. Comunque, dopo The Father, Anthony è atteso in Elyse. Diretto dalla sua ex moglie, Stella. La storia di una donna certamente più sexy di Buffalo Bill che però vive da Elephant (wo)Man. Di mio, non sono un lupo solitario come Buffalo ma potrei essere Wolfman. Su questa freddura, vi lascio. Ora, ho da fare. Forse la mia lei, forse Lisa Pepper. Attrice il cui nome ci segniamo subito poiché mi sembra, a differenza del suo personaggio interpretato nel film succiato, tutto fuorché malata. Mi pare semplicemente bona.
di Stefano Falotico
Il bilancio, la bilancia, stanno tutti bene e una pizza capricciosa per combattere lo stress occidentale
Viviamo in una società “termo-nucleare” in cui ogni idiota vuol dir la sua con far smargiasso essendo grasso, sì, molta gente s’ingozza di demenza e dà dell’idiota al prossimo, in un conflitto guerrafondaio che partorisce esseri umani sempre più simili alle cavallette. E, in questa cavalleria rusticana, io mangio il rustichino, anche possibilmente la rosticceria, cinese preferibilmente, sorvolando lidi lindi di asciuttezza metafisica e disinteressandomi ampiamente delle fiche. Mica pizzi e fichi, son uomo da pizza. In piazza vogliono spupazzarmi, esibendo una mia foto gigantesca per le cosce “abbrustolenti” delle donne nel mio sguardo attizzante l’ardente, possibilmente vado a Oriente, cantando nel reggermi le (s)palle con indubbia classe del mio “armamentario”. Molta gente è preoccupata della mia salute, anche psichica, e confonde le carte, dannandosi da matti per spacciarmi come folle. Ma, in questo trambusto di cattiverie e pettegolezzi, rimembro, nel mio ricordante membro, la faccia da “culo” di De Niro nel Kirk Jones, e sto male. Tutti vogliono i soldi. E i soli? Un’altra galassia ne ha di più, (non) consolatevi. Mangiate all’agriturismo l’insalata e ne godrete di (b)rutto secco come una donna senz’accidia nei primi giorni inoltrati di primavera ascendente, voltante in questo triste e me(ge)ro Occidente del cazzo. Sì, è sempre quello che “vince”. Sappiatelo, donne, quando verranno tempi di “magra”.
di Stefano Falotico
“Pain & Gain”, primo official Trailer
Supercazzatona cosmica a base di culi “pompa(n)ti”, di sederini e sederate, sportellate, piselloni e muscolone di testosteron’.
Ecco, l’ultima (s)vaccata di Michael Bay. A proposito, il serio Ed Harris perché continua ad apparire nei film del nostro Michael?
La domanda è amletica: essere o venire… pagati?
Lasciamo stare, il tamarro è d’ordinanza e all’ordine del dì-a de la “bestia“. Ora, se Diaz Cameron scoscia “tenuta bene”, perché Harris Ed non può mantenersi pur sputtanandosi?
Il danaro è oro ed è grasso che cola.
Come l’olio che “deltaplana” sull’addome encefalogrammaticamente “sgrammaticato” eppur contemporaneamente tanto amato e, “bovin”, consumato di chili su femorali destri e mancini d’uccell’ peperoncino.
Ieri fu l’8 Dicembre…
L’Immacolata?
Preferisco il compleanno di Jim Morrison, il Vero a tifare per la morte di John Lennon, il falso.
Sì, in data odierna il Papa emetterà, emise e si permise la “bolla” o-messa, mentre io mi sganascerò di bolle di sapone, anche gomme non solo da masticare, visto il clima bolognese da pneumatici termici
Ah, la gente in galera vuol spezzare le catene. Sì, ma a quelle della macchina chi ci pensa?
Le catene ruotano nei “binari” e un altro si getta dal ponte, mentre si “pontifica”.
La causa fu Berlusconi che distrusse l’Italia, legiferando di “culi e tette”, di chioschi col suo “gelato al limone”, prolungando le pensioni e “sp(a)esandoci”.
Egli, caimanamente, rovinò mentre se ne lavò le mani, toccando e “fottendo”.
Finiamola coi Patti Lateranensi, va tirato come Lutero Martin, “protestando”.
A chi vuoi mettere la protesi? Ti “spompo” io.
Travaglio travagliò, “santorizzando”, mentre le sarte dissacrarono l’osso di maiale per “fritture di pesce” del castrato di taglia nei pantaloni.
Jim Morrison nacque in tal Giorno a noi maledetti così letizioso. E voi state a pensare ai Maya. L’unica Maya che conta si chiama Hills, pornostar su cui allestii varie “piramidi egizie”. Quel fondoschiena andava “sciato”, sudato di slalom “giganti” come Mosè nel suo Alberto Tomba più “Colombari” e pasquale nella faraona.
Mica come quel falso di Lennon, che cantava “Vogliamoci bene” e poi si drogava con la Ono, anche sotto la neve, bucando le teste delle ragazzine di lui invaghite e imbarcate nell’utopia miliardaria del John pasciuto e di loro poverelle nel pascolo del gregge. Lui, di lana “affilava” mentre loro, grezze, eran “pecorine”.
Oggi, non va meglio, l’UNICEF ha assunto come mascotte quel “maschio” di Bono Vox. Va’ va’, quello è solo un altro da metter sotto torchio, e va usato come muschio nel presepe. U2 per me equivale a “du’ palle” con la U di (inc)Udine. Città ove son ipocriti d’ur(i)na.
Le palle, quelle che i bambini tirano in faccia in questo periodo di “precipitazioni” invernali. E quelle che gli adulti stimolano per la crescita…, sì, si troveranno in caserma con Lee Ermey.
Trasmetteranno Mary Poppins. Una che dove essere solo “Supercalifragilistichespiralidoso” nella mia libido non “fragile” ma supercaliente. Mary ha due poppe assorbenti. Dalla sua borsetta, “tira” fuori il profilattico, buono per il torrone natalizio. Mary non stimola la diuresi, ma indurisce ché va “sgranocchiata” di “manto bianco” affondando nella fondente cioccolata.
Sì, datemi una suora e diverrà Madonna, datemi del vergine e vi sarò Cancro… ai testicoli, con mossa d’Ariete. “Zodiacheggio” alla David Fincher e non credo agli oroscopi. Provocan solo la gastrite, poi devi sottoporti alla gastroscopia. Meglio la scopata. Sempre.
Sì, accendo il motore e “imballo” il mio “regalo”, scartandole tutte anche sotto gli alberelli.
Ove luccicano intermittenti nel mio fotterle da “eminente” Babbo. Di grinta pelosa con “barba” e mai noiosa nonostante i nodi.
Questo si chiama promontorio, questo è l’Uomo del monte che monta, come i montoni.
Il resto, detta sinceramente, mi pare il film Le renne con le corna. In radio, c’è Rosaria Renna. Sarò il suo rosario… di carbone negrissimo.
“Intrecciamole” e sciogliamo nel reggipetto. A babordo, van tutte abbordate!
Tutte bordeaux! Francia o Spagna basta che se magna?
No, meglio passare subito al dolce, lo zabaione, spumoso e senza “piumaggio”, ove il liquore è avvolto in “creme” accompagnate dal “biscottino” calorico d’involtino.
Ove la Concezione fu rivelazione, io sono “confettura” contro questi parrocchiani da fatture.
Dunque, io faccio, disfo e m’affamo.
Infami! Ma, ad Antonello Venditti con la sua Roma “enf(i)am(i)e”, preferisco Nerone, also known as il “mandrillone” che mette caldo.
Tu, donna, levati la pelliccia e mostrami il pelo!
Voglio grattare d’urticante!
Sono il gatto! E tu cagna?! Evviva le cuccagne!
E, miagolando-abbaiando, va il lupo che mugola d’ululato.
Sì, a Dicembre “tutto” si disgela ed è “agghiacciante”.
Ai bambini raccontano la favola di Cappuccetto.
Il cacciatore entrò e, “bisessuale-bisestile”, dopo il “Rosso” con una con la sesta, “sparò” all’animale, non prima d’essere fucilato da Christopher Walken.
Che ne ebbe le “pallottole” piene di queste roulette.
Ah, benpensanti, questa è la zona morta.
Per voi.
Per me è “morbida” e inturgidisce…, sì, basta col cervo, meglio la cerbiatta!
Basta con le ciabatte! Meglio sbatterla.
Sì, sono Lutero, Luther King e anche “ortodosso” alle osteoporosi. Fui partorito da uteri Rosemary e a Maria preferisco Abel Ferrara.
C’è un Solus Christus, ebeti.
Ai limoni di Sicilia prediligo esser sodo di “Lemonsoda” nei meloni della Bellucci Monica, la Malèna.
Monica allena la “leva” e allatta di latte.
Tutti si masturbano su Rodriguez Belén oppure su Diaz Cameron. Meglio il camerunense, calciatore che ficca di fendente alla Machete.
Ah, un Tempo, Ranieri Luisa era partenopea davvero nel film del Pieraccioni. Verace, da sgusciare d’olive. Usciva dalle acque, mostrando le natiche. Poi fu inchiappettata da Zingaretti “Montalbano” Luca e, per colpa della maternità, divenne chiatta. Mentre Chiatti Laura è sempre più magra.
A questo punto, meglio Alessandro del Piero.
Un Uomo Pinturicchio che va di Ferrarelle.
Uomini senza speranza, insegnanti che ripetete la solita lezioncina, adorate il Falò e finitela col vecchiume storico. Io sono la Genesi della preistoria stoica, son toro e anche “graffito” che graffia tutte le gazzelle, comprese quelle “(s)figurate” della polizia. Chi sono i carabinieri? Per di più, gente senza qualifiche che se la “suona” con fighe nella loro “medaglia al valore”.
Io gliel’attaccherei alla sirena.
Ne ho viste…, di metallari col codino ma i denti cariati di tartaro bavoso nella musichetta dello psicofarmaco “bassista”, liceali con licenza di fottersi quelle “perite”, ragioniere i cui ragionamenti son solo una calcolatrice al “tasso” pro capite dei mariti decapitati di corna con l’interesse dell’uva e dell’IVA(n), amante sovietico delle loro guerre fredde da riscaldare con “bomba atomica”.
Sì, psichiatri che radiai dopo averli radiografati, studentelli a cui rifilai per anni la grande “idiozia” di essere Robert De Niro. Bastava che arcuassi il sopracciglio e si cinsero in adorazione ai miei umori neri col neo. Provarono poi, per antipatia, a recintarmi, ma li castrai da bue che sbudellò i loro mielosi budini.
“Imburrandoli” da asini.
Evviva Giuseppe il Santo che stava con la Vergine di “bastone”, mentre un Mago schifoso regalò la mirra per mirar d’“incensante” occhio guardone, dunque incessante, da pedofilo nel “bambinello”.
Il Mondo è come un politico. Per arrivare lì, è un delinquente.
Allora, meglio i pazzi, che si strafogano anche di “foche monache”.
Perché l’abito non fa il monaco, ma il mio cazzo non è monco.
Applauso!
Incrociai una “nobil” donnaccia che pubblica per la Guanda e le fui “panda”.
Asserì che odia Mark Wahlberg perché è un tamarro, e io risposi:
– La verità “la” sai. Le donne hanno sempre invidiato il pene, ma lo vogliono. Tu sei gelosa di Mark, perché non ti “marchia”. Quindi, vedi di smammare, mammina, o ti rifilo un bicipite “muscoloso”.
Sì, io so come va il Mondo, al massimo voi saprete come andrete tutti a puttane.
Sparatevi questo e non ci pensate:
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)