Non so se questa mi(n)a abbia a che vedere col film già discusso e celebrato del Nanno, ma voglio dirla spassionatamente, sganciata dal cont(est)o.
Oggi, pensavo questo. Una donna, che lavora come psicologa, ha affermato che è spossata ma al contempo rinvigorita dopo una giornata passata a consolare i carcerati, gente che mangia pane, insalata e pene.
Ecco, io le ho replicato così:
basta con questa società edonista, sono un uomo che ama i ruscelli, rivendico la (mia) Natura!
Non so come tu faccia, devi avere una forte faccia, a sostener un lavor non di feccia in mezzo al fecciume.
Sei dura e tosta(ta) fra le cape toste e i cap(r)i espiatori.
In fondo, la verità è una sola, non vedo il Sole.
Io me la farei sotto, cagandomi addosso, me la farei anche sopra, posizione kamasutra, io non ce la farei, no, sì, può darsi e darmela, sono il detenuto dei miei malesseri, figurarsi se riuscirei a non detenere i detenuti.
Fine della riflessione.
Guardiamoci ora allo specchio, riflettendoci.
Buonanotte. Buona mater a tutti e un pater noster a tua sorella, ché ha peccato.
di Stefano Falotico