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Interstellar? Di mio, preferisco la “Via Lattea”. Battiato? No, sono Batman con le catwomen che mi allattano


14 Nov

Interstellar McConaughey

Interstellar e alle vostre illusioni “spaziali”, preferisco le “stelline” della mia vita di “buchi neri”, in quanto “ermetico” d’irresistibili orbite” oculari, ammiccante d’iridi scure, a “schiarir” tutte le donne frust(r)ate, anzi, oculato tutto inculante, spalmante, fra solari amplessi e universali stronz(at)e, incantato da come incaute mi rendon scatenato, tirandomi le orecchie da SpockStar TrekMah, a Leonard Nimoy, ho sempre preferito il limone e al melone, che sei tu, i pompelmi. Son spocchioso, lei mi fa il succhiotto, pure il sugo oltre al filo, adocchio e poi lecco… Lei mi tocca… il pomo, quindi, spingendo fa la salsa di pomodoro in me che la gusto di saliva, a te invece non sale più, dolcemente in Eva e poi in Anna, di ano tutto l’anno, il “mio” alla grande va, alla faccia d’un (im)piegato e di mio culo alla segretaria che nasconderà tal “segre(ga)to” al marito cornificato, mentre di “tiramisù” timbro il cartellino di pelle e ti espello. Le spelo nel peletto di pisello. Tu, dal disgusto, mi sputi e io non getto però la “spugna”, assorbendomene un’altra. Adult(er)a e milf, ecco il fall(it)o che non t’aspettavi, il quale, mie “quaglie”, questa società, che sogna la fantascienza, sputtana, volando “basso” a “innalzato”, infil(z)ato vol(t)o da sberlone… nel quagliarle di “squa(g)l(iat)o”. Voi, invece, avete il corto… fiato e d’ernia agl’iati fate… vomitare. Cari porcellini, spolverate quelle di porcellana. Dammi una “penna” e, di “Verga”, le sarò “Malavoglia”, non perché non mi vuole ma perché ancor più bene, nonostante le diedi pene e poco “vino”, io mi fotterò una ancora e ancora alt(r)e, lievitando di “burro” dopo una birretta, mentre lei piangerà il mio “duro” tanto amante, diamine, le fui di amianto, oramai di sborra mia in una tutta “sol(id)a” non molto adamantina per farla “incazzare” di brut(t)o e di (s)monta(ta) panna, sapendomi fra le cos(c)e d’una non in periodo mestruante e quindi disponibile ai miei giochi basculanti, “tutto” spingente in lei pun(i)ta mentre voi andate a “pute” di pugnette. Ingrassando, come se foste incinte/i. Ma che allacciare le cinture?

Slacciatelo! Ma quali ghiacciai!

Sì, difficile battere il mio “zoccolo”, sempre meglio che votare per il tricolore, in questo Paese son tutti “santi, poeti e navigatori”, tutti “eccitati” appena esce Nolan ma io noto che la lor notte sta (a)scendendo sempre più in crisi nera, eh già, siete cazzoni amari, incoscienti, sul mio scoccarlo a un’altra che scoscia per venir… imbiancata di “bagn(at)o” oceanico, titanico e di titanio, marinando le vostre regole fottute, sempre nei (rim)pianti e vai piano e vai poco (lont)ano,che scoccianti più di Cocciante, ecco, io di cocc(i)o rendo le donne dolci come i cachi, frutti prelibati di polpe rosse alle poppe succhianti, miei piantagrane, io sono quindi melograno, grammo dopo grammo del lib(e)rarlo, placidamente va a “razzo” eppur non eiacula precoce, nonostante sian fighe galattiche, non da vibratori per frigide, e a voi questo brucia perché a me arde a fuoco “lento” del cuocer’ strapazzandole, cari uomini da sveltine, siete delle uova e, a forza di riempirvi la testa di cazzate “intellettuali”, non i testicoli (s)premete nel “vuoto”, mentre io lecco il femminile menisco e tu, di meningi, non ottieni proprio una minchia, neppure la tua, “partita” da un pezzo da pazzo qual sei. Sì, mi scoreggi e fai le puzze perché mi consideri (s)porco, allora, per altra (stra)fottenza irriverente, ti porgo una “riverenza”, ti chiamo Reverendo e ti cucino una pizza a mo’ d’altre capricciose della tua crosta secca.

Domenica, segui il Papa, eh? Mi raccomando, stai ai posti dei (tele)comandi. Io intanto me la pappo ai posteriori. Al tuo balcone, preferisco il balconcino. Da cui il tuo esser sbiancato, attaccato al muro come un posterone. Fammi la faccetta. Sì, continui a dann(eggi)arti perché il moralismo t’ha infornato nella malinconia più da compresse. Invece, io mi prendo pure, col purè”, delle represse, loro mi danno le pazze che sono, ma è meglio una ninfomane oggi di una tua “femmina” vera.

Sì, a forza di “elevarti”, ti sei (in)castrato e, al “massimo”, dunque tuo minimo storico, poco “stoico”, raccatterai una che canta oltre alle gambe c’è di più.

A esserle sincero, poco “signore”, io vedo soltanto una racchia. Di uccelli, sta messa male, anche il suo cervello non mi stim(ol)a.

Avete notato? Quelle brutte la buttan sui “neuroni”. Ah, per forza. Danno a tutti/e delle buttane ma io le butterei e basta(rdo), non le sbatterei nemmeno se dovessi bruciarmi l’uccello, volevo “ardere”, no, dire cerv(ell)o.

Sì, pigliati l’ultimo film di Nolan e un libricino di (d)istruzioni, io mi rendo sempre più “libero”.

Mi piscerete e, da intellettuali della minchia, ve ne scompiscerete. Sì, pisciandomi, continuate a capire un cazzo e a tirarvela. Sappiatelo: può anche tirare, ma finirete a stirare.

Di suo, McConaughey è sposato, di mio son più bello e dubito che mi spos(s)erete.

Questo si chiama (s)pompato.

Allora, è nata una stella?

No, uno stallone…

Sempre meglio che finir come Battiato…

Un rincoglionito a trent’anni, di suo, Franco non credo abbia mai usato il “pipistrello”.

Di mio, ora vado a cagare, per oggi ho già (t)rombato troppo.

Morale della fav(ol)a: dopo anni di “evoluzione”, gli uomini scopano meno di quand’erano scimmie e sognano di più, rimanendo con un pugno di mosche(e) nelle città “religiosamente” democratiche, “spiritualmente” razzisti a voler i musulmani fuori dai coglioni ma pagando una magrebina affinché renda la lor vita meno magra, sì, scelgono l’“accompagnatrice” da portar al cinemino perché, se v’andassero con una bella “bambina”, li prenderebbero per bimbi-minchioni.

Così, in questo “spielberghiano” fottersi a vicenda, io me ne fotto.

Buona (s)cena.

Trovo una di buon culo che vorrebbe vedere Interstellar ma non ho bisogno di farla sognare nel darle da guardar le stelle. Me la faccio nella stalla e lei vede oltre…

Da cui L’infinito di Leopardi.

Famoso e affamato, grande testa… di cazzo.

Giacomo però rimembrava Silvia, poco dandoglielo nella “selva”, di “mio”, son un “membro” diverso dai soliti depressi.

E va in “sella”.

Vai di ca(mpa)gna pubblicitaria, meglio le cagne pubiche.

Ricordate: Balle spaziali è più bello.

 

di Stefano Falotico

Vivete, miei essi vivono, nel sesso virtuale, ossess(ionat)i e mai nati, evviva la mano morta


30 Sep

Io vi do un consiglio, miei conigli. Continuando ad acclamare le vite altrui, finirete col rimpiangere la vostra. Quindi, smettetela di applaudire quel cazzone di Hugh Jackman. Rendete la vostra vita un formato Wolverine. E non azzannatevi in lotte (s)fatte di a(rti)gli e vampiristiche faide. Miei figli di puttana, continuando nel vostro andazzo, prevedo il fango. Altro che supereroi. Qui per voi è già la disfatta.
Consolatevi col registrare True Detective da venerdì e buonanotte, miei mostri di Carcosa. La vostra vita non fu e mai sarà una rosa, bensì un co(r)vo di (co)r(n)acchie.
Fidatevi, il cimitero vi aspetta e non manca molto a questo triste appuntamento (in)evitabile.
Così è, non si discute.
Vi lascio, salutandovi col mio uccello in mano, essendo io libero e dunque lib(e)rante anche in sano (s)fottermi da solo.

Sono un santo di dementi, che siete voi. Ciao e tu, sì, salutami quella zoccola di tua sorella.
Provò a succhiarmelo ma rimase con altri cazzi nella testa, avendole il mio rifiutato in quanto uomo son che lo dà solo al t(r)op(p)o (im)personale che (s)t(r)op(pi)a.

Matthew McConaughey ride felice e (s)contento, la vita non riserva (s)conti, mi garantisco un conato


25 Sep

Film Title: Two For The Money.

Ieri mattina, son stato contattato coast to coast, di poco “borotalco & talco”, dall’avvocato di McConaughey Matthew: mi ha querelato per il post che gli “dedicai”, ne pagherò le rotte costole

ACCANAVUEI!

Come d’anche, che dolore alla mia anca, play di FilmTv.it, non so come sia stato possibile ma l’egregio Matthew, dal set d’Interstellar firmato Nolan, avveniristicamente ha scoperto questo mio “sovrastante” in donne sottostanti al suo “articolo” sempre piccantello, dicasi anche uccello volante da futurista che celebra l’amor libero e “sguazzandoselo”.
Sì, durante una pausa del film annunciatissimo, a quanto “sento” di veggenza (non un seno di quinta, attenti coi doppi sen-s-i, altrimenti prenderete brutte pieghe per piegarlo a curva pericolosa) scopro che si ritira nella sua roulotte, accende il PC “piccino” (anche le star talvolta, per esigenze logistiche, non posson navigar fra le stelle internettiane, dette anche Escort per un “pompino” via chat erotica scacciastress su minorenni ancor a schiacciarsi i brufoli grufolanti, nelle “riprese” di ADSL) e apre la “rete”. Mondiale quasi quanto il suo fisico da pescatore delle “tonne” al Rio Mare. Il celebre Bronzo di Riace, “incontinenti” le donne, appena lo “sbirciano”, s’allagan di “stagni” e lui le pesca in quanto piacevolmente già prodighe all’abboccamento. A quelle in apnea, che fan pena al suo pene, penosamente tenta di consolare su respirazione soffocante. La butta lì così fra una bottana e botte liquide. Le mette in sottaceto e tace le lor bocche ad amo, amorevolissimo eh eh, senza il ramoscello moscio nel lago, ago del pagliaio, d’ani fortunati del Matthew suo eretto ad Adamo.
Per puro caso, fra tante cascamorte, pesc’appunto la mia. Qualcosa gli par vagamente una presa per il culo. Non sa l’italiano, già, anche se sua “moglie”, cornificata reiteratamente, conosce quanto il suo “tanto” la rende “mazziata” dell’amarle a mo’ del Rodolfo Valentino sul “mazzolin di rose” in fianchi sodi delle siciliane dai più limoni e agrume in onorato e baciamo le mani di “raggrumarlo” dopo tanto spomparlo fra i pompelmi. Matthew non ha bisogno di lauree. Basta che si toglie la camicia e raggiunge ogni scopo, come scopa lui, di honoris causa.
Chiama però lesto un interprete. Chiedendogli di tradurre il testo del Falotico.
L’interprete adocchia le prime righe e gli suggerisce di chiuder un occhio. Ma Matthew vuol vederci chiaro e sgrana di zoom, rifilando una “tangente” affinché il traduttore compia la “versione” a sua prossima “incazzatura”.
Una volta ottenuta la traduzione, ecco proprio che va su tutte le furie il nostro toro “furioso”. Telefona a un centro di salute mentale limitrofo all’interzona felsinea e “obbliga” gli psichiatri a intervenire, ordinando loro di prendere provvedimenti sedativi.
Perché, ci tiene a ribadirlo, certe diffamazioni pubbliche del suo pube non (av)vengano mai più.
I carabinieri minority report suonano alla porta per prelevarmi e far… sì che io non elevi più “nulla”.
Urlo loro di levarsi di torno e li torchio, regalando un altro “posteriore” a Matthew che, susseguentemente, lo leggerà “impotentemente”.
Sì, gli dono la foto delle forze dell’“ordine” a cui urino in testa mentre leccano la locandina teaser d’Interstellar, da me ricreata per boicottare quel che già mi sembra una cosmica puttana-ta spaziale.
Un, due, tre, prova…
Non provarci…

Comunque, son qui con questa mia per rassicurarvi. Non siate in apprensione per il sottoscritto.
Matthew mi ha ospitato a Beverly Hills per (s)fruttarmi. Rincaserà quando avrà finito con Nolan. Mi ha obbligato a scoparmi intanto sua moglie.
Che gliene frega? Sua moglie è un cesso e lo sa.

Fra noi amici ce la possiamo dire. Sua moglie è in verità buona, molto buona.
Ci sarà il conto salato da pagare ma le piace più il mio salame. Oh, Matthew non la sopporta e quindi non mi appenderà.
Anche perché non si è ancora ripreso dalla cura dimagrante di Dallas Buyers Club. Sta scontando il suo cazzo (ri)tirato al chiodo. E, al suo ritorno, se me la dovessi veder brutta, per ora la vedo bella, continuerò a essere trattato come una merda.
Tanto, peggio di così si muore.

Fratelli della congrega, chi ha orecchie per intendere non intenda proprio niente.

Questo scritto è una stronzata, come la mia vita.
Sono deluso? No, sono senza Sole. Domani i meteorologici han previsto pioggia. Insomma, il Tempo, atmosferisco e non, peggiora.

Era meglio nascere asini. Adesso devo chiedere asilo. Mah.

Tu, fessa, leggi gli oroscopi. Neanche una gastroscopia mi salverà.

Sì, sono affogato, meglio delle fighe di Matthew. Tutte (s)vendute.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Tutti pazzi per l’oro (2008)
    Prima di dargli la statuetta dorata, ricordatevi questo.
    Sarebbe un film?
  2. Magic Mike (2012)
    E sarebbe bravo solo perché ha la tartaruga su sguardo succhia-succhia?
    Ma andate a dar via il culo, dai.
  3. Killer Joe (2011)
    Se questo è un capolavoro, Cruising è Kubrick?
    Sì, Cruising è meglio di Shining. Diciamocela.
    Secondo me, Shining cede al mainstream in vari punti. Pacino mai anche nel film qui sotto.
  4. Rischio a due (2005)
    Quando appare Al, il filmaccio è meglio del filetto di Matthew.
    Pacino cerca di salvare il salvabile di questo film macchia-carriera.
    Ma Rene Russo fa la vamp alla sua età. Che puttana rovina tutto.Come dico io, alla Russo preferisco una vita al verde.
    Al rosso ci stai tu. Se vai sottozero, in Russia fa freddo se non trombi. Trombano sempre. Fra gli USA e questa ex Unione Sovietica, meglio la matriosca di tua sorella. Sarà ochetta ma è una bambolina.Ciao. Salutamelo.

    Sì, il detto dice che chi non rischia rosica, io dico che chi raschia la sente. In ogni senso. Chi ha uccello per intenderla, voli a Las Vegas.

    Ah già. Prendete in giro Giuseppe Simone ma Diprè è più scemo di lui. Fra il dumb e il dumber, scelgo Amber su mia proboscide alla Dumbo. Secondo me, (con)viene. A dar retta a Giuseppe, finirai castrato dallo strozzino Andrea, a seguir Diprè finirai prete.

    Su tale antifona, ho sfondato.

    Anche se adesso devo pettinare Matthew.

Killer Joe… Gli psicopatici moderni – Ritratto al vetriolo d’una nuova “genetica” invadente


11 Oct

Mi chiamano Joe, il “killer” degli assassini

Il celeberrimo “tacchimetro, “strumento” con cui le donne misurano le “proporzioni” e gli uomini invece “livellano” i porco-metri” 

Passerà alla Storia come una contemporaneità oscurantista, d’una “memorabile”, “indelebilissima” society a base di sfottò e “Fotti me che io fotto te” su balli di sceme, insipienti ragazzine con le ballerine e balenotteri, nelle loro notti di balle, balsamiche come un balzano “presentimento” che una “vaga” vendetta accadrà.
A corda tesa, prima o poi si spezza, e il malfattore, tutto lì a “farsi”, sempre affaccendato dalle sue facezie e dal suo “screzio”, “scherzoso” sarà appeso al palo.
Per le palle o per le “bolle di sapone?”.

Ecco, “brutte”, orrende, “punitive” storie indignitose alle dignità messe “sottosopra” e “sotterrate” nel “silenzio” omertoso ove qualcuno bisbiglia, apre bocca e poi “stappa la bottiglia”.
Ma la festa non ha previsto uno “strano” ritorno, “dolcissimo” quasi quanto la cautela di come certa gentaglia interferì, non poco, anzi sporchissima d’attacchi ferali.
Nelle gozzoviglie per imbrigliare le coscienze e gustarsi le “cosciotte” di “pollo“.

Allora, capita che una persona venga “rivestita” di esser “speciale”, e a cui s’affidano ingrati “compiti” da “lavoretti duri”.
Poi, la tal persona, scopre che le stesse persone, che si finsero “fedelissimi amici”, altri non sono che quelli che modificarono i “profili”, non solo in Internet, per “allegre” risate (in)discrete.
Possiamo chiamarli i delinquenti della peggior specie?
Direi di sì.

Altstop con le violenze!
Che il maniaco confessi!

Le cattiverie, appunto, durarono per indebolire, di “cotti” e crude, mentre il loro prosciuttesco “godersela” mangiava, lavandose le mani.

Quando l’atrocità fu scoperta, reazioni incontrollabili avvennero, ma era meglio perpetrare le bugie piuttosto che costituirsi.
Meglio fregar anche la “costituzione”, minuscola da microbi, anziché confessare la vergogna.

Io mi chiedo. Come si fa a frequentare una persona per anni, poi scaricarla, non solo come se non fosse mai esistita, ma insistendo di “divertimento”, “sadicissimo”, per “demolirla”, abbattendo invero solo se stessi e le proprie porcate?

L’agenzia investigativa “rintraccia”. Loro non lasciarono “tracce” del “delitto”, ma il “morto” è più vivo che mai.
E l’inculata sarà alla fellatio falotica.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Vivere e morire a Los Angeles (1985)
  2. The Hunted – La preda (2003)
  3. Killer Joe (2011)


Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)