Ora, appena la gente mi dice che non so cosa sia il dolore, immagino la scena di Cape Fear con De Niro quando in barca si fa squagliare la cera ardente, e non gli fa né caldo né freddo.
Io sono la quintessenza del dolore fattosi carne martoriata, afflizione perpetua, cartina tornasole epidermica di ogni fottuto deragliamento mentale sano e vivaddio puro. Ricordo quando, nello strazio dei miei tormenti mistici, a sedici anni stetti tutta la notte sveglio col rosario in mano e, se non recitavo bene l’Ave Maria, se m’ingarbugliavo con le parole, iniziavo daccapo, in una fatica di Sisifo interminabile che in quella notte mi rese simile a Giovanna d’Arco. Sì, anni fa un mio amico mi disse… credi di essere Lèon di Luc Besson ma invece dovresti darti al Cinema di Bresson. Ah, Le Diable probablement…
Infatti, a tutt’oggi mio padre mi chiama affettuosamente il diavolicchio, uomo semi-angelico con sguardo diabolico ma sostanzialmente, stringi stringi, un mezzo cazzone.
Non so se avete letto il mio post con la foto di Orson Welles de Il terzo uomo. Un must. Spesso però, anche questo va ammesso, dico delle stronzate assurde, per figure di merda peggiori di Gianni Canova, esteta della Settima Arte sopraffino, che si fa le foto con Susanna Messaggio (guardatele su Instagram), quella delle televendite di Mediaset sempre con la parlata alla Berlusconi, dopo che con tutta probabilità Silvio le “vendette” una vasca-idromassaggio e villa con piscina su “spruzzate idriche” ipertermali.
Ipertermale: in idrologia medica, detto dell’acqua termale che sgorga a temperatura superiore ai 40 °C.
Sì, Silvio si scaldava con Susanna su materassi Eminflex, ribollendo… più Silvio spingeva e più sapeva, Susanna, che la sua carriera in tv sarebbe salita.
Detto questo, non son letti su cui dormirei con una coscienza pulita. Ma comunque con Susanna non dormirei affatto. Ah ah. Sì, l’ho trovata sempre arrapante, nonostante il suo accento da bauscia. Pare anche che abbia due lauree, una in pedagogia, e con lei fingerei di regredire alla pubertà per farmi educare di “bontà”. Ah ah.
Sì, son stato sempre gerontofilo. A tredici anni guardavo quelle di trenta, a trenta quelle di quaranta, adesso guardo sia quelle di venti che quelle di cinquanta. Perché no? Non si può? Invece sì. Mica guardo quelle di quindici, non le ho mai cagate.
La donna matura mi ha sempre eccitato in maniera duratura… quelle sode consistenze formose e giunoniche, quelle curve poderosamente robuste che sanno accogliere ogni tua fragilità tosta e allisciante, tutta entrante, possibilmente il più tardi possibile schizzante…
Sì, bando alle ciance. Mica volete diventare degli uomini nella pace dei sensi che costruiscono orologi a cucù? L’uomo, così come la donna, non deve mai rinunciare ai suoi impulsi primordiali e deve saper abbinare alla faccia di cazzo qualcosa di veramente “speciale”. Sì, sono l’unico uomo dal sex appeal mostruoso che può apprezzare immensamente Il signore del male.
Il signor Paolo Mereghetti è un po’ lento. Prima, pur lodandolo, gli aveva appioppato tre stellette, ora è passato a quattro. C’è arrivato finalmente! E lo considera una delle massime opere di Carpenter, così come infatti è. Ecco, ragazzini che guardate horrorini da quattro soldi, so che a voi apparirà mortalmente noioso e dal titolo vi aspettavate truculenze e facce maciullate. Non è questo il film. Un film metafisico eccezionale. Se esiste l’anti-materia perché non può esistere il Diavolo? E dunque anche Dio? E se fossero in verità due facce della stessa medaglia? Riflettete, fratelli, quando la donna che pensavate di amare vorrà vedere una fiction con Vanessa Incontrada, e voi l’accontenterete, guardandola assieme, solo perché quella sera non ve la vuole dare e vi consolerete con le tette di Vanessa. Per puro piacere non materico.
di Stefano Falotico