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BARBIE with Margot Robbie & Ryan Gosling è più brutto o bello di me?


23 Jul

Barbie Gosling20230722_153901 20230722_153909 20230722_153926 20230722_154025 20230722_154849 20230722_154853Chiarissima, come la mia pelle, provocazione di un uomo (semi)nudo e crudo, impietoso anche contro sé stesso. Un uomo ascetico, sensuale o asessuato, inchiodato o rinato in modo cristologico. Chissà, ah ah.

C’era una volta a Hollywood entusiasma gli statunitensi ma noi no, Tarantino deve ritirarsi a vita privata con la sua Daniella


23 May

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Sì, C’era una volta a Hollywood ha lasciato assai perplessa la nostra Critica mentre negli Stati Uniti, ma anche altrove, quasi tutti sono andati in brodo di giuggiole, lanciandosi in lodi sperticate.

Dove sta la verità e dove pende l’ago della bilancia?

Pare che un maestro dell’intellighenzia nostrana, Anton Giulio Onofri, detto appunto AGO dalle sue iniziali, nella sua recensione su Close-Up, non abbia il benché minimo dubbio che l’opus numero nove del Tarantino sia un capolavoro.

Sul serio, non si può dirvi di più. Se non un’ultima cosa, questa sì: che Once Upon A Time In Hollywood, come pochissimi altri film di ogni epoca (e i primi a venire in mente sono Brigadoon di Vincente Minnelli e La Finestra Sul Cortile di Hitchcock), ‘dice’ una delle cose più belle che siano mai state dette del cinema dal cinema. Basta. StopCut.

D’altronde Onofri crede fermamente che Tarantino non abbia mai sbagliato una sola pellicola. Anzi, lo magnifica, dicendo addirittura che tutte le sue opere sono indiscutibili capidopera di un Cinema sempre profetico e più avanti rispetto a quello di tutti gli altri.

Ci siamo attaccati leggermente su Facebook. Io gli ho detto che il Cinema di Tarantino m’interessa, ora come ora, assai pochino e lui mi ha definito gratuitamente uno scemino.

Riconfermando la dolce offesa con protervia da Gene Hackman de La giuria.

No, non me la sono presa. Ma non mi ha persuaso, no, per niente.

E poi avrò da dirvi in merito alle manipolazioni che, sin dalle mie prime fasi adolescenziali, ho subito da gente che si credeva più cresciuta di me.

Mereghetti giustamente ha scritto questo: «Ne vale la pena? Senza esitazioni rispondo “no”, con buona pace dei tarantiniani pronti ad applaudire comunque, ovunque e semprunque il loro idolo». Secondo Mereghetti, «Tarantino si è concesso il lusso (onanistico?) di rifare intere sequenze dei suoi amati film di serie B» e ha scritto che gran parte di quel che c’è nel film serve solo a costruire «l’auto-monumento di un regista convinto di potersi permettere qualsiasi cosa a cominciare da una cosa che arriva solo nell’ultima mezz’ora, e che cerca una complicità a senso unico: quella dell’adoratore muto e devoto».

La parola SEMPRUNQUE non è male. Mereghetti ha assegnato una misera stelletta e mezzo al film di Tarantino e io invece do un voto di simpatia, stavolta a Paolo. Il quale per una buona volta si è lasciato andare a un’espressione da mangia-spaghetti, non so se western. Visto che non gli piace Sergio Leone.

Pure Natalia Aspesi ha definito il film di Tarantino una boiata. Odiandolo per il suo efferato maschilismo.

Molti anni fa io invece dissi: Natalia Aspesi è donna che va ogni mattina a far la spesa. Poi tira su di pesi e pensa: quanto m’è pesata questa fatica ma i soldi ben spesi rendono la donna meno sospesa.

No, non soppesai molto la presa per il culo.

Di mio, che posso dirvi?

Tarantino si fa oramai le seghe e s’imbroda. Tanto s’è sposato con questa Daniella. Un mezzo cesso. Meglio tirarsela…

Intanto, qualcuno su YouTube cerca ancora di farmi capire come si sta al mondo, cacciandomi pistolotti moralistici degni della peggiore Inquisizione. Gli do ragione, dicendomi che incontrerò una brava ragazza con cui stare abbracciato e poi, cinque minuti dopo, mi guardo un porno.

Sì, non mi lascio più condizionare dai capoccia. E ora prendo la macchina e gigioneggio nel traffico.

Se volete fare le donnette, vi guardo così:

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Mi farete il culo ma me ne fotto.

Sì, una volta una era innamorata di me:

– Stronzo di merda, secondo me tu mi hai tradito con quella lì, vero?

– No, non è vero.

– Ah, scusami. Avevo pensato male.

– Infatti, non ti ho tradito con quella. Ti ho tradito con tutte quelle dentro questo locale.

 

 

 

di Stefano Falotico

Che io mi ricordi, ho sempre amato la pornografia maschilista… e il mio è sempre più uno sfacciato affronto al mercantilismo erotico e buonista di massa


04 Mar

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Quando è iniziato tutto questo?

Dapprincipio, in un tempo siderale di una galassia infantile. Già da allora mi sentivo mortificato, guardato a vista da adulti maliziosi. Con le loro richieste agghiaccianti.

Quella ronzante, oppressiva richiesta già castrante l’indole pimpante di un’infanzia che potesse volare nitida nella fantasia, come un alante tarpato nelle ali dal chiacchiericcio ammorbante di adulti lestofanti.

Sì, sin da quando siamo piccoli, non c’è speranza. E, se vi nasconderete, se fuggirete da questo mondo ipocrita, non vi lasceranno scampo. Vi tartasseranno dei peggiori epiteti, non rispettando le vostre, vivaddio sanissime, diversità, vi demoralizzeranno con coercizioni ricattatorie, obbligandovi giocoforza ad accettare i patti sociali di una società di troioni.

Se poi nascete in Italia, siete spacciati. Senza respiro, strozzeranno e asfissieranno ogni vostro vitale, puro slancio. Obliando le vostre poetiche virtù a presunta sanità farisea della lor finta sanità.

Sì, in Italia son tutti maestri, santi, poeti e navigatori dietro la retorica più tronfia e didascalica, pedagogica e demagogica. Ed è inspiegabile dunque che sia il Paese a più alto tasso di prostituzione. Se ci sono le puttane e pullulano per le strade, qualche cliente l’avranno pure, no?

Voi siete fatti così. Lo siete sempre stati e io mi sono rotto i coglioni. Non permettete alle persone di essere libere, soprattutto nella loro integrità psicologica, sessuale e dunque morale.

Impazzano dappertutto subliminali messaggi ove, guarda caso, si va sempre a parare sulla patonza, no, potenza, non solo maschile, sessuale.

Un Paese malato di sesso e al contempo talmente ipocrita ove tutti si spacciano per angioletti, per santarelline, per suorine, un Paese appunto moralistico. Di preti che poi, nella segretezza delle loro intimità inconfessabili, sbatacchiano la figa di finte monache, appunto.

Ma basta che vi sia l’abito e fai quello che vuoi. Semmai ti eleggono anche Papa e guida spirituale di queste coscienze di pecoroni. Ove instillano nell’uomo l’idea della pecorina e alle donne il cul(t)o della sottomissione.

Ma qualcuno si ribella. Il femminismo aumenta, si espande a macchia d’olio. E, di contraltare, il maschilismo si perpetua imperituro e imperterrito. In scontri sessisti davvero da manicomio.

Fate pena!

È la società che avete creato voi, impostata sulla forza dell’apparenza, mendace, bugiarda e appunto bastarda.

E, se non ti attieni a queste regole tolemaiche, a queste carnali, tacite dinamiche, ti piazzano un candelotto di dinamite nell’anima.

Sì, ho detto tolemaico, cioè al centro dell’universo di questa cultura sessualmente baricentrica, alla figa e al cazzo concentrica, lì tutta concentrata, totemica, antropocentrica degli uccelli… sedati se vanno fuori dalle fighe, no, dalle righe, seduti dietro una scrivania da impiegati a far battutine a qualche segretaria battona da prendere, appunto, per il cul.

Meglio allora essere Jack Nicholson di Qualcuno volò sul nido del cuculo, Sean Penn di Milk e avere il coraggio inaudito del proprio diritto alla follia e all’alterità.

Sì, sei piccolo, ti senti Calimero e ti cantano adultamente intorno, in derisioni devastanti, Brutta di Alessandro Canino.

Azzardatevi da adolescenti a sbattere in faccia le vostre castità, la vostra purezza e vi renderanno Vincent D’Onofrio di Full Metal Jacket. Cadrete in depressione, sarete assaliti da immensi disturbi compulsivi, semplicemente perché avete avuto la forza di rivelarvi per quello che siete. E sarete robotizzati.

Siate quello che siete, in barba a tutti! Dei sognatori. Ma loro non vorranno. Dovrete studiare idiozie ottuse per far felici i genitori. Che, visto che hanno avuto vite di merda, soccombendo debolmente a questa società puttanesca e carnascialesca, adattandosi a un lavoretto per far dire al prossimo… ah, è una brava persona, vorranno irrigidirvi, indurirvi, irreggimentarvi e indirizzarvi, anche rizzarvi, alla bellezza oscena dell’ambizione più stronza.

Tutte queste credenziali, queste referenze sciocche, queste sciocchine, questi titoli, prendeteli e spazzatevi il culo se poi non sapete entrare in empatia col prossimo. E vi servono soltanto per dettare legge, per essere fascisti, per legiferare sui sentimenti altrui, per vivisezionare i cuori di chi vi sta attorno. E distruggerli se proveranno a battere, a scalpitare, a infoiarsi, ad arrabbiarsi e infuocarsi secondo i loro ritmi cardiaci, il loro sentire, il loro sputarvi in pieno volto. Poi prendete la saliva nel massaggiarvela come le vostre massaggiatrici rilassano le vostre stiratrici.

Voi non siete brave persone, non lo siete mai state. Voi siete delle merde, dei maiali che vanno dai giovani timidi e cantate addosso loro… il coccodrillo come fa… oppure convincete loro di essere Billy Elliot solo perché un ragazzo non è un porcello come voi, idioti senza cervello.

E gli piace ballare nel suo mondo colorato.

I maschi! Non fatemeli più vedere. Sempre a cazzo duro, dei leghisti delle palate e delle vostre mielose patate.

Sì, amico, dico a te. Prova a dire che scrivi una poesia dantesca e ti ficcheranno nel girone infernale dei peggiori luoghi comuni, bruciando ogni tua utopia.

 

– Che fai? Mi ascolti Elton John? Boy George? Ahahahah! Frocio, adesso ti faccio crescere io le palle!

Che fai? Sei amico di un nero? Ve lo date assieme quando nessuno vi vede? Sporcaccioni. Ora vi faccio lavorare io come dei negri.

Che fai? Mi guardi un porno? Pervertito, ora ti taglio il cazzo. Psicopatico.

 

E invece no. Nonostante mi abbiate deportato fuori di casa per un anno, mi abbiate obbligato a tutta una serie di prescrizioni imbecilli per farvi stare tranquilli, dando dei tranquillanti a me, io continuo a dire:

ANDATE A FARVI FOTTERE.

Questa è la mia vita. Dello scrittore, del pensatore, del lottatore.

Alzatevi ogni mattina e sorbitevi l’isteria, il lavoro da quattro soldi. Continuate ma lasciatemi in pace.

Perché sennò, come Rust Cohle, vi verrò a trovare nel vostro covo e vi distruggerò. Vi annienterò e vi farò davvero molto, molto male.

Poi non piangete.

E ora lasciatemi redigere il mio libro in inglese su Carpenter. Sono Edmund Kemper di Mindhunter? E quindi?

Sì, io guardo pornografia, è molto più sincera dei vostri amori da buonisti del cazzo. E io non lavorerò mai nella mia vita.

Io non lavorerò mai.

Perché io sono uno scrittore, io sono un sognatore.

E di voi non me ne sbatte un cazzo.

Altrimenti, vi picchio, vi frantumo il cranio e vi strappo anche le palle.

E che questo vi piaccia o no. Io davvero assomiglio a Robert De Niro. E probabilmente sono il più grande scrittore italiano.

Che questo vi faccia incazzare o meno.

Ho vinto io!

Ah, dimenticavo: ritardati e babbei, non sono tanto a posto. Ma io voglio esserlo. Solo quando sono così, mi elevo dalle media del porcile.

E continuo a vivere come dice la mia anima.

Andate a denunciarmi e, come dice Joe Pesci di Casinò, vi spaccherò un’altra volta la testa.

Mi sederete un’altra volta. E io vi rispaccherò quelle teste di cazzo. Be’, qui ho un po’ esagerato, ma ci sta il folclorismo. Forza, allegoria, goliardia, ingordigia, basta con le alterigie, evviva le malizie!

E anche il culo magnifico di Amy Adams. Immane, rotondo, perfetto, basculante per esserle tutto colante.

Ah ah.

Ce la vogliamo dire senza ipocrisie? AMY deve essere una succhia-cazzi strepitosa.

La sua faccia non mente, i suoi movimenti non mentono. Sì, questa deve essere una puttana mondiale.

Amy è veramente bona da fare schifo. Ma non si può, cazzo!

E io dico sempre la verità. Questa è una super figa mai vista!

Quindi, ipocriti maschi falsissimi, guardatela in questo video e ditemi se volete cantarle Elisa invece che leccarle tutto il seno in modo liscio e liso.

Se optate per la prima possibilità, vi sbatto alla neuro, subito. Perché non amo i bugiardi.

 

In fede,

un uomo senza maschere che la dice nuda e cruda. E non bada a spese.

Sì, un uomo che non paga nessuna zoccola ma si è appena comprato tutti i Blu-ray con questa gnocca mostruosa. Per almeno i prossimi tre mesi, il mio uccello è sistemato. Ah, che arnese! Un uomo alla Tim Burton. Infatti Tim ama le favole ma si è scopato delle fighe bestiali. Tim, un uomo molto fantasioso ma che deve avere, fra le gambe, una proboscide abbastanza svolazzante! Barcollante, lunga e ficcante!

Ah ah, sono proprio un glande, no, volevo dire un grande.

 

 

 

di Stefano Falotico

L’ultimo dei maschilisti, forse l’unico maschio ancor vivente, inculato, fottuto, a castrazione di ogni vostro coglione


27 Nov

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Sì, una delle scene secondo me migliori della storia del Cinema è quella in cui Michael Douglas, in Basic Instinct, dopo essere stato arrapato dall’accavallamento, appunto, sto(r)ico di Sharon Stone, che all’epoca era allo zenit della super gnocca liscia come il burro, rincasa e ad accoglierlo vi era un’altra patonza esagerata, Jeanne Tripllehorn. Una donna che ti prosciuga ma che sa esser sciolta come Waterworld. Michael, un lupo imbattibile, ancor sconvolto da quell’eccitamento sensoriale dovuta alla figa bestiale di Sharon, senza motivo afferra Jeanne, le strappa tutto e la sodomizza di brutto.

Perché, come si suol dire, gli tirava il culo. Una delle mie scene must che d’adolescente mi scioccò quanto me l’indurì più delle zoccole sceme che vedo oggi in giro. Sì, le donne di oggi, imborghesite, son tutte da mandare a cagare. Odiano gli uomini e li considerano tutti falliti. Uomini, ahinoi, son finiti i tempi in cui potevamo essere degli orgogliosi, veraci falli. Eppure io sono un Falò.

La dovrebbero finire con lo sbandierare il femminismo. L’uomo è nato per essere un bel porcello e non lo si può castrare in moralismi fetidi e più puzzolenti dei piedi delle telegiornaliste. Sì, queste sinistroidi-destrorse tutte ben vestite che han leccato talmente tanto da essere diventate un mezzobusto.

A queste manca la materia prima robusta.

Il cosiddetto ciddone. Il ciddone, come già vi dissi, è quel muscolone situato in mezzo alle virili gambone che, se provocato a dovere, diventa grosso grosso come Schwarzenegger.

L’uomo ne va fiero e mi par giusto non inibirlo.

Sì, le donne sognano il principe azzurro. Ah, rimpiango i tempi in cui sognavano solo di essere principesse sul pisello. Tempi in cui stavano in casa a far la sfoglia, a sfogliare una rivista, a preparar la cena e ad aspettare il marito che le fornicasse dopo essere arrivato alla frutta.

Poi, si misero in testa la parità dei sessi. Qualcosa di nefasto per l’umanità e per la società.

Al che, abbiamo tutte queste donnette, figlie di Madre Teresa di Calcutta, che si son diplomate alle magistrali e già distorcono i poveri bambini con le loro educazioni cattoliche da Jodie Foster di The Dangerous Lives of Altar Boys.

Sì, ah ah, in effetti il femminismo osceno è stato spronato da Jodie Foster. In Taxi Driver faceva la prostituta che voleva essere liberata dall’Harvey Weinstein, no, Keitel di turno, in Sotto accusa denunciò, vincendo l’Oscar, i manigoldi da bar perché la stuprarono dopo che praticamente, seminuda, gliela offrì su un piatto d’argento? No, su un flipper, con tanto di palline e “segnapunti”. Un film orribile, peraltro, a prescindere dal moralismo di fondo.

Ne Il silenzio degli innocenti, invece, si capisce lontano un miglio che vuole ciucciarlo ad Hannibal Lecter, l’unico uomo che lei stima perché lui non è un’ipocrita, ed è cattivissima contro Buffalo Bill. Come si suol dire, gli strappa le palle a morsi di “grilletto”.

In Contact, preferisce la new age a quel pezzo di manzo di McConaughey e, infatti, uno così lei se lo sogna e vede col telescopio. Si dice col microscopio? Binocolo, mio occhialuto? Ah sì, insomma, non se lo scopa ma le stelle sposa. Bello, eh?

In Nell, addirittura, stufa degli uomini in generale, è mezza muta. Si chiama autismo schizofrenico dovuto a un alterato rapporto con la sua natura di donna repressa che fa la selvaggia perché è lesbica e Liam Neeson non glielo darebbe mai. Oh, Liam Neseson l’avete visto bene? È alto più di un metro e novanta. Deve avere un ciddone mostruoso. E di una come Jodie non sa che farsene.

In Inside Man, Denzel Washington, insomma, uno dei Tartufoni Motta più dotati del mondo, la corteggia di brutto. Lei gli accavalla le gambe e fa la superiore. Ma quale superiore. È un’inferiore, una da Dio minore. Questa è timidissima. Conosco donne che pur di venir leccate da Denzel, si farebbero suore.

Poi, Il buio nell’anima. Altro tremendo film giustizialista molto femminista. Lei viene aggredita e diventa Charles Bronson de Il giustiziere della notte.

Oh, cazzo. Attenti a una così. Anche se non l’aggredisci ma te la scopi, è capace che poi diventa Glenn Close di Attrazione fatale.

E torniamo a Michael Douglas.

Un uomo che avrei visto bene al posto di Waltz in Carnage. Ho detto tutto.

 

Insomma, dopo vent’anni di rotture di coglioni, io non sono cambiato per niente.

Sono la solita testa di cazzo di prima. Anche peggio.

Prendetevelo nel culo!

Sì, basta. Siete tutti dei coglioni. Uomini e donne.

Io sono il re della foresta.

 

Se non ti sta bene, ti starà di pene. Pene a volontà!

 

 

di Stefano Falotico

Lezioni di maschilismo parte sesta: Matrix in 4K UHD, il seno di Carrie-Anne Moss non è da sesta, è scarsino ma aveva delle natiche da infartino


11 Jun

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Eh sì, basta! È ora di dire la verità. È uscito Matrix in 4K UHD, cazzo, roba da stimolare dialoghi da American Psycho subito:

– Ehi, Patrick Bateman, l’hai comprato, imperdibile?

– Sì, cazzo fratello clandestino del Congo, prima che Salvini ti rispedisca dalla tua tribù, accattalo, sì, sono un edonista-razzista di merda, devi averlo anche tu. Io ho appena ordinato la versione iper-deluxe in definizione High Dynamic Range! Con tanto di cellofanatura ermetica contro ogni granello di polvere.

– C’è il Dolby Surround?

– E tu che cazzo ne sai, negro, dell’audio multicanale, da voi non c’è neanche la tv via cavo.

– Stronzo, ti faccio vedere io i sorci verdi. Diverrò come George ‘Buck’ Flower di They Live. Dalle stalle alle stelle. E mi comprerò pure io un Rolex d’oro in telecomunicazione con gli alieni!

– Intanto, prendi questo!

 

Ora, secondo me bisogna bilanciare l’edonismo con la moderatezza di un vivere corretto. Che non significa disdegnare il nostro aspetto fisico, ma neppure modellarlo a mo’ di manichini. Che poi non riuscite neanche a fare un sorriso sincero che vi casca la pelle troppo muscolosamente tirata.

Ed è per questo che, dopo anni in cui sono andato vergognosamente in giro con un orologio da uovo di Pasqua, mi son comprato un Sector. Pezzo il cui prezzo è di 100 Euro. Ci sta. Non dà nell’occhio ma fa colpo.

Se una donna si avvicina a me e mi chiede di conoscermi, io le rispondo:

– Sono l’agente Falotic’, Stefan Falotic’ che combatte la SPECTRE. Ti farò diventare una diva. Vorrei espettorare con te da vero ispettore dell’ardore.

 

Lei mi scambia per Phil Spector e mi manda a fare in culo.

 

A parte gli scherzi, Carrie-Anne Moss adesso è diventata una zitellona ma all’epoca aveva un culo in latex che te lo stirava in modo “lucido”.

Nei seguiti c’è la Bellucci.

Avete mai fatto un sogno che vi sembrava reale?

– Sì, la prima volta che ho visto Monica Bellucci me la son tirata… e, finché è durata, mi sembrava di sognare.

Ah ah.

 

Comunque sia, uomini Reeves, andateci chianu chianu, come dicono in meridione, che significa piano piano, con una donna esigente e paracula come la Moss. Quella, a prima vista, appena fa una moss’, appunto, te lo squaglia subito e rende cremoso come una mousse, ma fa troppe mossette.  È una che ti chiederà la villa a Beverly Hills, altrimenti ti darà solo calci volanti nelle palle.

 

Fidatevi, cazzoni.

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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