Sì, stamattina, ero in macchina e in radio passava ancora la canzone di Noemi di qualche anno fa, Vuoto a perdere, una delle più grandi cagate che una donna possa partorire nella sua vita.
Una che alla terza, forse quarta, anche quinta strofa inserisce il termine cellulite. Una delle fisse delle donne assieme al ciclo. Sì, le donne sono ossessionate dalla cellulite. Ecco che allora fanno pilates, si tonificano e comprano cremine rassodanti. Sperando di piacere di più a un tipo alla Sean Penn, abbastanza tosto, che userà con loro “pura” crema di uccello.
Sì, sono cinico all’ennesima potenza. E queste cantanti da De Filippi non le sopporto più. Già il mondo è una merda di suo, ci mancano anche le lagnose frustratissime.
E la dovremmo smettere anche con Laura Pausini, con la sua melensaggine da reietta, con Elisa e le sue tristezze da adolescente che ha superato i quarant’anni. Sì, la Pausini, uno dei grandi misteri di Fatima. Una donna che, nonostante si curi, io spedirei in cura. Sì, per una bella lobotomia frontale
Io canto… sì, lei, piena di miliardi canta fra i ruscelli, così come faceva Riccardo Cocciante, un uomo scocciante.
– Stefano, ma tu credi all’amore?
– Sì, ogni sera, prima di andare a letto, canto con Fausto Leali, Io amo! Non lo sapevi?
Ma vedete d’anna a fanculo, con la vostra retorica catto-borghese, i vostri lamenti, il vostro LAVORO, che vi ha solo ingrigito, inaridito, spento.
Spero finisca l’estate, questi vicini di casa hanno rotto le palle
Sì, con l’avvento dell’estate, cioè da fine Giugno a Settembre inoltrato, i vecchi condomini del mio palazzo si appostano sotto al portone dello stabile. Vi garantisco che è una rottura di coglioni tremenda.
Sì, dalle 18 di sera a mezzanotte piena, questi qua, arzilli marpioni e signore altezzose e pettegole, stanno sotto casa. E spiano ogni movimento. Così, sanno benissimo quando esci e rincasi. Se malauguratamente inciampi, cercano di trattenere le risate ma mal dissimulano la presa per il culo plateale. Poi, lo sapete, non tutti i giorni sono uguali. Semmai, sei in serata no, hai la faccia incazzata e pure incazzosa, hai insomma i cazzi tuoi per la testa. E loro scrutano. Manco fossero la congrega di rincoglioniti del finale di Rosemary’s Baby.
Peraltro, non stanno proprio sotto al portone. Ma si posizionano in una zona strategica, semi-laterale, per avere la visuale completa e panoramica di tutta la proprietà privata. Per scrutare meglio e far zizzania.
E via di maldicenze a tutt’andare.
Fortunatamente, non rientro mai accompagnato da una prostituta, altrimenti lo direbbero all’amministratore. Che poi non è vero. Vi ho già parlato di Cuomo, quello del terzo piano. Un essere schifosissimo, un mariuolo irredento che, un mese sì e uno no, si becca gli arresti domiciliari. Combina sempre malefatte, sì, un mezzo gangster. Nel mese libero, praticamente ogni sera si fa accompagnare da un mignottone diverso. Ma i vicini lo conoscono, non ci danno peso. Anzi, quello del primo piano, il signor Rosselli, ogni volta che Cuomo rincasa con tali “gentili signore”, gli sussurra:
– Be’, stasera vai alla grande, ragazzo. Ieri, ti eri scelto un cesso, una rachitica con le gambe storte, stasera devo dire che la passerona c’è tutta…, complimenti.
– Signor Rosselli, la signorina al mio fianco accetta anche i triangoli. Che ne dice di salire assieme a noi?
– Be’, si può fare. Mia moglie tanto dorme, dopo aver ascoltato Loredana Bertè.
Mamma mia… quel terzo piano lì dev’essere un covo di viziosità.
Ah ah.
Tanto per smentire invece Salvini, c’è invece un nero simpaticissimo nel mio palazzo. Anche lui, come me, è spesso solo come un cane. E ogni giorno mette su Is This Love del Bob Marley.
Anche se io gli dico che la canzone più bella di Bob è Could You Be Loved.
First Man. La storia di uno che, annoiato, decise di cantare con Domenico Modugno… nel blu dipinto di blu. E pensò: finalmente ’sta Claire Foy finisce per un po’ di scassa’ u caz’.
di Stefano Falotico