Posts Tagged ‘Marilyn Monroe’

Blonde? Preferisco Enrichetta Blondel


27 Sep

Perdonate la mia onestà (im)morale, appena la gente vuole imborghesirmi, cambio le regole del loro gioco come Aristotele(s). Cioè Aristotele Socrate Omero Onassis, anagraficamente Aristotle o il nero presente anche ne Il nome della rosa, alias Urs Althaus?

Ben Affleck ha compiuto 50 an(n)i.

Cmq, Elena Sofia Barucchieri, alias Elena Sofia Ricci, recitò con Andrea Roncato in Ne parliamo lunedì, mostrò il suo lato b in perizoma nel film Commedia sexy, e fu in Ex con l’eccitante, no, citata Nancy Brilli.

E non confondete Fabris con Giovanni Floris, cari Compagni di scuola. Zidane, detto ZIZOU, non come dico io, ovvero Zidou. Uh uh.242682500_10219797032819139_2364390807559847836_n

Avete comprato i pelati?

 

di Stefano Falotico

Non avrei mai creduto di essere quasi identico a Nanni Moretti e odio le patetiche auto-agiografie di Carlo Verdone, la solita retorica dell’imbrodarsi e poi piangersi addosso del Cinema italiano…


09 Jun

Nanni Moretti Bianca Nutella

No, non è questione di piaggeria oppure paradossalmente di stantia e deleteria retorica autodistruttiva il voler, ancora una volta, polemizzare di sana pianta sulla situazione italiana, non soltanto cinematografica.

È veramente penosa.

Detesto, d’altronde, i moralisti in maniera decisa, inderogabile e irreversibile. No, mi spiace, non voglio tornare indietro. Sano, no, sono un savio portavoce di tutti i miei errori esistenziali. Proprio in virtù di questi, non desidero compiere dietro-front e ricominciare. Ah ah.

E ci tengo, fermamente, a ogni mia passata e presunta malasanità, per modo di dire, e mentale infermità.

Mi fate ridere… anzi, piangere. Mi lasciate costernato, atterrito, mortificato. Insomma, se siete nati tonti, non potete morire illuminati.

Qui da noi, se scrivi un coraggioso, molto sincero libro erotico, la gente perbenista e biecamente ipocrita, da dietro, ti scarica immane derisione immonda. Così, d’altra parte, qui da noi va il vostro, sì, il vostro piccolo e antico mondo ingiusto. Oserei dire vetusto e retrogrado. Vige, difatti, un’arretratezza culturale da far spavento a Freddy Krueger di Nightmare. No, non sto scherzando e non sono schizzato.

Sì, la gente ridacchia, ben fiera e appagata di essere giudeo-cristiana nata e non rinnegata, ignorante e capra, malamente stipendiata però sanamente, ah ah, orgogliosa altresì di credere solamente alla facciata. Apparentemente più immacolata. Una facciata che, secondo me, andrebbe completamente restaurata in modo risoluto e davvero cazzuto.

Sì, l’Italia è da tempo immemorabile assai marcia, andrebbe svecchiata, ringiovanita e basta, per piacere, col passato. E quell’altro? Ultimo, il cantante. Mamma mia che lagne/a!

Ebbe ragione, al solito, Pier Paolo Pasolini quando sacramentò che l’Italia è, tutto sommato, un Belpaese immutabile a livello prettamente ideologico, ancorato a una visione perennemente, fintamente progressista, capziosamente ecumenica e assolutamente non comunista.

Sì, è bello, fa figo spacciarsi per gente di Sinistra ma in verità vi dico che la gente è falsa.

Predica bene ma, come si suol dire, razzola male.

Se qui non appartieni a certe lobby, ti dicono, mi spiace… trovati un hobby, sei un hobbit.

Se invece osi, non solo di osé, un po’ troppo… ecco che incontri, a livello metaforico, Lorena Bobbitt.

Vieni cioè evirato, deprivato dei tuoi sogni. E i castratori sono perfino i maschi che si fingono aperti di mentalità. Ma quale sessantotto! La rivoluzione, non solo sessuale, da noi non è mai iniziata.

Provo pietà, pena ed enorme compassione per gli italiani. Gira che ti rigira, la gente parla, si riempie la bocca di paroloni ma, alla fin fine, è priva di fantasia e sprovvista di leggiadra poesia.

Sono tutti dei sofisti, dei sofisticati di frasi, invero, fatte e più sfatte di loro che le emettono con boria e squallida fanfaronaggine ripugnante.

No, mi spiace contraddire i proverbi e i luoghi comuni, per l’appunto, ma non significa affatto essere dei furfanti se si ama una donna come Marilyn Monroe. E, come il Moretti di Bianca, le si vorrebbe istituire una scuola in suo onore e nome. Ecco, se fossi un professore d’italiano, e dire che potrei esserlo, dato che ho scritto più libri rispetto a persone iper-laureate nel loro inutile filosofeggiare con boria, vorrei un istituto superiore, sì, un liceo classico chiamato Robert De Niro. Perché Bob è l’unica persona al mondo capace di recitare in Nonno, questa volta è guerra… e poi girare Killers of the Flower Moon del suo amico Scorsese.

Bob gira commedie familiari e alimentari per soldi? E allora? Deve pur portare avanti il suo Tribeca…

Voi dovete invece mantenere i vostri figli? Mica sono i miei, eh eh.

E poi Bob è versatile, appunto, a differenza di chi non cambia mai idea ed è un rammollito inaudito. Sia fisicamente che psicologicamente.

Carlo Verdone? Oramai passa il tempo a fare della retorica sul suo Cinema del passato.

Dubito, inoltre, che il tanto decantato “cantante” Lucio Dalla abbia partecipato, non solo in veste di elargitore di sue canzoni, al film Borotalco, dando il suo nullaosta senza aver ancora finito di vedere il film.

Sì, è vero, così come sostenne Laura Morante, Michele Apicella/Nanni era arido. Ma lo era perché voleva un mondo migliore.

Un mondo ove non bisogna mai pensare di aver capito tutto, dove non si ricatta il prossimo se quest’ultimo non la pensa come noi.

In Italia, provate a contraddire un pezzo grosso e costui vi augurerà buon compleanno di otto anni anche se avete quarant’anni. Perché, col suo potere, vuole suggestionarvi e intimidirvi, nanizzarvi e semmai dirvi che siete solo degli onanisti sfigati.

A un certo punto, invece qualcuno capisce che non può permettere che gli idioti vincano.

Spacca completamente le regole. Ribalta tutte le certezze, urla che bisogna finirla di mitizzare Moana, Moana Pozzi, che bisognerebbe finirla coi retro-pensieri, con le dietrologie in senso lato e non, figurato o meno.

Altrimenti, ci lasciamo sfigurare.

Ci vuole qualcuno che vada da uno che semmai gli chiede… non capisco, eri depresso e uscivi poco di casa, che ti è successo, non capisco… e gli dica… a te che frega?

Vengo per caso io a chiedere come amare, come lavorare, come vivere? Zappatori! Lavoratori untori, fenomeni da baracconi, millantatori, predicatori!

Ecco perché Nanni Moretti è un grande.

Perché, in Caro diario, a costo di venire distrutto e umiliato da tutti, ha le palle per dire che a lui piaceva da morire Jennifer Beals! Flashdance!

Sì, sono matto come un cavallo. Come no. Voi lo siete!

Da tempo sogno di concretizzare un mio sogno, cioè questo…

Girare per Bologna, in piena estate, recarmi da tutte le persone di ogni quartiere e chiedere loro se amano la loro vita. Poi, inserire come colonna sonora, la grande Whitney Houston.

Signore e signori, questo è Stefano Falotico.

Autore di Bologna HARD BOILED… 292 pagine. Mica, come direbbero qui da me, bruscolini e gelatini, miei parrucconi coi parrucchini. E le donne vogliono solo un nuovo taglio dalla parrucchiera.

Meglio il barbiere, mie Barbie e sbarbine! Ah ah.

Avanti, inetti, dementi e psicopatici, guitti d’avanspettacolo, pagliacci che sapete solo fare della stanca satira da David Parenzo, che seguite le tribune elettorali perché non sapete mai con chi schierarvi, avanti, lenti, polentoni, esseri palindromi, pelandroni, contemplatori, depressi cronici, piagnoni, mammoni e donne isteriche da Marco Mengoni, avanti, buffoni, sapientoni, sapete che vi dico?

C’era una volta in America, malgrado Bob, non è per niente un capolavoro. Ha ragione Mereghetti! È un film compiaciuto, un’elegia malinconica tristissima, adatta per chi è sul viale del tramonto.

Sì, ho quasi 42 anni ma sono più giovane, più forte e deduttivo di uno di quindici.

Come dice, non Bob, bensì Al Pacino di Heat… scattante, reattivo… come devo essere.

Se non vi piaccio, chiamate la neuro. Busseranno gli infermieri a casa mia e dirò loro:

– Capisco, il Papa vuole scomunicarmi. Non potendo, essendo nel 2021, vuole sbattermi in manicomio.

Peccato… che io vi sono già stato, mentre lui, eh eh, no.

Ah no, scusate, prima che debba “redimermi”, posso chiedervi una sigaretta?

Voglio quella che fuma Jude Law in The Young Pope.

– Ci stai prendendo per il culo?

– No, per quello vi pensa vostra moglie.

Ed è per questo che siete infermieri. Vostra moglie vi tradisce ma dovete fare i buoni samaritani perché non credete nel divorzio.

Almeno, i vicini di casa potranno dire che fate del bene.

– Figlio di puttana!

– Non sapevo di essere tuo fratello…

 

di Stefano Falotico

JOKER: Rated R… Joaquin Phoenix è superiore a Leonardo Di Caprio, sì, lo penso davvero, non è una bestemmia da “disturbing language”


23 Aug

phoenix padroni della notte

Sì, Joker ha finalmente ricevuto la censura. Era d’uopo. Bisognava aspettarselo.

Questa è una notizia esaltante. Pagliacci, jolly vari, uomini senza dignità, uomini spogliati del vostro amor proprio, uomini accusati di viltà, donne additate come irrimediabili sfigate irrecuperabili, donne deflorate della vostra innata innocenza purissima, uomini che ne passaste troppe, sì, mi riferisco sia figurativamente a quelli che, dopo troppo sesso e troppi flirt inutili, son divenuti nichilisti e persi, sia a quelli che invece non furono amati da nessuna, nemmeno dalle loro madri, dunque ricevettero dalla vita solamente dolori e tostissime batoste crudelissime.

Uomini amari, uomini che amate La Mer, uomini rammaricati che non volete più le maniche rimboccarvi perché tanto non servirebbe a un cazzo ripartire daccapo se non a pigliare altre sberle e pugni in faccia, non dovete assolutamente reagire dirimpetto a quest’immane delusione ch’è stata la nostra vita tragica.

Dobbiamo buttarla a ridere, ironizzarvi sopra e sdrammatizzare lo scempio compiutoci da una società ingrata e belluina, grazie alla stupenda, ilare virtù dei nostri blues brothers fintamente demenziali e sapidamente cretini. All’apparenza coglioncini, in verità vi dico assai svegli e volpini.

Uomini cioè che hanno il pelo sullo stomaco e, malgrado le cos(c)e siano andate malissimo, sì, dobbiamo essere realistici e oggettivi, senza poetizzare, romanzare nulla, poiché noi odiamo i consolatori buonismi e la retorica a buon mercato, detestando e pigliando a testate gli psicologi perché tanto c’imboccherebbero soltanto di caramelline zuccherose, rabbonendoci con psicofarmaci inibitori delle nostre, vivaddio, sanissime pulsioni non certamente santissime, meglio così, guardiamo in faccia la realtà per quella che è. Senza nasconderci in piagnistei superflui e patetici. Deleteri e controproducenti.

È stata una vita orribile, mostruosa, un horror continuo. Un percorso esistenziale talmente sfortunato d’averci illuminato nell’esistenzialismo più fantastico.

E, come Travis Bickle di Taxi Driver, camminiamo funerei nella notte più cerulea, donando baci bollenti a donne parimenti inculate da questa vita misera e puttana.

Ah ah.

Dunque, la smettessero quelli che cercano solidale compassione e la stima altrui attraverso false leccate di culo ignobili.

Noi riconosciamo, di onestissima Mea Culpa, che indubbiamente il nostro cervello andò a farsi fottere molti anni nel didietro, no, addietro.

Ma il nostro battagliero spirito guerrigliero inarrendevole, la nostra caparbia temerarietà da Armata Brancaleone di folli condottieri, eh sì, ci condurrà verso altre sfighe immani e disumane.

Non fatevi illusioni, ah ah.

Esiste la felicità? Ovviamente, sì.

Però, come giustamente asserì il mitico, imbattibile Totò, la felicità perpetua non esiste e non può esistere, a meno che voi non siate degli idioti.

Poiché la vita è oggi un petalo di rosa e una donna armoniosa forse tua leggiadra, romantica sposa, domani è il suo amante segreto che scoprirai troppo tardi quando lui l’ha messo sia a lei che a te in quel posto.

Non ci sono cazzi. È così. State in occhio. Non credete di essere arrivati e non fate dunque i gigioni come Leonardo DiCaprio.

Volete la verità?

A me Leo DiCaprio piacque molto in Voglia di ricominciare.

Sì, fu bravissimo in questo film. In Titanic fu invece bellissimo.

Sì, sono un uomo etero, non credo eterno, prima o poi creperò ma debbo constatare, senza vergogna, che se fossi stato una ragazzina ai tempi in cui il film di Cameron uscì, guardando Leo a prua e a poppa, eh già, avrei avuto in sala la fighella tutta bagnatina e avrei sognato di fargli un pompo.

Sì, è per questo che all’epoca le sale furono allagate, no, affollate. Ed è sempre per questa ragione che restaurarono Titanic in 3D. Per rendere l’orgasmo più oceanico, al fine di ottenere un affondamento totale di questo pubblico di borghesi sdolcinati che si emoziona(ro)no per du’ baci sulle note di Céline Dion.

Siamo uomini ghiacciati che succhiano un ghiacciolo, degli iceberg inaffondabili, probabilmente solo annacquati.

Ah ah.

Basta, questi non sanno nemmeno che cosa sia la vita dura. Leggessero piuttosto Louis-Ferdinand Céline. Sì, siamo uomini oramai offuscatisi nel Viaggio al termine della notte.

Ma quali yacht, motoscafi e varie mignotte. Questa realtà non c’appartiene e non c’apparterrà mai!

Dunque, prendete quel Jordan Belfort di The Wolf of Wall Street e sbattetelo dentro.

Costui è solo un viziato, un nababbo, uno che va subito ridimensionato.

E la smettesse Leo DiCaprio con le storie di vendetta.

L’uomo vero perdona gli errori altrui, non è altrettanto punitivo come gli scellerati che gli commisero danni irreversibili e, oserei dire, irreparabili.

E che è quel film The Revenant?

E poi… in Gangs of New York, Leo fu un pirla mai visto.

Combinò un casino della madonna solo perché suo padre, Liam Neeson, combatté per lo spirito santo ma fu trucidato da un macellaio…

E a che servì? Tanto Leo fu/è credente come il padre ucciso. Perciò, Liam forse ascese a un mondo migliore.

Mentre l’omicidio, caro Leo, è un peccato capitale, un reato gravissimo. E si finisce all’inferno se si ammazza un Butcher sebbene possa comprenderti e capire che l’incazzatura sia stata fortissima.

Ci sarebbe anche da dire questo. Se fossi stato al tuo posto, Leo bello, avrei lasciato che, dal paradiso, Liam si fosse vendicato da solo. Dimostrò infatti innumerevoli volte che è capace, quando vuole, di resuscitare come in Io vi troverò, come ne La preda perfetta, cioè di risorgere dalla ceneri della sua walk among the tombstones.

Non sei credibile come uomo, Leo/Amsterdam Vallon. Torni a New York per innamorarti di Cameron Diaz? Ma è una zoccola.

È stata con tutti in quella città. Perfino con Day-Lewis. Cioè, fammi capire bene, tu accoltelli mortalmente il Butcher per poi sposare e avere figli maschi con una che gliela diede solo per due gioielli in più?

È una borseggiatrice, una meretrice, con tutta probabilità è come quella bionda di Alighieri Dante, vale a dire Beatrice, donna che a prima vista sembra che possa regalarti l’idillio, sì, la vedi e pensi… che figa di dio. Poi scopri che t’ha portato dritto all’inferno. E lì rimarrai conficcato per l’eternità a scervellarti, sbudellato dalle fiamme del tuo peccato. Sì, la vagheggiasti ma non la trombasti. E sei finito fottuto.

Ma che schifo! Vedi, Leo, poi non prendertela se lei, sconvolta e in stato confusionale, diventerà come Anna Maria Franzoni. Shutter Island docet.

Sì, non impazzisti dopo che tornasti dal lavoro e assistetti all’orrore commesso da tua moglie. Secondo me, fosti già prima da manicomio.

Io, una con la faccia di Michelle Williams, non l’avrei sposata manco se mi avessero dato i soldi che ti diedero per girare The Beach. Una gran porcata!

Sì, la Williams la prendono quasi sempre per parti da folle, schizofrenica, isterica, depressa cronica.

Obietterete qui, voi, volendomi correggere. Dicendomi che interpretò anche il ruolo di Marilyn Monroe.

E state sbagliando ancora. Secondo voi, la Monroe fu una donna felice?

Fu solo una poveretta in mano a omaccioni che sfruttarono la sua bellezza magnifica. Compreso quel puttanazzone di Kennedy.

Che donna disgraziata! Morì impasticcata per colpa di questi figli di troia! Diciamocela!

E ne vogliamo parlare del suo primo marito? Quel cazzone di Joe DiMaggio? Io avrei preso quella mazza e gliel’avrei data in testa. Sulla capa come De Niro/Al Capone!

Sì, Leonardo DiCaprio è sopravvalutato.

Meglio Phoenix.

Quest’uomo disagiato Da morire, questo ragazzo spaurito e timido da Innocenza infranta, questo Johnny Cash vivente, questo Cristo da Maria Maddalena!

Don’t Worry, figlioli! Mettiamo su Bob Marley… be happy…

We Own the Night!

 

di Stefano Falotico

Con l’inoltrarsi dell’estate, il mio “lupo” si addolcisce e gioco a nascondino coi miei pensieri “reconditi”


14 Jun

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L’Estate è in piena stagione. Le scuole son chiuse e nell’aria si respira aria di mare. Così in ripropongono Marilyn Monroe di Quando la moglie è in vacanza, e si celebra ancora il suo mito, nonostante, ricordiamo, non per fare i moralisti ma gli obiettivi-realisti, fu una zoccola che andava con Kennedy fra un ciak e un pompino “scattante”. Una donna che alle femministe fa tenerezza e malinconia, a me fa triste presa di coscienza, anche di cosce, che fu sopravvalutata per la sua bellezza “moderna” e visse di segreti “proibiti” inconfessabili. Rispolvero i cuori in Atlantide di Stephen King e ricordo che si poteva fare meglio con quell’Hopkins di Scott Hicks. Speriamo nell’IT del Muschietti. Branagh sta pensando al suo Artemis Fowl e De Niro, suo produttore, si prepara per la fine di agosto alle riprese epocali di The Irishman.

Intanto sto migliorando la vista con gli occhiali e in questa foto, in cui indubbiamente son venuto “bolso”, ricordo il David Callaway di Hide and Seek.

Così…

Eppur rimango un orsacchiotto di profonda mente e in questo sonno letargico sprofondo con un’altra puntata del Twin Peaks.

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Marilyn Monroe – 50Th Anniversary


05 Aug

 

Scocca il 5 Agosto, ed è il cinquantesimo anniversario di Marilyn Monroe.

La rear window End User, il nostro gestore, mi contatta privatamente perché diffonda l’esclusiva “certezza”, attestata da People, secondo cui, sarebbe proprio vero, con tanto di prove, che la Monroe si suicidò.

Dobbiamo credere a People?

 

The story made headlines around the globe: Marilyn Monroe, the world’s most celebrated starlet, had apparently committed suicide. 

 

But many who knew her didn’t believe she’d take her own life, and as the 50th anniversary of her death at age 36 approaches, her tragic end remains shrouded in mystery.

 

In the new issue of PEOPLE, guest writer J.I. Baker – author of The Empty Glass, a new murder thriller based on her death – uses his research and fresh reporting to explore the truth.

A Mysterious Death

On August 5, 1962, Monroe was found dead in the bedroom of her Brentwood hacienda.

 

Toxicology reports showed high levels of Nembutal and chloral hydrate in her bloodstream, and her death was ruled a “probable suicide.” But why wasn’t her body turned over to medical examiners for more than five hours after it was discovered?

 

Forensic pathologist Cyril Wecht tells PEOPLE he has “a strong suspicion she might have been injected,” given the lack of pill residue found in her stomach – but by whom?

 

Why did not-yet-tested tissue samples go missing, along with Monroe’s phone records? And were Jack and Bobby Kennedy, with whom she was rumored to have had affairs, involved?

 

For more questions and answers surrounding Monroe’s mysterious death, pick up the latest issue of PEOPLE, on newsstands Friday.

 

Quale occasione migliore per questo “diario?”.

 

Marilyn, mito inossidabile d’immarcescibili “ossigeni” anche metacinematografici.

A imbiondarci, come la platinata sua chioma schiumosa, di fiammeggiante eternità.

Eterea, perché solo e mai più Lei.

 

 

5 Agosto 1962, uno dei giorni più scioccanti per il Mondo, la sua morte.

 

Oramai, ci siamo tutti “wikipediazzati”, e quindi ne estrarremo proprio tal “memoriale”:

 

Le circostanze della sua prematura morte, dovuta a un’overdose di barbiturici, sono state oggetto di numerose congetture, sebbene il suo decesso sia ufficialmente classificato come “probabile suicidio”. La successiva sparizione di tracce e documenti dalla casa dell’attrice, dove sembra fosse stato anche Bob Kennedy la sera della morte, nonché innumerevoli omissioni e varie incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni e nel referto autoptico, hanno dato adito a molteplici dubbi sugli eventi di quella notte. Tra le varie versioni formulate, la più plausibile vede ipotizzata la complicità dei Kennedy, che vedevano in Monroe, dettasi pronta a dichiarare pubblicamente le loro relazioni con lei, una minaccia per la loro carriera politica.

 

“Sfogliacchiando” questo raggelante “reportage“, mi balza alla mente, angosciandomi, la Dalia Nera, fonte d’ispirazione letteraria, in primis James Ellroy col suo capolavoro macabrissimo, e l’omonimo film d’un incompreso Brian De Palma.

 

Come Dalia, forse, una “vergine” santa ma prostituita alla seduzione del Potere, ch’ella stessa seduceva in ammalianti pose ammiccanti d’impudiche esibizioni sensuali di dolcezza.

 

Il suo cadavere, un terrificante mistero che continua ad affascinare, irrisolto, su cui fantasticare e inventarsi più e più storie. Stessa sorte ingrata affiliata a molti eterni, leggendari, immortalati d’icona ancor più maliarda e invincibilissima nella forza evocatrice, appunto, dell’immortalità di chi è asceso nel Paradiso degli dei.

 

Marilyn, forse non so, non una grande attrice, ma perfetta per la società puritana dell’America sull’orlo delle rivoluzioni sessuali, mangiauomini che ossessionava sol sbirciando di occhi pittati, d’uno Sguardo malizioso travestito da ingenuità bambina. Di svolazzanti gonne per un vedo-non vedo ipocrita, accaldato, guardone, “mansueto” e incantato dalla sua pelle di pesco.

 

Culto infinito d’intere generazioni, pietra di paragone, tutt’ora, per qualsiasi Donna che voglia varcar la soglia della reggia splendente ove aleggiano le divinità intoccabili.

Incarnazione femminea d’ogni podio conturbantemente enigmatico. Impercettibile come un fantasma erotico d’abbagliante splendore, di suo sangue bianco e lucente nelle nostre vene.

 

Così, immagino lo scrupoloso, maniacale e perfezionista J. Edgar, in un’apparizione contemporanea del suo fiuto da tartufo, a gironzolar in macchina per Los Angeles, salire su Mulholland Drive, toccare, timido, le scale del desiderio, entrar “di sottecchi” nella proprietà privatissima della limpida villa di Marilyn, e ammirarla, con gli occhi languidi, perdutamente innamorati, mentre “danza” delfina nella sua ultima doccia.

 

Nuda, si avvicina a J. Edgar, lo bacia e gli consegna la “dinamica”-dinamite della sua morte.

 

Edgar annota sul taccuino l’allucinante, inconcepibile retroscena, spaventoso, glacialissimo.

Poi, la saluta, porgendole un occhiolino color benedizione.

Sale sulla sua cabrio, ingrana malinconicamente la marcia, si ferma vicino al “dirupo” della collina dei sogni, brucia una sigaretta amara tra i bagliori ardenti del sottostante panorama liquido di gorgoglii brillantemente artificiali, e “lancia” al vento la verità.

 

Incamminandosi nel noir omertoso di chi troppo ama la Bellezza per sporcarla…

 

E, con una smorfia corrugantemente (ir)ridente, svanisce nel traffico del Mondo, come Lei.

 

 

A 50 anni dalla misteriosa morte, Stefano Falotico “formula”, non solo le ipotesi, ma un suo lynchiano video inquietante “dietro le quinte”.

 

E sbirciamo anche un “Noir Nightmare…”.

 

(Stefano Falotico)

Genius-Pop

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