Posts Tagged ‘Margot Robbie’

BARBIE with Margot Robbie & Ryan Gosling è più brutto o bello di me?


23 Jul

Barbie Gosling20230722_153901 20230722_153909 20230722_153926 20230722_154025 20230722_154849 20230722_154853Chiarissima, come la mia pelle, provocazione di un uomo (semi)nudo e crudo, impietoso anche contro sé stesso. Un uomo ascetico, sensuale o asessuato, inchiodato o rinato in modo cristologico. Chissà, ah ah.

Il sequel di Suicide Squad di James Gunn è una figa(ta) come Margot Robbie. No, fa schifo. Ok, boomer? Avete capito bene, è brutto/a, uccidetemi!


27 Mar

suicide squad james gunnOk, Boomer: chi ha inventato questa sciocchezza come la scempiaggine secondo cui James Gunn sarebbe tremendamente geniale? E il Covid parafrasato da de Curtis: il “sano” è un paziente che non ha pazienza! Non ne facciamo una tragedia di questo mondo, lo è!

La dovremmo finire con questa storia dell’ok, boomer.

Partiamo col flusso di coscienza, miei uomini incoscienti e finto sapienti, miei saputelli saccenti. Vai con la “demenza”. Scusate, non vi sto dentro con la testa, non sono un genio come Nikola Tesla.

Come dicono a Bologna, lui sì… che aveva ‘na gran test’. Era bravissimo nei test(i). Elaborava teorie pazzesche anche mentre mangiava un toast. Un uomo tosto. Uno scienziato paragonabile a Eratostene. Socmel’, se l’era tost’ il Testa, no, il Tesla.

Tu invece finirai arrosto e non sarai mai un Ludovico Ariosto.  Adesso, dopo questa mia provocazione, sei Ludovico Furioso? Mangiamo gli arrosticini. La vita è un pasticcino, il Covid invece quer pasticciaccio brutto de via Merulana? Evviva Carlo Emilio Gadda. Il lago di Garda si trova in Emilia-Romagna o in Veneto? Il lago più grande d’Italia non è quello Maggiore.

Evviva Alberto Sordi di Totò e i re di Roma. Evviva Totò/Antonio che fa ad Alberto il paliatone. Sapete che significhi…?

Dica duca, duca dica, a prescindere, Gadda o adda venì? Cosa? Non ho capito. Alda Merini? Ma come parli/a!!! Palombella rossa, le parole sono importanti!

E Nanni Moretti è sempre stato un frustrato auto-rinnegato! Io sono un autarchico, lui è un falso. Da anni vuole solo Laura Morante! La ficcava dappertutto! Che vuole questo nano, no, Nanni? In Caos Calmo sodomizzò perfino Isabella Ferrari. Ah, è insaziabile. Oltre alla Ferrari, vuole pure la Porsche?

Sei Sam Neill de Il seme della follia? Dai, su, fai il carino bravo bambino, lo vuoi per Pasqua il regalino, ciccino? Ciccia, Ciccillo, ciccioni, cafoni! Guarda che, se non ti comporterai da bravo soldatino, ti sbatteremo in The Ward di John Carpenter. Lavora, suvvia, sbattiti! Duri fatica, ora? Hai capito come si sta al mondo? Ma di che ti lamenti!? Vuoi fare il fighetto? Ehi, stronzetto! Fatti il culetto, sennò finirai a battere! Le mani, i tasti da dattilografa o i viali?

Questo è il tuo compito, Larry? Questo è tuo, Larry? Questo è il tuo compito, Larry?

Evviva John Goodman de Il grande Lebowski!

Che cosa? Tu credi che il diavolo e dio siano la stessa persona? Stefano, non è che vai dietro alle teorie “complottistiche” di Mauro Biglino? Ah, ma allora sei Il signore del male. Vade retro, Satana.

Sei l’idolo delle folle, sei una barzelletta. Dio, me fai mori’…! Sei malato di disturbo delirante paranoide! Fatti curare da uno in gamba! Io non posso aiutarti, nemmeno lo voglio. Mi spiace, ora devo farmelo! Non vengo da una famiglia agiata, mio viziato del cazzo! Io mi faccio il culo! Della racchia con cui stai? O di quelle bagasce che paghi dopo una giornata di lavoro dignitoso?

Sei un mostro come Michael Myers di Halloween. Devi, devi morire… che tu sia maledetto. Che te possino ammazza’, ah, stronzo e figlio di puttana!

Evviva Un sacco bello e Mario Brega, prima ce sto io, poi ce sta De Niro…

Cosa? Non ti piace Compagni di scuola? Ignorante! È Il grande freddo all’italiana! Lawrence Kasdan! Ama Mario Monicelli! Tutti i dizionari dei film sostengono che Compagni di scuola sia un grande film. Acculturati! Vergognati! Che cosa? Ancora ti fidi di Paolo Mereghetti? Io credo che ognuno possa giudicare i film a modo suo. La Critica non serve a nulla! Serviva agli ignoranti, oggi siamo tutti istruiti. Possediamo cioè autonomamente la cultura per sapere la verità inconfutabile! Comunque, io sono democratico, sai? Cosa? Tu voti Salvini? Io ti ammazzo, non credo nel fascismo! Ah ah.

Io mi avvarrò, a mo’ di Abramo Lincoln, no, di Abraham Van Helsing, d’ogni forza di Cristo affinché tu non venga posseduto dal demone della schizofrenia! Sei un vampiro, un aborto staliniano, un russo comunista edonista nazista fancazzista e idiota fascista leninista! Evviva La visione del sabba di Marco Bellocchio e L’ora di religione! Po… o Dio, pu… na la Madonna Veronica Ciccone!

Secondo me, è più figa Maruschka Detmers di Diavolo in corpo! Tu le preferisci la scena (c)orale di Brown Bunny? Ehi, non fare il Gallo cedrone alla Verdone, povero co… ne, non sei Vincent di niente! Sei un perdent’ assolut’! Maledetto il giorno che t’ho incontrato! Non avrai altro dio al di fuori di William Friedkin de L’esorcista. Ah, ma allora ti piace pure quella donna terragna de L’esorciccio, povero coniglione! Mangia le carote, sei Bugs Bunny, io ti banno. Sì, ora ti comunico che ti scomunico. Sei bannato, sei bandito, mio bandito. Bambinone! Questo non è Cinema per vecchietti, neanche per bimbetti. Sei solo un’ochetta, povero somaron’ che non sei altro, ti sei ridotto come un tamarrone!

Sei noioso, mi hai fatto venir’ du marron’.

I boomer, ridicolizzati anche col termine bomber (famoso giubbotto di moda nei primi anni novanta fra zaini Invicta e Smemoranda diari, ah ah), se la prendono coi bombati-rimbambiti Bambi da Paese dei Balocchi alla Lucignolo, dicendo loro che, se vengono presi in giro in quanto giudicati rincoglioniti dai bambagioni ritardati e mai maturati, gli insulti torneranno indietro a questi ultimi, forse ai primi… della classe, a mo’ di boomerang. Stanno preparando una serie tv sull’ok boomer…

Gli spostamenti fra regioni, stando ai primi Dpcm del Presidente di che… da Jena Plissken di Escape from New York, dovevano regolarmente essere ripristinati alla normalità, eh sì, due mesi fa.

Ora dobbiamo aspettare il 30 Aprile. Le misure restrittive saranno ancora prorogate a data da destinarsi, procrastinando i nostri destini da scherzo legislativo del pesce apriliano? Ah, tu hai il naso aquilino? Oppure a patata? Hai visto quante belle patate al discopub? Non sei stronzo come Castor Troy/Nic Cage di Face/Off. Ti dà gusto mangiare la patata dell’hostess? Allora, non hai fatto i conti con l’oste. Osteria numero uno, ostregheta in venezian’, ostrica, Ustica, il litorale di ostia, sei una streghetta. Vuoi uno strudel? Sei crudel’. Diciamocela nuda e cruda al Proscutto di Parma. Sei flaccido e finito, ammuffito e bollito, schifoso e fallito come una mozzarella scaduta. Come mi sei (s)caduto in basso. Mi fai pena!

Dai, mangia un polpettone… come gli ultimi film di Ridley Scott e finiscila di polemizzare, sei un polentone o un po’ lentino? Ci arrivi o no? Sei scemo, Stefanino scemino o ci fai da furbino? Ti fa ridere Dumb and Dumber? Allora, non sei pazzo, sei un pagliaccio come Jim Carrey di Man on the Moon! Sei smemorato come Carrey di The Majestic.

Dai, dio bonin’, Stefano. Riprenditi ben’… prendi la vita con leggerezza, però attento a non essere troppo “light” come Forrest Gump, altrimenti sarai una piuma nel vento. Indossi scarpe ginnastica Puma? Hai mai visto Il bacio della pantera? Ne preferisci la versione originale di Jacques Tourneur oppure il remake di Paul Schrader

Ti commuovi con Dumbo? Vieni da L’Aquila o non sei un aquilone? Cioè, un uomo molto dotato intellettualmente dai riflessi pronti oppure sei pesante più dell’autore del libro The Kite Runner?

Come dice Jack Burton: basta, adesso!

Basta con questa merda nerd.

Voglio vedere quanto prima Cry Macho di Clint Eastwood e non vedo l’ora che Martin Scorsese inizi le riprese di Killers of the Flower Moon con De Niro & DiCaprio, caproni!

Sì, lo ammetto, sono vecchio, sono un boomer. Sono anche Frank Sheeran di The Irishman. Però, ho una bella voce come Frank Sinatra.

Sono sia Tim Robbins che Sean Penn di Mystic River.

Se non vi sta bene e vi venisse in mente di prendermi per il culo, divento anche Colin Farrell di Miami Vice e De Niro di Heat.

Look at me! Look at me!

Sì, grandioso De Niro quando ammazza, a mo’ di Jodie Foster de Il silenzio degli innocenti, Ted Levine. Ah no, non è lui… il viscido… Come? Il viscido è Buffalo Bill? No, il detective Bosko. Tempo fa mi sbagliai. Mi corressi. Non vedrò questo film, non mi appartiene. Così come non mi è mai appartenuto giocare alla PlayStation. Faccio le cose che fanno gli altri perché sono depresso.

Dall’età di 14 anni, penso al suicidio. Ancora non sono morto. Per forza, in un mondo che crede che siano giuste le catene delle quarantene, è giusto che il Falotico vi svegli, deficienti!

Margot Robbie è la donna più bella del mondo, certo, come no. James Gunn è un cazzo di fottuto cazzo di genio fottuto, cazzo, che genio, cazzo. Dio, come godo. Che roba è questo trailer? Spettacolooooo. Vengoooo!

Scusate, il mio gelato al cioccolato è più buono di queste merdate.

Mi avete stancato. I miei genitori sono oramai anziani. Non so quanto ancora camperanno. Beati voi che avete tempo per farvi i pompini a vicenda.

Che tristezza! Sì, sono triste. Mi piace esserlo. Provo a essere un idiota come voi, non vi riesco, non gliela faccio proprio. Perdonatemi, sono malinconico e da manicomio. Vi chiedo pietà. Ammazzatemi con dolcezza. Attenti, però, tenerezze! Sono poco intelligente, vi avverto, ho distrutto semplicemente tutte le teorie di Freud e Hung. Me ne sono testimoni dieci psichiatri di Bologna. Stanno piangendo da circa tre anni ininterrottamente. Non è difficile uccidermi, non credete?

Avete ragione.

Come darvi torto… Scusatemi se ho dubitato anche solo per un attimo, James Gunn è certamente un genio indiscutibile.

Certo…

Devo rivedere il Dracula di Coppola. Coppolone, un genio vero. Altro che Gunn e cazzoni.

 

di Stefano Falotico.

Perché avete frainteso Quentin Tarantino a proposito di Joker? Siete analfabeti? Non ha detto che non gli è piaciuto, invero lo ha osannato fra le righe ma non sapete leggere né guardare


07 Feb

jokerfalo joker tarantino

la patata bollente poster

Bad Taste sostiene che a Tarantino non sia piaciuto Joker.

Ecco, questa dicasi, sì, si chiama manipolazione informativa.

Non date retta a queste testate. Vi scrivono uomini e donne senza testa e palle, cioè test… li.

Leggete quest’articolo e poi tornate a studiare Scienze delle Comunicazioni. Ah, capisco. Siete già laureati?

Quindi, deduco che ora siete/siate ben pagati, siete stati plagiati e siete legati ai vincoli editoriali. Anche a quelli coniugali? Insomma, tutti questi anni di studio vi sono serviti per non capire nulla della vita e anche di qualcos’altro? Bravi, continuiamo così.

Veramente, roba da matti. Matti al cui confronto Arthur Fleck è Sam Neill de Il seme della follia. Cioè, un uomo sanissimo, di “costituzione” mentale talmente sana da essersi modellato as impiegato anonimo, da essere preso per semi-Fantozzi, dunque per il popò e legato con la camicia di forza in quanto reputato instabile con un atteggiamento aggressivo-passivo, espressione di moda presso i ventenni problematici, con turbe psichiche insanabili, in fase laureanda da Conoscenza carnale di Mike Nichols.

A firma di Nichols, naturalmente va pure citato Il laureato. Praticamente, un film sopravvalutato ove Anne Bancroft, ex moglie di Mel Brooks, sì, il regista di Balle spaziali, anticipò attrici da “Oscar” come Brenda James, Julia Ann, Cherie DeVille e compagnia bella…

A differenza di tutti i pazzi, Sam/John Trent non lesse un malato di mente come Sutter Cane.

Chiariamoci, io sono grande fan dell’attore Manuel Ferrara e possiedo tutti i dvd dei film di Carpenter, tutti i libri di Edgar Allan Poe e anche tutti i download dei film poco horror con April Flowers.

Se ciò vi disgusta, mi sa che vi sposerete con una telegiornalista di Essi vivono. E ho detto tutto…

Chiariamoci molto bene. Sutter Cane è da Castiglione delle Stiviere, il più grosso centro psichiatrico d’Italia ove sono confinati, a mo’ di 1997: Fuga da New York, cioè ghettizzati e messi in quarantena, gli uomini e le donne in stato di Covid, no, i pazzi “socialmente pericolosi” come Jena Plissken o forse qualche ex presidente degli Stati Uniti non come Donald Pleasence, bensì simile a George Bush. Triste e celeberrimo guerrafondaio responsabile non poco del crollo delle Torri Gemelle che compaiono nel succitato capolavoro di Carpenter ma ovviamente non in Fuga da Los Angeles. Poiché tale film fu ambientato, per l’appunto, a Los Angeles e fu realizzato prima dell’attentato ordito da Osama bin Mohammed bin Awad bin Laden. Sì, nome all’anagrafe lunghissimo di un uomo che poteva anche non nascere. Sì, chiariamoci benissimo. Laden fu Sutter Cane. I suoi seguaci furono e sono uguali ai dementi followers dei relativi idioti che esibiscono, su Instagram, i muscoli di Arnold Schwarzenegger e le gambe di Sharon Stone dei tempi d’oro, sognando Hollywood di pura immaginazione da Atto di forza. Eh sì, quando si dice… questi si sono sparati il viaggio. Su Marte? No, son uomini e donne coi piedi per terra, sì, terragni, più che altro terra terra. In parole povere, credono di essere dei divi della Grande Mecca solamente perché, nel loro “carnet”, possono vantare di frequentare la palestra figa piena di ricche fi… e. Le quali, a loro volta, pensano di essere gnocche spaziali pur non avendo mai visto Guerre stellari, eppur mangiando cibi liofilizzati più impresentabili delle orecchie di Spock di Star Trek. Sono anche spocchiose, ci mancherebbe altro. Sì, non si fanno mancare nulla. Sono corteggiate da ragazzi più burini di Kurt Russell di Grosso guaio a Chinatown che, all’apparenza, sembrano giovani e per l’appunto boni ma, nelle loro anime, sono più putrefatti di David Lo Pan.

Per inciso, Jack Burton fu figo perché simpatico, questi fighi invece vogliono fare i duri ma assomigliano alle Tre Bufere. “Temibili” spauracchi e guerrieri-maghi invincibili. Invincibili di che? Questi qua li distruggi senza neanche toccarli, sono già toccati dalla nascita e fottuti a sangue.

Non dalla palestrata semi-anoressica eccitata, no, succitata vegana. Bensì dai loro tre neuroni che scambiano The Fog, appunto, con The Fig’.

Sutter Cane non fu un genio come Lovecraft ma utilizzò copertine, non della Sperling & Kupfer, alla Stephen King.

Fra l’altro, ne approfitto per farmi pubblicità occulta. Anzi, “occultissima”. Sulle maggiori catene librarie online, non troverete nessun Sutter Cane ma Stephen King, anche Stefano Falotico. Il sottoscritto col suo libro su John Carpenter. Saggio monografico in cui il Falò, cioè me stesso, argomenta brillantemente su In The Mouth of Madness. Da non confondere con Alle montagne della follia.

Devo andare avanti o vi devo mostrare questi video?

Sì, nella mia vita incontrai molti pazzi. Quasi tutti, a dire la verità.

Gente come la portinaia del film La patata bollente. Sì, la terribile Clara Colosimo nei panni di Elvira. Accreditata, sulla molto “attendibile” Wikipedia, come “la portiera”.

Solitamente, la portiera delle macchine è molto utilizzata dalle donne belle come Edwige Fenech…

Per anni, devo ammetterlo, pensai di essere Gandhi. Sì, un ascetico.

Per questo mio atteggiamento santamente pudico, le malelingue pensarono che fossi Massimo Ranieri/Claudio.

Sì, l’amante di Leopardi non fu Silvia, neanche Silvio Berlusconi. “Gentleman” che apriva la portiera a tutte quelle… che hanno fatto carriera.

Scusate, indossavano la minigonna, giusto? Mica dei pantaloni Carrera, no? Be’, comunque, hanno la cerniera.

Sì, la famosa Beatrice di Dante Alighieri, ovvero Bice di Folco Portinari, secondo me era solo la Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare.

Ecco, credo che l’umanità abbia un piccolo problema.

Così come disse Jack Burton, bisogna essere davvero degli imbecilli a non credere agli alieni.

Io, per esempio, sono un alieno.

Sono matto, a vostro avviso?

Sì, la portinaia de La patata bollente non aveva bevuto il Prosecco. Non aveva visto, d’allucinazione, il Gandi… Vide tutto. E Pozzetto la vide tutta. Mentre la ragazzina che ci provò con Brad Pitt, nella cagata pazzesca di Tarantino, che cosa pensò di ottenere? Brad Pitt è uomo fatto, tante se ne fece, non aveva bisogno di essere imboccato da bimbette che un tempo, sì, a quei tempi, sarebbero andate matte per i Beatles. Comunque, Yesterday!

Mi spiace, stavolta siete stati lenti, miei fenomeni.

È una questione di riflessi, disse il buon Jack. Mentre il Falò dice: è tutta una questione di fessi. Aggiungendo, lasciamo che si fottano a vicenda. Sinceramente, gente come Tarantino cazzeggia e può permetterselo. Insomma, ragazzi, nella mia vita ho visto uomini e donne ammazzarsi solamente perché furono in disaccordo su un film. Sì, sono rimasto solo come un cane. Anzi, con un cane. I Am Legend. Ne siamo sicuri? Su questa domanda da cento milioni di dollari, vi lascio delirare. Salutatemi le racchie. Oggi è domenica. Mi raccomando: racchie e cime di rapa sulle orecchiette. Avremo e sentiremo ancora Notargiacomo Silvia, ex di Ermal Meta, barese orgogliosa, che ce le spappolerà, parlandoci di sughi al ragù e besciamella. Scusate, nel 2021, veramente credete che la Madonna v’accumpagni? Ah ah. Nel 2021, credete ancora a stronzate come il comunismo e i compagni? Ai fascioni? Sì, siete come F. Fulante, Filante, Frusciandole, Fischiettandosela, sì, Federico Spumante, critico YouTube(r). Si definisce il più grande intenditore al mondo di Carpenter. Sì, Fru… nte ha diretto molti film, ha scritto molti libri. Come esperto di Cinema indiscutibile, è credibile quasi quanto Bad Taste.

Il mondo si divide in due categorie: chi parlerà sempre di Cinema e chi, arrivato a un certo punto, capirà che è più bravo a scrivere di Tarantino. Basta, adesso!

Tarantino afferma/ò inoltre che il Cinema moderno non ha più niente da dire. Cioè, Apocalypse Now divenne Ad Astra e Taxi Driver fu trasformato in Joker.

Sì, Tarantino è simile al Falotico. Critica sempre gli altri ma in verità vi dico che Le iene è un moderno Rapina a mano armata e che tutta la filmografia di Tarantino è una faloticata.

Tarantino, parimenti al Falotico, non copia mai nessuno. Rimane inimitabile sebbene prenda spunto dagli altri che lui critica. Tarantino è un bel cretino, Tarantino è bambino, Tarantino è un gigante, Tarantino balla la tarantella, ama Nino Taranto e anche Totò, Alvaro Vitali e tutto il pop.

Insomma, secondo me Tarantino è finito. Ha già detto tutto. Come me.

I miei capolavori letterari stanno lì. Comprateli, se volete. Per il resto, non voglio ridurmi come il creatore di Facebook. Il quale inventò Facebook per cuccare. Che vita orribile. Tutto si riduce a fare i Brad Pitt per trombare.

Aveva ragione Al Pacino di Scarface.  Questa è la vita? Preferisco il Cinema. Sono io che dirigo, sono io che invento la scena, sono io che sono Tony Montana. Forza, ammazzatemi. Se vi riuscite.

Non è che mi farete la fine dei tre ragazzini inviati da Manson a casa di Sharon Tate?

No, sbagliarono appartamento. Cazzo. Ho detto cazzo, che botta, cazzo. No, non è Uma Thurman di Pulp Fiction. Reinventiamo C’era una volta in America, no, l’ultimo film di Tarantino. I tre nani, forse usciti dall’Erasmus, suonano a casa di Brad Pitt? No, di Charles Manson:

– Avete suonato a casa mia. Sono le 23. C’è il coprifuoco.

– Anche lei, Manson, crede alla stronzata del Covid?

– No, credo che stavo riguardando Jackie Brown e mi girano i coglioni. Non dovevate disturbarmi.

– Ma lei ci disse di andare a casa di Sharon.

– Sharon? Chi è Sharon? Sharon Stone? Ah no, capisco. Sharon, una tamarra di Via Agucchi. Sì, vi avevo detto di andare da lei. È più ricca di me. Mi chiedeste dei soldi. E io vi consigliai di andare da Sharon.

– Ah, ci scusi, Manson. Fraintendemmo. Comunque, ci può togliere una curiosità?

– Sharon è davvero ricca? Che fa di lavoro?

– Nulla. È come Margot Robbie. Una che non sa recitare e non è Sharon Tate.

– Ma gira tanti film.

– Sì. Tutti i registi la ficcano nei loro film, sperando poi di portarla a letto. Pensate a quel coglione di Tarantino. Scrisse Kill Bill solo per andare a letto con la Thurman.

– Ma ci riuscì.

– Sì, l’aveva drogata in Pulp Fiction. Ora, fuori dalle palle.

 

di Stefano Falotico

Tutto quello che avreste voluto sapere sul Covid-19 ma non avete mai osato chiedere… a Hollywood, a De Niro, a Ridley Scott, a Woody Allen e a Jeremy Irons, specializzato in ruoli ambigui… come il demonio


15 Jan

woody allen sesso

Perché a Hollywood continuano a girare film mentre noi non possiamo per strada girare?

Eppure, Clint Eastwood, totalmente in fascia “debole”, avendo superato i novant’anni, quindi trovandosi in zona facilmente contagiabile di Coronavirus, ha da poco terminato di girare un film on the roadCry Macho.

Sì, è paradossale. Forse, siamo precipitati in Balle spaziali, cioè nella migliore demenzialità autoironica da Mel Brooks superfantascientifico.

Ah, ricordate, tenete gli occhi aperti e la mascherina abbassata. Ma, se in questo periodo di restrizioni da belli, no, da balli, no, da brutti in maschera, vi azzarderete a rivedere Eyes Wide Shut, sarete accusati di complottismo mentre Tom Cruise, in scorsa piena estate, girò in Italia a tutto spiano un altro, anzi, un’altra Mission: Impossible.

Sì, vado forte con le freddure. Infatti, sono amante di Ingmar Bergman, per anni sognai una donna come Ingrid Bergman ma divenni una specie di Giovanna d’Arco da Carl Theodor Dreyer.

Nel nuovo film di David O. Russell, vi sarà Anya Taylor-Joy. Protagonista di The Witch di Robert Eggers. Praticamente, un regista che vorrebbe essere Dreyer, perlomeno emularlo ma a Paolo Mereghetti, soltanto al suo secondo film, ovvero The Lighthouse, già non piace. Pallino vuoto!

Oltre alla Taylor-Joy, da non confondere con Jennifer Lawrence di Joy, vi sarà un cast della madonna.

Vale a dire, Christian Bale, John David Washington (subentrato a Michael B. Jordan da non confondere con l’ex campionissimo cestista dei Chicago Bulls), Margot Robbie (da non confondere con Eva Robin’s, eh no, mi pare che Margot sia poco “ermafrodito”, no, transgender… anche se, in The Wolf of Wall Street, deve avere avuto le palle per stare con un tipo così cazzuto), Bob De Niro, Michael Shannon, Rami Malek, Zoe Saldana, eccetera eccetera.

Cioè, praticamente Hollywood intera a eccezione di Leo DiCaprio. Indisponibile poiché deve girare Killers of the Flower Moon di Scorsese con De Niro che, nel frattempo, ha finito le riprese di Wash Me in the River, inizierà Armageddon Time di James Gray e forse, a quanto pare, sarà presente anche in Gucci di Ridley Scott. Dopo che parve… fosse stato rimpiazzato da Jeremy Irons.

Stando ai maggiori siti sulle news hollywoodiane, Gucci verrà girato in Italia a Marzo mentre, attualmente, in Parlamento v’è la crisi del governo Conte, alla Casa Bianca è stato fatto sloggiare Donald Trump d’impeachment e, sino al prossimo 15 Febbraio, a noi comuni mortali è impedito lo spostamento fra regioni.

I potenti, insomma, girano… di qua e di là mentre a noi girano solo quelle.

Comunque, avete presente il film I tre giorni del condor del regista Sydney Pollack, presente anche nel succitato film di Kubrick con Cruise?

Ecco, un mio amico, residente in Lombardia che è stata appena dichiarata zona rossa, cioè riserva indiana, vorrebbe recarsi in Sicilia per fare all’amore con la sua bella.

Naturalmente, gli è impedito. Ha poche possibilità di farsela, no, farcela. Ora, o diventa un coraggioso come Kevin Costner di Balla coi lupi oppure, nel caso che decidesse di trasgredire le regole, se sarà eventualmente fermato dalla polizia durante il suo viaggio in autostrada, dovrà dire essa che lui ha fatto il tampone, forse è stato anche tamponato alla stazione di servizio dell’autogrill, è stato (s)pompato dalla benzinaia e ha il pedaggio pagato oltre ad aver magnato in un ristorante d’asporto. Però, malgrado sia adulto e già vaccinato, dirà alle forze dell’ordine che non metterà in pericolo la vita della sua amata. Poiché userà la profilassi in maniera accorta pur essendo molto dotato, quindi non è uno… corto.

Forse di lei solamente, tremendamente cotto. Comunque, più previdente dell’assistenza sociale.

Fidatevi, amici, se qualcuno volesse affidarvi a qualche “educatore” dell’AUSL, è meglio l’AIDS. Da cui il film I tre giorni (notti, soprattutto) del Condom.

Sì, debbo esservi sincero. Sono tornato molto in forma. Sì, per forza.

Dopo aver passato l’adolescenza a vivere come Woody Allen de Il dormiglione, compresi che, per salvarmi, dovevo amoreggiare con una ragazza pura come Mia Farrow di Alice o di Rosemary’s Baby?

V’è piaciuta la battuta cinica da Roman Polanski vero e non quello finto di C’era una volta a… Hollywood?

Penso che i fanatici del morto e sepolto Charles Manson siano più stupidi di Frank Langella de La nona porta, penso che Emmanuelle Seigner sia più sexy di Sharon Tate, credo fermamente che lo stesso attore che interpretò Manson nella bischerata, appena menzionatavi, opera di Tarantino con DiCaprio e la Robbie, non sia bello come Brad Pitt ma sia la stessa persona che incarnò Manson nella seconda stagione di Mindhunter.

Sì, fui già ammiratore di Woody Allen tantissimi anni fa quando, vivendo di frustrazioni da Diane Keaton di Interiors, mi trasformai anzitempo, anzi, in tempi non sospetti, nell’Allen di Broadway Danny Rose, cioè in un guitto d’avanspettacolo, indagatore dei miei personali demoni interiori da Larry Lipton di Misterioso omicidio a Manhattan.

Comunque, è curiosa la cosa… in Assassinio sull’Orient Express di Kenneth Branagh, Depp viene accusato di essere un violento stronzo. Al che, viene ucciso da tutti i passeggeri del treno.

Scusate, fra questi vi fu anche Amber Heard? No, per chiedere, eh?

Onestamente, ne so una più di De Niro di Angel Heart. Sì, ne so una più diavolo.

In tale capolavoro di Alan Parker, a mio avviso, Mickey Rourke è più cornuto di Mefistofele.

Prima fu un angelo biondo più bello di Lucifero, no, di Mickey Rourke nel secondo tempo di Johnny Depp, no, di Johnny Handsome, ma morì all’inferno rimanendo nel Dubbio da Meryl Streep se la sua ex, interpretata da Charlotte Rampling, durante il suo ricovero in manicomio fosse stata con qualcun altro… The Night Porter… docet?

Tornando a Eva Robin’s, penso che sia più sensuale di Vladimir Luxuria. Tanti anni fa, Eva fu ospite del Paradiso Terrestre, no, di Non è la Rai. Per qualche tempo, tale trasmissione fu anche condotta da Paolo Bonolis. Il quale stette con Laura Freddi. Secondo me, Laura aveva un viso da uomo.

Infatti, le preferii sempre Cristina Quaranta e Maria Teresa Mattei, moglie di Roberto Baggio, no, di Dino Baggio.

Mentre ad Ambra Angiolini, miei “angioletti”, preferisco ancora Annalisa Mandolini.

 

Jeremy Irons e De Niro

mission irons de niro

Jeremy Irons è da sempre specializzato in ruoli ambigui. Vedi Lolita, non di Kubrick bensì del regista di 9 settimane e ½, Adryan Line. Quello di Allucinazione perversa…

In Io ballo da sola, siamo sicuri che, prima di morire di Cancro, non abbia amoreggiato con Liv Tyler oppure con la protagonista del videoclip storico Rewind di Vasco Rossi?

No, fu un brav’uomo. Tant’è che, prima di andarsene, mise in guardia Liv da uomini come suo padre, Steven Tyler. Cantandole…

Ehi, tu delusa

Attenta che chi troppo abusa

Rischia un po’, un po’ di più

E se c’è il lupo rischi tu

Secondo voi, il lupo è De Niro di Cape Fear?

Ma no, scusate, Irons si prodigò tantissimo affinché De Niro si redimesse in Mission.

Scherzi a parte, Irons nella parte del gesuita non è credibile. Così come non lo è Dio.

Woody Allen disse: Io non credo in Dio, non ci ho mai creduto… Diciamo che lo stimo.

Recentemente ho letto la Bibbia. Non male, ma il personaggio principale è poco credibile.

Di mio, che posso dirvi?

Non sono credibile nella parte di Jeremy Irons di Inseparabili. Sì, sono inimitabile anche nei miei “gemelli”.

Riesco però a essere sia Irons de Il danno che suo figlio.

La mia lei va matta per Juliette Binoche e ama Jeremy Irons.

Adora Chocolat.

Io adoro Cosmopolis.

No, non sono De Niro, non sono Robert… Pattinson, non sono Jeremy Irons.

L’importante è che io non sia Eva Robin’s. Non voglio neppure essere Margot Robbie.

La verità è una sola…

I potenti fanno quello che vogliono. Se ne fottono e… girano.

Noi siamo solo dei fottuti… geni.

Se non vi sta bene, chiamiamo subito Jeremy Irons di Inland Empire e imparerete non a delirare come Laura Dern, miei conigli, bensì ad amare il grande Cinema e anche qualcos’altro.

Se non vi sta bene, credete al Papa.

In effetti, donne bigotte, non avete tutti i torti.

Jude Law di The Young Pope è “leggermente” più figo di Jonathan Pryce di Two Popes.

Ricordate: così come disse Al Pacino, non de L’avvocato del diavolo, bensì di Scent of a Woman:

– Ragazzo, ti è piaciuta la sparata?

 

Mi spiace dunque deludere i miei haters. Non sono cieco come il tenente colonnello Frank Slade.

Anche perché Diane Keaton non sarebbe mai stata con Pacino e Woody Allen se fossero stati dei cessi come Bradley Whitford, cognato di Pacino in Scent of a Woman.

Che brutta fine, poveretto. In Three Christs, è impazzito come me quando vidi Willem Dafoe ne L’ultima tentazione di Cristo e, giustamente, pensai che recitasse da Dio. Ah ah.

Vi lascio con questa:

una tizia telefona al centro di salute mentale per sapere se io sia in cura presso la struttura.

– Pronto?

– Sì, chi parla?

– Falotico è in cura da voi?

– Per segreto professionale, non possiamo fornirle tali informazioni. Lei, comunque, ci sta simpatica. Per lei faremo un’eccezione alla regola. No, signora, nessun Falotico ci risulta tra i nostri pazienti. Lei, sì, però.

– Che dice? Che dite? Io non sono matta!

– Signora, ci rincresce. No, non è solo matta, è pure molto scema. Che poi è la stessa cosa. Ci scusiamo per il disagio.
Insomma, alla fine di Scent of a Woman, è partito un applauso che fa tremare. Qualcosa di veramente devastante.
Quasi quanto il libro Bologna insanguinata.

Presto anche in cartaceo. Naturalmente, anche in audiolibro recitato dal suo autore.

di Stefano Falotico

blade runner serpente joanna cassidy

Cos’ho imparato dalla vita? Che Johnny Depp e Brad Pitt sono indubbiamente belli e fotogenici, altresì ho appreso di possedere un fascino da Dean Corso de La nona porta, anche da James Dean e basta


16 Aug

nona porta depp

Sì, senz’ombra del diavolo, no, del dubbio… credo di essere il figlio di Mia Farrow di Rosemary’s Baby, geneticamente possiedo l’autoironia intellettuale d’un John Cassavetes ante litteram, ho scoperto di non essere misogino, neppure misantropo, eppure preferisco l’originale Sharon Tate alla Margot Robbie di C’era una volta… a Hollywood. Adoro inoltre tutti i film di Roman Polanski, compreso lo stupendo e sottovalutato, per l’appunto, L’uomo nell’ombra.

Ultimamente, mi stanno perfino proponendo dei lavori da Ghost Writer e la mia attuale lei sostiene che alcune mie espressioni le ricorda/ino Ewan McGregor.

Ora, non esageriamo. Ewan è molto più alto di me, sebbene il McGregor di Big Fish sia spiccicato al sottoscritto. Ah ah.

Sì, sono sempre stato uno storyteller, un inventore di trame spesso fantasiose, autore di libri che oscillano fra il thriller e il fantastico in maniera meravigliosa. Libri la cui prosa, barocca-gotica, ricolma di qualche stronzata, di voli pindarici dei più azzardati e descrizioni minuziose, gioca sulle emotive, soventemente vergognose, perlomeno inconfessabili sensazioni interiori che ognuno di noi vive anche se spesso nasconde per timore di cascare nella ridicolezza, diciamo nel ridicolo. Non poetizziamo troppo, suvvia.

In quest’ultima decade, ho affinato spaventosamente la mia allure da uomo decadentista. Molte volte, inoltre, sono stato dal dentista. Sapete com’è… a forza di mangiare il gelato al cioccolato, è spuntata qualche carie. Non vi preoccupate, basta una bella e approfondita igiene dentale e, se qualche vecchia cariatide, la quale non comprenderà la vostra giovinezza eterna da Johnny Depp, il quale a sua volta è sicuro che abbia pattuito un contratto faustiano per conservare la sua immacolata beltà pulita da elisir di magnifica, lunghissima vita, dicevo… se delle cariatidi, non comprendendo le ribalde vostre sensuali gagliardezze da ragazzi maledetti, vorranno sbattervi in un centro di salute mentale, sbattetevene.

Ecco, Johnny Depp non è un uomo normale. Credo che ogni psichiatra del pianeta Terra non possa contraddirmi in merito. È infatti inconfutabile il fatto inequivocabile che, se un uomo, nella sua vita riesca a fare all’amore con Winona Ryder e chi più ne ha ne metta di super femmine da spot Calzedonia con tanto di eleganza da donne d’alta classe recitativa che lavorarono perfino con Scorsese e Coppola, riuscendo nel frattempo a lavorare con Kusturica, sia un genio assoluto.

Metteteci pure che Depp, oltre a possedere una bellezza dionisiaca, oserei dire idilliaca da far impallidire, anzi, arrossire-arrossare, finanche bagnare ogni essere dotato di estrogeni del nostro mondo, è pure chitarrista-bassista apprezzabilissimo, ecco, possiamo affermare insindacabilmente che Johnny non appartenga alla razza di animali così come praticamente tutti i cosiddetti uomini del globo terrestre. Comunque, non sono omosessuale, sono eterosessuale. A Depp e a Brad Pitt, preferisco Amber Heard. Dato che è in causa giudiziaria col Depp, la contattiamo subito su Instagram per vedere quello che si può/possa fare…

Sì, voglio segnalarla. Non si doveva permettere di rompere i coglioni a Johnny. Come direbbe Sgarbi, andasse a dar via il c… o. Diciamo, comunque, che una remotissima possibilità che io possa sbaciucchiarla c’è. Non ridete. Mantenete un contegno, non date spettacolo.

Sono più cinico di Polanski, sono molto più giovane di Depp e, oltre a essere l’unico attore di me stesso, dono riservato forse solo a Dio, sono uno scrittore amabile e un mezzo-doppiatore dalla voce e gola profonda cavernosa da cavernicolo facilmente troglodita di corpi cavernosi dilatati dinanzi a ogni selvaggia come Amber, indosso tutti i miei fallimenti esistenziali col savoirfaire dell’uomo che non deve chiedere mai… alla Caritas e all’assistenza sociale poiché non è un comune idiota che non ha mai visto Gli invisibili con Richard Gere, non è un uomo che scriverà patetici opuscoli e vademecum intitolati Recupera la tua autostima, guardandoti allo specchio e capendo, obiettivamente, che non sei Depp e Pitt ma non sei nemmeno un cesso della Stazione Termini, non è uomo che ci tiene/tenga a dimostrare di esserlo, esibendosi in linguacce su Instagram al fine che qualche tonta e sciocchina possa abboccare alle sue smorfie da Fabrizio Corona dei poveri che va(da) compatito e soprattutto preso a sberle non sventole come la Belena e la Heard, non è un uomo che vuole/voglia arrivare subito al dunque, eh sì, non soffro/e di eiaculazione precoce, non è un uomo perbene, no, per niente. Possiede/o l’anima mirabile di Elephant Man e la cultura di Frederick Treves e di Hannibal Lecter.

Questi sono super uomini alla Nietzsche, cazzo.

Dunque, in un mondo in cui molta gente pensa che Pamplona di Fabri Fibra featuring Thegiornalisti sia una canzone che dica il vero sull’attuale porcile della società, svelando chissà quali segreti del nostro contemporaneo status penoso e puttanesco di volpi, lupi, cani e porci, feriti ed ammazzati, uno come me può solo adorare il film Scappo dalla città – La vita, l’amore e le vacche, stare con una donna magnifica che si distingue/a principescamente da qualsiasi donna oramai svaccatasi, può inevitabilmente soltanto essere un recensore di Cinema più ricercato dell’Indio di Per qualche dollaro in più, un writer amante di Clint Eastwood dal carisma mille volte superiore a ogni Sean Connery/James Bond, con tanto di stempiatura da alopecia androgenetica del testosterone caldissimo, un uomo che ne sa una più del diavolo di The Ninth Gate.

Sì, il diavolo non esiste. Non esiste neanche dio, purtroppo. E Il Signore del male di John Carpenter, assai sottovalutato ai tempi della sua uscita, è uno dei film più belli del mondo.

Sicuramente più bello di Johnny Depp e Brad Pitt.

Di mio, faccio quello che posso. Ho acquistato un giubbotto da Wish. Mi sta benissimo. Perché l’ho comprato? Perché fa figo? No, perché costava poco ma fa la sua porca figura da Al Pacino di Serpico. No, non è un chiodo da Cruising. Non provateci… Allocchi, non sono Lefty di Donnie Brasco.

E questo è quanto.

È finito ferragosto, è finita domenica, sta finendo l’estate e fra poco inizierà il Festival di Venezia ove parteciperò in veste di accreditato stampa. Venerdì prossimo, invece, dovrò lavorare all’editing del mio nuovo romanzo scritto in stream of consciousness. Libro di circa 500 pagine. Al che, incontrerò la mia lei. Qui, la vita si sta facendo molto, molto dura. Teniamo duro.

L’importante è raccontarsela un po’, non mentendo però sul fatto assai reale, tangibile in due tre miei sex tape privati che, nella mia vita, ho/abbia fatto all’amore con tre ragazze diverse, una più bella dell’altra. La terza, quella di ora, è molto più bella di Amber Heard. No, non sono un attore hard, non sono affatto matto, ballo benino il Tango, la mia lei è insuperabile col tanga e di tanto in tanto però non valgo un cazzo. Come tutti. Non mi pare un problema insormontabile.

Ora, come ho fatto a conquistare la mia lei? Le scrissi… sei una gran figa. Lei apprezzò tantissimo e non la reputò affatto una volgarità.

Anzi, mi disse: – Di solito, ci provano viscidamente, scrivendomi… complimenti, sei una donna molto bella. Sono degli ipocriti di merda. Tu sei stato alquanto diretto.

Io: – Sì, sono stato spudorato. Peccato che io non sia bello come te.

– Sì, fai veramente schifo. Non ti si può vedere. Se fossi in te, quando vai in giro, indosserei in viso un telo da Joseph Merrick?

– Perché mai? Sono, sarei un mostro?

– No, sono gelosa da morire.
Amber+Heard+Art+Elysium+Presents+John+Legend+5p0RjivWcnWl Amber+Heard+Art+Elysium+Presents+John+Legend+6qPvsp3iqNNl Amber+Heard+Depp+Libel+Trial+Continues+London+DEjhAeGpCr3l Amber+Heard+Johnny+Depp+Libel+Trial+Enters+ZZdWnAUtPHIl Amber+Heard+Rum+Diary+European+Premiere+xGnxiR9Bn4ll ESx0KD3XsAESy9h Final+Day+Johnny+Depp+Libel+Trial+nkcVbIoqopEl Johnny+Depp+19th+Annual+Hollywood+Film+Awards+thhMU3jfhcsl Johnny+Depp+27th+Annual+Palm+Springs+International+43XnmsAn3mal Johnny+Depp+27th+Annual+Palm+Springs+International+boz-iuEcu56l Johnny+Depp+27th+Annual+Palm+Springs+International+hdYikUPTiaCl Johnny+Depp+27th+Annual+Palm+Springs+International+jAmFcaQ_GOLl Johnny+Depp+27th+Annual+Palm+Springs+International+leZQ2oT7c9Ol Johnny+Depp+27th+Annual+Palm+Springs+International+Sskt-OR4Odol Johnny+Depp+55th+Annual+GRAMMY+Awards+Show+w7blLLOmCP6l Johnny+Depp+Celebs+Dark+Shadows+Premiere+LA+G78_lvQm-Hfl Johnny+Depp+Depp+Libel+Trial+Continues+London+ff7mXvKV5qFl Johnny+Depp+Depp+Libel+Trial+Continues+London+juKBJGxEHaNl Johnny+Depp+Johnny+Depp+Leaves+Letterman+0KCCFx55TZUl Johnny+Depp+Perrier+Jouet+Celebrates+Art+Elysium+sP49_w0UWYcl Johnny+Depp+Premiere+Focus+Features+Danish+Ze22lCTxXtpl the-batman-999x562

 

di Stefano Falotico

Coronavirus permettendo, sono l’amore, l’amicizia, il sesso i motori dell’azione, ciak si gira? O sono i soldi, non solo di Christopher Nolan, a renderci Brad Pitt di Vento di passioni?


01 Apr

joaquin phoenix the master

 

 

 

Sì, la mia generazione, peraltro da me vissuta di vita riflessa, anche riflessiva, diciamo pure da fesso, non è che l’abbia capita molto. Anche perché, va detto senza se e senza ma, oserei dire in maniera perentoria, inderogabile, altresì insindacabile e incontrovertibile, come sopra da me evidenziato e nelle prossime righe rimarcato, non me ne addentrai molto. Anzi, ne fui addentato e vivo sbranato.

In modo rimarchevole! Ah ah.

Non fui affatto un lupo solitario, bensì The Elephant Man. Godendo dei cazzi degli altri.

Sì, fui accusato di essere invidioso, di rosicare per le gioie altrui. In verità vi dico che fui un contemplatore delle felicità del prossimo. Anzi, augurai perfino al più stronzo bastardo, eh già, pene… a volontà. Con sentite felicitazioni e condoglianze inflitte a me stesso, situato perennemente in zona suicidaria, anzi, da malinconici, personali, tristissimi diari. Mi piacque anche molto il primo Cinema di Argento Dario.

Ah, miei dromedari!

Ah ah, sì, pene non nel senso di patimenti, afflizioni e flagellazioni, bensì esattamente, in maniera abbastanza prosaica, di godimenti derivanti da una sana, robusta libidine ben sviluppata a livello genitale.

A me invece dissero sempre di essere una persona geniale che fece pena.

Ma seppi e so ancora prenderla con filosofia. Sì, credo che chi filosofeggi per sdrammatizzare le proprie sfighe e per sublimare le piccole o grandi tragedie del proprio vivere quotidiano, molto scalognato, meriti una cattedra a Cambridge poiché, senz’abbisognare di Master in teoretiche ermeneutiche da Umberto Eco di Scienze delle Comunicazioni della minchia, oltre che essere un pensatore superiormente elevato alla potenza del Dostoevskij più infernalmente sprofondato nell’incurabile melanconia, sia per l’appunto un essere penante, no, infinitamente pensante. Quindi, eternamente intoccabile, amabile. Subito da venerare e beatificare. Ché, sventrato ma non svettando in quanto ad animalesche, basse, volgari, socialmente aggressive,

tribali trivialità carnascialesche, mondane, frivole, effimere e aggiungerei, come se non bastasse, carnevalesche, porcellesche e carnali, abbia dovuto compensare il vuoto interiore, non certamente quei due vuoti femminili, visibili all’esterno nelle foto di nude glamour, ubicati rispettivamente nella zona pubica e in quella diametralmente opposta, simmetricamente allineati nelle donne più normali fisicamente, per alzarsi in volo mentalmente e forse poco lì, internamente. Ah ah.

Ora, facciamo i seri e assumiamo un contegno degno di Philip Seymour Hoffman, per l’appunto, di The Master. In verità vi dico che costui, da sbattere immantinente in manicomio, fu un ciarlatano che s’illuse, con buonismi consolatori da imbonitore e da improvvisato psichiatra della mutua, di curare ogni Joaquin Phoenix prima che impazzisse definitivamente, in Joker, con una controproducente terapia psicanalitica del tutto erronea, dunque orrida. Direi aleatoria, sì, campata per aria. Ché constò di patetici, deleteri addolcimenti a una coscienza innatamente arrabbiata, oramai irrecuperabilmente alienatasi, forse traviata o immondamente deturpata, ingannata con pedagogiche lezioni da Dario Fo dei poveri.

Ora, molta gente crede che io non creda all’amore. Costoro sono solo dei miscredenti e dei millantatori!

Degli impostori!

Il vero amore lo conobbi durante la pubertà quando, al tintinnare senziente delle mie prime emozioni anche (auto)eroticamente bollenti, in quelle notti insonni un po’ da deficiente come nel romanzo I dolori del giovane Werther, bramai le pudiche, rosee gote d’una mia compagna di classe dagli occhi violetti, fanciulla in fiore dalla natura angelicata, sessualmente ancora non sverginata, per cui soffrii d’impensabili struggimenti commoventi.

Nel mio letto, a tarda notte, mi contorsi anche in modo masochistico e quasi violento. La mia sofferenza psichica, no, psicofisica poco figa, ah, in quei momenti virilmente, anche vilmente, vulcanicamente pen(s)osi, fu straziante.

Lacerato nel girone diabolico del mio desiderio lancinante, sognai di essere il nuovo Goethe di Faust, contrattando un patto con un esorcista che mi liberasse dai miei Demoni interiori.

Sì, al fine di potere solamente sfiorare le guance eburnee e per baciare le labbra purpuree della mia ninfa plebea da me ingenuamente, giovanilmente idealizzata, quindi fantasticata e magnificata più del necessario, mi sarei sconsacrato. Ebbi però, col tempo, ragione da vendere.

Poiché credetti che lei fosse una strafiga esagerata e invece, con mio sommo rammarico, ravvisandone oggi le sue foto su Facebook, constatai amaramente che la sua vita fu peggiore della mia. Sì, molto sfigata.

Un tempo costei fu stupenda, una dea immacolata, la mia ragazza preferita, personalmente osannata.

Sì, la purezza romantica davvero, nella sua perfezione altissima, irraggiungibile (soprattutto da me, gli altri la raggiunsero invece subito, eccome), magicamente e magneticamente incarnata. Con la quale immaginai di trascorrere assieme tutta una vita giammai addolorata. Invece, dopo le mie vigliacche ritrosie assai pavide, lei presto non fu più illibata e io, nel visionarne le immagini in modo allibito, immagini ove m’apparve assai sciupata, dopo averlo lì preso, presi e prendo sempre maggiore coscienza che, addirittura, rispetto a me, rimase decisamente più inculata.

Dico ciò poiché devo confessarmi e sgravarmi di molti dubbi che, nella mia (r)esistenza amletica, da tempo immemorabile mi stanno tormentando, rendendomi un uomo combattuto e sempre meno combattivo.  Fui cornuto? Chissà! Eppure, giammai abbattuto, altamente me ne sbatto. Poiché ripeto, solamente innalzando la mente e sollevando poco le gonne, dunque stigmatizzando una sacrosanta par condicio senza femministe a rompere i coglioni, ah, queste dannose donne, debbo constatare che l’umanità è un porcile fatto di omoni troioni e di donnette puttanone.

L’amore esiste finché si è illusi. Quando invece, nei rapporti, non solo (con)sensuali o sessuali, interviene il denaro di mezzo, fai una vita da mediano e tutti gli an(n)i passano in un battibaleno. Anche forse con un battiscopa.

Alcuni, grazie a botte di culo pazzesche, fanno i soldi. Oggigiorno, pure molte ragazze dapprincipio pure, pur di farsi uno yacht, impuramente si danno a una vita da mignott’.

Cioè la sventolano e al miglior offerente si (s)vendono. Insomma, in maniera ven(i)ale, (s)vengono.

Il miglior offerente oramai non è più un uomo sofferente interiormente e (poco) amorevolmente, essendosi sistemato più di Leo DiCaprio di The Wolf of Wall Street, cioè rubando con meschini intrallazzi, regala alla sua lei tutti i suoi gioielli. Portandola alle feste, forse anche ai festini, con tanto di frizzi e lazzi. Un po’ come Sam Rothstein di Casinò. Film nel quale primeggia la bellezza sempiterna e svettante d’una Sharon Stone zoccola come non mai. Un’infingarda doppiogiochista più magnaccia del pappone James Woods con cui sta. Sì, Sharon di Casinò è la versione stregonesca e (im)matura di Jodie Foster di Taxi Driver. Mentre Bob De Niro è la versione possibilmente ancora più stupida del suo Travis Bickle storico. Oserei dire stoico.

Sì, ci vogliono veramente due palle come un toro per rifiutare Cybill Shepherd. Una che lui portò persino a vedere un porno. Al che lei lo scambiò giustamente per un pervertito e per un porco ma lo perdonò e forse alla fine fu sul punto, anche G, di fargli un godibile dono. Chissà se col Condom.

Ma Bob sulla strada l’abbandonò, forse a cazzo suo gli tirò, la (non) marcia girò, la salutò, nella sua notte imperitura s’inabissò e forse, sul finire dei titoli di coda, per la solita vi(t)a svoltò.

Lasciando la sua “sibilla” come una povera “fessa”. Fessa, in meridione, sapete che significhi, (s)figurativamente parlando?

Sì, fece bene, Travis. Certamente…

Poiché la Shepherd pensò che, dopo aver salvato la minorenne prostituta Iris, lo Stato avrebbe dato a Travis l’indennizzo milionario per essere stato, dapprima, un coglione esagerato. Sì, lei pensò… questo ora è ricco. Non è che mi vada molto che con questo tizio scoperò come una riccia ma almeno può comprarmi la pelliccia. Forse, presto potrà anche regalarmi l’abbonamento per iscrivermi in palestra. Sì, sono molto bella e ancora longilinea ma, fra un po’, ingrasserò. Avrò bisogno di buttare giù molta ciccia.

E ora parliamo dell’amicizia!

No, le mie parole non devono infondervi tristizia. Ma devo ancora esservi sincero senza indossare una maschera di cera buonista di falsa letizia. È meglio l’inimicizia!

Poiché fidatevi, eh già, se Jonah Hill di The Wolf of Wall Street fosse stato il capo dei broker, anziché DiCaprio, senza lo stress dovuto alla gelosia nei riguardi del suo amico nababbo, non sarebbe mai dimagrito spaventosamente, finendo nel reparto di Maniac.

Sì, è vero, lì incontrò Emma Stone. Dunque, a prima vista, non è che gli andò poi malissimo.

Ma non è che anche lei, in questa serie televisiva, apparisse fighissima e perciò in formissima.

No, Jonah Hill, a differenza di DiCaprio, non è affatto un bellissimo. Ma è comunque ricchissimo.

Grazie al cachet da lui ottenuto per film come I trafficanti, firmato dal regista di Joker.

Sì, non voglio essere cinico. Ma se Hill, un giorno, diventasse più ricco di DiCaprio, Margot Robbie lo sposerebbe. Infatti, Sharon Tate non sposò Polanski perché fu ed è un genio. Semplicemente perché ebbe la villa vicino a quella di Brad Pitt. Perlomeno, in C’era una volta a… Hollywood.

Ora, parliamo di Brad Pitt.

Sia molto chiaro, senza infingimenti e/o panegirici. A me Brad Pitt piace, pure parecchio. Ma non sono eterosessuale così come del suo successo, quindi del suo smodato potere sessuale, non sono geloso e/o invidioso affatto. Come si suol dire, beato lui. Che regala alle sue belle pene d’amore. Ah ah.

E beati/e gli spettatori e le spettatrici, soprattutto, che lo adorano.

Allora, ne L’esercito delle 12 scimmie, ne L’arte di vincere, ne L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford e ne Il curioso caso di Benjamin Button è veramente bravissimo.

Non ci sono cazzi che tengano, per la madonna di Cristo!

Dunque, non voglio sentire ragioni in merito né voglio ascoltare le ire di gelosi mariti. Ah, quanti casini provocano le erogene regioni. Ma ne vogliamo parlare di Vento di passioni?

Molti anni fa, quando questo film uscì, la mia cugina di secondo grado di nome Cinzia, eh sì, per lui impazzì. Al che, le domandai dolcemente, con estrema sensibilità, tatto e cautezza indicibili:

– Cinzia, Brad è il tuo attore preferito?

– Ovviamente – rispose lei con lo sguardo perso e languidissimo, diciamo più che altro già col rossetto sbavato e là, tutta lilla, bagnatissima.

– Sei sicura che sia il tuo attore preferito oppure, semplicemente, è al momento la tua maschile fantasia ero(t)ica preferita?

– La seconda che hai detto…

 

Ecco, adesso Cinzia non se la passa alla grandissima. Fa puntualmente domande all’assistenza sociale poiché, essendosi inventata la balla da ipocondriaca e da depressa inguaribile secondo cui di mal di schiena sarebbe afflitta, non solo non riesce regolarmente a lavorare, bensì onestamente non è che sia Angelina Jolie dei bei tempi, quindi la vedo dura che riesca molto a scopare. A parte il pavimento, malgrado i dolori atroci delle sue vertebre lombari.

Ah, fratelli e (a)nemici, in questi anni ne passai tante. Come no. E vidi dei cazzoni mai visti. Ragazzi pienamente (in)validi che, essendo svogliatissimi, si fanno ora mantenere dallo Stato e, coi soldi della pensione anticipata a loro fottutamente elargita, diventano molto vogliosi con le Escort. Se ne fottono.

Non valgono un cazzo solo quando pare e piace a loro. Come si suol dire, vanno a tiramento di culo. Ah ah.

Di mio invece posso dire che giammai nascosi il mio malessere, che dovetti patire anche emarginazioni inaudite per essere sempre stato me stesso, che soffrii come un cane una solitudine agghiacciante e spettrale ma, per dignità, a costo di morire di fame, altro che di figa e cazzate varie, e ancora infinitamente patire, non mi venderò mai come Brad Pitt pur di essere il protagonista di una boiata come Vi presento Joe Black. Ove, dopo Vento di passioni, recitò con un attore che avrebbe meritato, al posto suo, l’Oscar per I due papi. Sì, bando alle ciance. Che cosa fu questa sorta di Oscar “alla carriera” dato a Brad Pitt? Brad, eh già, l’avrebbe meritato per le pellicole da me sopra menzionatevi. Avrebbe dovuto, quest’anno, vincere Hopkins. E che c’entra che già lo vinse per Il silenzio degli innocenti?

Poi, se proprio vogliamo essere realistici, senza vostri patetismi pietistici da uomini che si sentono, in questi giorni, soli senza baci e abbracci da fancazzisti rinchiusi nella quarantena dovuta ai divieti imposti dall’emergenza COVID-19, non dovete dare di matto e delirare, per l’appunto, a causa del vostro angosciante isolamento strozzante.

Ora, semmai provate a immaginare una donna più bella di Margot Robbie o un uomo più bello di Brad Pitt. Pensate che siano, per di più, intelligentissimi e con un quoziente intellettivo superiore alla media.

Che siano persone coltissime e poeti superlativi, sì, grandissimi.  In questo sistema capitalistico, assai relativistico (in tal caso non c’entra neanche l’edonismo), mettiamo che queste persone siano mute o che soffrano/soffrissero di qualche patologia mentale non propriamente gioiosissima.

Benissimo… oltre a essere invidiati a morte senza motivo, dovrebbero giorno e notte sublimare la loro bellezza esistenziale poiché incomprese dai veri dementi e dagli animali. Potrebbero, realisticamente, solamente la coscienza elevare. E la realtà stessa poetizzare.

Il mio discorso non fa piega e fa a tutti, compreso me, davvero molto, molto male.

E che c’entra Christopher Nolan? Interstellar dura circa tre ore ed è costato una cifra iperbolica.

Detto come va detto, questo film commuove solo quando McConaughey va a trovare sua figlia morente, Ellen Burstyn de L’esorcista. Potrei girare una scena così semplicemente col mio cellulare, senza la Warner Bros e suoi miliardi. E ho detto tutto.

Quindi, senza se e senza ma, senza NO(lan), andate tutti prendervelo nel culo in modo abissale.

 

di Stefano Falotico

 

Anche questi Oscar ce li siamo tolti dalle palle. Trascurando Parasite, diciamocela, il film più bello dell’anno è/fu RICHARD JEWELL, ve lo dice Tarantino


10 Feb

tarantino

Come sapete, gli Oscar premiano i film dell’anno antecedente. Anzi, per esattezza, i film distribuiti nell’anno da poco terminato. Film che devono essere stati presentati in sala. Anche se in due sale. Con l’avvento di Netflix, tutto fu incasinato.

Così come alcuni film presentati ai festival in tempi decisamente anteriori rispetto alla loro (scarsissima) distribuzione in sala, vengono erroneamente classificati come usciti in sala in un certo anno quando, invero, furono già completati e mostrati parecchio tempo prima.

Sarebbe come dire… The Irishman è un film del 2019. Invero, no. Le riprese terminarono nel 2018 e di tale progetto se ne parlò dal lontano 2008.

Sarebbe parimenti come dire… Shakespeare realizzò i suoi capolavori letterari solamente giunto oltre la maggiore età. Grande balla, in verità vi dico che, alla pari di Mozart, William fu un genio dalla nascita.

Se avesse pubblicato Amleto a 8 anni, la madre l’avrebbe internato nel manicomio di Joker.

Eh sì, Shakespeare fu un mostro della letteratura. Mi pare giusto che William, da vera volpe inglese, volesse trascorrere l’infanzia, guardando C’era una volta a… Hollywood. Tempo per tragedie, appunto scespiriane come quella di Sharon Tate, ci sarebbe stato.

Quentin Tarantino invece è rimasto un bambinone col ciuccio. Ci sta, fa parte del personaggio.

Quest’uomo esteticamente impresentabile, la versione cartoonesca di Boris Karloff in Frankenstein che gigioneggia a tutto spiano nel pulp, credendo spesso di essere più cinico di Roman Polanski coi suoi magnifici, taglienti noir.

Quest’uomo forse più matto di Charles Manson ma che, a differenza dello scimunito Charles, canalizzò ogni sua frustrazione erotica, così come il suo Steve McQueen di C’era una volta a… Hollywood, il quale sbava indiscriminatamente e piuttosto schifosamente, spogliando con gli occhi Margot Robbie, ecco…, Quentin sublimò la sua adolescenza, da bugiardo, sfigato cronico come Mr. Orange/Tim Roth de Le iene e soprattutto come Tim Roth di Pulp Fiction, nel divinizzarsi, celebrando la venustà, non solo femminile bensì artistica, effeminandosi lui stesso nel consegnare al virile sex symbol per eccellenza, ovvero Brad Pitt, il ruolo di una vita da bella statuina. Ah ah.

Sì, Quentin Tarantino altri non fu in realtà che Stuntman Mike/Kurt Russell di A prova di morte redentosi, cioè un ex misogino incallito divenuto un feticista amante pure dei piedi callosi di Margaret Qualley.

Poiché, dopo aver celebrato nella sua videoteca anche degli scult volgarissimi con Alvaro Vitali, dopo essersi sepolto vivo fra pareti caliginose, trasformò genialmente la sua orribile presenza scenica da uomo odioso e ombroso, forse lombrosiano, per l’appunto fisicamente scalognato, insomma non certamente Brad Pitt o Leonardo DiCaprio, inventandosi un modo per scoparsi Uma Thurman in maniera dolcemente sfiziosa.

Quentin deve aver pensato a questo. Ora, di mio appaio come un mezzo burino alla John Travolta di Pulp Fiction, quindi con una figa così, se mi presentassi deciso e porco come Christoph Waltz di Bastardi senza gloria, farei la fine di David Carradine nel finale di Kill Bill 2.

Vediamo un po’ come posso cucinarmela. Ah, facilissimo. Le scrivo il ruolo della Sposa su misura. Cioè, se le dedicassi poesie d’amore leopardiane, aggraverei la mia situazione. Alle donne non interessano gli uomini romantici. Dicono di amare gli uomini che sanno amarle. Sì, solo se hanno i soldi. Devo dunque beatificarla, cucendole addosso la parte della stronza che forse non è così stronza come la dà a bere, leccare e vedere a tutti, no, come potrebbe apparire e come infatti è.

Lei interpreterà la parte di una troietta che, pur di fare la vita comoda, la diede al vecchietto coi soldi, il nababbo matusalemme tutto corrotto e lercio, David Carradine. Ma, essendo giovane, desiderò ancora divertirsi e non passare le serate a vedere le partite della Juventus, cosicché volle poi sposarsi un tipo da canzoni di James Blunt.

Bill le ammazzò il futuro marito nel giorno del matrimonio, compiendo una strage peggiore dell’eccidio di Cielo Drive.

Lei sopravvisse, lei è una con le palle, cazzo. Una che, sì, la diede a tutti per potersi permettere il lusso di pensare solamente a vendicarsi, anziché fare la sguattera sottopagata e dai più tamarri, durante i sabati sera in discoteca, sbattuta e tutta sudata, palpata, fottuta e inculata.

Lei, dopo esserseli scopati tutti, anzi, dopo che tutti la scoparono, sciupata eppur giammai davvero trombata, nell’anima e non solo in quella prosciugata, ebbe quindi una missione quasi politica, punitiva e reazionaria da portare avanti. Affinché sua figlia, in un mondo migliore senza figli di puttana, potesse avere davvero una villa ad Arcore. Sì, Uma Thurman di Kill Bill è in verità Maria Elena Boschi e Francesca Pascale. Ah ah.

Sì, da giovanissimo, le ragazze mi paragonarono a Luke Perry. Ma, come Rick Dalton, essendo troppo insicuro di me, non ebbi neppure il coraggio di fare il Revenant davvero. Sbandierai ai quattro venti che mi sarei atrocemente vendicato, in maniera machiavellica, di ogni Ed Harris di Snowpiercer. Sì, riuscii a liberarmi dalla morsa dell’iniqua, terrificante schiavitù psicofisica in cui i maiali mi costrinsero a esserenon essere… Al che, ebbi momenti di rabbia nei quali pensai perfino di diventare, più che una bestia salviniana, un adepto dei culti satanisti da Rosemary’s Baby.

Ma, dopo ponderate, sagge riflessioni, preferii essere un colto bibliotecario di libri preziosi, fra i quali i miei, come Johnny Depp de La nona porta.

Mi dissero che vissi addirittura in maniera parassitaria, ah, questi Mr. Wolf, pure di Wall Street.

Mi scompensarono psicologicamente e scesi le scale gerarchiche come Arthur Fleck, completamente ammattito. Sballato, gasato, completamente fuso. Sì, fu tutto un one man show per dare spettacolo. Un’innocua mia pantomima da burlesque, una mia sceneggiata da uomo apparentemente lupesco bensì burlesco, insomma un’esplosione di fuochi artificiali piuttosto fatui. Sì, per molto tempo mi raffreddai troppo e divenni un uomo, più che materialista, materico come Frank Sheeran/De Niro di The Irishman. Freddissimo, un ghiacciolo di granito.

Di mio, so che presto mi regalerò un’altra estate e succhierò la cannuccia, ficcandola in una granita. Sono un uomo realista, altro che nichilista. So che invece voi, poveri illusi, sognate di sposarvi Scarlett Johansson. Buona Storia di un matrimonio a tutti ma poi, ricordatevi, se come Adam Driver crollerete a pezzi, impazzirete e non riuscirete neppure più ad amare le “bambinate” dei film di Tarantino, saranno cazzi vostri.

Il film più bello, commovente e sincero dell’anno è/fu Richard Jewell. Parafrasando Marsellus Wallace: se vuoi dire che migliora con l’età, non è così.

Mi riferisco alla vita di molti di voi? Sì. Ora, se vogliamo dire che C’era una volta a… Hollywood sia il film più bello e maturo di Tarantino, non è così. Pulp Fiction rimane il suo film più autentico, Jackie Brown il più maturo e forse più bello.

Se invece vogliamo dire che è uno scandalo non avere candidato Clint Eastwood agli Oscar, è così.Quentin+Tarantino+92nd+Annual+Academy+Awards+iKpjcJGIardl

 

di Stefano Falotico

Gli attori e le attrici belle che mi piacciono e quelli/e che non mi piacciono anche se sono più belli/e


07 Feb

pitt hollywood

Nessuno è meglio di Brad Pitt, che vi entri… in testa

Innanzitutto, a quanto pare, nelle prossime ore sarà sospeso il mio account su FilmTv.it, in seguito a mie risposte piuttosto accese avvenute in una conversazione con una persona che platealmente mi calunniò.

Ma questa fu la decisione e io non sono nessuno per contravvenire a questa disposizione.

Ora, prima che forse il mio materiale scompaia anche se, i miei migliori scritti sono già presenti tutti integralmente su tale sito www.geniuspop.com/blog, vorrei congedarmi da voi con un’analisi degli attori e delle attrici che a me non piacciono. È inutile che proviate a farmeli piacere perché li ripugno in maniera dispotica e forse pure indisponente.

Qualche giorno fa, che mi crediate o no, dissi a una che mi paragonò a Stefano Accorsi.

– Bene. Se ebbi qualche dubbio riguardo il mio possibile suicidio, ora m’hai appena convinto di non ammazzarmi.

– Io ti ho offeso. Ti ho appena detto che chi, in passato, ti disse che assomigli ad Accorsi fu pazzo. Perché Accorsi è bellissimo.

– Ecco, una che frequentai, diciamo, mi disse che invece gli assomigliai. Ora, se avesse detto che sembrai o sembro Antonio Rezza o il compianto Carlo Delle Piane, non me la sarei presa. Mi comparò invece all’attore e all’uomo peggiore del mondo.

– Ma che dici? Stefano è bellissimo. Fu un grande complimento.

– Per me fu un affronto gravissimo, invece.

 

Fu la peggiore offesa, sì, da me ricevuta in vita mia. Ecco, potete infamarmi e raccontarne di ogni tipo sul sottoscritto, dammi del bugiardo cronico, del fallito, del pagliaccio o addirittura, per via di vostre distorsioni mentali da maniaci ammalati di bigottismo, tacciarmi come un mezzo pervertito.

Ma non paragonatemi, nel bene o nel male, ad Accorsi.

Non me la prendo, tanto sono oramai abituato a essere screditato dalla gente invidiosa. Sì, solo gli invidiosi o gli innamorati non corrisposti, eh già, offendono il prossimo.

Si chiama critica pretestuosa. Conoscete forse una persona che, se non è interessata al prossimo, insulta quest’ultimo al fine solo di distruggerlo? Sì, esistono. Stanno pure in manicomio, però.

Le persone cosiddette normali, invece, forse sono ancora più pazze dei soggetti manicomiali.

Cioè, non possedendo il talento altrui, la sua bellezza o perfino la sua purezza, se n’accaniscono con furia imperterrita e infinita solamente per godere sadicamente di una sorta di corrispondenza emotiva che trae morboso piacere nel massacrare il prossimo. Per innervosirlo o dipingerlo in maniera arbitrariamente distorta, per l’appunto. Cosicché l’altro, rispondendogli a tono, venendo scosso dai suoi attacchi spropositati, in qualche modo, sebbene in maniera altrettanto malata, permette alla persona che l’offese o appena offesa, eh sì, di godere del suo gioco.

Un ricatto emotivo che spesso avviene fra innamorati. Ove una persona follemente innamorata dell’altro/a, eh già, la fa ingelosire apposta per misurare se, ingelosendola, la persona da lui amata si arrabbi(a).

Se si arrabbia, significa che tale arrabbiata persona è innamorata della persona che la fece arrabbiare. Altrimenti, se non soffrisse di gelosia, dunque se non avesse paura di perdere chi gli o le procurò gelosia, ne sarebbe rimasto/a indifferente.

Di mio, devo dire che con le ragazze, spesso, non capii un cazzo.

Tanti anni fa, una tizia che pubblicò, non so se pubblichi ancora per la Guanda, dopo essere stata da me disdegnata in modo da lei reputato agghiacciante, mi fece una guerra psicologica atta non a distruggermi, bensì a far sì che per lei mi struggessi. E patissi pene d’amore mai con lei venuto. Scusate, avvenute.

Non starò a dirvi chi fu ma fra me e lei, nonostante le sue insistenze, niente fu.

Lei mi baciò vicino alla stazione centrale di Bologna ma, al solo sfiorarmi le labbra, avvertì che io non avvertii nulla. Al che, con impeto selvaggio da Demi Moore di Rivelazioni, scese in tutta fretta dalla mia vettura, sbatté la portiera (solo quella, eh) e mi coprì dei peggiori appellativi ed epiteti:

– Sai chi sono io? Un altro, al posto tuo, avrebbe fatto carte false solo per assaggiare il mio profumo. Tu sei più matto di quello che pensai. E dire che, se me l’avessi dato, ti avrei reso lo scrittore più venduto del mondo. Io conosco tutti, ti avrei fatto arrivare subito…

 

La mia risposta fu lapidaria:

– Di mio, sto al mio posto di guida e tu ora non sei tanto a posto.

– Perché mi rifiutasti?

– Perché non mi piaci. Subito, lo fiutai.

– Nemmeno tu. Anzi, sai che ti dico, fai schifo, sei bruttissimo. Sei un mostro. Ora ti annienterò. Sai cosa andrò a dire a quella che frequenti? Che ci stiamo frequentando. E che puoi farmi?

– Non voglio fare niente con te. Che volesti fare, invece, tu? Ancora pensi di farmi qualcosa?

– Io le dirò che l’abbiamo fatto. E lei ti lascerà. So che di lei sei innamorato e ti rovinerò.

– Va bene. Ora però non rovinare, coi tuoi calci, la mia macchina. Sei da rottamare, bella mia. Vuoi che chiami il carroattrezzi?

– Allora tu sei veramente fuori.

– Mah, in verità, io sto dentro la mia macchina. L’unica fuori sei tu.

– Basta!!! Ora ti buco e sgonfio le gomme.

– Fai pure. Il mio comunque non si gonfiò per te.

– Ti gonfio di botte!

 

Questa qui, comunque, finse di essersela presa dopo che da me non prese un cazzo ma tempo dopo me la rifece. La incontrai, per caso, al festival di Venezia.

– Stefano, vedi quello che prepara i panini? Oh, me lo mangerei subito.

– Va bene. Adesso vado a dirgli che si scordò di darmi la maionese. Torno subito. Le patate vengono meglio con la sua maionese.

– Io ti distruggo! Ti faccio al forno!

 

Insomma, nemmeno tirando in bello, no, in ballo il panettiere riuscì a farmi, non solo ingelosire.

No, a differenza di molti di voi, non soffro di gelosia.

Che mi crediate o no, tantissime ragazze giovanissime mi scrissero in questi anni per fissare appuntamenti al buio.

Mi divertii come Bill Murray di Lost in Translation con queste Scarlett Johansson. Arrivate, no, arrivato al dunque, dissi a ogni Margaret Qualley:

– Fai la tua vita. Solo quella.

– Non ti piaccio?

– Potresti anche piacermi. Ma io sono troppo grande per te. So che mi prenderai per un coglione anche se, in verità, vorresti pure i miei coglioni ma hai ancora pagnotte da mangiare più di quella tizia che volle farmi ingelosire col panettiere.

 

Ecco. Dopo questo mio scritto, vorreste farmi credere di non essere un Bruce Lee semi-ascetico e zen che vi lascia vincere perché pensate di essere Brad Pitt e io ve lo lascio credere?

Ma vi smonto subito, nani.

Dunque, se vi piace prendermi per il culo, ci sto. Almeno, mi scuotete un po’ dal torpore esistenzialistico.

Se pensate invece di essere Lee Van Cleef di Escape from New York, mi spiace deludervi.

Sono molto più stronzo di voi.

Sono anche come Arnold Schwarzenegger de L’implacabile.

E i criminali non li lascio mai vincere, soprattutto se vogliono che accadano tragedie come quella di Sharon Tate.

Detto questo, gli attori belli che non mi piacciono sono Stefano Accorsi, si era capito, no, e Stefano Accorsi.
A me Brad Pitt, invece, stranamente piace.

Margot Robbie, purtroppo, non mi piace.

Le preferisco Margaret Qualley.

E ho detto tutto. Ah ah.

 

di Stefano Falotico

C’era una volta a… Hollywood esce in 4K il 2 Gennaio 2020, mentre io il due me la dormirò dopo il mio viaggio a Monaco di Baviera, beati voi che ancora credete nel Cinema del Tarantino


17 Dec

una volta a hollywood

81LXf2BZoTL._SL1500_Sì, comprerò la versione Steelbook. Bella tosta, intonata al mio essere oramai armato di amianto dopo tanti pianti.

Il mio nichilismo è oramai sfrenato. A Margot Robbie preferisco Miles Teller di Too Old to Die Young. Pensa te.

Non avrei mai immaginato, sino a qualche mese fa, che sarei diventato un fan di Nicolas Winding Refn.

Ma Tarantino m’ha nauseato. Ce la vogliamo dire? Il suo Cinema autoreferenziale e onanistico, passatistico ed elegiaco dei cazzi suoi ha veramente rotto le palle.

Oramai Quentin è più disgustoso di William Baldwin della serie suddetta di Refn. Sì, è divenuto un ricco nababbo viziato e capricciosissimo con le sue turbe sessuali, i suoi complessi di Edipo mai risolti, il suo feticismo da uomo incestuoso di sé stesso.

Insomma, è ora troppo presuntuoso. Ma molti di voi ancora gli leccano il culo e s’addobbano di feticci e memorabilia tanto per riempire i vostri interiori vuoti.

Sinceramente, una persona che dai trent’anni in su non sa se comprare un Blu-ray normale o quello super speciale con tutti i contenuti extra, eh già, a me pare solo un American Psycho versione Christian Bale.

Insomma, un pazzo sesquipedale. Ci sono anche 7 scene inedite? Io avrei tolto proprio ogni scena del film. Anche Margaret Qualley, una scema.

Cioè, non godendo voi più di emozioni quotidiane, avete proiettato nei cofanetti le scopate che invece dovreste farvi sullo stesso divanetto ove riguarderete quest’ignobile filmetto.

Io non dovrei parlare in merito al fare il Brad Pitt della situazione.

Sì, dopo la prima volta, tutti pensarono che sarei stato finalmente felice. Invece divenni prima fallico e poi fallace, m’inculai, dopo che l’inchiappettai, soltanto nell’incarnata infelicità totale e ora passo le giornate a ricordare ciò che di magnifico vi fu nella mia purezza esistenziale prima di questa porcata bestiale.

Avrei una domanda da farvi. Voi come fate a sopportare la condizione umana?

Cioè, superata la linea d’ombra di conradiana memoria, come riuscite a tollerare l’orrore kurtziano?

Per quanto tempo potrete ancora andare avanti a scrivere cazzate su Facebook, illudendovi, così facendo, di allentare il vostro inestirpabile male di vivere?

Contenti voi, non contento io. Ah ah. Per voi, tutti i film sono capolavori.

Aveva ragione, come al solito, Carmelo Bene. La vostra vita non è un capolavoro perché vi fate i film degli altri. Diciamocela, qualche volta, vi fate pure le fighe altrui ma poi v’accorgete che non valevano il prezzo del biglietto.

Di mio, vorrei iscrivermi a un corso di montatore del suono. Sì, un lavoro “tecnico”.

Sì, mentre voi vi montate la testa e, per fare colpo su di una al fine di montarvela, indossate un montone, portando una tizia con la cellulite a vedere questa celluloide bulimica, io voglio fare il John Travolta di Blow Out della situazione.

I vostri mugolii e le vostre grida isteriche, i vostri dannati lamenti nella notte non mi convincono.

Non è che, dopo essere stati al drivein, avete inseguito e pedinato Nancy Allen in macchina come Stuntman Mike?

Guardate che io sono RoboCop. Lasciate stare Nancy, altrimenti vi sparo ove sapete.

Si vede che di poco v’accontentate. Cioè, trascorrete ogni dì a celebrare le vite degli attori hollywoodiani e, in tale vostro patetico, sognante delirare, eh già, surrogate quel che poteva essere ma non è stato e credo, onestamente, mai sarà.

Allora ben venga Refn con le sue invettive pessimistiche, poco agiografiche né celebrative di tale immane scompenso umano devastante.

Tu ce l’hai l’ultimo album di quel cazzone? Hai tutte le sue canzoni? In vinile, in cd, in mp3? Non conosci i Van Halen?

No, di mio bevo una valeriana, ascoltando la Cavalleria rusticana. Tu pensa alla tua cavalcata con quella valchiria e lasciami fare il ghiro. Me ne fotto se sei Richard Gere o un figo della minchia.

Vi fu un tempo in cui anch’io fui collezionista di cazzate. Pensate che ho ancora un dvd con l’ex pattinatrice Katarina Witt. E non è quello di Ronin.

Semplicemente un dvd in cui le si vede bene il culo. All’epoca, servì a stimolarmi nei momenti mosci.

Adesso, sono io una lastra di ghiaccio. Sì, sino a due mesi fa, tentai di ringalluzzirmi, scaricandomi porno a man bassa. Più che altro…  a mani basse. Ma nuovamente a un cazzo servì.

Mi feci… una cultura su tutte le pornoattrici americane, tipo Sharon Tette, Margot Poppie, Leonarda di Capri con tanto di stalattiti e stalagmiti del suo amante, detto Alfredo James BACINO che sgocciolò dopo che le entrò, con far da Padrino, nella sua grotta di Castellana da vero “gentiluomo”, un Riccardo Corleone, insomma.

Un Tony Montandola.

Sì, credo che dopo il mio viaggio a Monaco, avrò appunto finito la mia vita.

Sapete fra l’altro che vi dico?

Munich non è un grande film.

Morirò presto, diverrò una leggenda come Bruce Lee?

Pensate che scrissi anche il libro Kickboxing, seguito letterario di Kickboxer.

Sì, amici, è finita. Stavolta definitivamente.

Ieri, vi parlai della mia nuova pubblicazione.

Infatti, sarà l’ultima.

Insomma, non mi piace il sesso, non mi piace più Tarantino, De Niro forse non sarà neanche candidato all’Oscar per The Irishman.

E su Instagram impazza il porcile a tutt’andare.

Uno come me, in questo mondo, è già troppo che sia arrivato a quarant’anni.

La scena più bella di quest’anno di Cinema, oltre a quella del pre-finale di Joker, è questa.

C’ERA UNA VOLTA A… HOLLYWOOD – What Just Happened al Falò? Perché contesta Mr. Marra?


22 Sep

dav

Innanzitutto, prima d’acclamare l’opus numero 9 di Tarantino, recatevi su IBS.it e comprate il libro Hollywood bianca del Falotico. Opera numero due della sua produzione letteraria. Poi ne riparliamo.

Sparatevi questi due video se volete. Sennò, fatevi una sega su Bridget Fonda di Jackie Brown e così sia.

Ah ah.

Dopo averli visti, ditemi tutto o mandatemi a fanculo subito, ancora prima di aprirle. No, aprirli.

Detto ciò, passiamo a questione quasi omeriche.

Ancora la vecchia storia secondo cui i cinecomic e le graphic novel sono cultura bassa?

Ebbene, io amo sfatare tutto. Ribaltare le logiche. Poiché, nella medietà conformista, nelle rigide prese di posizione immotivatamente radicali, v’intravedo sempre qualcosa di enormemente pregiudiziale.

Adoro abbattere i luoghi comuni e, purtroppo, in Italia siamo ammorbati dalla retorica qualunquistica, dai girotondi delle banalità a buon mercato, poiché l’Italia non si smentisce pressoché mai nel suo essere vetustamente agganciata a valori superati, a etiche retrograde, a una mentalità da tromboni da tempo immemorabile fottutisi e auto-trombatisi.

Da quando m’affrancai da certe marcissime convenzionalità iper-conservatrici, oscenamente moralistiche, orrendamente pedagogiche e dunque semplicemente raccapriccianti nel proporre un modus vivendi e “ragionandi” oramai tanto innaturale quanto inattuabile che, come si suol dire, non sta più né in cielo né in terra, la mia esistenza immensamente ne ha giovato. Ne giovò. Evviva il lancio del giavellotto!

E Ginevra che fece? Tradì Artù col Lancillotto? Mah, meglio mangiarsi un panzerotto. Cioè DiCaprio. Ah ah.

Anzi, a dirla tutta, sono da allora profondamente ravvivato, nell’anima rinsavito, in una parola semplice voglio dire e dichiarare con estremo entusiasmo, simile a un’estasi mistica, che sono ritornato furentemente all’azione fancazzista. Ah ah. No, spingo con più piglio anche se ancora poche ne pigi. Ah, adoro il mio pigiamino…

Sì, a causa di tutte le reprimende e delle contenzioni psicologicamente sedative inflittemi, delle suggestioni bigotte e oscurantistiche superstizioni stronze, mi chiusi talmente tanto da sfiorare quasi il mutismo. Relegato in una dimensione talmente asfittica e ascetica da far scendere soltanto il latte alle ginocchia in maniera tristissima.

Per quanto tempo, ad esempio, dovremmo ancora sentire la stolta idiozia secondo la quale il liceo classico è la scuola culturalmente più formativa?

La cultura vera, sentita, amata e inoculata nell’anima, introiettata nel cervello e nei nostri cuori non è qualcosa che si possa parcellizzare in classi(smi).

Sarebbe come dire che Maradona fu il calciatore più forte degli anni ottanta perché frequentò una scuola di Calcio prestigiosa. Ma de che?

Maradona cazzeggiava a tutto spiano e manco si presentava agli allenamenti. Poiché, nonostante un po’ d’evidente pancetta e la sua testa indubbiamente folle, quando in campo scendeva, cazzo, dimostrava che non abbisognava d’alcuna regola balistica impartitagli dall’allenatore-statista.

Dunque, non voglio più sentire altre stronzate da ballisti. Cioè che la Juventus vince sempre lo scudetto perché Agnelli sa scegliere gli allenatori più bravi.

Grazie al cazzo che vince. Ha la squadra coi giocatori più forti. L’allenatore non c’entra un cazzo.

Per esempio, Maurizio Sarri è un campagnolo, un villano, un cafone mai visto. Se allenasse il Lame Ancora, squadra del mio quartiere in cui militai sin all’età dei diciotto anni, al massimo vincerebbe il campionato provinciale e qualche torneo rionale. Ma non per merito suo. Avrebbe trionfato grazie a me. Ah ah.

Una volta, un mio allenatore dal cognome Bongiovanni mi sfidò:

– Stefano, ti sbatto in panchina. Cominci a starmi sul cazzo. Al tuo posto, metto Chiesi (no, non Chiesa, Chiesi). Vedrai che vinceremo lo stesso.

 

La partita finì 4 a 0. Quattro per la squadra avversaria, però. Ah ah.

Ve ne racconto un’altra.

Durante un allenamento pomeridiano, un mio compagno, non mi ricordo se Pirillo o Cetti, assistette a un mio goal pazzesco su punizione.

Al che, urlando come un matto, esclamò:

– Fermi tutti. Goal enorme, sì. Ma trattasi di colpo di culo.

Facciamo una cosa.

È un allenamento. Rischieriamo la barriera e posizioniamo la palla nella stessa posizione. Voglio proprio vedere se questo Falotico riuscirà a ripetersi.

 

Al che, sussurrò alla sua ragazza, la quale era a bordo campo ad assistere al suo gagà, quanto segue:

– Ehi, mia bella, adesso io e Falotico scommettiamo 100 mila lire (eh sì, all’epoca c’erano le lire).

Se riuscirà a realizzare nuovamente un goal come quello di prima, io gli darò 100 mila lire. Se invece non ce la farà, com’è ovvio che sia, Falotico mi darà il centone.

– Accetto – risposi io.

– Perfetto. Bravo, coglione. Ecco, a posto. Barriera schierata. Quando sei pronto, Stefano, calcia pure. Voglio proprio vedere se ancora infilerai la palla sotto l’incrocio.

 

La palla finì all’incrocio. Peraltro, col portiere che si lanciò verso lo stesso incrocio della prima volta. Che pirla… ah ah. Quello che si definisce un volo d’angelo da trimone.

Partì perciò la reazione isterica della sua ragazza:

– Idiota! Stasera dovevamo andare a mangiare fuori. Quelle cento mila lire erano la tua paghetta. Stronzo!

Ah ah.

 

Questo per dire che non dovete dare mai per assodato nulla.

Tranne questo…

Carlo Buccirosso, presente in 5 è il numero perfetto, è un ottimo caratterista e anche un bravo attore protagonista delle sceneggiate napoletane. Se però in Joker, al posto di Joaquin Phoenix, vi fosse stato lui, ne sarebbe venuto fuori un film comico.

Ho detto tutto…

Anzi, no.

Sarebbe come dire… prendiamo uno di questi sessantenni che disprezzano i giovani e il nuovo Cinema, facendo loro interpretare la parte da codesti tanto mitizzata, essendo legata ai loro entusiasmi giovanili, di Al Pacino in Serpico.

Forza, suvvia. Il circolo ARCI vi aspetta e, come dicono in meridione, fancul’ a mammata.

A me fanno inoltre molto ridere quelle ragazze che si professano virtuose e ambiziose. Quelle sui trent’anni, per intenderci.

Ora, non vanno con un loro coetaneo in quanto, nonostante lui abbia un’età per cui si presuppone che maturo dovrebbe esserlo, queste qua lo considerano, appunto, immaturo e un eterno, inaffidabile Peter Pan.

Poi, per divertirsi, vanno però con uno qualsiasi.

Se invece vengono contattate da un quarantenne, lo snobbano e l’offendono pure, reputandolo troppo vecchio.

Insomma, detta schiettamente, non sanno che cazzo vogliano.

Dalla vita?

No, nella figa.

Ah ah.

 

Questo è un (im)puro dialogo pulp che fa discussione sterile eppur giocosa fra iene.

Madonna era come la Virgin? Ma de che?

Intanto, il Genius-Pop, alias Joker Marino… passeggia e dà non solo nell’occhio.

 

di Stefano Falotico

dav

mde

dav

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)