L’Italia è come un palo dopo 90 minuti per recuperare, Paese arretrato, bigotto e da biscotti, non solo calcistici, ci vuole il pentito Manzoni, non Alessandro
L’Italia, paesaccio di sciattoni, di “sciatori” a Cortina d’un pezzetto di figa, di bon(azzon)e, di ciabattini, puttanoni, battone e “imbattibili” tromboni, di cascamorti e “Viva la gnocca” con le nacchere. Hanno rotto!
Basta, una delle mie massime è questa, inappellabile: “se vuoi giudicare la mia cappella, ti spacco la faccia e, se vuoi insegnarmi come si vive, t’ammazzo da schizzato”.
Sono secco, son fatto così. Di mio, alzo il “gallo” di buon ora, mischio la cedrata nel latte scremato, me lo scolo d’un fiato, caccio un peto che gaio non critica i gay, rispetto gli albini e canto nell’alba. Abbagliandomi dei primi raggi per poi abbigliar quella che mostro nuda, l’essenza mia senza maschere o retoriche petizioni ma “costretta” a indossar i pantaloni per non dar nell’occhio. In vita mia non ho mai mangiato le ostriche ma spulcio le ochette, ringalluzzendo il rizzato tirarmelo da stronzetto. Così nacqui, così annuso voi marci, così “cazzeggio” al fin “propedeutico” d’educarvi al (ris)petto. Le pollastrelle mi corteggiano ma le schiaffeggio, dopo aver versato loro in capo un po’ di “shampoo” a base di “cappuccino”. Non sei da saponetta, sei sempre bagnata da sciacquetta. Ecco il “dolcetto”, cara zoccoletta!
Da anni, son in lotta con una famiglia contro di me accanente, perché mal tollera il mio star per i cazzi personali. Gentucola cagnaccia da strapazzo, insomma i soliti (pu)pazzi. Li faccio incagnire, pensan di farmi incazzare ma rimangono incassati nelle bare del mio cagarvi.
Si copron dietro un lavorino rispettabile, son degli scribacchini ma svaccan appena in TV appar un buon cul, esaltati dalla “fica(ta)” di massa e rimpicciolendosi pur “ingrandendolo” su sgranarli eccitati. Vanno scannati o trascurati? No, a questi coglioni va spento l’abbonamento… si dichiaran buoni e si recano a messa eppure hanno solo una fissa. Ficcarlo a una di tradimento per presto “pentirsi” dinanzi al crocefisso. Insomma, prima (si) bacian le mani, toccano e intaccano ma basta una “confessione” e la lor coscienza smacchiano.
Son “impeccabili”, vestiti a (tra)punta, per cuocerle a (s)puntini. Le puntano e le raggiran per l’anale dietro l’abito “elegante”.
Attaccano i politici e da un po’ giudicano tutto coi pollici, “girandosele” nel prenderla… a girasole e ove tira… il vento.
Mangian, cagano, dormon “beati”, son “belli” e rasati, si sballano e dunque si ridanno, come dannati patetici, ai balletti per altri an(n)i. Oggi prenderan di mira Berlusconi per sfogarsi più del suo dentro le Escort ad Arcore, meglio comunque delle lor “donnacce” d’orticaria, domani “affiggeranno” un “libro” in bacheca del cotanto lor esibito “curriculum”. A questi scoreggio coraggiosamente! Mi affliggono! Vanno asfissiati di evacuarlo!
Non preoccupatevi. Ho una scorta di fazzoletti in caso di lacrime!
Sì, dopo aver rubato lauree e sempre perdonarsi come finti santi con l’aureola, pur di conquistare Laura, adesso arieggiano da intellettuali.
Son da Carnevale di Viareggio!
Leggo l’anteprima del loro “parto”. Un libro sgrammaticato che vorrebbe diventare un vademecum per vivere “felici”.
Al che, m’abbasso alla loro ipocrisia, faccio il falso ignorante “cafone” e scrivo sotto la mia recensione: “Questo libro deve andar a prenderselo nel culone. Voto sottozero e sottomesso”.
Mi denunciano tramite polizia postale, ma recapito loro il mio plico, cioè un pacco di pugni formato “anonimo”.
Ilaria è “giornalista” grazie alle gambe, tua sorella sta in ospedale ma pensi a “curar” l’infermiera, parli in grande ma da me solo palate plateali.
Sono colossale e ora son le tue spaccate. Chiaro, animale? Se non ti va bene, ti strappo il pene. Ciao.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)