Posts Tagged ‘Manhattan’

Woody Allen contro Falotico: due identici “ai denti”


07 May

Stefano Falotico e Woody Allen conversano, disquisiscono sul destino “co(s)mico” di un’umanità non tanto ottim(ist)a, ai piedi di Manhattan, con la Torrei Eiffel a svettare come… Libertà!

A sbafo, sbandati, dal Mondo ottuso schivati-schifati, “schiavi” di regole programmatiche-pragmatiche, insomma sugli ema-tomi artistici “sbaviamo”, chissà cosa ne pen(s)erà Shakespeare nell’essere o non essere Emma Thompson

Io e Woody siamo statue di cera, scolpite nella blu incandescenza immersa a solitudini in qualche modo affini sebbene su sembianti “diversi”, agli antipodi solo del primo acchito… ah, i tacchi solari delle donne per nostra misoginia cavalcante eppur sempre profondamente attratta dal “nervo” focale dell’Eros domato contro il Thanatos che genera melanconia. E anche emicranie per poc’antropocentriche “bersagliere” al centrarle nei loro più “intimi” desideri.
Ah, da lupi depressi le concupiamo, lui spelacchiato e io nelle prime alopecie di “penicillina” alle ferite d’amore.
Che mordenti misantropi, uomini d’altra razza. Oramai, neanche nelle fabbriche dei “giocattoli” “tiran” fuori pezzi erronei come noi. Non adatti alla massa che va per la maggiore… Noi errabondi, vagabondi pensierosi fra una mia sigaretta nervosa e il volto di Woody increspato di fegato “polmonare” sull’osmosi d’asfissie a un’empatia virile un po’ schizzinosa nei riguardi del Sesso, sensuali d’asessuate, nostalgiche visioni “oceaniche” dai colori “nitidi”, natanti, piangenti che planano nel meditabondo sorvolare su “tutto”.

Onirici o neri?

(Ri)flettiamo…

“Livellati” sul mare, appianati ai s(u)oli. Almeno non appiattiti.

Gli omosessuali, appunto, c’osservan con sospetto, la polizia aspetta le ambedue mosse false per “incatenarci” alla prigione dei nostri scatenati sogni “virtuali” repressi, la gente “normale” ci stressa e l’esistenza si fa… opprimente.

Che sgambetto! Che “gobbi” di colpi! Al Cuore!

Ma siamo noi a giudicarli deprimenti. Ah, l’uomo medio logora con la sua lorda, capricciosa voglia “matta”, perennemente mirata al “triangolo isoscele” delle cosce, dunque è molto “mirabile”, da celebrare in “lode”.
Con tanto di allori e “scappellarci” di “Buongiorno”.

Preferiamo un addio mansueto alla consuetudine, anche se la messicana Consuelo ci strizza l’occhiolino ed è peperina di salsa “matata” al nostro “corto… circuito” ballerino ma non “latino”, più “alla francese” nelle rotonde sul mare annoiate da questa oscena liscezza. Che “tonti!”.

Lui, evidentemente “mostriciattolo”, cerebrale accidioso a mo’ del “Ça va sans dire”, io arrugginito come Pacino Lefty Ruggiero nel mio apatico e “Me ne frego fin(i)to” da “Che te lo dico a fare…?”.

Poche carnali donne nel nostro carnet, Woody col Cielo in una stanza autocentrata di maniacali nevrosi proiettate ad altri, adesso anche d’alter ego, io spesso in cameretta romantica come i poemi cavallereschi della mia stessa spada nella roccia da Camelot. Anche da cammello. Non se se son Amleto o se sia un Bene… Carmelo.

Orsi siamo e brindiamo alle “ossa” di Artù, Principe tradito da Ginevra la meretrice, in mezzo alla “foresta” di Lancillotto,  un figo più spassoso che la (es)portava in “giostra” e la riscaldava, “avvelenandoci”, nei prati verdi delle ginestre e “corsette campestri”. Ah, Lancillotto lo “lanciava” fra i suoi “corsetti”. Pizzi e merletto.

Cazzo, aiutaci Merlino! Manca la melina! Anche i letti a “castello”.

Così, col taccuino alla mano e appunto il tacchino da Giorno del “Ringraziamento”, causa benedire e basta le “graziose”, telefono a Woody per svegliarlo dal suo recente letargo cinematografico. Lo invito a cena ché, a lume di candele, ammiccheremo a vicenda col frizzantino da geni “brillanti”.

Lui, ancora in canottiera, annichilito in un letto insonne di brutti incubi, prende su la cornetta ma, nonostante risponda-cheto-chieda presto “Pronto?”, fa fatica a riprendersi.
Al che, sgrana la vista e punta la locandina di Die Hard, con Bruce Willis a rammemorargli di non mollare.
Woody, invece, nel naufragare sempre “controcorrente”, mollò quattro pet(ard)i isterici, “modulando” un valzer di sconnesse frasi all’unisono dei “tuoni” piovigginosi ch’echeggian fuori.

La sua vicina di casa, donna pia quanto “spia”, bussa alla porta dell’apparta(men)to.
Domanda che cos’è stato quel trambusto.

Woody, con “proverbiale” (non) lasciarsi andare, ancora in vestaglia, “annuisce” un “Signora, è acqua passata, la ritenzione idrica del mio (re)moto passato”. Come da Verbo che emisi…

La signora, simile a Edwige Fenech infermiera, lo manda a fanculo. Già. E gli tappa la “bocca” con “amorevole cu(citu)ra”.

Woody, in tut(t)a “sveltina”, si veste e, dopo averla cinta di farneticazioni “nullafacenti”, non sa quali cinture scegliere.

Dunque, nel mentre della sua mente, di nuovo si scioglie in (rim)pianto a (di)rotto. Incompreso e “in compressa”.

Frattanto, trascorsa mezz’ora dal mio primo “squillo di tromba”, giungo a casa del mio amico.

Esclamazione!

– Woody, è tardi. Non attardarti di più per colpa della tardona. Si sta facendo… Notte, poi non avremo Tempo perduto… da Midnight in Paris.
– Hai ragione Stefano. Perdonami, alle volte sragiono. Colpa dei troppi ragionamenti da topo senza “top(p)e”.
Dammi… 15 minuti di Andy Warhol e andremo a mangiarci delle uova. M’occorre il lass(ativ)o, anche Lasonil al mio Pinocchio “nasino”, per “risollevarlo” da quella dannosa del “Pronto Soccorso”.

Che andasse ove sempre (non) and(r)ò.

Quindici più tardi, Woody è pronto.

Al ristorante più “rinomato” del quartiere “meglio” frequentato di New York, veniamo accolti dal menestrello di Fracchia la belva umana.

Io vengo trattato come il commissario Auricchio di banfiana memoria. L’incivile canterino infatti comprese subito che non sono uno da Ela Weber. E la buttò su sfottò delle battutine “piccantine” al nostro scambiarci da “toccati”.

Voglio aggredire il troglodita ma Woody mi trattiene e, con più “classe”, ri(t)ma allo stronzo maleducato:

– Non siamo da Gigi il Troionenon siamo frocioni… ma ti facci(am)o un culo così.
– Scusatemi tanto, v’avevo preso per “quelli”.
– No, siamo solo amici. Non s’inimichi “uomini” come noi.

Meglio non trovarseli di fronte in “posizione” orizzontale. Quando le “spariamo”, utilizziamo l’arma Magnum da Callaghan col grilletto… “in sordina”.
Silenzio… di tomba.

Ceniamo. Woody ordina delle “cozze”, io delle ostriche. Ci fermiamo al caffè, il dolce ce lo “rifila” l’oste.
Eh sì, un conto salatissimo di “prima” scelta: 1000 dollari più “bottino” della mancia a strapparci le mani(che).

Senza mutande, senza “speroni”, senza cartucce, senza pall(ottol)e, tristemente c’avvi(t)iamo verso il fiume Hudson. Comincia a grandinare, usiamo l’ombrello e aspiriamo il vento con delle cann(ucc)e.

Buona la “gran(it)a”.

Prendiamo “posto” in panchina, essendo dei panchinari della vita. “Titolari” però della sfiga.

E “contempliamo” senza pronunciare una sola parola.

Dopo tre ore del fissare il vuoto, piglio il “pazzo” al balzo con una balzana cazzata.

– Woody, che frutta preferisci? La banana o la Macedonia di Alessandro Magno?

– L’acido dell’insalata dopo il minestrone “bagnato”.

– Ti capisco.

Anch’io non lo “condisco”.

Quindi, ci baciammo mentre quella passerotta di Gwyneth Paltrow passò in quella “zona” e, a grandi falcate, salutò i nostri “uccelli”.

Non ci rassegniamo e Woody canticchia Nek:

Non è mai com’era ieri,
cambia il senso cambiano i pensieri,
e ti sembra tutto da rifare…
Sbagli se ti guardi indietro,
punta avanti anche se hai mezzo metro,
c’è sempre una strada per viaggiare…
è un’inguaribile follia,
saperti solo mia…

è congiunzione astrale…

– Questa è l’ultima porcata che mi fai, Woody! Adesso, finalmente ci sono arrivato!

Radio Days pensavo fosse un capolavoro ma invece è meglio Glory… di Springsteen!

Tu non spingi per nulla!

Detto ciò, lo spingo, annegandolo e dandolo in pasto agli squali.

In poche parole, “emergerà”.

Annacquato di pene da pirata?

No, da piranha.

Sono sempre a galla, gli stronzi ho scoperto e da me solo merda in faccia. Oltre ai pugni, questo è ovvio!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Zelig (1983)
  2. Ombre e nebbia (1992)
  3. Taxi Driver (1976)
    I due sopra fan cagare, robetta intellettualotta da masturbatori.Mille volte meglio Travis, tassista come me per la feccia di una manica di lerci che pensavo amici e invece scoprii dei puttanieri sfruttatori, scatenando il putiferio.

    Non li ammazzai, anzi sì.

    Travis li uccise fisicamente, io in modo che patiranno eternamente.

    E piansero. Cazzi loro. Se la sono cercata.

  4. Rambo (1982)
    Da collegare al capolavoro sovrastante.

Roma, nei pensieri di Woody Allen


15 Apr

 

“La vita è bella”, dai Woody, suvvia, non recitare da rincoglionito, forza, coraggio! Un altro film cretino, come gli ultimi dieci, puoi girarlo, anche “meglio”. Impegnati, applicati! Peggio di così?

In data “mattutina” odierna, in quel di Roma, durante la conferenza “benignesca“, Woody Allen, se n’è saltato fuori con questa: “Il Cinema è una piacevole ossessione per non pensare alla bruttezza della vita“.

Una frase che smonta il Cinema e, per di più, rovina pure la Bellezza del Mondo.

Woody, ma che dici? Perché assumi dei barbiturici?

Ecco, io stimo molto Woody, più che altro lo rispetto.
Per ragioni ch’elencherò, toscanacciamentecostì“:

1) La sua adolescenza, indubbiamente “traumatica” per una conformazione fisica, checché se ne dica, “orrida”, deve averlo indotto a pensar troppo e a chiudersi, o a esser trattato da “checca”, da cui la “genialità” sessualmente ambigua e ondivaga che n’è “derivata”, un po’ alla “Latte e i suoi derivati” su andamento un po’ malinconico con “brezze calde” di speranza, forse “innatismo” a esser positivi, fra una battuta seria e un “ridersela allegro-vivo” alla Jovanotti.

2) L’ambizione, però, mai inibita a non lasciarsi andare, l’ha spronato a combattere per non esser il solito “pollo”.
Tanto che Diane Keaton “lo” arrostì, “a dovere”, per vaghi sospetti di “pedofilia”. Ah, ma la mia “minorata” cinesina era già maggiorenne…, dunque non val il “gioco della candela”. Era già svezzata.

3) Mia Farrow, dopo la “consensuale” separazione, annaspa in filmetti tristarelli, impresentabili come suo “figlio” di Rosemary’s Baby. Anche Woody aveva dunque il suo perché, il “potere”, non solo a letto, nonostante si sp(i)acci(c-asse) per onanista irriducibile.

4) Diane Keaton, più famosa per Io e Annie (ed “epigoni”) che per la saga coppoliana di padrini e “fiori di pesco”, dichiarerà però che ha amato un solo Uomo, Al Pacino.
Sì, Al è stato il grande amore della sua vita, ma Al non s’è mai sposato, quindi non avrebbe gradito le molto probabili “corna”.

Ciò, c’insegna una verità ineludibile: l’Uomo scarface, un po’ bastardo e villanello col “vino” in mano (o, tra le mutande), è sempre stato più “sensuale”, dunque di “maggior attrattiva”, dell’intellettuale troppo “rosato“. Ancor più umiliato e “menomato” se con gli occhiali…
Perché la Donna arrossisce, sì, ma poi ama la “soddisfazione” a luci rosse. Col maschio che “spinge”.

Woody, al contempo, sempre parco della sua vita privata, poco mondano, ma “imbananato” porcellin “elegantissimo” nei suoi alter Ego “maniaci”, è una celebrity “depressa” che non fa una “piega”. Il Kenneth Branagh come (non) l’abbiamo mai visto, il vero Amleto che Emma Thompson “castrò”.
Il non essere del suo vorrei “spossarti” ma mi “spompi”, non posso. Dunque, non sarò. Mai.

Nonostante l’indole calma di Woody, credo che, un incontro a Manhattan con Diane, si tramuterebbe in offese, schiaffi, e pugni da ring-hianti entrambi “rosicanti” delle avventurelle altrui. A prescindere…

5) L’ultimo, vero capolavoro di Allen è Pallottole su Broadway.
La parte di Chazz Palminteri fu proposta a Robert De Niro, ma stava girando ancora nel Bronx…
La suddetta, non è la classica “freddura” alla Allen, ma una spiazzante, “sconcertante” verità.
I cas(ch)i della vita…

Come ha fatto, Palminteri a ottenere il ruolo? Anche Woody, di raccomandazioni, fu “mafioso” nel ne(r)o, e Chazz un mariuolo…

Al che, medito su varie “disgrazie” che mi (s)occorsero.
“Ne” vidi di “cotte” & di “crude”, ma son malato di vita, e non malaticcio.
Sì, quando bevo troppo, son alticcio, e capriccioso, ma amo una Donna nuda sdraiata nel Colosseo.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Manhattan (1979)
    In realtà, è un remake “plagiatissimo” di Via col vento.
    Con piccole varianti, variazioni d’umore e “Tempo” variabile, forse nuvoloso o “annuvolato?”. Domani, hanno previsto il sereno…Però, il tramonto non spera, è un fermoimmagine in bianco e nero.
    Qualcosa si muoverà, sulla panchina? O sulla “banchina?”.
  2.  Un’altra donna (1989)
    Una “malata” si cura ascoltando un’altra “malata” adiacente. Mah, non capisco. L’altra, rimane “matta” e ha pagato un sacco di soldi allo psicologo, e l’altra, invece, s’è intascata la “cura?”.Invero, entrambe si “salvano”.
    Sì, il problema era uno solo: erano delle lesbiche che non avevano mai incontrato Woody Allen.L’altra metà del Cielo.

    Vedi, delle volte…?

  3. Over the Top (1987)
    In realtà, è un film con Stallone, ma è anche alleniano.Un Uomo, può “spaccarlo” a tutti, ma si “rifugia” nel camion, “sfigandosi” da solo.
    Al che, gli girano e, anziché, girare Midnight in Paris, rompe il braccio a Bull Harley. La magia del Cinema…

 

 

 

 

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)