Choc agghiacciante nel mondo, un risveglio turbolento nell’incredulità generale. Quella ch’era fino a ieri una farsa, la pantomima ridicola di un esaltato guerrafondaio e sessista, si è trasformata, per “volere” degli americani, in una realtà da libro di Stephen King. Donald Trump è ufficialmente il quarantacinquesimo Presidente degli Stati Uniti d’America. Ha battuto la Clinton, come (non) era prevedibile. Perché i democratici, stavolta, hanno sbagliato, troppo convinti di farcela “facilmente”, campagna elettorale e si sono affidati, in un “Paese” ancora troppo maschilista, appunto a una donna. Scalzata nel foto–finish dal tycoon arci-miliardario, più da Circolo Arci e circense che umano. Un mostro è salito al potere più alto, al “vertice” del carrozzone mondiale e prevedo, non solo io, sciagure, calamità, guerre mondiali, sanità tranciata, ricchezza già ai ricc(h)i e povertà che scatenerà faide, lotte tribali, presone incarcerate per (non) aver commesso il “fallo”, ritorsioni, “siccità” mentale e dunque impensabili drammi collettivi.
Ma questa è l’America e Robert De Niro “ha perso l’aereo”.
di Stefano Falotico