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WONDERFUL LIFE – I miracoli esistono? Anche la forza dell’amore, della poesia, dello Sturm und Drang: fate della vostra vita un masterpiece! Evviva i pazzi come Hamlet!


24 Jul

amleto gibson

Vado in giro con fare a volte da tonto, spesso semplicemente sono iracondo. Meditabondo nel mio cogito ergo sum, poche volte invero godo nel/del coito del mio ego soffocato e sofferto che, soffrendo di disistima, non quaglia molto in termini di f… a e, per l’appunto, divengo cogitabondo ma voglio regalare ai comuni mortali un po’ di tenerezza, di godibile lietezza, riempiendo la mia donna di succosa prelibatezza.

Sono un uomo caldo che ama le freddure e qui ve le elargirò con saporita squisitezza del mio prendere la vita con filosofia, con stimabile savoirfaire encomiabile, folle e, al contempo, savio di fenomenale destrezza funambolica.

Il giusto abbigliamento crea nell’occhio altrui un attraente abbagliamento. Cioè, sì, ciò è innegabile e l’abito fa il monaco se uno appare come un monco. Molta gente comunque è bigotta e miope, non usa neanche il monocolo. Insomma, è mongola.

Dopo tanti miei auto-abbattimenti e inutili lamenti, giunse il tempo del fottuto godimento. E, dopo tanti miei patetici, esistenziali tormenti, dopo che più che altro fui dai bulli tormentato, risplendetti come il Sole a mezzogiorno anche se oggi, a Bologna, impazza una fortissima tormenta. E la gente, per proteggersi dalla pioggia scrosciante, è segregata in casa, vivendo da sola la loro (non) vivente sola e forse mangiando una sogliola.

Quando voglio sono un portento ma sinceramente, ecco, debbo esservi onesto, sono soventemente solo… parecchio scontento.

Di che rallegrarsi, difatti, v’è poco e quindi non merito la patente di porco. La vita mi fu parca e, in quegli anni miei di durissima depressione da Cinema bergmaniano, non mi svagai neppure nel parco.

Non mi concessi nessuna vacanza ma la mia anima non fu mai però davvero vacante. La coltivai e di sogni arricchii, volando sulle ali della fantasia per non ammettere a me stesso di soffrire soltanto di gravissima, pressoché incurabile melanconia.

Ma la vita mia non volò del tutto via, la riafferrai al volo malgrado avessi ricevuto molti pugni in faccia, sì, in volto. Ho scritto in volto, non in volo! Hai capito? Altrimenti, a te voleranno! Ti perdono. Sarà per la prossima volta.

Dopo tantissime batoste, dopo essere stato inviso, schiaffeggiato in viso solo perché proposi generosamente il mio “bel”, pulito faccino, dopo aver ricevuto millefoglie, no, mille torte in faccia, so ancora ammirare un roseo tramonto. In quanto sono romantico e non mi arrendo al primo colpo. Al millesimo, però, sì. Grazie al c… o, ti hanno spaccato pure il setto nasale e non riesci/o più a respirare.

Strozzato dagli aguzzini, non mi darò al pugilato per guadagnare du’ lire. Non m’indebiterò con gli strozzini e non mi lascerò mai più asfissiare nel cuore dagli uomini poveri d’animo. Ché fanno tanto, per l’appunto, gli estetisti e i moralizzatori etici delle vite altrui ma andrebbero, in modo poco amorevole, bensì amorale, sol che ripuliti e puniti come dei “bravi” bambini.

Combatterò come un dannato al fine di non mollare. Anche se, come tutti, a causa del fegato amaro, qualche volta verrò afflitto da flatulenza e, reagendo male dinanzi agli attacchi più volgari della gente pusillanime e sfrontata, sarò nuovamente aggressivo e a tutti ne mollerò tante. In quanto sono un lottatore anche se in passato mi diedero solamente la patente di sfigato. Non solo addirittura di iellato, eh già, bensì pure di iettatore. Che disdetta. Che disfida di Barletta! Mangiamoci una barretta!

Ma io gusto il mio caffè bollente e macchiato caldo in un tranquillo baretto, standomene isolato. Macché! Sono adesso ben accompagnato. Giammai barai ma la mia lei è più bella di ogni sexy barista. Lei adora la schiuma del cappuccino. Amò un uomo di Bari?

Sì, meglio i cappuccini ai finti monaci e alle foche mon(a)che.

Come una saetta fui dalla beltà più suprema ancora folgorato. E, innatamente illuminato e innamorato, ora ho ancora acciuffato la venustà dolce del tempo mio perduto che, nei baci cremosi e zuccherati dati con parsimonia alla mia lei stupenda e per voi inarrivabile, rende ogni mia giornata veramente deliziosa, sfarzosa e profumata.

Lei è adorabile ed adora che io non usi nessun profumo. Affinché, nudo e crudo, le emani il mio naturale odore anche se non sempre gradisce i miei disgustosi, repentini cambiamenti d’umore. Ma è il mio intoccabile, inviolabile amore!

Come fui io da iddio creato e da madre natura partorito, in verità da mia madre e basta, rimango un uomo puro che, nonostante tempo addietro fu(i) fanatico dell’onanismo ché credetti sarebbe stato per me imperituro, cioè fui un idolatra quasi “laringoiatra” degli atti impuri, penso/ai pure al mio sopravvenente, difficile futuro anche se non sempre cammino/i con aria sicura.

Sì, il cammino sarà ancora lungo ma intanto buttiamo della legna nel camino poiché stanotte desidero che io e la mia lei verremo… scaldati alla faccia di cazzo di tutte le fighe di legno. Il mio è di marmo.

Proteggerò il mio amore con la scure e non più cadrò nell’antro, oh sì, miei bei tenebrosi, della tristezza più oscura.

Sì, spesso la vita si rivela una fregatura. Cosicché non risulta sempre gustosa come un’ottima confettura.

La vince chi la dura anche se Umberto Bossi pensò che a vincere sarebbero stati i leghisti… ché ce l’hanno duro! Salvini invece perderà le prossime erezioni, no, elezioni. Allora, per lui bisognerà comprare solo molte salviette.

Silvia ama i tortelloni con burro e salvia mentre Marlon Brando di Ultimo tango a Parigi amò soltanto il burro con la Schneider Maria. Giacomo Leopardi amò Silvia ma Silvia forse andò con uno co’ più soldi, cioè il Berlusconi Silvio di turno, sì, di quell’epoca tanto decantata quanto, come voi tutti, andata/i a puttane.

Scusate, ho scritto male. Volevo dire… come quasi tutte. Eh sì, ci sono anche le lesbiche e sono la maggioranza. Ah ah. Fidatevi, uomini di spirito. Ah ah.

Qui è tutta una ruffianata, tutta una leccata di culo per arrivare… non solo in quelle zone basse. Su questo statene sicuri. Avete sfondato! Siete dei mafiosi siculi! Andate con le lupe, usate anche la lupara!

Sì, perché tutti vogliono arrivare in alto e allora si prostituiscono, delinquono, non conoscono neppure l’italiana Lingua ma se ne sbattono… delle più sporche bassezze. Che schifezza! Insomma, diciamocela! Zucchero è un grande.

E io invece? Io sono quel che sono. Spesso non sono. In quanto Amleto e, se non la finisci di rompere i co… i, te meno! Carmelo Bene girò, non so se benissimo, Un Amleto di meno, io invece girerò la nuova versione dell’Amleto di Franco Zeffirelli. La mia lei mi ama in maniera disinteressata e gratuita. Vorrei darglielo, no, darle di più. Ma non ho i soldi per comprarle uno zaffiro. A voi ne darò quante ne vorrete. Botte a tutt’andare.

Ohibò, borbotto e do di matto! In quanto sono Mad Max come Mel Gibson, vera Arma letale di testa dura.

Morale: è uscito in Blu-ray il bellissimo Dragged Across Concrete. Acquistatelo e non rompete le palle!

Infine, ricordate: in questa vita siamo tutti impazziti. Nella prossima, non succederà. Anche perché di vita ce n’è una sola. Chi crede a dio è un povero idiota!

Dunque, godetevela fin in gola!

 

di Stefano Falotico

Attori rinati: Mel Gibson, l’arma letale dei suoi occhi azzurri come lapislazzuli


25 Aug

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Oggi vi parlo di Mel Columcille Gerard Gibson, più comunemente noto as Mel Gibson.

Chiariamoci innanzitutto molto bene. Molti lo considerano australiano. Sbagliatissimo.

Mel Gibson è in verità nato a Peekskill nello Stato di New York il 3 Gennaio del 1956. Sì, ha vissuto per molto tempo in Australia, ma lui giustamente si considera statunitense e non ha mai rinunciato alla sua cittadinanza USA.

Chiarito questo, andiamo avanti.

Gibson è il sestogenito di una famiglia numerosissima.

E, a differenza di quello che si possa credere, non si è imposto nel Cinema soltanto grazie alla sua bellezza, quella evidentissima dei suoi fotogenici anni giovanili, perlomeno prima che la sua fronte non si corrugasse profondamente e prima che perdesse molti capelli. Mel Gibson, infatti, si è diplomato a una prestigiosa scuola d’arte drammatica in quel di Sydney, e ha fatto tantissima gavetta.

Nel 1979, George Miller lo designa protagonista dello strepitoso Interceptor, che avrà due seguiti, uno più post-apocalittico dell’altro, e Gibson diviene subito nell’immaginario collettivo il giustiziere-vendicatore Mad Max, stupefacendo le platee mondiali. Gibson è atletico, scattante, con due occhi azzurri penetranti che non si scordano.

Come sapete, la saga di Mad Max sarà ripresa e reinventata dallo stesso Miller con Tom Hardy in Fury Road… ma questa è un’altra storia.

Gibson, nel frattempo, diventa amico anche di Peter Weir e con lui gira due splendide pellicole, Gli anni spezzati e Un anno vissuto pericolosamente.

Recita ne Il Bounty di Roger Donaldson con Anthony Hopkins, ne Il fiume dell’ira con Sissy Spacek e assieme a Diane Keaton in Fuga d’inverno ma è nel 1987, probabilmente, che Gibson si trasforma in una star vera e propria. Con Arma letale di Richard Donner, film che riscuote un successo pazzesco, tanto da generare tantissimi sequel.

E Gibson azzecca un personaggio indimenticabile, quello dello sballato poliziotto “pericoloso” Martin Riggs, ex reduce del Vietnam con pensieri suicidari, per cui gigioneggia spassosamente con Danny Glover. Arma letale diventa uno dei più originali, divertenti e trascinanti buddy cop film, una variazione sul tema di 48 ore.

E si concede perfino di essere il più “pazzo” principe di Danimarca della storia, in Amleto del nostro Franco Zeffirelli. Un Amleto singolare, molto fisico e americano, lontano anni luce da Laurence Olivier e Kenneth Branagh.

Quindi Gibson, cementata e consacrata la sua popolarità, decide di cimentarsi alla regia, dirigendosi ne L’uomo senza volto, film molto interessante ma parecchio imperfetto. Le critiche sono controverse, Gibson però non demorde e spopola con Braveheart, pellicola che vince 5 Oscar, fra cui la statuetta per la Miglior Regia.

A questo punto, Gibson abbandona per un bel po’ la regia e ritorna al puro Cinema d’intrattenimento e di genere, come Ransom di Ron Howard e Ipotesi di complotto con Julia Roberts sempre per Donner. Incrocia anche Wim Wenders per The Million Dollar Hotel, con Bono degli U2 in veste di produttore e autore del soggetto e della colonna sonora. Un mezzo pasticciaccio, ahinoi.

Gira pomposità indigeste come Il patriota di Roland Emmerich e We Were Soldiers, ma conquista una nomination ai Golden Globe per What Women Want – Quello che le donne vogliono e fa la sua bella figura in Signs di M. Night Shyamalan.

Poi, dopo una piccola parte in The Singing Detective con Robert Downey Jr., fra indubbi e da lui mai negati problemi di alcolismo, liti coniugali e cause di divorzio dispendiosissime, Gibson si ridà alla regia con gli ambiziosissimi La passione di Cristo Apocalypto.

Hollywood però pare averlo un po’ emarginato e lui si piglia la patente di rissaiolo, di uomo intrattabile, manesco e irascibile.

Tant’è che, prima di recitare ancora, fa passare molti anni, e ritorna performer soltanto nel 2010 con Fuori controllo di Martin Campbell, il regista di Fuga da Absolom e degli 007eiani GoldenEye con Pierce Brosnan e Casino Royale col primo e forse a tutt’oggi ancora migliore James Bond targato Daniel Craig.

Gibson se la spassa, recita nell’impegnato, drammatico ma irrisolto Mr. Beaver di e con Jodie Foster, e ancora fa il gigione a tutto spiano e a briglia sciolta nei divertissement Machete Kills di Robert Rodriguez, I mercenari 3 con Stallone e la sua “allegra” combriccola, e Blood Father.

La sua stella sembra tuttavia un po’ appannarsi. Decisamente.

E Gibson, oramai l’abbiamo capito, quando se la vede brutta, ecco che si ributta dietro la macchina da presa, anima e corpo.

Così, nel 2016 sforna La battaglia di Hacksaw Ridge con Andrew Garfield, film che viene molto applaudito al Festival di Venezia e, nonostante violentemente divida la Critica, si becca ben sei candidature agli Oscar. Gibson viene nominato ancora nella cinquina dei migliori registi dell’anno.

Gibson ha ritrovato nuovamente fiducia e gira film a getto continuo.

Prossimamente lo vedremo in Dragged Across Concrete dell’acclamato S. Craig Zahler (Bone TomahawkCell Block 99: Nessuno può fermarmi), in Boss Level di Joe Carnahan (NarcThe Grey) e in The Professor and the Madman con Sean Penn.

Assai presto inizierà le riprese di War Pigs con Colin Farrell, e sarà ancora director con un altro war movieDestroyer nel quale dirigerà Mark Wahlberg.

Insomma, questo Gibson, nonostante abbia superato da un pezzo la sessantina, e dunque non è certo di primo pelo, sta vivendo attualmente una seconda, prolifica seconda giovinezza.

Che uomo!

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di Stefano Falotico

 

Mad Max: Fury Road – Comic-Con First Look Trailer


28 Jul

 Riparte rombante il nostro Interceptor e, a giudicare dalle prime scoppiettanti, frenetiche immagini potenti, piroettanti e partenti in quinta di motori accesi a nostre emozioni lubrificate ancora a rimembrare, elucubranti, i fast(i) and furious del vero modello imbattibile apocalittico per eccellenza delle auto infernali, possiamo dirci entusiasti.
A caval tonante del grintoso e robusto di un Tom Hardy dalla carriera irrefrenabile e spacca-tutto!

“Mad Max” (Hard-y) sta tornando


05 Jan

 

Interceptor-alo!

Rosso di sera, il temperino tagliò le dita, salvo “ricucirmelo” senza fascisti, ma col mio editto sopra la media


23 Nov

Com’incriminai e incrinai colui che s’inchinerà e, prima d’esser cremato, creperà da caprone

Viviamo in un Mondo ove molta gente sa sol vegetare, si ciba di vegetali per non ingrassare ma poi pasce nell’anima, anzi è asciutta. Aridità e secchezza delle fauci, d’alimentar con fave di faca e, come dico io, compulsiva fame di figa.
Il puberale aspetta con trepidazione il prossimo sex tape “censurato” ma visibile “online” di Kim Kardashian (che cosce, che superbagascia) per un’escrementizia distorsione sessuale “incanalata” nel “Tubo” porn.
Ove tiferà sfrenatamente, e “sfregatamente”, in balia del nero riccone che alliscia il suo pelo riccio.
Quindi, si sintonizzerà, dopo tal “rizzamento”, nell’appiattimento dell’encefalogramma a temperatura stagna.
Coltivando il vuoto depressivo, pressato da genitori che l’obbligheranno a scelte forzate, salvo spedirlo ai lavori forzati. Non vogliono che alleni troppo il fisico per di-“venir” forzuto ché, tamarro, potrebbe esser spacciato in senso (a)lato da “pollo” solo “ingellato” nel freddo che verrà se una “buona” reputazione farà sì che non ti sputtani. Solo con la “laurea”, potrai “amico” infatti avere le puttane di “fallo”, come te con le “aureole” e un’esistenza “aureissima”. Sì, il “muscolo” va terso nella ponderatezza degli equilibri, per una mens sana in corpore da futuro “premier in pectore. Presentabile di “buona” cul-tura, di corpo piacente e destrorso, invero distruttivo, ambivalente ma “valoroso” di “credenziale” ché non “lo” può toccar nessuno, eccetto le sue “belle”, tutte da “belare”. Tastan per l'”uomo” di “gusto”, per il suo “cotto” nelle loro gambe toast ma di culo tosto “mangiato“.

Persuasi alla parsimonia noi ci prostrammo per l’ano riceverlo, annualmente.
Ragazzini che si mascherarono dietro liceotti classici per acquisir la licenza “formativa” di poter deformare il prossimo a immagine e somiglianza dei propri ricatti.
Con me non funzionò. Eppur, “mi funziona” di più. Ci provarono, ma rimasero provati. Se insisteranno, saran anche privati con delle prove (in)castranti. Chiamatelo impatto di sbatterli, loro sì con la fissa di sbattere, appunto, quelle “magistrali” circensi da “istruire”, in modo circuibile, spogliandole dai loro “chiodi” paranoici e inchiodandole allo “scroscio” delle loro gambe che apron-(ard)Iron-ma quale “man“)-tirati con frasette “manipolatorie” da parole crociate per mettere a segno un’altra “crocetta” nella “casella” da riempir’. Dicesi empio ed “elmo” di Scipio. Le “famiglie cristiane”.

Questa gente, se vivessimo in un’altra epoca, sarebbe da fucilare. Le loro fucine son solo focose di retorica ma poi, ipocriti, dibatton sui dibattiti politici, battendo falsamente con dei clap clap a chi parerà le chiappe loro, garantendo (con tanto di garanti della “privacy“) interessi proficui e “profilattici”, anallergici alla combattiva giustezza, ché questi vogliono solo giustiziare e mal giudicare, ma non si schiereranno mai in battaglia, si sa, è meglio una “battona” che finge di “battersi” per “denudare” il vero, in verità per scosciare sulla poltroncina del Quirinale (Carfagna Mara “calza” a esempio di tal “fauna” famosissima…), piuttosto che darsi da fare (eppur codeste “politicanti” coccodè son s-fatte di trucco e di altri ritocchi…) al fine di portare avanti l’Italia, piuttosto che “moralizzarla”, io direi “inumidirla”-indurendo l’italico medio di “stivalone”, nel solito catechistico “Mangia, prega, ama e vai a messa, ché sarei messo a posto…”.
Sì, tutti si sistemeranno in questo “sistema”.

Io pongo loro questa stigmata: se peccherete d’altro beccare, sarete beccati e le beccherete.
Che dolor’ al “palmo”. Sarete “impalmati” di dorso schienato.

Gli idioti sono avvertiti, gli psicopatici comprenderanno d’esser loro adesso le vittime della carneficina con cui uccisero, e gli stronzi non galleggeranno più, perché saran lavati in galera, eppur sempre più da merde macchiati per come essi stessi sporcarono da porci.

Vangelo secondo l’angelico eretico un po’ diabolico

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Apocalypto (2006)
  2. Fuori controllo (2010)
  3. La Passione di Cristo (2004)
  4. Interceptor – Il guerriero della strada (1981)
    Gibson picchiò la moglie e dovette sborsare un sacco di soldoni, “rovinandosi” la carriera.Secondo me, ha fatto invece benissimo. Quella era solo una d'”affari”, dicesi baldracca. Che “glielo” turlupinò per intascarsi i soldini e “altri”… Mel credette alla “fede”, non solo nuziale, ma la moglie era una da feci.

    Già, la “fece”. Prima “lei” se l’è fatto, poi voleva “farglielo”, ma Gibson fu feroce.

    Applauso!

“Tenere” son le notti quando s'”addormon” nell’efferata ira “ascetica” del “pacifico” Uomo delle solitudini “lunatiche”


24 Aug

 

Qui, vige la Legge inoppugnabile del più forte, di suo mantello “preistorico” nella (ri)nascita delle sue stesse, camaleontiche “morti”

Orde barbariche agli angoli di questa strada mendicano il mio talento, sputandolo in viso al fin che “lo” offra in sacrificio ai loro oboli. Ah, il lobo delle vostre orecchie sarà “morente” nella mia voce, e la udirete quando “insaponerà” le friabili vostre ossa, già martoriate nelle bestemmie “tendenziose” della trappola che “sogghigna” nelle insidie delle vostre “insigni” bugie, quando v'”imbavagliate” in cene ove l'”orgia” è assuefatta a labbra torpide di un’arida ingannevolezza “ariosa” che, invero, incenerì i vostri pusillanimi cuori cinici nelle “dolcezze” d’uno svenimento che disgusto.

Ah, che schifo. Raccolo solo la mia saliva per spargerla a virtù incensante in onore dei deboli di Spirito ché, affiliati alle gengive mie sanguinarie di morsicanti ire del mio reame mai assopito nella vostra pasciuta sazietà, innerverà di DNA principesco le cellule delle anime “impaurite”, per spronarle d’una energia guerrigliera, accerchiando quindi, accigliato, i torvi mentecatti per poi (s)fasciarli nel “soqquadro” convulso d’una “bestial” irrisione “burlesca” quanto la degenerata pazzia, così fallace, che assassinò la Luce lucidissima delle coscienze “irregolari” con la “propedeutica taumaturgia” ancor schiava e succube della vostra deviante “leggiadra”, tanto “aggraziata” quanto ingrata a chi come me, fiero delle sue (ano)malie, non fu atterrito dalle regole a cui vorreste che atterrisca. Oh, le terrorizzate, incupendone, sì, le avvenentissime libertà. E vi turba che esse or (vi) ridano in faccia, commosse e vive, magnificenza che si tocca sol annusandoci da lontano. Me e la mia “prole” di prodi (e)letti e di prodigiosi effetti, a “bruciarci” nella Notte, “foschi” per esser delicati solo all’indulgenza del nostro Piacere.

Spogliati Donna, apri le gambe, mostra alle nostre “cristologie” le stigmate per cui peccasti d’avarizia, ed elargiremo odi all’allegria fra questi “grattacieli” storti, “penzolanti” e già traviati da “intimità” mostruose ischeletrite d’armadi senza sogni e da corrotti “indaffarati” e “onesti” nel romper solo le uova nel paniere e a spezzar le teghe di “baldacchino” senza il ve(t)ro baccano della nostra forza.

Topo, ti scoverò quando te “la” fumi, “sbaciucchiante”, nel tuo “scolo”.
E scoperò il “pozzo” nero della chiave di tua moglie.
Altro che la tua cloaca. Con me sarà davvero “allocca” e tutto (in)fioccherà… è una falsa monaca e tu un prete per la nostra “Comunione”.

Ora, gemi e prega. Il silenzio è il tuo Pastore.
E ti ho salvato dall’idiozia.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Gangs of New York (2002)
  2. The Warrior (2001)
  3. Mad Max: Fury Road (2013)

 

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)