C’è ‘A Livella ma anche ‘A cunzegna di Totò, alias il Principe Antonio de Curtis. C’è la luna ma anche il sole, c’è la melanconia ma anche l’euforia. Io, a volte, sono da Circo Togni ma anche da Orfei, non sono un orefice ma sono rinato. Voi, invece, avete urinato? Ah ah. Presto, il mio libro sul (mio) Rinascimento. Diciamocela, son un uomo risorgimentale, epocale, oserei dire monumentale. Molti sostengono che io possieda una bellissima voce, spesso simile a quella del cantante dei Negrita. Mah, meglio un Negroni. Ho detto negroni, miei uomini traviati che non andate con le negrone. O no? Secondo me, sì. Ah ah.
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THE FAN: per essere fanatici di me, Stefano, bisogna fottere i cretini come fa il grande Trent Reznor
Scena della sauna di The Fan di Tony Scott con Bob De Niro e Benicio Del Toro.
Scena cult. Scena calda, scena freddissima, scena infervorata, scena dissanguata, scena scalmanata, scena girata con montaggio sincopato sulla follia oramai esplosa da psicopatico del personaggio di Bob, Gil Renard, fantozziano venditore di coltelli, forse anche usati, che impazzisce come Arthur Fleck/Joker dinanzi all’ennesima batosta devastante.
Dopo aver perso il lavoro, per fortuna, direi io, tanto era solo un subalterno, un sottopagato, sfruttato, umiliato e cornuto, diretto peraltro da un uomo che sembrava la brutta copia di Ed Harris di Americani, uh uh, dopo aver perso la moglie, vivaddio, meglio finire barbone piuttosto che stare con una donna così barbosa, dopo aver perduto l’affidamento del figlio, menomale, era uno strano incrocio tra il figlio di John Lennon e Yoko Ono e un tonto da giochi di ruolo, avrebbe al massimo fatto la fine dei pornoattori Juan El Caballo Loco e Jordi El Nino Polla (dei quali, comunque, vi consiglio le scene con Kendra Lust, avendo io di lei ogni dvd in HD), ecco…
Gil viene deluso dal suo campioncino, ovvero Wesley Snipes/Bobby Rayburn.
Devastato, per via del fatto che il suo pupillo, invero pollo, è stato rimpiazzato da un Benicio Del Toro già col panzone, combina un macello su musica umida dei Nine Inch Nails. Pura carne allo spiedo con tanto di tatuaggio strappato dalla pelle martoriata.
Sì, la gente fa presto a dirti fallito e pirla.
Non sa molto della tua vita. Ragiona di logiche superficiali.
– Ah, capisco, figlio di meridionali trapiantati al nord, quindi popolano da canzoni retrive, simpatiche per rincoglioniti, canzoni per gente con zappa e zampa di elefante. A lavorare nei campi! Il cognome la dice lunga, zotico! Sì, noi siamo rock, moderni, siamo gente cazzuta. Mica poveracci. Questi qua, ah ah, non capiscono un cazzo. Guardano i film e non comprendono mica nulla, poveri sempliciotti.
Chiariamoci molto bene, come dice Bob De Niro di Cape Fear.
Andate a prendere per il culo, nella prossima vita, qualcun altro.
Di mio, posso dire che guido a velocità supersonica, ho una bellissima voce, invece che prostituirmi al sistema e coprirmi della maschera cosiddetta dignitosa del patto sociale per cui, anche se sei una merda, basta che tu abbia uno stipendio da duemila Euro al mese e poi puoi puttaneggiare a tutto spiano, preferisco fare lo scrittore squattrinato.
Se non vi piace, andate sui viali e abbonatevi alla prostituzione di massa.
No, non cambio. Semmai solo le marce e ingrano la quinta, ti asfalto.
Non mi piego. Sai, forse ti spiego.
Sapete che vi dico? Anche il Cinema di Woody Allen m’ha stancato. Meglio Nicolas Winding Refn, allestitore di un Cinema arrabbiato, futurista come il mio giubbotto.
Tanto, abbozzando e facendo gli intellettuali, lo si prende solo nel culo. Il signor Pellegrini di The Fan deve invece pigliarlo in quel posto.
Gli piace giocare di ricatti ed etichette. A me invece piace giocare pesante, in maniera devastante.
di Stefano Falotico
Luna di Gianni Togni, miei uomini da Circo Orfei, non è roba per Jovanotti
Basta, la versione di Lorenzo fa schifo.
Cherubini di che?
Dai, Lorenzo, io so bene chi si nasconde dietro questa tua parvenza da Peter Fonda di Easy Rider.
La fai facile tu, tu hai soldi che ti escono dalle orecchie e canti viva la libertà!
Prendendo tutto con ilarità.
Se la memoria non mi tradisce, forse la tua donna sì, però, stavi con la figlia di Celentano. Fu allora che cominciasti ad avere successo.
Sei come la mia moto, sei proprio come lei,
andiamo a farci un giro… fossi in te io ci starei.
La cantava sempre una mia amica delle elementari di nome Alice.
Sì, è sempre stata Alice nel Paese delle Meraviglie.
Suo padre fa ora il diacono. Viene sotto Pasqua a benedire la mia casa e io, puntualmente, gli ricordo invece che sua figlia è posseduta dal diavolo:
– Carissimo, quand’è che, anziché benedire questa mia umile dimora, invero da sempre maledetta, invece vuole chiamarmi a casa sua per praticare l’esorcismo ad Alice? Era bionda, s’è fatta ora mora? O si fa un moretto?
– Stefano, non bestemmiare. Non essere blasfemo. Mia figlia non necessita dell’esorcista.
– Guardi, padre… io conosco sua figlia. Già all’epoca era indemoniata, adesso credo che sia Satana in gonnella. Mi tolga una curiosità. Che musica ascolta, adesso, Alice?
– Le piace Luna di Jovanotti.
– Ah, vede? Mangia troppe caramelle…
Ne so una più, appunto, del demonio.
Comunque, la versione di Gianni Togni è quella imbattibile.
Ma anche Gianna di Rino Gaetano se la batte di brutto.
Ah ah!
Uh uh ah ah, sono proprio un Genius!
di Stefano Falotico
Eclissi lunare: mentre voi vi eclissate nella scemenza, io glisso di ellissi e ballo con Gianni Togni
Sì, mentre voi assumete sempre più espressioni da ritardati, come questo qui. io sprofondo nelle mie folli considerazioni sul mondo, ballando con Gianni Togni, Luna!
Al solito, contro ogni regola balorda e stupida, vivo come mi pare. Ohibò, ma quale oblò.
Io vedo la realtà meglio di voi, che dormite sempre.
Siate invece lunatici e allunatevi, anche allupatevi! Ricordate che, con la Luna piena, Sheryl Lee potrebbe mordervi e voi potreste recitare una delle scene più geniali della storia del Cinema.
Anche(ggiando) Neil Armstrong era dop(pi)ato, sì l’oppio che l’allunò nel total recall
A Neil preferisco il nulla.
“Memoriando” le imprese memorabili dei ricordi di tutta una vita, fra una meteora che ti saluta, allietando il blu dipinto di blu e la NASA forse col “bugiardino” delle “istruzioni per l’(ab)uso” d’un naso che mentì, allungandosi come Leslie Nielsen de L’aereo più pazzo…, spupazzando il satellite (che s-a-etta satanica) su cui una bandiera americana “sciovinista”, di nazisti “monopoli” capitalisti, piantò le radici del suo sfruttamento e dello schiavismo, opponendosi ai sogni lunatici dei russi con una guerra fredda a base d’eruzioni missilistiche e “aviazioni guerrafondaie-fondamentaliste” (qui, “c’azzecca” Ignazio La Russa, comunque) per il fondamento che affondò i “valori” della società “odierna”, “millenaristica” nel “puttanesimo” globale con le stelle di Hollywood tra festini e Tom Hanks di Apollo 13 che arranca nel seno di Rita Wilson, perché ora è un big (boss man?)… si va in rampa(nte)…
Houston, qui Base della Tranquillità. L’Aquila è atterrata.
Sì, in seguito a complicazioni al “cuore”, è morto il primo ”uomo” sulla Luna. Una persona a cui van le mie condoglianze perché capì, come Kurt Russell di Stargate, che questo Mondo non val la pena soffrirlo, altrimenti se ti ribelli alle “tragedie” ti dan quella “capitale”, con tutta l’“America” ad aspettar l’attimo “inderogabile”, fino a prova contraria, della tua morte in diretta, ripresa da videocamere “piazzate” in culo, per la “gioia” di Homer Simpson nella sua villina a schiera, con la birra a urlare: “La mia panza se ne frega, ammazzate subito chi osò sfidare la mia scemenza!”. Sì, impazzano porno in Internet che non richiedono l’iscrizione, il tuo estratto conto di “strozzinaggio” sì però (capperi!), peggio delle violenze mascherate di queste gran fighe sfruttate a mo’ del “manubrio” guardone che un po’ è reattivo e un po’ rallenta la corsa del rutto va in vacca.
Ieri sera, conversai con un mio amico al telefono:
Lui: – Stefano, sei mai stato in un cinemino a luci rosse?
Io: – Ora, il mio nick è Travis Bickle ma mi tocca “igienizzare” già le poltroncine dei tamarri di The Space Cinema, “famoso” ritrovo di villici che “friggono” il pop corn, di cornee cornutissime, del “ragazzo” d’ordinanza, “ordinatissimo” a sbevazzar fra un film di cui capisce il suo cazzo e una tastatina nella sua patta un po’ “distratta” dalla visione, anzi “visibilissimo” ché, mentre “lei” smuove le palle, “lui” sbuffa “Pallosa questa roba”. No, solo sedermi su quelle “sedie”, ove porci e animali hanno appena consumato “chilometri” di sperma, mi costringerebbe a un bagno “caldo”, praticamente bollente, senza patata ma abrasivo dopo che “fu” corrotto.
Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l’umanità.
Sì, questa leggendaria impresa è sotto gli occhi di tutti. Infatti, dai grandi sogni, l’umanità “inte(g)ra” è passata a Luana.
Che non gira attorno alla Terra ma ti “rigira”, atterrando sulla tua “propulsione”. “Sparato” con tanto di video privato da “YouTube” casareccio.
Bello, eh? Sì, più che “darlo” a questa qui, “piissima”, scelgo di “darmelo” come sempre a gambe, in gambissima, e alla “negrona” metto su i Negrita, gruppo musicale italiano che viaggia davvero nello spazio della fantasia.