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La fantascienza della mia anima alla Lou Reed, sono lurido, e allora?


07 May

 di Stefano Falotico

Credo che molta mia vita mi sia sfuggita, ed è inutile volerla afferrare, eppur ruggiva, oggi è spesso e molto volentieri… lascivia.

Così, mi sentirei in pace col mondo come un blues armonico d’un celeberrimo feeling good alla Louis Armstrong ma non ho scoperto mica la Luna, ché gli umori li abbiamo tutti, miei uomini, e talvolta rallentiamo con un jazz strambo di nostro assaggiarla in soggettiva personalissima da ballerini metodici su moderate frequenze dalla modulazione tiepida nel caso ci siam scaldati troppo e temiamo di bruciarci.

Ma così va e ieri giocai al calcio nel culo nella giostra. Comunque sia, i fatti stan così, ed è (s)fatto.

Ora, signora mia, ove vuole che invece il fallo sia? N’è turbata? Sa, io da anni non pratico catechismo e non prego nelle sagrestie, beviamoci sopra… della sangria, anche sotto se preferisce la missionaria, l’importante è che venga, mi sembra che usi poco lei la tromba. Sa, deve darsi fiato, altrimenti sarà solo una donna affaticata e batterà, si fidi, stancandosi, la fi(ac)ca. Non mi prenda per un uomo volgare, ho varie (e)dizioni a portata di mano dell’enciclopedia Treccani da sbatterle a muso duro se lei vorrà credersi più fine di eloquio. Lei sa cosa vuole, non ci giri attorno, viviamo nel (mappa)mondo e si tolga quella maschera da Gioconda. Giochi, non ha da render conto, con me, al suo (di)retto(re.

Domani, sbrigar dovrà altre scartoffie e soffierà sol sulla polvere. S’innaffi. Si tolga i vestiti di dossi, non sia loffia, insuffli e non sbuffi. Non faccia la snob, domani avrà perfino e sportina da far la spesa alla Coop. Non soppesi. Guardi che “muscolo” questo mio stantuffo di tutto teso. Indosso scarpe sportive, basta che tolga i lacci.

Ora, suoniamo la chitarra e vai di Rock’N Roll Animal intro lei, mia Sweet Jane.

Sono Tarzan, credo che ci evolveremo quando avremo scoperto tutto, cioè quel che siamo nati.

Nudi e crudi come mamma natura vi ha fatti. Di mio, sono un alieno. La voglio allenare per un orgasmo oltre i confini della sua (ri)dotta realtà.

Ciao.

Ho, ora, da esplorare lo spazio confinato, un lungo viaggio m’attende.

Sono il capitano della mia anima. Mi baci sulla bocca, attenta a non sbavare. Poi, altrimenti, in mancanza di me, remoto lassù (s)perduto, piangerà troppo e le si scioglierà il trucco.
Eppur perdura.

In poche p(a)role, non voglio figli. Non vedo un gran futuro per loro. La vedo da rude, da bruto, da bello durissimo.
Chiuda gli occhi, è una merda.

Comunque, il suo limone sta dando i suoi frutti.

Si ricordi di ciò quando mangerò un’altra pesca.

Lou Reed, evviva il lurido mio!


30 Oct

LOU LOU LOU

Il mio omaggio a Lou Reed: sono orgoglioso di essermi vendicato e il massacro ci sta(va), video di murder incorporated, quello è il Boss e io odio i crimini omertosi!

Ora, lunga è la storia, crudele e mostruosa ché il calunniatore non s’arrese mai dinanzi alla purissima evidenza. E, di tenacia davvero “lodabile”, lordò perseverante per cacciar sempre negli altrui sederi. Lui, “emerito” da bocche  di rosa, carnale “maschietto” con troppi “grilletti” nella testa, più bugiardo però di Pinocchio a invadere le altrui dignità con ingratitudine da lasciar rabbrividenti. A costui interessa(va) solo sgraffignare, e goder di chi, troppo d’indole arrossente, si ficcò… in testa d’umiliare. Che “egregia” nobiltà davvero di “nobiltà”. Un signore da metter “paura” anche a chi voleva murare.
Ma stavolta, dal cilindro del suo coniglio, pescò un duro che mai avrebbe lontanamente sospettato. Tanto architettò il suo omicidio, con “dosi” insistite di menzogne e ignobili appunto “congetture”, che lo iettatore è ora bianco come i denti da latte e nero nelle mutande.
Molte volte l’avvisai ma continuò d’altro volermi avvistare e “segnalarmi” per avviare un delirio tutto personale, da vetusta caccia allo “stregone” che proprio non poteva sopportare. L’invidia nasce dal nulla, si può invidiare anche un miserabile migliore di lui soltanto perché ha degli occhi affascinanti. E volerlo acce(r)c(hi)are d’odio e induzione allo spargimento di sangue. Ma il cattivo s’è dimenticato d’un particolare.
Il Buono non dimentica e il duello è di nuovo (ri)partito.
Dostoevskij sosteneva i riti delle inquietudini, di mio rimango Travis Bickle e non muto, anzi sono sempre più il mutismo fra mutazioni deniriane.

Parte prima: l’inculata va dosata con calma apparente
Io sento di antenne d’alienato. Sono antenato! Innatismo falotico sfanculante! Menefreghista a (s)fregarmelo!
In tanti attentarono ai miei equilibri psichici, che ho perseguito con abnegazione sacrificale durata offese banali di “Sei uno sfigato”. Ma nessuno è riuscito ad abbattermi. Anzi, più loro suonano la carica per spronarmi e più io mi (s)carico. “Celebre” batteria con “basso” versione chitarra melanconica su catarro e opacizzarmi “cieco” in cataratte per non vedere appieno l’orrore del Mondo.
Dostoesvkij, che detta fra noi era uno che abusava dei suoi masochismi più di Aldo Busi, una volta scrisse che si può incontrare per caso una persona e scoprirla quando meno te l’aspettavi. Sì, questa sua racchiude la sua (s)contentezza.
Fra Leopardi e Dosto, non so chi era più sognatore. Malati di pessimismo su farsi le seghe al “colpo di fulmine”. So per certo, ho le mie “fonti”, che venivan presto eiaculanti anche se onanisti. Per contenere tali “fontane”, riversavano la “tensione” in scritti vergati e mai sverginati. Un continuo farsi… male.
Di mio, so che ebbi solo una (s)figa nella vita, la bionda di Taxi Driver.
Sbagliai l’ultima mossa prima che me la potesse dare. Inizialmente, le avevo azzeccate tutte.
Il mio “tampinarla” orgasmizzante stava per raccogliere il suo “frutto”.
Poi, la condussi a vedere The Canyons al cinema.
Non è un porno, è lo specchio della società di oggi, una merda.
Se non le piace, si attenga alle letture buoniste e al ruolo della signorina Silvani di turno.
Ogni stronza ha la sua scrivania.
Cosa penso del Cinema di Paul Schrader? Tortura, angoscia, non molla l’osso, scarnifica, s’incula. Come me.

Capitolo 2: l’umorismo ci salva dalla gente comune, sono tutti umorali, cambiano sempre “amori”
La gente vive nell’ignoranza, son colui che scoperchia le frasi fatte e se le fa a fasi.
Afasia o apatia? Questa è consonante che fa, può alterare.
Vivo di allucinazioni, ieri fui Robert De Niro, domani anche.
Nel frattempo, devo andare dall’estetista. Prima, il mio neo piaceva, adesso si sono annoiati.
Buonanotte.

Capitolo 3: due più due fa tre? E il terzetto viene dopo il duetto? No, è un triangolo con un duo, senza picche ma di “spaccata”
Su questo titolo stronzata, chiedo di riflettere.
Domani, potreste (non) esserci. Quindi, non pensate troppo.
Gli uomini fanno sesso? Si sa, ma tua moglie non te lo dice.

Capitombolo
Capita d’incontrare chi te lo fa a strisce… pedonali, poi ti spacca di nuovo il cranio se non te l’ha ammaccato parimenti al tuo “pneumatico”

Capa tosta uguale tua testa a testicoli spappolati
Sì, McConaughey gira con Scorsese per Dolce & Gabbana. Per un paio d’inquadrature, riceve milioni. Se vado in giro io, in macchina, con quello sguardo da ebete innamorato, non mi lavano neanche i vetri e mi lanciano, più che una Johansson, vari ortaggi.

No, non credo nelle streets of dreams, meglio quelle fire di Walter Hill.
Insomma, agli ebeti, cioè il 90 per cento… una mogliettina e qualche trombatina da tromboni con delle prostitute a p(r)ezzo d’oro. Carati o cariatidi.

Di mio, ho qualche carie ma non ti sarò “caro”.

Adesso vado a masturbarmi, come Jena Plissken.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Sole a catinelle (2013)
  2. The Wolf of Wall Street (2013)
  3. Il grande match (2013)

 

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