Scappa da tutto il nostro Pat. Scappa dalla vita. Ma Jennifer ti prende. E, tutta attizzante e attillata, t’ha già fregato.
Una corsettina molto “coniglietta”.
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“L’orlo argenteo delle nuvole”, poesia meravigliosa in movimento
“Silver Linings Playbook”, intervista al regista e a De Niro
Il nostro caro “The Hollywood Reporter”, appunto, riporta questo video, ove qualcuno ha il “riporto”.
David O. Russell and Robert De Niro Reminisce About ‘Silver Linings Playbook’
Last week in New York, I sat down with a large contingent of the team that made The Weinstein Co.’s best picture Oscar hopeful Silver Linings Playbook — writer-directorDavid O. Russell; actors Robert De Niro, Paul Herman and Shea Whigham; and one of its three producers, Bruce Cohen — to discuss how the acclaimed dramedy came together. (You can watch video of our conversation above.)
Among the topics that we covered:
- How Russell and De Niro — both of whom have a child with special needs — first met and became friends, and the emotional meeting years later that led De Niro to agree to star inPlaybook;
- The advantages of producing Russell’s first film after the 2010 film The Fighter, in the view of Coen, a best picture Oscar winner for the 1999 film American Beauty (“It was almost cheating… great actors wanted to be in David O. Russell’s next movie”);
- Russell’s rare ability to see things in actors before others do — sometimes including the actors themselves (before Russell gave them a chance to show that they could be more, many dismissed Mark Wahlberg as just a rapper and underwear model and Bradley Cooper as just the funny guy from The Hangover films);
- What it was like for De Niro to reteam with Cooper, his costar in the 2011 film Limitless (“We have a relationship already. …There’s no downside to that”);
- What De Niro made of Russell’s famously eccentric directing style (“It gives it an immediacy, a spontaneity. … It’s a terrific way to work. You don’t have time to think or edit”);
- Russell on De Niro and Herman, who have now appeared in 13 films together over 28 years, which made their characters’ longstanding relationship and constant banter seem all the more believable (“I could listen to them talk all day. I could have made a movie about the two of them”);
- The show-stopping scene in which De Niro becomes emotional while talking to Cooper (“That scene, to me, called for that kind of thing, but I never demanded it of myself. … I was very comfortable in just going for whatever I felt in the scene”) (“He surprised us all on that day”);
- The unique talents of the film’s female lead Jennifer Lawrence, in Russell’s view (“She has a presence about her, and an authenticity, and a big heart, and it’s all visible on her face. … She could be 20, she could be 40 … very special”) and her pairing with Cooper (“Those two had a great chemistry. They had to go into two weeks of dance rehearsal right off the bat. They got to know each other very quickly”);
- What it’s like to work with Russell and the very positive reaction to the film ever since it premiered and won the audience award at September’s Toronto International Film Festival, in De Niro’s view (“Working with David was a special experience. … I’m just happy that people really like the film, and my work, and everybody’s work”);
- What it was like for Russell to get to direct De Niro, one of his heroes (“Every day, he was the guy who was early and knew every line — long monologues that are hard to remember and that were even evolving on the day”).
“Silver Linings Playbook”, la Featurette
Premi su premi, recensioni quasi unanimi ad acclamarlo come capolavoro (o giù di lì), e ieri ha fatto incetta di candidature agli Indipendent Spirit Awards.
Sì, il cavallo da battere quest’anno agli Oscar, pare proprio il film di David O. Russell.
Allora, osserviamolo ancora una volta più da vicino, di dietro le quinte e interviste.
In attesa che esca quanto prima anche in Italia dopo, appunto, gli entusiasmi oltreoceano.
(Stefano Falotico)
“Silver Linings Playbook”, Press Conference, basta crederci
Fiato alle trombe, la Weinstein sta pubblicizzando a tambur battente questo film, dato tra i favoriti ai prossimi Oscar, un po’ in tutte le categorie.
Dopo la sua presentazione al Toronto Film Festival, ove fra l’altro ha vinto, eletto dai votanti del pubblico, ieri s’è tenuta la conferenza stampa ufficiale e la “passerella”, organizzata proprio dalla Tribeca di De Niro.
Scorriamo alcune immagini.
Come potete vedere, cast al completo, il protagonista Bradley Cooper, il regista David O. Russell, Chris Tucker e la grande (sebbene da noi poco conosciuta) Jacki Weaver.
Unica assente, proprio l’altra meravigliosa interprete, Jennifer Lawrence, al momento troppo occupato a finir le riprese del seguito di Hunger Games.
Mi concentrerei però su “costui”.
Il prossimo anno, compierà 70 anni. A me appare ringiovanito rispetto a un decennio or sono. Era messo maluccio e imbolsito parecchio. Qui, lo ritroviamo piacevolmente più magro, molto più in forma di quanto non t’aspetteresti. Con un carisma ammodernato, diciamo.
Sarà il profumo di statuetta che sta bussando alle porte, dunque alle sue narici “oculari”, per la sua interpretazione?
(Stefano Falotico)
Robert De Niro, 16th Annual Hollywood Film Awards Gala
Di tutto punto, elegante come non mai, in forma silver…
Oscar alle porte, sarebbe il terzo, come “Miglior Attore non Protagonista” per la sua interpretazione nell’acclamato L’orlo argenteo delle nuvole. Vaya con Dios…
“Silver Linings Playbook”, ultimo Trailer
Scommetto Jennifer Lawrence su questo capolavoro.
Se perderà agli Oscar, sarà colpa di Chris Tucker.
(Stefano Falotico)
Il fal… delle vanità su superbo orgoglio virile
Perché “volare” sul nido che te “lo” annoda, quando puoi “inondarla” nel “nitrito?”
Potevo “incanalarmi” nella “vita” dei canali di scolo, guardando il Cinema di Pupi Avati con le sue “miss” su crema “pasticciera” del borghesuccio assuefatto a una “regolarità” assurda, d’ipocrito servilismo a una società che lo sfrutterà per piazzargli un “detonante” calcio “indirizzato” a tutti i suoi timbri d’etichetta che, “prodigiosamente”, con “calma” spaventosa per cui rabbrividisco, si prostituisce con “ponderate pudicizie” di un’esistenza appiattita da mut(u)o, “svalvolato” di tifoseria “eccitatissima” di domeniche “festose” dopo lauti pranzi del “spaparanzato-indivanato” su pantofola “fumata” di posaceneri “aggraziati” nella lucida argenteria della moglie “stufata” e “spolverino” ossessionato da “toccatina” igienica di “commovente solarità” con(planare)-templante piatti da lavare e panni sporchi dei figli da “appurare”, castrato nell'”invaghimento” per la collega “tacchi-na” su “stappante” erotica di proboscidi lestofanti dell’ufficio-“gabinetto” ove si tira lo sciacquon’ dopo la trombatina-“sveltina”,
E, invece, come Steve Buscemi di Con Air decisi, nello “stupore-stupro” dei caporali, di metterlo nel culo a tutti, scommettendo al mio casinò ove i da(r)di son tratti e “tira” con Elisabeth Shue. Ché l’afferri per i capelli e “la” ribalti, sopra e sotto come più “v(i)a nelle figas“. Sì, infatti “ordino” cinquemila Escort e varie pornoattrici, di cui, “incuneatissimo”, questa è la lista del terzetto di molti etti ed “ettolitri…”.
1) Liza Del Sierra, atomica mulatta che munge di bianco in “nero”.
2) Mischa Brooks, un terrificante ass addiction appena “sfila” per lo “sfilatone” nella “sacchina“. Basta con queste “cavalcate & Valchiria“, abbasso le varichine. Dateci di “vacchissime”. Che cazzo ve ne frega? Già, sfregando va il “lievitone”.
3) Brandi Love, una milf da “slurpare” dai piedi alla testa, be’, non esageriamo, mi “accontento” della parte di mezzo a 360 “gradendo”, piove, guarda come piove, Madonna come viene “su“.
Al che, uno psichiatra mi chiama all’appello:
– Lei “scappella” e basta. Si contenga.
Ma mi faccia il “piacere“. Si stenda “lei”, mio batuffolone che ricatta tutti. Non mi tocchi, eh? Badi come “sparli“, sa?
– Ma io “glielo” concio…!
– Sì, prima però finisca col suo “camice” di forza.
E si ricordi, gran puttaniere, questa è potenza.
– Cioè?
Nel “manesco” (e “menisco”) che non si dica, fu ucciso da Superman, su tale “nota di Notte”: Ah zoccolon’, almeno abbia la compiacenza di non “indossare” le zoccole!
Applauso!
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
Silenzio “religioso”, mentecatti:
Gli “orli argentei” d’un dorato De Niro, Oscar in vista, comeback e qui la Première
Dopo tanti ruoli paycheck, Monsieur Bob De Niro, per la regia del suo nuovo “mentore”, David O. Russell, pare abbia trovato finalmente un ruolo degno della sua nomea.
Ne sentivamo la necessità, dopo parti(cine) alimentari e autoparodie non sempre azzeccate.
Ieri, è stato presentato Silver Linings Playbook, “firmato” Weinstein Company. Sappiamo che quando c’è Harvey di mezzo con un parterre di grandi nomi, siamo quasi sempre “in dirittura” di Oscar.
Sì, quest’anno l’ex “Miramax” si presenta con un “trio” di pellicole… che non sai quale sia la più “premiabile”.
A Venezia, abbiamo ammirato il mirabilissimo The Master e, sia il vero Maestro, Paul Thomas Anderson, sia i due suoi strepitosi interpreti, Joaquin Phoenix (un ritorno coi fiocchi e tanto di “papillon“) e Philip Seymour Hoffman (grandioso), sono entrambi (come già avvenuto con l’ex aequo della Coppa Volpi appena assegnata loro) in pole position per la categoria “Best Actor”.
Ma fremiamo ancor di più il nuovo opus di Quentin Tarantino, Django Unchained…, ça va sans dire.
Ma, come v’ho detto, quest’anno (proprio come si suol dire) non ci sarà “due senza tre”.
Il terzo film da tenere d’occhio è questo qui, da noi intitolato (speriamo non “aggiustino il tiro” di questa suggestiva traduzione letteraria, storpiandolo all’ultimo momento) L’orlo argenteo delle nuvole (scorrendo nel mio archivio, troverete altri precedenti post).
Presentato, fra grandi e scrosciantissimi applausi, al Toronto Film Festival, è stato (seduta stante, appunto) incensato dai maggiori critici della stampa americana.
Leggendo, qua e là e alla “rinfusa”, fra le recensioni, la parola che torna sovente è “smart“. Sì, a quanto pare, dopo le rabbie rinascenti di The Fighter, O. Russell ha optato, cambiando quasi totalmente registro, sempre per una storia di “resurrezione”, ma questa volta filtrata con acuta e dolce eleganza. Incantando la platea canadese.
Attenendoci a quest’opinione, c’è proprio grande buzz anche attorno all’interpretazione d’un Robert De Niro ritrovato:
One of the best things about it is Robert DeNiro, long criticized for picking movies for paychecks and not quality. I guarantee you DeNiro will have a Best Supporting Actor nomination for his role as Pat Sr. He could also be a shoo in winner. It’s his best work since “Casino.” As a long time DeNiro fan, I can tell you it’s very satisfying to see him at his best.
Se così è davvero, allora chapeau Bobby!
(Stefano Falotico)
Emozionandoci, chiedo venia se per Lei mi son “svenato”
Sì, col Tempo meno annuisco e più non mi suppli(s)co, sfoderato di total libertà che irride, di sanapianta, gli impantanati, fangosi che si lamentano e, nei borbottii, poi sbottan per “cerbottane” a una mia anima sempre più animosa e di mimose non armata ma innamorata
Dopo un Sabato sera “sballante”, di pochi seni “ballonzolanti”, mi balza in mente che i dementi van puniti con irrispettosa (mala)fede(ltà) del grido “ferinissimo” d’un “Abbasso le nuziali, diamoci al marsupiale!”. Il canguro, si sa, salta di “pelo” in frasche.
Sì, se un tonto gira se stesso in tondo per l’autoinganno che lo scanna, i miei “cannelloni” placidamente son crema gioiosa nel mio goloso ingurgitarne di gustarli.
Quando, ora che è quasi Mezzanotte, anzi le 23 e 23 d’un Luglio che ne ha 31, e di doppia ora è la mia Donna che visse due volte, in tal desiderio di mia vita rinata, posso permettermi di regredir a “stadi” da neonato, ove di tifo ultrà incito gli spalti alle palate a chi sgambetta con gioco da “fedina penale” ed espulsione diretta di processi con la moviola per constatar se colpì il costato, perché invidioso d’un goal servito come marmellata sulle crostate, o spezzò il menisco per “redarguirlo” di troppo “fludificante” di tiro ficcantissimo, lì ben ficcato. Per gli scontri inevitabili delle fazioni opposte che s'”accartocceranno”, lasciando “indisturbata” la bionda che da me, nel tumulto e nel parapiglia, lo piglierà come lo snack “al gelato” da leccar nell'”intermezzo”.
Lei vuol frenare la mia precipitosità, ché è “precipitato” troppo presto d’eiaculazione imprevista da “infarto” come una rete nella “finalissima” dei Mondiali, ma poi mi frana per stimolar la “rimonta”. Sì, gran figa.
Vengo “ammonito” per la “volgarità”, ma picchio l’arbitro da John Belushi versione Bud Spencer.
Con tutta la città, bloccata nello shock, che or più non apre bocca, ma sta zitta e mosca mentre io scorazzo di Cor e, di “spinaci”, uso lo “spago” ai mangiaspaghetti.
Ché magnan solo quelli.
Applauso!
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
- L’orlo argenteo delle nuvole (2012)
Non è che è meglio l’orlo delle calze? - Monty Python – Il senso della vita (1983)
Di come Terry Gilliam e il suo squadron anticiparono i non sen(s)i di David Lynch, fottendosi Laura Harring. “lesbica” che un po’ ci sta… dentro.
Io, quando la vedo, no… - Brazil (1985)
Che da me, Internazionale, perde nelle mie “Olimpiadi”. - The Blues Brothers (1980)
Questa è la storia di come due fratelli presero per il culo l’intero Mondo sulle note di Aretha Franklin.