Posts Tagged ‘Lino Banfi’

Cosa ce ne facciamo di un Palacio vecchio?


28 Jul

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Il Bologna Football Club vorrebbe acquistare Rodrigo Palacio, giocatore che fu ottimo anni fa ma ora è andato, malandato, vecchiotto come il cucco. Un giocatore insomma finito, ma la trattativa è sfinente. Dai, a Bologna abbiamo già palazzi nuovi, soprattutto in zona Triumvirato hanno costruito delle palazzine niente male. Questo Palacio non serve all’architettura della squadra. Intanto, la Jolie Angelina ammette che, dopo la separazione dal Pitt, piange sotto la doccia e, aggiungo io, si lascia ficcare sotto il tetto delle sue piccole tettine, e Hawking, “distrofizzato” muscolarmente, ci allarma sull’attacco alieno. Ragazzi, tenete cara la vostra casa.

Questa è una stronzata, ma io prenderei Cutrone, non lo lascerei al Crotone. Datemi del cretino, io gioco col 5 5 5.

 

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Serie B! Il Bologna Football Club torna in B, son cazzi amari!


11 May

B, serie B, il Bologna torna nella serie “cadetta” dopo 6 anni “favolosi”: tutti i film calcistici da ultimo minuto… col fiato in gola

Ebbene, il verdetto è amarissimo, e una beffa per entrambe le squadre. Nello scontro diretto fra Bologna, appunto, e Catania, tenutosi nel “tutto esaurito” Renato Dall’Ara, con gli spalti frementi, nervosi allo spasmo, gremitissimi su tifoserie accanite e mai così tifose, valevole appunto per la salvezza al fine di rimanere nella categoria massima del campionato italiano, avviene il classico, tremendo “biscotto”, espressione “inculante” da “plof-siamo caduti nella merda” con cui, nel gergo sportivo, s’intende quel risultato che non serve a nessuna delle due, in questo caso, perché sebbene il Catania abbia vinto la combattutissima (di)sfida, ingerisce anche lei il boccone che più rancido non si può dato che, assieme proprio al Bologna, retrocede in B, e quindi la sua vittoria è a “doppio taglio”, una rasoiata al fegato da mettersi le mani nei capelli. Tanta fatica per nulla in quanto le dirette concorrenti, Sassuolo e Chievo, sbancano e condannano, ahia, la matematica non è un’opinione, al triste, mesto, inconsolabile pianto (non) catartico. Perché, volenti o nolenti, dobbiamo attenerci all’oscena constatazione e finisce, già con una giornata d’anticipo, l’arresa(si) competizione… Eh sì, siamo (di)scesi e, da bolognese, posso solo annotare sul taccuino l’odioso, oddio vorrei che tal (ri)sentimento rifuggisse dalla mie viscere e invece di più ira non appianabile ruggisce e fa star male, il ripensar a tale partita in “moviola” perentoria e sigillandomi/ci “laggiù” inevitabilmente alla forca nonostante le urla recriminatorie degli ultrà anche meno criminosi. Sì, Bologna ci sperava ed era andata in massa allo stadio, così anche donne e bambini “innocenti” ho visto, agghiacciato, mostruosamente inveire furiosamente, spappolati e distrutti, perché l’arbitro è stato uno stronzo devastante. Doveva fischiare quel fallo e invece ha lasciato correre… inutile borbottare, reclamare, far ricorso, perché il goal del Catania, appunto, sebbene favorito da una terna arbitrale distratta e peccaminosa di sba(di)glio (tragi)co(s)mico, ah ah, che “bellezza”, ha pigliato sol due (s)fottute “picconate” con una fava, eh già, bisogna sperare sin alla fine, vero Catania? A meno che le altre due “tristone”, Chievo e Sassuolo, nel nostro “paio di palle” ce le infilino isrionicamente in saccoccia inaspettatamente da sala operatoria in attesa di (non) esser (ri)animati una volta digerita la botta mortale. Che pasticciaccio, che grigliata di carni nostre macellate dalla mannaia della demiurgica classifica spietata, (in)sperata, credibile e basta piangere, su, sempre più giù, crudele, allucinante, macellaia come poche, a evirarci “tutti insieme appassionatamente”. Che ridere!

Doveva andare così, non c’è stata storia gloriosa sin dalle prime partite ingloriose. E il nostro presidentello degli “stivali”, più a sua Italietta basta che magni lui, ha fatto una campagna acquisti al risparmio, non azzeccandone, cosa gravissima, più nemmeno una. Ha ceduto la bandiera nostra più di diamante, Diamanti, l’unico che poteva cesellare parabole balistiche in cerca di (ris)catto centellinante almeno quella manciata di reti “sufficienti” per a galla restare e non affondare, cazzo, i suoi affondi eran fendenti micidiali…, ha dato via Gilardino, un altro che poteva appunto salvarci “in corner”. Eh sì, dai calci d’angolo, i suoi colpi di testa potevan mettere a segno qualche puntarello. Poi perché esonerare Pioli e pigliar quel pesciolino lesso di Ballardini? Complimenti, per la (retro)cessione. Sei un cesso, presidente! Merdoso! Tirategli anche lo sciacquone addosso! Sì, non basteranno cento punti di sutura per far sì che salga il nostro umore, data la tranciatura netta ai di noi cuori cuore interdetti, irrecuperabili, sbriciolati, scannati, fatti a pezzi. Ci riman solo da mangiar…  il vuoto così come, gelati, i nostri occhi fissaron l’aldilà increduli, constatando i costati “impanati” e soffocati.

Neanche Dio può far(ci) resuscitare, puttana la matematica!
Ops, palline in buca.

Comunque, il Cinema è meglio.

 

L’allenatore nel pallone

Goal!

Ultimo minuto

Italia-Germania 4-3

Lino Banfi, grande commissario Lo Gatto


09 Sep

“Il commissario Lo Gatto” non è male o “mele” perché, simil banfianeggiando, adoro ancora le donne, con una particolare predilezione per la stupenda Valeria Cavalli, ricordi muliebri…

Ieri, avanti eri, Sabato sera tremendo. Nonostante sia stato invitato a vedere Elysium, ero in uno dei miei momenti “No”, totalmente schienato dalle ricomparse, inaffondabili ritrosie sociali e acuite in nostalgico-nottambulo da pensatore malinconico. E me “lo” elisi. La mia peculiarità preferita è infatti indurmi alla melanconia con picchi forti di rockettante euforia, talora indomabile da toro dell’arena. La curo con denti finti da vampiro casto. Meglio di tua sorella. Lei usa “vampirizzarli” e poi si trova dissanguata a livello gengivale. Ce la vogliamo dire? Tua sorella è un fiume Danubio dinanzi (che davanzale) a cui anche il Dracula più satanico morirebbe. Perché è “marea” di tanto “inaridirsi”. A forza di inumidirlo/a. Mah. Comunque, sulla peperoncina va abbinato l’aglio. Fa la sua porca figura ed è meglio di quel tanto “piccante” che la“s-becca”. Come abbocca! L’aglio tiene lontano quelle che “ragliano”. Quando si dice “Affilata ma con la puzza sotto il naso”. Come succhia tua sorella, neanche la benzina. Costa sempre di più… ma non c’è pozzo da cui attingere a parte qualche pizzo molto stinto. Non sai dove pomparla. Oramai è spompata da ogni maiale davver “distinto” a voler il suo istintivo “sticchio”. Vabbe’…, povera gonnella delle bretelle! Meglio un bretone e farsi prete che tua sorella anche inchinata ai brutti “galli”. Insomma, associo alle fife di qualche ancor residuo schivar la “realtà” tosta a un duro graffiarlo di corde vocali arrochite in balli spettinati su (in)sud(ici)ato spesso in solitudine. Ergo il palcoscenico e applaudo a me sconsolato. Ah ah! Gigioneggiando “a man bassa” d’uno schitarrare tutto mio. Tanto che talora “stecco”, incrocio le mie palle al danzar troppo veloce da schiacciarle sullo scalmanato-nervoso e , “sublimando”, canto “stordendomi” lo stormo “armonico”, “usignolo” che canta “castrato” nel “sensibile stonare” all’urlo “Chezz’, l’ho prese male, intonazione sguaiata d’aver infilato il plettro del ventre a diaframma sonantissimo dello spappolamento, detto anche noia pallosa del riff più melodico con peli arruffati-appiccicati e gridolino incorporato, salvo abbassar il volume alzato, rumoroso e non brioso, per non disturbare il vicino che intanto scopa, suonandosela di leccato violino”. Dicasi anche aver “strafatto” di Stradivari(cata) sul divanetto, rischiando di far da soli il cazzo tuo “solar” quando la Notte, “ululandolo” apparentemente felice, eppur rischiò l’evirazione dolorante a raschiar di “musicalità” quasi (a)ritmica sul “muscolo” di “Allegranti i testicoli, maiuscoli, bricconi e sciolti, andaron dondolandosela ma, sbranati di melodia interrotta, si ruppero detonando in pezzo sbriciolante”. A parte le cazzet’, ero talmente giù… non solo di pantaloni su incazzatura da “Madonna dell’Incoronet’ com’ho mal incrocet’”, che volli noleggiare uno “streaming”. Per forza, dopo un Sabato sera “striminzito”, ci vuol un filmetto che, anche se minchiata, dia “botta” alla vita lacerante… Aspettando la di Domenica mattina, forse pedalando in bicicletta. No, Cocciante mi scocciò sin da piccolo e qui non c’entra, meglio un po’ di scotch. Non nel senso alcolico ma in quello “sfig(ur)ato” per salvar il tuo quasi “annacquato”. Sì, dovevo guardare Elysium ma mi auto-esiliai e stetti lì lì, “ristrettissimo”, ad aver raggiunto, disgiungendomi l’uccell’, lo stesso timbro “aperto” della cantante Elisa… piagnucolando di (r)impianto. Talmente pigro, e soprattutto “pigiato”, con anche dei buchi nel pigiama causati dallo “strappo”, scelsi a casaccio tra i film completi della disponibilità “dritta” del Tubo.

Ed ecco che ti ripesco un secco, diretto e senza fronzoli Dino Risi sottovalutatissimo. Adesso, non siam dalle parti de Il sorpasso ma questo Lo Gatto è, per certi versi, meglio di Leopardi Visconti. E me lo son sparato libero, (s)contando e (ri)scoprendo battute divertentissime. Impagabili. Diciamocela. Non annoia mai e tira su, non solo l’umore. Infatti, Isabella Russinova faceva… resuscitare i “morti”… Rossa mozzafiato, da “sballo”, appunto. Lo Gatto indaga sulla sua morte… ma lei invece scoperà ancora tutti i “bagnanti” di Favignana da viva… vampirona vampissima ad ancor tirar un vegetale vegetariano. Più che altro bona da morire. Non siamo acidi, suvvia. Ovvio che deve darla sui viali. Questo Commissario… l’avevo già visto da “piccolo” ma non mi colpì in quanto ero un accidioso infante, rivedendolo… è “cresciuto”. Lo ridimensionarono alcuni critici troppo esigenti ma lo rivaluto a “posteriori” perché, quando “uscì”, fu inver un bel “colpo”. Così vengo… a sapere, almeno. Non ce la menassero questi “esegeti”. Parlan per f(r)asi fatte!
Con un Banfi strepitoso, al massimo della “pelata” e della recitazione “con la sordina”. Già, incazzet’ facilmente. Memorabile la scena col bagnino Mario e la “cenetta” con Maurizio Micheli, sciancato dal piede “equino”. Tutto un campionario di facce caratteristiche intagliate fra pittoreschi scorci marini, il seno di Lentini Cecilia, qualche caduta di stile ma una commedia senza pretese e mai lenta. Sorretta appunto dal suo protagonista che sostiene il tutto in un one man show clamoroso. Sì, un Lino tirato a lucido. Quanto la crapa! E le cime di rapa! Pugliese di origine controllata!
Ecco, non è un capolavoro ma ho riso dall’inizio alla fine. Eh, un Risi non amaro… Ah ah!
Non sempre dobbiamo guardare solo, e da soli, Lynch, Cronenberg e compagnia “eccelsa”. Dobbiamo anche riderci su… mi credevate morto, invece son più vitalmente bello di Isabella. Lo isso fra le russe come novo. Cioccolato Novi, svizzero per la svizzerina!
Basta con gli autori! Anche perché Lynch dal 2006 non fa un cazzo. Gira tutt’al più stronzate semi-MTV per i Duran Duran. Roba pagata a prezzo d’oro. Che schifo! Neanche Spike Lee è sceso così. Se avessi la sua troupe e i suoi soldi, io cosa girerei a confronto?
Ce la vogliamo dire la verità? Finitela di dire che Lynch è il più grande cineasta vivente.
Sono otto anni che scopa solo puttane alla Laura Harring. E, fra le due puttan(at)e, se devo essere sincero, nel frattempo Lo Gatto ci sta e lo (s)batte pure. Addolorata lo sa. Serva che serve. Infatti, Lino è erede conclamato di Totò quando gioca di doppi sen(s)i meridionali. Pelle e palleDica Duca. E tocca il suo popò. Egli, da “fallito” totale, è in verità più in gamba di tanti “celebrati” a mollo. Decerebrati invece di falli… La sua zucca ha pepe. Non è mai bollito. Banfi è eterno! Che c’entra l’attrice Valeria Cavalli? La considero, da an(n)i, la più grande figa del Cinema italiano. E ne ha più di cinquanta.
Della “topa”, è una bella tipo… la classe non ha età e “acqua”. E ora ti spezzo la noce del capocollo!
Sì, Lo Gatto “lupeggia” da indagatore con un “fiuto” enorme. Assassinata… è stat’ assassineta? Ah no? Come no? La vita riserva donne baffute e sempre piaciute, Banfi sempre amato, piacioni alla Clooney e una gravity dei miei coglioni!
Grande Lino.
Chi paragona Sandra Bullock a Sara Bulloni, si tenesse i suoi “maroni”.
Conosco la Bulloni. Bulloni è sorrata!

 

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Elysium (2013)
  2. Il caso Martello (1991)
  3. Il commissario Lo Gatto (1986)

Pasqua(le) di Lino Banfi


10 Mar

 
Pasqua è alle “porte”, consigli da “uovo” a ogni Uomo: la società non cambia? Ah no? Allora, anodino” le cambierò i connotati, con tanto di notaio

Prefazione masochistica d’un Uomo non “chiesastico” e che non deve chiedere mai “scusa”, infatti sono “chiuso”

Stamane, su capello ammosciato di sfibrata apatia, abulico uscii dalla macchina, con addosso un giubbotto già non omologato ma sapor “omosessuali” da Crusing pacinesco. Fui provocato ma la provocazione sortì la sorte “malvagia” del mio imbastire un bastimento di bastonate ad appenderli al “chiodo”

Sì, giretto affamato di caffè, in quanto sete della mia fontana giammai tersa, tesissima, nel fegato ribollente, “macchiato freddo” con allattarmi da cane maculato a macchioline opache su pelo rizzo, facilmente irascibile, non domabile e anzi “guinzaglio” alle “briglie sciolte” dei soliti farlocchi imbroglioni.

Dal nulla, “signori” nessuno offesero i miei capelli ma pretesi che si scusassero seduta stante. Le risate continuarono e assestai il mio “assetarmi” delle loro labbra “incappucciate” da Ku Klux Klan del branco, ove il singolo si sente più forte quando la derisione avviene in compagnia, nei pressi della campagna, ove posson nascondere il tuo cadavere, coprendolo  di “schiuma” da “cremosi”… cappucci(ni)…
Eh sì, prima avevamo i forni crematori nazifascistoidi per bruciar vive le anime “ebree”, mai ubriache ai fanatismi sciovinisti della razza “superiore”, oggi abbiamo invece la “tattica” che, con poco tatto, difesa dagli occhiali da Sole, che fan “Terzo Reich” contro ogni “racchia” nelle chiacchiere su bicchierini “a collo” per decapitazioni “caporali” a decollare, è nera di rabbia in “montatura” lenti distorte dell’annerire, appunto, ogni bianco candore, indossando il “montone”.

Non guardo i “gran” premi delle moto, premo immobile.

Al che, un tizio, stempiato su gel “ghiribizzo” di frustrazioni visibili nonostante la “visiera”, sfoga il suo impiegatizio “bersi da bar annoiato e a culo”, dunque tenta un omicidio a vista d’occhio “indiscreto”. Il delinquente… “insospettabile”.

Mi fermo, lo intimo educatamente a smetterla, ma persevera e anzi aumenta la “dose”. Rincara il nostro “caro”.

Nelle sue vicinanze, da me distanti anni Luce, altri due manigoldi “golosi” e accidiosi da capitalisti allo sbeccare chi, come il sottoscritto e qui presente sempre assente, è vulnerabile perché non pecca di cattivo gusto. Eh sì, io bevo bevande liete e dolci, questi gli alcolisti anonimi su “intoccabilità” al reddito pro capite della vita “sana”. Sono dei salutisti… S’ingozzano e poi ti sgozzano se non mangi il loro “bacon”. La tavola “calda” del loro porco al prosciutto. Eh sì, gli ex paninari.
Indossano camicie sfavillanti su sorriso “inamidato”, armato di pregiudizio razziale e ideologico da cibo in scatola della loro corrosiva carnalità “Simmenthal”, la plastica del barattolo mentale a sigillare e chiuderti la bocca nell’inforchettarti sulle loro pa(pi)lle.

Son “tosti” eh?

Quindi, alzo la cresta e chiedo subito spiegazioni:

– Puttaniere, come si permette di “fumarmi” così nella sua Marlboro “a cuoio capelluto?”.
– Sparisci scemo, o ti spariamo-“aspiriamo”.

Bene… entrai nel locale, ordinai, oltre al caffè, la prima pagina “sportiva” con Boateng “rude” fotografato alla “fighissima” Satta Melissa.
Con cautela, tagliai i bordi dell’articolo, pagai l’Euro, “sorvolando” sui pantaloni attillati d’una timida amante delle sue “tettine”, la serva della “cassa” per lo scontrino “fiscale” al suo “(rasso)darla” fra un aperitivo e un “peperino” appena appena di pene “sbronzo”-stronzone, “prestissimo” uscii con nonchalance “profumo provocante” Chanel Preston a “schianto” contro queste pornografie immonde, e attaccai il mostro a lettere cubitali delle sue “cubiste” su cui sbava.

Sono un cubista. Se la gente “normale” non ama le mie astrazioni fantasiose da diverso, non posso “incularlo” in maniera “adatta” al suo “trombar” tutti e tutte, ma “tifare” al Diavolo milanista del suo “militarismo” berlusconiano. Si definisce la “Legge-leggi qua-leggero” del Taglione. Lui le strappa il tanga, io gli strappo le mutande coi denti.

Mi faranno santo?

Non sono cazzi vostri. I vostri sono sempre “duri”. Di mio, preferisco la “sfiga”.

E insisto nella S iniziale di Superman, Clark Kent d’apparenza contro le “panze” di supponenza.

Il notaio prenda nota. Altrimenti, si fa Notte. E, si sa, se la Luna è piena, io le ho “piene” ululanti, quindi mi trasformo nell’Uomo Lupo.

Applauso!

La promozione è meglio della bocciature, ma ogni “ripetente” ha delle bocce come l’“insegnante” Edwige Fenech. Ve lo dice un Uomo “avaro” di “quella”, Vitali Alvaro, qui a voi “offerto” per la veglia di Pasquale… Zagaria, detto “artisticamente” Banfi Lino

Chiamo a raccolta i miei amici.

Direttamente da questo sito, LAMPUR:

“Lei Battaglia, complimenti. Il Mondo è cinico e noi non ci stiamo.
Dobbiamo sfruttare, e far fruttare, la fantasia, se a picco non vogliam colare nelle afasie.
Eh sì, ci tengon al collare queste nostre donne coi collarini. Esigono il maschio da dentatura Colgate ma non sanno neanche coniugare i loro rapporti coniugali. Affastellano solo fra le stalle.

Ecco, Lei ha auto-pubblicato un libro. Sappia che lo comprerò se, attraverso lulu.com, vicendevolmente mi scambierà un segnale di Pace.

E cioè: se vuole che salga alla Destra del Padre, i soldi aiuterebbero a non finire all’Inferno”.

Poi, di stessa analogia, mando a Raimondo i nostri (mappa)mondi:

“Caro mi(a)o Raimondo, Pasqua è vicina e, come ogni Anno, i fan fedelissimi celebreranno l’ascensione mia nelle tante anche mie discese.

Sì, alle donne “scendo” di punteggio, i punti di sutura son innumerevoli, il sudore freddo non si (rac)conta. Ai miei compagni, scende la catena. Infatti, son finiti quasi tutti in carcere solo per aver portato avanti una vita da poveri Cristi.
Incarnai la depressione spogliata di vanità, un falò…
Ma, dopo l’evento, di ovetti, parenti e serpenti, caccia(t)i costoro, gli impostori, dal Paradiso mio Perduto, il signor MiltonAvvocato del Diavolo, ha intenzione di redigere questa nostra perla sul Cinema. Ha ancora giorni di Quaresima per pensare bene a un titolo che possa catturare i nostri apostoli e stupire ogni Maddalena. Si sacrifichi di cervello e le nostre anime se n’allieteranno come la Cena Gioconda di Leonardo.
M’auguro che non sia l’ultima, mancan gli spiccioli da miseria e nobiltà.
Forse, è più figo DiCaprio. Mangia tutti il nostro Leo. Anche Miriam Leone…

Affido infatti a Lei, a te, l’onore e il privilegio dell’accuratezza con la quale saprà, indubbiamente, forse a Gubbio, cittadina limitrofa al Santo di Assisi (che c’assista…, noi tassisti ché la Madonna c’accompagna), optare per un title, appunto, d’effetto miracoloso e resurrezione lirica a nostro moto e a modo Risorgimento, spesso incompreso dai Savonarola coi Savoiardi, ma stavolta spronato e insurrezionale d’amore per l’Arte. Soprattutto per le donne. Speriamo di spuntarle.
I loro spuntini del nostro cotto a puntino…

Che ci spompi(ni)no…, e il Giordano le benedirà.
Il Cinema, già, mannaggia, è una Donna allestita in trame all’origine divina della vita mannara e Maremma maiala!

Infatti, quando vedo il fondoschiena Imax di Catwoman, il Permaflex la sogna flessuoso di corazza da pipistrellone”.

Scarface vi ricorda i “valori”, bugiardi!

Pacino, di De Palma, sapeva… Non si può ridurre l’esistenza a mangiare, bere, dormire e scopare.
Se ci metti pure il lavorare, la frittata è pronta…
Sì, l’altra sera, ho cenato con Michelle Pfeiffer. Adesso, ha qualche ruga, ma “tira” ancora.

– Ciao Michelle, come ti va?
– So sempre miscelare per essere una “donna”.
– Lo so… Posso, cortesemente, baciarti le guance?
– Se lo chiederai, per Piacere, ti sarà “acco(r)dato”.
– So anche “quello”. Ma non so se poi “resisterà”…
– Cosa vorresti dire?
– Vorrei “dartelo” subito, azzardando di più.
– C’è gente al ristorante, moderati.
– No, basta con la pastasciutta e con le verdure, passiamo al “dolce”.
Verrà la “frutta”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia (1974)
  2. Pasqualino Settebellezze (1975)
  3. Rapa Nui (1994)
  4. Un pascolo tranquillo (2011)
  5. Guerra e pace (1956)
  6. Totò cerca pace (1954)
  7. Uccidete la colomba bianca (1989)

Obama ha vinto, con annessa legalizzazione delle droghe “cannabis”-libere


07 Nov

Obama, il genio della lampada. Infatti, è “abbronzato

Sì, l’America è “evoluta”. Oltre alla rielezione del Barack, che pare abbia festeggiato di baldorie con una “baldracca”, è stata approvata una “legge” sullo “spaccio” (militaresco delle caserme non da naja ma di ninna nanna alla Neffa... con la “signorina“).

Nello Stato colorito del Colorado, non vige il puritanesimo “in voga” delle maggioranze americane. Basta con le “varichine”, adesso tutti potran “darci” di “bianchetto”. Per la “felicità” di Nick NolteCape Fear…

Sì, Obama l’invincibile è salito di nuovo al “trono”.
Anche se, da fascicolo nascosto della CIA, pare che (come da previsione “profetica”…) Falotico sia il vero Presidente.
La maschera “al mascara” del “negro” è una copertura per celare gli “scheletri” nell’armadietto della Casa Bianca, appunto.
Ove, come già rammemorai, Clinton “spompinò” su (e giù…) Monica per lo scandaletto poi “confessato” in diretta “orale”.
Dunque non processato perché “sincero”. Da “integro” che “la” disse tutta…

Poi, avemmo Bush, che fu bersagliato di barzellette da carabinieri per l'”acronimo” di tal operation desert storm, “Bisogna uccidere Saddam Hussein”.

In Italia, van “di moda” le canzoni del Palma Giuliano. Dopo le sue cover dei “successi” tristarelli del musicarello che fu, adesso tal ritornello “esaltante”:

Sto lontano dallo stress,
fumo un po’ e dopo gioco a Pes,
Pato, Mexès,
Messi, Valdés,
fumo un po’ e dopo gioco a Pes,
accendo e dico: Ooooh Yesss,
fumo un po’ e dopo gioco a Pes!
se mi riprendo ooh ooh ooh yes,
fumo un po’ e dopo gioco a Pes!

Ecco, dinanzi a questo “sculettamento”, accendo il mio uccello e “spingo”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Apocalypse Now (1979)
  2. Il Presidente. Una storia d’amore (1995)
  3. L’allenatore nel pallone (1984)

Batman perlustrò Torino, un “alive” nelle calienti magie della Mole Antonelliana


09 Jul

 

Gita a Torino “controvento”. Gli spifferi s’inimicarono il pifferaio magico che è in me, e non riuscii a scacciar i topi, ma il “pipistrello” “intopò”

Avete sofferto la mia assenza? Eravate “in premura” per me? No, il Genius è vivo e vegetissimo e ha abbondantemente superato la fase “vegetativa” delle sue trascorse depressioni “ammosciantissime”.
Diciamo che ora, da viveur, vola come un “uccellin di (frutti di) bosco”, e “usignoleggia”, non rovinato ma di rovo, fra “diluvi” e un altro dirupo fra le lupe, tra un Fiume Po e una “diga” della sua anima che “appioppa”, altro che scoiattolo, pugni in faccia agli irriverenti, “sodomizzandoli” di questo “proclama”: – Vieni qua, fascista, dove pensi di (im)bucarti? Il bucato della tua ragazza è lordo di sangue, ma non è il tuo liquido seminale. No, lo sperma non è neppure mio, perché è risaputo che “giace” come quello di San Gennaro, “criogenicamente” surgelato per decoagular il suo vulcanico zampillo quando una Donna sa, “miracolosamente“, (s)premerlo come una barista ballonzolante del suo cocktail più “malandrino”, un po’ al pompelmo su “limonata” rinfrescante in zona bollente, forse shakerando l'”eccitando” fra cubetti di ghiaccio e una piadina con dell’aglio, per tener a bada il vampiro dei miei succhiotti. Però scotta…, e “passa” di mano in mano, per giochi pallavolistici di “schiacciate” a sbattermi a terra. Fra una botta e l’altra, una sberlona e passere anche col “passeggino”, il pisello contro il fascista è manganello, per ricordargli che sua sorella si becca la “clava” d’un cavernicolo.

A parte gli scherzi, suvvia, son stato davvero a Torino, ospite d’un mio amico.
Ho alloggiato all’Hotel Cristallo di Corso Traiano.
Traiano, l’mperatore romano, da non confondere con “troione”, appellativo poco carino che spesso si dà all’uomo troppo “cosciente”, fra le cosce, del suo “fascino” puttanesco fra le “romane”. Dette “mignotte”.
Sì, più che imperatore, dunque, ‘er mignottaro, da non confondersi, a sua volta, col Minotauro, per quanto anche “costui” fu ben “filato” da Arianna in zona “incuneata” e “labirintica”.

Ottavio m’ha condotto lungo le vie più famose di Torino, al Parco del Valentino, per esempio. Detto, in piemontese, Ël Valentin, paragonabile ai Giardini Margherita di Bologna, detta la “capitale” del turtellen.
Tornando al Valentino, pare che il nome derivi da una “cappella”.
Mah, quella di Rodolfo o quella del “santo?”.

In questo parco, molte coppie s’abbronzano fra “lei” che “lecca” e “lui” che lascia che il “sorbetto” si squagli.

Poi, dopo “operosi” giri per alcune piazze celebri, ci siam piazzati al cinema ubicato sotto la “Mole di Antonello”, come Lino Banfi la ribattezzò dopo aver fatto tredici con Jerry Calà, l’unico muto di nome Parola che, dopo la vincita miliardaria al Casinò di Monte-Carlo (sì, son stati tanto fessi da fottersi la “schedina vincente” per incularsele, ma recuperando il doppio di culo con tanto di baci alla “francese”) si trasforma nell’indiano del “cuculo“.

A goderci il melodramma Un amore splendido, Cary Grant d’annata con una Deborah Kerr da “bagnare” in piscina.
Storia tragimalinconica che butta la tragedia in un “Amiamoci, io sono Ferrante, tu sei rossa come la Ferrari, anche se adesso sei sulla sedia a rotelle”.

Stanchi dopo tanti “avanti e indietro”, siam “rincasati”.
Il tassista m’ha sfilato circa venti euro, viaggiando “tamarramente” su musica da discoteca.
Mi sono “consolato” con una pizzetta, e varie sigarette “digestive”.

Domani l’avventura continuerà.
Aspettatevi dei video…

Eccone uno…, muto, come si conviene al clima religioso della trascendenza.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Al bar dello sport (1983)
  2. Gran Torino (2008)
  3. Torino nera (1972)
  4. Un amore splendido (1957)
  5. Superman and the Mole-Men (1951)
  6. Parco Valentino (1990)
  7. Rodolfo Valentino (1951)

 

 

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