Posts Tagged ‘Lino Banfi’
Scherz(acci)o da prete: THE RITUAL with AL PACINO & THE RITE, Falò esorcizza la religione, MADONNA!
A Zendaya preferirò sempre l’ex tennista Maria SHARAPOVA, poche balle & sexy beast/KING KONG!
Uomini, altro che Boris Becker, avete un buon Black & Decker?
Uomini in miniatura, no, miniatura (thumbnail) con bande laterali e Maria lo rende verticale.
0:01, sì, appaio “pazzo” come John McEnroe, eh eh.
00:50, precipitevolissimevolmente e non Supercalifragilisticexpialidocious (ivi da me italianizzato/a) ma sono spiritoso, oh oh.
1:58!
2:32, De Niro si contornava di Nerone con la n maiuscola?
3:08, volée, osé, no, olè! Eh eh.
3:44, ma quale Grande Slam, meglio il grande slurp, uh uh.
4:40, sono ambidestro e Giorgio Gaber lo fu?
5:19, ma quale The Prestige. Basta anche con Scarlett Johansson di Match Point?
6:17, quante cos(c)e.
7:02, il goal di Djorkaeff!
7:49, Carmelo Bene, grande tifoso del Milan e se la prese con Patrick Kluivert!
8:29, El Azzouzi! Zidou, alias Zidane, e Saelemaekers, cari salami.
9:03, la Sharapova e sai che alcova! Mica la Navratilova. Già dapprima (ec)citata.
10:00, Andrea Roncato.
10:07, Andy Serkis, sia Kong che Lumpy.
11:02, analessi o Torna a casa, Lassie!?
11:36, i somari, i sumeri, i babilonesi, la Torre di Babele e Bebeto con la sua celeberrima esultanza da bebè! Eh eh. Poi, il compianto Civolani, Sabrina Orlandi, Orlando Furioso, Gerusalemme liberata e Jerusalem! Gabriela con una sola l. La l di lingua? Charlize Theron è inoltre terrona, ah ah.
13:21, Ottone, no, il defunto Oddone Nordio, Marco Di Vaio e io giocai in un vivaio. Oh oh.
14:00, zona horror! Da puro Peter Kackson!
15:14, son sempre stato precoce! Un gerontologo, un biologo o un geologo, cari dinosauri. E il Paleolitico?
15:59, in eBook, l’indice c’è eccome. Lino Banfi e Licinia Lentini. Da non confondere con un ex calciatore. Chi? Speroni de L’allenatore nel pallone? No, Gianluigi. Ih ih.
18:15, lettura.
18:35.
20:36, buo(n)i a nulla. Il bue il buio! Cari figli di pu… na. Cioè della natura più selvaggia, ah ah.
21:51, scrittore (ri)cercato. Da chi? Ih ih. Sono un grande ricercatore… Predator(e).
23:01, il fiorentino, il pratese alla Roberto Benigni? (La) Fiorentina!!!
23:50, Stanley Kubrick era un uomo monolit(ic)o o addirittura felsineo? E le giornaliste sportive di Bologna son espressive, monolitiche o soltanto noiose? Oppure fanno venire… du’ p… le!?
24:45, salvarmi/si in corner, cari cornuti, e Diego Abatantuono di Ultimo minuto! Basta con Ugo Tognazzi e le super-caz… le. Amici miei.
Pre-finale esplosivo, osteria! Altro che B-zona! Siamo vicini allo Scudetto.
di Stefano Falotico
Falò! Tutto quello che avreste voluto sapere su(l) SUPERSEX ma non avete mai osato chiedere, osé!
Sì, osé, anziché olè/é, eh eh. Un Falò esplosivo, oramai incontenibile. Ai cattivi cresce la bile, i boomer giocano a biliardo e tutte le palle, anche balle, in (Sam)buca. Ah ah. 0:01, Incipit del mio libro? No, imitazione di Paolo Villaggio/Fantozzi-ano. 0:54, Nic(olas) Cage di Cuore selvaggio. Poi battone, no, battute à gogo, da gigolò o da Totò? Oh oh. 3:34, vi ricordate Roberto Benigni con Raffaella Carrà? Ah ah. 5:47, il pastificio Mosciarello del film L’allenatore nel pallone 7:14, la scena della morte di Carmela (Tania Garribba) in Supersex. Si arriva perfino alla/sulla colonna sonora di Rocky firmata da Bill Conti (EP. 6, La resurrezione dei corpi). 11:23, mia nonna leggeva Dostoevskij? Ah ah. 16:09, il seguito del mio libro. Breve er… ne, no, anticipazione del quarto libro, la serva serve? 17:45, il verismo, Giovanni Verga e (i) Malavoglia. Kendra Lust, Manuel Ferrara, le porche, no, le Ferrari e le Porsche. Taxi Driver, Travis(ato). 19:16, Villaggio & Lino Banfi di Fracchia la belva umana. 20:24, il femminismo, il movimento MeToo, Tu mi turbi, Il mostro, Roberto Benigni, Paolo Bonacelli di Non ci resta che piangere e Johnny Stecchino. 22:22, Falotico fantasmatico, Fantômas, Diabolik, Totò Diabolicus, Sly de I falchi della notte, Sean Penn, Madonna!
Vai, Bologna! Evviva San Lazzaro(ne)! Abbasso Balanzone!
Uomini incoscienti e mai tra le femminile cosce, cioè forse più “vergini” della Madonna “incoronata” e, per l’appunto, mai tro… ata, checché se ne dica, voi non siete delle checche, no, chicche. Io sono invece spiritoso, altolocato e non nel cervello toccato. Contro il Falò non ce la fate, toccatevele! Ah ah. Ma quali highlights delle partite! Voi siete partiti, ih ih, io sono Highlander. Insomma, non esageriamo, oh oh. Se a Natale si festeggia la nascita di colui che finì nel lazzaretto, io non sono un lazzarone
Infine, come urla il grande Lino nel finale esplosivo de L’allenatore nel pallone:
– Mi avete preso per un cog… one!?
Il Falò(tichin)? Silvestrin & i Måneskin
Puro divertissement innocuo, spero spiritoso!
Cmq, si dice, anzi, scrive toupée, toupet oppure tupè? Vanno bene tutti/e e tre, eh eh!
Silvio Berlusconi
Imitation
Teatro d’ira
album
Pop Rock
Susanna Messaggio
Pater Noster
Victoria De Angelis
Damiano David
Lino Banfi
Fracchia la belva umana
Licinia Lentini
Giovannona Coscialunga
Il commissario Lo Gatto
calembour
Alessio Bertallot
Radio
I Wanna Be Your Slave
Let It Be
The Beatles
Andrea Roncato
Patreon
Netflix
Wes Anderson
Adriano Celentano
Skunk Anansie
pugliese
bolognese
boomer
Totò
Vi presento i miei migliori amici

CLINT EASTWOOD and JEFF DANIELS in Malpaso Productions’ suspense thriller “Blood Work,” distributed by Warner Bros. Pictures.
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Il trombone ignorante ama gli sfottò? Ah no?! Uh uh. Povero boomer, ha ricevuto una sorpresina bellina come un vestitino rosa. Che boomerang. Un uomo âgée da Asinelli. Un cretino da Cremino o da crème de la crème?! Mi spiace per lui, non può fare nulla se non arrabbiarsi. Amen, buone condoglianze, caro uomo di panza e poca sostanza.
di Stefano Falotico
S. Falotico è Rust Cohle, alias Matthew McConaughey di True Detective?
Errata corrige:
È di questo che sto parlando, è questo che intendo quando parlo del tempo e della morte e della futilità. CI sono considerazioni più ampie all’opera principalmente l’idea di quello che ci è dovuto in quanto società per le nostre reciproche illusioni. Li guardi negli occhi anche in una foto, non ha importanza se siano vivi o morti, puoi comunque leggerli e sai cosa capisci? Che loro l’hanno accolta. Non subito ma, proprio lì all’ultimo istante, un sollievo inequivocabile. Certo erano spaventati e poi hanno visto per la prima volta quanto fosse facile lasciarsi andare. L’hanno visto in quell’ultimo nanosecondo. Hanno visto quello che erano, che noi, ognuno di noi, in tutto questo grande dramma non è mai stato altro che un cumulo di presunzione ed ottusa volontà e allora puoi lasciarti andare, alla fine non devi aggrapparti così forte per capire che tutta la tua vita, tutto il tuo amore, il tuo odio, la tua memoria, il tuo dolore erano la stessa cosa, erano semplicemente un sogno, un sogno che si è svolto in una stanza sprangata e grazie al quale hai pensato di essere una persona.
di Stefano Falotico
Sono un poeta maledetto, un ribelle e un drop out, canto MICHELE e DITE a Laura che l’amo + ELVIS PRESLEY
Andrete incontro alla distruzione totale se vorrete opporvi al mio volere. Anzi, volenti o nolenti, soccomberete dinanzi a una potenza aggressiva pazzesca.
Io odio gli studenti liceali, la gente di Bologna, la catto-borghesia, le signor(i)e, gli uomini e le donne del 2022, maniaci sessuali.
Meglio l’onanismo totale. Detesto le istituzioni, create appositamente per uniformare a reggimento plebiscitario della società di massa improntata sul culto del sesso più mercificato e del danaro più squallido.
Odio il cameratismo degli uomini, odio il femminismo, odio i vegetariani e quelli che ti dicono di andare a lavorare quando il loro lavoro è soltanto coprirsi della maschera sociale per poter “lecitamente” fornicare ed essere falsamente rispettati. Guardate, meglio mangiarsi un panino e collezionare le figure di merda? No, le figurine Panini.
Questi qui non li rispetto, li calpesto, li umilio e, se mi va, li asfalto non solo al semaforo, no, in senso metaforico.
Mi piacciono le canzoni vintage come Dite a Laura che l’amo, songs che profumano di ingenui tempi antichi oramai irrecuperabili come voi, smidollati i insalvabili idioti ignoranti. Adoro Urs Althaus, alias Aristoteles de L’allenatore nel pallone. Monaco, cari monchi, amanuense de Il nome della rosa. Ai filosofi come Socrates, no, Socrate, Aristotele, Cicerone e un altro simile cogl… one, preferisco dirti salutami a sorrata.
Secondo invece quel demente di Eraclito, se c’è la normalità c’è anche la follia. Sì, tale idiot savant fece la scoperta dell’acqua calda. E lo fanno pure studiare, per l’appunto, ai licei classici. Ma roba da matti. Roba da ricchi con Lino Banfi? Uno che odia i ricchioni ma ama le orecchiette. State in orecchi, guaglioni.
Elvis the Pelvis era un semi-analfabeta ma non aveva bisogno di conoscere Stanley Kubrick. Kubrick era un misantropo, Elvis era un romantico. Cioè, secondo le teorie facili di Eraclito, se esistette Kubrick, doveva esistere, per forza, Elvis. Cavolo, un genius questo Eraclito.
Sarebbe come dire: se esiste il produttore Irwin Winkler, deve esistere anche Henry Winkler.
Dico cazzate? Lo so. Ma me ne vanto. Se non vi sta bene, per aria vi scaravento.
Se mi giudicate pazzo, cavolo, allora siete meno stupidi di quello che pensavo. Ci avete preso. Non avrei detto, sapete?
Ora però, per piacere, dite alle vostre donne di andare a pulire i piatti. E dite ai vostri figli, come dicono a Bologna, di gettare il p(i)attume.
Io continuo con la mia faccia da cu… o.
di Stefano Falotico