Sono l’erede di Adriano Celentano.
E ho una voce più roca e portentosa perfino del figlio di Giannini.
So imitare addirittura Enrico Maria Salerno che doppiò Clint Eastwood in Per qualche dollaro in più.
Poiché sono amabile anche a Sorrento, mi spengo come il Vesuvio e quindi erutto, in mezzo ai bifolchi che ruttano, come l’Etna.
Che volete farci? Che volete farmi? Sono vulcanico, eruttivo, con le donne erettivo. Sebbene sia selettivo.
Ed è giusto che me la tiri.
Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per te, mia donna, con me Il cielo è sempre più blu.
In quanto, con la mia voce celentanoide, sono a te, donna, offerto follemente come il mitico Rino Gaetano.
Diciamocelo, mi si può odiare ma è indubbio che il Falotico abbia un che di diabolico.
Tra le fiamme infernali, gli invidiosi infingardi si bruciano i fegati mentre io con te, donna, ardentemente sfioro quel ch’è, fra le tue gambe, già infiammato.
di Stefano Falotico