Sì, non so se avete visto il film The Iceman, la vera storia di Richard Kuklinski. Uno che non ha mai saputo chi fosse Chaikovski ma è stato incarnato da Michael Shannon su fotografia di Bobby Bukowski, che non è il famoso Charles ma ha diretto le luci e le inquadrature di questa storia incentrata su un uomo alquanto losco.
Kuklinski è stato uno dei serial killer più spietati della Storia. E, per molto tempo, ha sognato d’interpretarlo anche Mickey Rourke. Uomo però troppo “caldo” che va sempre a mignotte e dunque non ha mai potuto dedicarsi seriamente alla freddezza del personaggio.
Sì, m’immagino. Lui sul set, rifanno la scena perché il nostro Mickey, sbagliando tutto, dopo aver trucidato vittime inermi, involontariamente si è toccato le palle.
E il regista: – Ma no! Ma che cazzo! Hai rovinato tutta l’atmosfera!
The Iceman… lo vidi al Festival di Venezia. Sì, è la vicenda di un povero cristo, buono come il pane che, pur di poter dar alla moglie Winona Ryder e ai figli la pagnotta quotidiana, si dà al crimine più efferato.
Insomma, una sorta di Delitto e castigo spietato.
Mi ha fatto pena e piangere questo film. Ma non è male. Anche se il suo regista, questo Ariel Vromen, dopo quella puttanata con Costner, è meglio che si dia ora al poker.
Detto questo, dopo averlo rivisto, ho pensato che anch’io sono un uomo freddo.
Sì, non esistono uomini più freddi me sulla faccia della Terra. Fidatevi.
L’altra sera, ad esempio, ero al bar e una passerona di un metro e novanta mi ha ammiccato con far abbastanza inequivocabile, al che ho chiesto alla cameriera se poteva raffreddarmi il cappuccino con qualcosa di fresco. Quindi, ho bevuto la schiuma e, su labbra sporche lattiginose, ho mirato la donna suddetta e le ho fatto capire che sono ancora un lattante e non abbisogno dei suoi capezzoli lattei da materna milf.
Sì, costei non era affascinante come Emmanuelle Seigner di Luna di fiele.
Sì, sono sfacciato.
Ad esempio, pochi minuti fa, su Instagram una ha inserito una foto di lei mezza discinta ai limiti del proibito.
Le ho scritto… ottimo, sguardo al limite del consentito, nudo legale che eppur attenta alle maschili incolumità innocenti e pudiche grazie a un’attenta tua immagine studiatamente piccante eppur non così volgarmente strafottente.
Sei una donna di gran classe. Pulitissima. Infatti, a forza di pulire le scale della cantina, ti sei data a un sorriso adesso smerigliato, lucidamente provocante, forse soltanto da zoccola aitante che se la tira da signora elegante. Torna a scopare ora il pavimento, forza.
Dunque, dopo questa mia sortita senza peli sulla lingua, lei mi ha scritto privatamente:
– Ehi, testa di cazzo. Come ti sei permesso? Ora ti faccio il culo!
– Sì, prima però vai a tirare lo sciacquone. Il bagno è ancora sporco. Forza.
Che volete farci?
Mi girano spesso i coglioni. Che sono tutti, tranne ovviamente me.
Io posso permettermi di bere infatti il caffè senza chiedere lo zucchero di troppo.
Non vi è una spiegazione logica a questo mio comportamento senza perché.
Fatto sta che così è.
Sono un uomo senza macchia, bianco come il latte, appunto, oggi Vergine in Capricorno, domani mucca in Toro, fra tre anni forse Sagittario in Saturno.
E statemi bene.
Capisco perché il mondo sia andato a puttane. Credete ancora agli oroscopi e le vedete col telescopio.
Di mio, uso spesso il microscopio. Sì, per osservare i vostri girini da uomo molto avanti che osserva a vita da un’altra Ottica. Infatti, l’Ottica Avanzi fa schifo.
Devo cambiare gli occhiali.
E su questa stronzata vi lascio.
di Stefano Falotico