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L’immorale, monumentale Mickey Rourke, un attore da amare nel “torello”


06 Oct

Se “rinascesse”, sarebbe un “rodeo”. Giocai ai tor(ne)i, ma fui preso “nel mezzo”, fra palle che, di carambole, entraron nel mio “biliardo” sempre più bilioso e, ora, finalmente, “in sella” vittorioso!

 

Ho sempre tenuto “in auge” codesto esemplare di maschio “raffinato”, che accavalla con posa da cowboy fottutamente vaccara, che “prende per i testicoli” la sua bella col “testacoda”, “sgattaiolandole” le sue fusa ad effonderla, e  suona nello sc(r)oscio grezzo, “energetico” d’un sommergerla di baci “raccapriccianti”, sudandole dentro di “fredda lievitazione” nel torbido che si rassoda, si “sdrucisce”, un po’ “lo” ammansisce” e, di fiato, tromba ancora, tempestato da malesseri in loro (in)tessuti, gravitando nei suoi sacri ardori con turbinose magniloquenze d’un erotismo candido nel suo sfrontato “sfondar” le barriere delle urla.

Mickey digrigna, spaventosamente s'”arriccia”, s'”eleva” moderando un po’ sulle sue curve modellate, quindi “balza” smidollato nel suo osso (po-r-co)spinale, ancora “in piedi”, intingendo il suo aroma nell’amorevole coccolarla, “inamidarla”, con “insistenza” degna di un “cornuto”.
Egli “animaleggia” palpeggiando, “soffiandole” sopra, iniettandole il nettare del Sesso più vero della sua indole verace.
E, sguinzagliando il cane in Lui addolcito, “sfibrò” virulentemente in Debra Feuer, tra “federe” sgualcitissime, di guance in Lei “agguantata”, di guaina da pantere nelle savane, un Tarzan della giungla che non ha timore del “(t)remarle” sopra, addosso e dietro ciò che è.

In totale esibizione del Rourke che tira fuori le unghie d’ogni Donna smaltata nei “veli” ipocriti di gonne solo da strappare, “scrocchiando” già di respiro nei tacchi e, d'”insolenza”, sfilar loro i sandali per “saldarle”.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Barfly (1987)
    Egli scoreggia a iosa, senza mimose e senza “rosa”.
    Ma, da poeta, arrossisce e, di filastrocca “deretanica”, vive solo nella Dunaway “puttana”.
    Una che (non) ci sta…
  2. L’anno del dragone (1985)
    Semicorrotto, semistronzo, “inseminante” nelle giornaliste della Tv.
    Per uno “show” con tanto di “fotofinish” in cui bacia la sua “cinesina” e fa l’occhiolino.
  3. La promessa (2001)
    Senza più parole…
    Un Uomo devastato.

Malick è tornato a pieno regime, ma Michael Cimino?


28 Jul

 

Michael, se ci sei, batti un colpo!
Un colpo solo!

E che ne sai tu dei ricordi, di quando si scherzava senza pettegolezzi e odi, o “soldi”, senza sgambetti infantili, senza “slinguazzamenti”, senza ripicche e picconate, senza “bavette” invidiose e museruole al prossimo?
Hai mentito agli amici, traditore, volevi depredarne l’anima e “accodarla” alla tua “contentezza” finta-“allegretta” di “grilletto” facilone e “sveltino”.

Di quando, gli anni, purissimi, cavalcavano le onde dell’immaginazione, nessun trauma, nessunissima sfida, nessun “dolore”.

Andava così veloce da avere la sensazione che in qualsiasi momento avrebbe potuto alzarsi in volo.
I suoi capelli le volavano dritti all’indietro in una fiamma dorata di movimento.

(Michael Cimino, “Big Jane”, l’ultima sua opera, “narrativa”).

D’accordissimo!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il cacciatore (1978)
    Cinque amici, nessun “superstite”, un Morto vero, fantasmi.
  2. I cancelli del cielo (1980)
    La vita è un magnifico attimo.
  3. L’anno del dragone (1985)
    Qui, si combatte a muso duro, e non è un gioco da ragazzetti e da fighetti.

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