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Cosa ti aspetti da me di Loredana Bertè è più bella di Shallow di Lady Gaga, previsioni sugli Oscar e su questa vita spolpante, non spopolante senza nessuna statuetta trionfante


23 Feb

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Cap. 1

Non fate le belle statuine…


Su Instagram ho postato varie foto. Con una dicitura alquanto graffiante come la voce e la forza grintosa della “pazza” Loredana. Donna un po’ lestofante e un po’ sempre più ingrassante.

Una che non si è mai più ripresa dalla love story finita con Biorg. Forse il più grande tennista di tutti i tempi. Dico forse poiché sarebbe stato indiscutibilmente il più grande se non fosse stato spompato da Loredana. Che sapeva come rispondere al suo dritto vincente di palle fendenti con un (mal)rovescio da breakpoint. Sì, Loredana era una che a letto andava forte. Questa ti ribalta, ti distrugge, ti prosciuga, aspira ogni muscolo nervoso del tuo corpo energico, tonificandolo nella sua rabbia da lupa.

A parte gli scherzi, l’ultima sua canzone è davvero bella e forte.

La coprite d’insulti, ah, povera Loredana. Perché è vecchia, grassa e onestamente è sempre stata brutta. Ma parecchio brutta. Sì, due mesi fa ho visto The Witch di Robert Eggers. Non è Loredana la strega nella grotta? Ah no? A me pareva lei. Ah ah.

Loredana ha amato alla follia, sì, di amour fou totalizzante e (im)puro quel biondo Biorg. Uno che assomigliava a Jackson Maine/Bradley Cooper.

Biorg, dopo essersi fatto tutto il Grande Slam, tornava allo stremo delle forze da Loredana. E lei gli saltava addosso.

E Biorg: – Che cosa vuoi da me?

Loredana: – L’uccello.

 

Sì, Biorg stava sempre a sudare. Freddo nel campo rettangolare e caldo nel triangolo delle sue Bermude.

Di mio, ostento un sex appeal da uomo che non ha bisogno di sudare con le palline per essere un pallonaro.

Il fascino sincero di un uomo che c’era ma non accendetemi un cero, basta qualche cerotto e non avrò perso nessun vizio. Per piacere.

Si chiama sfacciata presa pel il culo? Sì, molto spellata.

 

È conclamata la mia autoironia. Credo che, al momento, io sia forse uno dei maggiori comici viventi.

Ma qui è dura, altro che duro.

Sì, questa vita bisogna sudarsela. Farsi davvero il culo.

Bisogna “orgasmizzarsi”, parafrasando Travis Bickle di Taxi Driver.

C’è chi ha messo su il Patreon per donazioni che possano salvarlo da possibili infezioni. Eh sì, una volta disoccupato, non avrà i soldi per le cure mediche. E, si sa, al pubblico ti conciano solo per le feste.

Parlo per esperienza. Io son sempre stato iper-depresso. Pensavo che assumere farmaci mi avrebbe aiutato a ritornare di buon umore. Invece, è calata la libido e, si sa, senza un uccello ritmante, a pieno funzionante, si vede la vita in maniera cupa e calante. Appunto. E quella cosa nera che tanto ti allupa, cazzo, scompare dalla vista.

Sì, il lavoro vien lavorando, l’uccello viene e ancor più viene e di maggiori vene si svena se stimolato da donne svenevoli, ma non dobbiamo essere venali. I soldi non son niente nella vita. No, infatti senza quelli, sei morto.

Quindi, evviva Rocco Siffredi. Uno che lo svende, non chiede venia, se n’è fregato degli stipendi statali da Rocco Barbaro e, in barba a tutti, si è scopato ogni Barbie.

Avete notato? Non c’è un solo film suo “elevato” in cui non sia sbarbato. Ha una certa dignità, insomma, il Rocco. Curato, discretamente palestrato, inculante e giammai castrato.

Sì. Dite che Stephen King è ricchissimo perché ha prodotto e produce come un matto.

Sì, stipula contratti con la casa editrice, davvero faraonici.

Anche io me ne sto chiuso in casa a scrivere storie malate e folli come Stephen. Solo che lui, una volta finito il sacrificio eremitico, è sempre più Re Mida.

Io invece sempre più Jack Torrance.

A parte questo, come dicono sia Siffredi che Barbaro, me ne fotto!

 

Cap. 2

Predictions sugli Oscar

 

Sì, anche se dovessi azzeccare tutti i film e gli attori vincenti, scommettendo alla SNAI, guadagnerei un cazzo. Perché scommetterei sui favoriti. Che sono quotati a 1.

Nella mia vita, ho sempre scommesso sugli sfavoriti. È bello tifare per chi sai che non vincerà mai.

Credo che, d’ora in avanti, dovrei scommettere un po’ più su di me.

A forza di tifare per gli altri, nessuno ha tifato per me.

Non è bellissimo, eh.

 

Cap. 3

C’est la vie

 

Lady Gaga ha rifatto La Vie en rose. Ah, è miliardaria e domani notte, dopo aver vinto con la sua canzone, si ubriacherà.

Molte donne, invece, si rifanno solo la bottiglia del vino rosso. E, finita la bottiglia, mentre il marito le tradisce, riguardano A Star Is Born.

Ho detto tutto.

 

 

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di Stefano Falotico

Gabriele Muccino, nefasta sciagura vivente, spara su Pasolini, io sparo sul suo pis… o, scritto pasoliniano, rambistico


22 Feb

Prefazione ironica, per modo di dire.

Nell'immagine distribuita dall'ufficio stampa il 14 aprile 2014 Pier Paolo Pasolini e Maria Callas in Grecia nel 1969. La foto Ë esposta all'interno della mostra 'Pasolini-Roma' a palazzo delle Esposizioni fino al 20 luglio 2014. ANSA/UFFICIO STAMPA PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI +++DA UTILIZZARE SOLO IN RELAZIONE ALLA NOTIZIA DI QUESTA MOSTA - NO SALES - EDITORIAL USE ONLY+++

Nell’immagine distribuita dall’ufficio stampa il 14 aprile 2014 Pier Paolo Pasolini e Maria Callas in Grecia nel 1969. La foto Ë esposta all’interno della mostra ‘Pasolini-Roma’ a palazzo delle Esposizioni fino al 20 luglio 2014.
ANSA/UFFICIO STAMPA PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI
+++DA UTILIZZARE SOLO IN RELAZIONE ALLA NOTIZIA DI QUESTA MOSTA – NO SALES – EDITORIAL USE ONLY+++

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Questa la seconda parte.

Muccino parte seconda, un piccino che uccella di cazzate

Sì, sociologi e intellettuali corrotti al sistema da Gabriele stesso magnificato, hanno già più e volte analizzato il “fenomeno” in questione.

Un uomo furbissimo.

Ora, domandiamoci: quando è saltato fuori questo qui?

A metà anni novanta. L’emblema finto-sinistroide della retorica italiana più abietta e falsa.

Il suo primo vero successo, dopo due amene idiozie qualunquiste, è stato Come te nessuno mai. Tripudio d’imbecillità adolescenziali, anzi liceali.

Già qui il suo Cinema relativistico, compiacente la borghesia popolanamente classista, era palese.

Storie di ragazzi che non sapevano prematuramente, ancor maturandi, che pesci pigliare. Tumefatti da una vita scolastica tanto ambiziosamente prodiga di elevatezze sognate e sognanti quanto già (con)chiusa. Sì, adolescenze putrefatte, imborghesite da genitori asfissianti, atrofizzate e becere, ripiegate in post-sessantottini ideali utopici fra un Castiglioni-Mariotti, celeberrimo vocabolario del latinorum da Don Abbondio, un amore all’acqua di rose con Mariella, ragazzina un po’ pienotta ma a cui desiderare di dar qualche botta, per ascendere poi oggi come oggi a tifare Juventus, patrocinata da Marotta. Ah no, quello è Agnelli, Marotta è dell’Inter.

Sì, comunque parliamo di dirigenti aziendali ai vertici del potere. L’inganno del potere!

Pasolini, come il sottoscritto, era una grande ala destra. Ma non avrebbe mai e poi mai abdicato a un business calcistico ove CR7, sì, il numero di maglia dell’ala destra è il 7 anche se Cristiano è un centravanti e dovrebbe andare il 9, ecco dicevo, un sistema di analfabeti che guadagnano miliardi con gli sponsor e via dicendo, non sanno coniugare un verbo ma son attorniati da modelle più decerebrate di loro per palle sotto l’incrocio dei peli. E ville con colonnati e traverse sbattute in faccia alle persone comuni, da loro trattate da traviati. Perché sì, loro, tirando a calci una palla, se la possono tirare…

Leggete un trattato, finitela di maltrattare!

Sì, oggi i giovani sono nella merda. Ed è colpa del sistema. Sento sempre parlare di lavoro.

Il lavoro è cosa nobile e giusta se valorizza l’uomo e gli dà dignità ma soprattutto stimoli vitali.

Invece, il capitalismo ha creato discrepanze e dislivelli economici aberranti.

E giovani laureati, con due coglioni così, o sono inseriti da qualcuno oppure devono mendicare quattro spiccioli, cercando gli annunci “freelancer” su bacheche “rinomate”; fiore all’occhiello del disagio moderno.

Abbiamo Indeed.com, bakeka.it e il “grandioso” Kijiji.

Siti ove troverete lavori per cui davvero vi sistemerete. Sì, all’assistenza sociale… ah ah.

Lavori senza contributi per siti, appunto, a cui offrite il vostro obolo quotidiano nella speranza che la vostra vita, fra un anno e forse meno, non finisca nell’oblio.

Sì, Muccino ha capito tutto.

Compiacendo il pubblico a cui il suo Cinema indignitoso, fasullo e retorico si rivolgeva e ancor si rivolge.
Tu a chi ti rivolgi? Ah, capisco…

Allora se voi, ragazzi realmente sognanti ma profondamente realistici, vorrete cambiare le cose e non accetterete il muro di gomma di quest’ipocriti con la panza piena, se vi azzarderete a ribellarvi e a spaccare tutto, arriverà la Municipale sotto casa vostra, suonerà violentemente al campanello, saliranno dei fascisti da Brazil e, una volta entrati col mandato da perquisitori-inquisitori per ordine del questore, vi deporteranno in un centro psichiatrico per una cura sedativa e repressiva a base di farmaci castranti non solo la libido mozzata ma soprattutto addolcenti la vostra lingua giustamente arrabbiata che rivendicava il sacrosanto diritto a una vita libera, democratica, equa e socialmente equilibrata. In cui essere tutti felici.

E, dopo essere stati resi muti e mutilati, sarete a posto…

Sì, totalmente deprivati del vostro amor proprio, sbattuti a svolgere un lavoro davvero glorificante. Soprattutto la gastrite provocatavi da farmaci che hanno distrutto il vostro metabolismo, vi hanno fatto ingrassare e vi hanno mummificati nell’ebetudine di massa.

E canterete, come tutti, assieme ai Negramaro che hanno stuprato Modugno…

Meraviglioso
Ma come non ti accorgi

Di quanto il mondo sia Meraviglioso 

Perfino il tuo dolore 

Potrà guarire poi 

Meraviglioso
Ma guarda intorno a te 


Che doni ti hanno fatto

Ti hanno inventato il mare 

Tu dici non ho niente 

Ti sembra niente il sole? 

La vita 

L’amore 

Eh sì, Muccino definisce comunque Pasolini un grande scrittore ma dubito che abbia mai letto qualche suo libro. Perché l’Italia è questa. Tutti conoscono Proust, Roth e Dostoevskij…

E allora il Cinema di Pasolini, dogmatico, giustamente scarno ed essenziale, brutale e sincero, spietato, diventa povero perché lui non aveva bisogno di emozionare, leccando, di spettacolarizzare la vita, usando dolly, piani-sequenza e monologhi imbonitori.

Eh sì.

 

Questa è una grande canzone!

 

E questa rimane una testa, appunto, di cazzo.10631091_10202382553668044_6121674787773137868_o

 

di Stefano Falotico

Oscar a Rami Malek assicurato, il Falotico invece ha oramai la statuetta dorata tutta ibernata. Ma è poi vero?


12 Feb

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Sapete che io sono un istrione-battutista. Mie battone.

E dunque sparatevi questo Falotico romantico con capello moscio, il giubbotto vellutato, lo sguardo dolce e sofisticato, l’occhio deniriano o da semplice sfigato, la barbetta incolta da pensatore solitario, più che altro da sciagurato con le sue memorie e il suo patetico diario, la smorfia provocantemente deliziosa, che va a braccetto con la Germanotta, donna indubbiamente passerotta che, in questa foto, veste un po’ da mignotta ma ha una voce che spacca il culo ai brocchi e a chi all’inizio le tirava addosso moralistici pistolotti.

Sì, gigioneggio. E la dovrei finire con queste bischerate. Ma si sa, son un cazzone spesso di qualità. Ah ah.

Video-recensione seria.  Silenzio! Ah ah! Dopo la minchiata, ora esigo serietà. Fratelli, qui riuniti nel nostro cineclub, beccatevi questo!

 

Rami Malek è un grande

Oramai è chiarissimo, salvo colpi di scena dell’ultima ora, l’Oscar lo vincerà Rami Malek. Assodato.

Nessuno avrebbe creduto sino a due mesi fa che Rami Malek potesse davvero farcela.

Ma Bohemian Rhapsody, nonostante le critiche controverse, nonostante in molti l’abbiano definito soltanto una cover ben realizzata con la riproposizione in scala cinematografica del mitico concerto di Wembley e poco più, ha fatto comunque centro.

Questo biopic sui Queen, fortemente voluto da Brian May, come sapete, ha avuto una gestazione infinita.

Era da più di dieci anni infatti che si voleva realizzare una “biografia” su Freddie Mercury. Credo che mancasse lui all’appello. Su tutte le altre grandi rockstar, infatti, a prescindere dagli esiti a mio avviso nefasti (vedi l’inguardabile The Doors su Jim Morrison del pomposo Oliver Stone) o più o meno riusciti, con tante variazioni interessanti sul tema (vedi invece a tal proposito Last Days su Cobain di Van Sant), erano stati realizzati film e via dicendo.

Sul grande Freddie praticamente nessuno, vero e proprio.

La genesi di questo film, come detto, è stata interminabile. Si sono avvicendati registi come Tom Hooper e Stephen Frears, poi scartati, sceneggiatori vari, e doveva essere l’istrionico, folle Sacha Baron Cohen a incarnare Mercury.

Alla fine, si è scelto Bryan Singer. Sostituito, a due settimane dall’inizio delle riprese, da Dexter Fletcher, non accreditato però come co-regista ma solamente citato nei ringraziamenti.

E ovviamente si è andati a parare su Rami Malek. Uno che non gli avresti dato un soldo bucato. Distante anni luce, fisicamente, da Freddie. Che, sì, era omosessuale ma uno di quegli omosessuali non effeminati e checca, bensì un gay da Village People alla Crusing.

Non vorrei che fraintendeste, come vostro solito, le mie parole. La mia non è stata un’offesa sugli omosessuali né tantomeno su Freddie.

È solo per chiarirci. Freddie Mercury, a vederlo così nerboruto, villoso, atleticamente possente, non avresti mai immaginato che fosse appunto omosessuale.

Rami Malek, sì. Ah ah.

Infatti, la sua non è stata una vera e propria immedesimazione carnale, per così dire, se non nelle posture e nei tic copiati alla perfezione. Piuttosto una sua reinterpretazione dell’icona Mercury.

A prescindere che il film sia piaciuto o meno, Malek, a dispetto appunto della sua prova distonica rispetto al reale Mercury, n’è comunque uscito vincitore alla grande.

È stato davvero bravissimo.

Willem Dafoe è stato messo nella cinquina tanto per… Bradley Cooper, che sembrava uno dei favoriti per la vittoria finale, ha subito un tracollo improvviso negli ultimi giorni.

Viggo Mortensen è stato strepitoso in Green Book ma non ha una sola chance realistica di fargliela.

A questo punto, la finalissima, diciamo, è fra Rami Malek e Christian Bale.

Con tutta la stima per Bale, la cui prova è stata egregia, mi sta più simpatico Rami.

E vincerà.

E forse se lo sarà meritato.

 

Intanto, adesso indosso il mio giubbotto e me la tiro… da duro.

Sono un uomo auto-ironico, cazzuto, un uomo che, senza battere ciglio, se ne fotte. Mah.

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di Stefano Falotico

Gelato artigianale tutto da leccare, la neve cadde sui cretini e scalderei Lady Gaga col mio ghiacciolo duro come la grandine


17 Dec

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CLICCA, FICCA!

Avete letto il famoso libro La neve cade sui cedri di David Guterson? Da cui, anni fa, fu tratta una trasposizione per la regia di Scott Hicks (Cuori in Atlantide, Shine) con un bravissimo Ethan Hawke?

Io l’ho letto. Io leggo molto. Sono come Dennis Hopper di Una vita al massimo…

Presto, uscirò con un mio nuovo libro. Spiazzante. So che infatti da me non ve lo sareste aspettato. È un thriller erotico, oserei dire satanico. A mio avviso, molto bello. Altrimenti non l’avrei scritto.

Una storia di stregoneria.

Attenzione, ho detto satanico, non satanista. Cioè un libro in cui il diavolo la farà da padrone assoluto.

In realtà, amici carissimi, in Kindle-Amazon è già in vendita da qualche giorno. Ma occorrerà un altro po’ di tempo prima che possa essere disponibile anche in cartaceo e normale eBook.

Per la copertina, mi sono avvalso della foto, concessami dietro legale liberatoria e contratto legittimissimo, di una ragazza stupenda che, ovviamente, io conosco e voi no…

Detto ciò, a Bologna ieri notte ha nevicato. Una coltre di neve da far invidia a La cosa di John Carpenter.

Molti mi definiscono iceman, cioè un uomo freddissimo. Questa è una grande stronzata! Nel mio cuore, invero, ribollono passioni sfrenate da stufa(to) in calore e, nonostante spesso il mio carattere indomabile si lasci assalire da ire spaventose e cada nei vizi dell’intemperanza più abominevole come lo Yeti, non sono certo Michael Shannon del film di Ariel Vromen. Che, secondo me, non è male, in fin dei conti.

La storia di un povero cristo, di un’anima buona che diventa un criminale spietato per amore della famiglia. È un film che mi ha perfino commosso.

Posso confidarvi, fratelli, che i miei ultimi anni di vita sono stati tremendi. Anni di una solitudine pazzesca da Gary Oldman del Dracula di Coppola.

In questi anni però, anziché addolcirmi e attenuare il mio spirito innatamente ribelle nei confronti di una società cinica e falsa, ho esperito una sempre maggiore presa di coscienza.

Il mondo in cui viviamo fa veramente schifo. Stamattina, dopo aver spalato la neve, ho preso la macchina e sono andato fuori città a cuccarmi un caffè. Sì, io faccio così, potrei prepararmi a casa il caffè e invece mi va d’inoltrarmi nel traffico cittadino, sviare per una via traversa, cari traviati, e trovare un bar ove posso/a gustarmi lo zucchero delle mie ansie.

Dopo aver semi-stroncato Roma, ieri sera ho visto, sempre su Netflix, un altro film adorato da tutti, ovvero The Witch. Secondo me, un’altra mezza bufala. Mi esprimerò a breve anche su questa pellicola.

Vi dico solo che, quando il bambino si perde nel bosco e dalla grotta esce la strega, ammaliante, giovane, pensavo fosse Angelina Jolie di Maleficent mista a Eva Green. Cioè, un bel puttanone. Invece, ho scoperto che l’attrice che l’interpreta non è un’attrice ma una modella di nome Sarah Stephens. Un gustoso pezzo di passerona, questa qui.

Eh sì, bando alle ciance. Questa Cappuccetto Rosso ti lascia entrare nella sua “spelonca”, ti fa inalberare nella sua “foresta” e diventi un lupo cattivo. Ululante nell’orgasmo stregonesco. A lume di candela come in un film di Dreyer.

Poi, scopriremo che costei è solo una vecchia maledetta, grinzosa, insomma… probabilmente è Emma Bonino. Sì, poteva essere bona e invece è la Bonino.

Ma son scherzi che si fanno ai bambini? Poi capisco perché, anziché amare la vita e il sesso, i giovani d’oggi vadano a zoccole.

di Stefano Falotico

Lady Gaga si fa i gagà ed è bona, Bradley Cooper fa caga’ ed è bono… a nulla


16 Dec

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Ecco. Dopo anni in cui ha ballonzolato fra la popolarità, il semi-anonimato, lo snobismo della Critica, nonostante le sue nomination all’Oscar, questo è stato indiscutibilmente l’anno di Bradley Cooper.

Assurto ora a mezzo imperatore di Hollywood. Il suo esordio da regista, A Star is Born, ha infiammato le platee mondiali e si prepara, in prima linea, a spadroneggiare agli Oscar.

Uno scandalo mai visto!

No, non ho ancora guardato questo film. Ah ah! E credo che nemmeno sotto tortura lo guarderò. Se invece, in cambio della visione di tal film, mi proponeste, con tanto di legale contratto, di leccare la passerona di Lady Gaga, sì, potrei leccargliela, no, volevo dire, potrei vederlo.

In questa società in cui son impazziti i valori, in cui tutto è andato a puttane, ecco che roba melensa, programmaticamente leccaculo come A Star is Born diventa un hit, perfino da Academy Award.

Ma non mi stupisco. Oggi, se ascolti musica rock, ti sbattono in manicomio. Invece, in radio va ancora forte Nek con la sua intramontabile Unici.

Sì, su Instagram, delle oche si fanno il selfie col fidanzato super tamarro tatuato anche nell’unghia del mignolo sinistro e si creano “storie” con sottofondi musicali smancerosi, con tanti cuoricini che galleggiano sculettanti al ritmo dell’orecchiabile, caramelloso troiaio generale.

Ora, chiariamoci molto bene. Io ho detto che non credo all’amore. No, non è vero. Non credo nell’amore svenevole che non ti fa venire… Credo in una donna col culo da svenimento come quello mastodontico di Lady Gaga ma con lei mi diletterei in amori alla Lars von Trier. Con tale Germanotta iper-mignotta che, mentre io sono a sudarmela… al lavoro per guadagnarmi la pagnotta, so benissimo che si fa ingroppare da un maniscalco. E soffro pene d’amore immenso/e.

Sublimando tutta l’inculata nel pensare all’attimo nel quale, di nuovo ignuda davanti a me, nonostante tanti altri l’abbiano lubrificata e sbullonata, fottuta e strapazzata, stravolta di giravolte e schiantata-ribaltata, possa io spalmarle il personalissimo olio al succo di cocco. E lei che sbuccia la mia banana, l’addenta e, mentre mi sta scoppiando, le urlo STA ATTENTA!

Sì, un amore putrido, lercio, sconcio. Ove io so che lei è una puttana inaudita ma, appunto, ne sono follemente innamorato e me ne fotto… che sia stata sbattuta da mezzo mondo.

Perché senza di lei mi riduco a guardare Don Matteo. Mentre, appena mi scrive su WhatsApp, si sprigionano forze arcane dai miei ormoni ribelli e scalcio furibondamente perché vorrei inocularmi nel cellulare e, come in un film di Cronenberg, scoparla in maniera elettronica, no, elettrizzante, immergendomi nelle sue nautiche come un nautico del Triangolo delle Bermude.

Oh, che cazzo volete farci? Lady Gaga ha, appunto, una faccia come il culo… ma, appena la vedo, non so perché, sragiono, mi diventa duro come il cemento e perdo la brocca. E così comincio a ubriacarmi, nel canto più sgraziato mi cimento, straziato nella carne martoriata di me che la desidera immondamente mi spappolo ma nel frattempo lei è con un guercio sulla collina di Hollwood che succhia tutte le sue ciliegine e il burino, con tanto burro, se la tromba come un tedesco con una pinta di birra. Da vero luppolo, no, lupo! Lei lo usa, lo consuma, quindi lo scaraventa giù dal burrone! Aspettando un altro bel montone!

Un dolore infinito! Per piacere, castratemi. Vi supplico!

Ma torniamo al Cooper. Sennò, scusate, se pen(s)o troppo riguardo a Lady Gaga, devo finire di scrivere questo pezzo e preparare il fazzoletto… Per versare lacrime amare e anche qualcos’altro…

Lasciatemi sfogare! Ah ah!

Cooper è una merda d’attore. E la dovrebbe finire Bob De Niro di lusingarlo. Sì, hanno girato assieme Limitless, Il lato positivo, Joy. E avrebbero dovuto recitare anche in Honeymoon with Harry. La cui regia inizialmente doveva essere del compianto Jonathan Demme e avrebbe segnato, appunto, il debutto dietro la macchina da presa di Cooper stesso. Che invece preferì ripiegare su A Star is Born.

Io non sono affatto invidioso degli uomini belli. Anzi, un sacco di attori bellissimi, pur non essendo omosessuale, mi piacciono un casino. Brad Pitt, sì, mi piace!

Ma Cooper non è manco bello a mio avviso. Ha una faccia soltanto da stronzetto. Anche Clint Eastwood, da giovane, aveva la faccia del bastardone. Ma un bastardo con una sua poetica, un’anima eccezionale, insomma uno con le palle!

Questo Cooper mi pare solo un raccomandato moscio. Anzi, una raccomandata con ricevuta di ritorno.

E la mia marca da bollo con la scritta: sì, ho pagato dieci Euro per rispedire tutto al mittente, non voglio in cambio a Febbraio il Blu-ray di A Star is Born.

Sì, mando a Lady Gaga la mia foto da disperato, afflitto, eiaculato, smembrato. Lei si scioglie e canta Shallow, mentre un altro balordo gliela rende lorda…

Comunque, amici, non si sparga la voce in giro.

L’altra sera ero a Beverly Hills a una festa. Mi hanno presentato Lady Gaga.

Le ho stretto la mano. Lei invece sì è bagnata…

Sì, come un incontinente, me la son fatta addosso. E le sue scarpe, nonostante il tacco quindici, si son inumidite.

A parte gli schizzi, le leccatine, le palpatine e pisciatine, no, gli scherzi e le patatine, io piaccio alle donne.

Ma non piaccio a me.

Lady Gaga mi piace tantissimo, Cooper mi fa cagare. Sotto e sopra.

È uno schifo quest’uomo. Mi fa venire… sì, il vomito!

Dovevo smerdarlo!Lady+Gaga+Academy+Motion+Picture+Arts+Sciences+nn4QkVQoyXUl Lady+Gaga+Academy+Motion+Picture+Arts+Sciences+6xTtIhK0YN7l Bradley+Cooper+Star+Born+Premiere+Japan+WkIX4jRFajdl

 

di Stefano Falotico

Salve, sono il Joker Marino, uomo che mangia a colazione i vostri cervellini, un uomo non acchiappabile e forse inchiappettante


23 Nov

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Sì, la sfacciataggine è il mio forte. Sono un uomo che alle 8 e trenta del mattino, mentre la gente già tribola nel traffico, mentre impazza precoce il delirio di massa che vi accompagnerà per tutta la giornata, fra urla isteriche, canzonette alla radio per consolarvi, terribili cure dimagranti e insipidi, integrali piatti d’insalata poco piccante, ecco, scivolo nella città con far cheto e oserei dire mansueto, entro di soppiatto in un bar cinese e mi scolo un ottimo cappuccino. Mentre voi, incappucciati in ipocrite maschere ruffiane, state sempre a commiserarvi, elevando il vostro patetico piagnisteo a stile di vita. Andate a scolar la pasta e voi, stolti scolari, scrollatevele! Lo so da sempre, vi affannate affinché la vostra collega, tutta in tiro, possa elargirvi un po’ di “zucchero”, miscelando la sua schiuma nei distributori automatici dei vostri fantasticati orgasmi da uomini oramai ammosciati.

Io cammino, ridacchiando fra gli idioti che mi scherniscono poiché io sono l’incarnazione di un grande scherzo invertito, miei pervertiti. Per tanti anni la gente mi vilipese e per le palle volle appendermi ma, ribaltando tutte le loro ottuse, bacatissime logiche, fieramente danzo or nella vita con prelibatezza. Invitando una bella donna a deodorare la mia pelle mentre voi, incagniti, incattiviti, coi fegati a pezzi, delirate sol puzzolenti per leccarvi il culo a vicenda. Siete putrescenti, ah ah, e io son tremendo. Affogate oramai da tempo, senza più intelligenti tempie, in un martirio da uomini rimbecilliti che siete. Voleste far i galli ma non foste né celti e neppure adesso state a galla. Qui ognuno paga alla romana ma quella francese io la misurerei “a garrese”.

Io non sono solo il reale Joker, sono anche un Marino, sì, Marino con M maiuscola è il mio cognome, e Joker Marino è uno pseudonimo del Falotico, essere sgusciante e inculante che conosce il gusto dell’irriverenza geniale, ché dà consistenza alla parola sberleffo, uno schiaffo morale di rara potenza sesquipedale.

Son amabile scrittore dal gentil sesso amato e spesso “prosciugato”, artista incomparabile che fa del costruttivismo il suo Jodorowsky e vorrei tanto che Lady Gaga, tutta a me denudata, mi cantasse e dedicasse Alejandro!

Scusate, ora devo tornare in bagno. Mentre vi guarderete allo specchio, io raderò l’ultimo pelo dell’avervelo sinceramente fatto.

Sì, alla gente di cattiveria inaudita tirò il culo, mi diede la patente di tonto e invece a me tira sempre di più per le donne dai fondoschiena molto rotondi.

Sì, ho inquadrato la sporca faccenda, possibilmente adesso, senza più moralistiche reprimende da bacucchi cumenda, andrò a godermela… miei dementi.

Che mente! Che faccia!

Son proprio un Principe!

E vado inchiappettando con far da se tanto mi dà tanto devo/e avere anche un grande coso pimpante. Ah sì, miei poppanti, io son il maestro del pompando!

 

 

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Lezioni di “romanticismo” del Dottor Falotico: A Star is Born, Alò vs Marco Albanese di Stanze di Cinema, e io gorgheggio da vero Gargoyle


01 Sep

 

A Star is Born First Look Credit: Neal Preston/Warner Bros.

A Star is Born First Look
Credit: Neal Preston/Warner Bros.

 

 

Introduzione boccaccesca, sboccata, di un uomo che non fu mai bocciato ma da solo si bocciò, dimenticando le bocce delle gnocche, giocando alla bocciofila, ma non è un allocco, mie sciocche, sa come far strike, indossando anche delle consumate Nike

Sì, Francesco Alò è andato, come si suo dire, in brodo di giuggiole dinanzi a questo A Star is Born del Cooper, attore che continua a starmi sui coglioni. Eppur me lo farei… se fossi frocio. Visto che frocio non sono, gli preferisco Bob De Niro. E, a mio avviso, anziché dirigere questo polpettone melenso più delle ragazzine di 15 anni col ciuccio, sì, delle ciuccione, asine analfabete irrecuperabili, doveva esordire con Honeymoon with Harry.

Sì, non l’ho visto, non ero in platea, come si suol dire. Credo anzi che mai più andrò a Festival di Venezia, covo di adulti, ma soprattutto adulteri, tristissimi che impazziscono per Tsai Ming-liang, essendo ricchissimi pasciuti oramai isteriliti e inariditi da mogli vacche. E dunque si euforizzano nei silenzi abissali di un regista che riprende per tre quarti d’ora degli orientali che fissano il soffitto. Ogni suo film è reputato un capolavoro dalla Critica, tutta gente annoiata che si scaccola fra un corteggiamento lezioso e l’altro, nella folle rincorsa di apparire figa nei riguardi della super racchia depressissima che sta seduta al loro fianco. Tutta una ruffianeria sconvolgente, un piedin-piedino, spallucce, spallette che cadono, palle, anzi pallosi che fanno venire… il latte alle ginocchia. In un ritratto angosciante della decadenza del mondo occidentale.

Sì, anche io farò così. Adesso prendo la mia videocamera Sony, mi reco al solito bar di cinesi e filmo per cinque ore la barista con gli occhi a mandorla che, tra un caffè e un cappuccino, rifletterà cremosa sulla schiuma di rabbia del consorte coreano che da tempo non la ficca nell’ano. Questa è poesia del quotidiano! Ma dovrò fare dei tagli nel montaggio per eliminare le “comparse” di quelli che fanno i commenti sportivi… sì, Ronaldo è forte! Visto che roba? Che cosce, che bicipiti, che tartaruga. E, mentre Cristiano incassa, loro già pensano che non hanno i soldi per le loro cazzate, no, siciliane cassate, no, da morto casse.

Non fate i cascamorti!

Alò è un borghese mai visto, e non mi stupisco che abbia notevolmente apprezzato questo Cooper. Sì, l’agente di Twin Peaks e anche McConaughey d’Interstellar e Killer Joe. Sì, se volete essere “fighi”, mettete un Cooper nel vostro film e, tra David Lynch e Friedkin, troverete un Alò che odia Nolan eppur si eccita dinanzi a Bradley. Ah ah. Perché gli ha ricordato la tradizione hollywoodiana dei grandi melò e, probabilmente, ha avuto un’erezione dinanzi alla Germanotta coi suoi sodi meloni. Sognando di suonarle un medley lieve e pacato con accelerazioni cardiache poi esuberanti di un’eccitazione ascendente, come i migliori pezzi dei Clash.

Marco Albanese, invece, che continua a scrivere perché con la e chiusa, quindi lui scrive perchè, e stesso discorso vale per né, e inizia le frasi con E’ apostrofata quando invece sanno anche i bambini di terza elementare che va scritta accentata, dà al film una stelletta e mezzo, definendolo un disastro assoluto. Quasi quanto il suo sito “autarchico” che non caga nessuno.

E stronca pure i Coen. Sì, Joel ed Ethan hanno rotto il cazzo. Già Il grinta era una mezza ciofeca, un film noiosissimo con un cattivo, Josh Brolin, che non faceva paura neanche a mia nonna, una che se vede un topo in casa… chiama la disinfestazione. Basterebbe una scopa. Sì, mia nonna scopava pochissimo. Adesso capisco perché ha messo al mondo solo due figli, mio padre e mio zio. Quella sua casupola-catapecchia era piena di topi. E, anziché dare la sua topa a mio nonno, pensava a cacciar via le zoccole. Ci provavano con suo marito. Ah, gallinacce, e lui le spennava. Sì, aveva una casa in campagna…

Sì, le zoccole sono dappertutto. Uomini romantici, stanno appostate su Facebook per leccarvi il pipino, dietro “contributi” onerosi. E succhiano… tutto il vostro portafogli.

Sì, luride zoccolazze, io vi conosco. Ma comunque darei una gran botta a questa Germanotta, ha un culo che neanche Claudia Koll di Così fan tutte.

Sì, sono un gargoyle e osservo, dall’alto, lo schifo della città corrotta, mentre voi siete la gargolla. Parte terminale dello scarico dei canali di gronda…

Ho detto tutto.

No, non sono cinico. Pensate che m’innamoro seduta stante. Appena esco e vedo una con delle belle gambe, penso: sì, a questa andrebbe fatto un ottimo lavoro di uccello. Sì, bisogna innamorarsi… il resto verrà da sé. Verrà, eccome se verrà.

 

Voi, se non ve vedete una con delle belle gambe, pensate a una poesia di Leopardi? Su, ipocriti della malora, diciamocela!

Non sono Lady Gaga e neppure un gagà, miei gigolò. Sono un burlone che sa il cazzo suo.

Prendiamo questa foto, ad esempio. Cooper qui appare come un bovaro che canta con Ligabue, mentre la Gaga sembra una di via Stalingrado, “famosa” strada bolognese delle bagasce. Bazzicata certamente dagli uomini più in vista… sì, come lo fanno vedere loro, nemmeno Siffredi. Siffredi lo pagano, loro le pagano. Ma in questa società di troioni chi la paga? Pagani!

Secondo voi, è serio un film del genere che si presenta già come una troiata?

Parafrasando il mitico Mario Brega: – Questo sarebbe un film romantico? Ma romantico de che! È la storia di due miliardari col culo sfondato che si fanno le coccoline.

 

Il film comunque sarà un successone. Eh, a voglia. Sai quanti imbecilli che si commuovono? Amore, amore, amore, t.v.b., stringimi forte.

Sì, i ragazzi amano le smancerie. E se la raccontano. Quasi mai, detta come va detta, trombano come Dio comanda. Sì, si dichiarano emancipati, trasgressivi, oltre… Oltre de che. Sei vai da una e le dici che l’ami, ti sfotte a sangue, se da questa va uno con la Porsche, se lo fotte, sanguinando di “amore”. Sì, non lo lascia più. Finché morte non li separi… e lei spera che lui muoia quanto prima per ricevere l’eredità.

Un amore falso! Fariseo, da puttanieri delle loro anime.

Da soundtrack commerciali più del Centro Lame, che venderanno milioni di copie. Sì, il Centro Lame, dalle mie parti, aveva il suo perché un tempo. Mi ricordo che in un negozietto acquistai Angel Heart in VHS. Adesso, al posto di quella videoteca, c’è un negozio di biancheria intima. Con la foto di un gay.

Uomini, copulate con ardore davvero rock, donne, se non siete laureate, e dunque potrete tirarvela da elevate, “elevateli”. Sì, le donne non laureate, solitamente non guadagnano moltissimo. Quindi, hanno due alternative. O diventare le nuove Cristina D’Avena, o darla di qua e di là da “cazzute” che disprezzano i film della Disney. Mie topoline!

Questa è la verità, il resto è una minchiata. Evviva Totò!

– Signori si nasce e io lo nacqui, modestamente.

– Anche io sono una signora, la nacqui.

– No, tu “la” annacqui.

 

Tornando ad Alò, suvvia. Quando mai si è visto un critico col blocnotes degli appunti?! Un tempo, grosso luogo comune, si diceva che, se uno scarseggiava nella memoria, doveva mangiare fosforo.

Sì, mia madre preparava sempre il pesce. Ma, adesso che lo mangio poco, non soffro più di amnesie.

Sì, zie, la dovremmo finire con le vostre idiozie. Sì, son uomo carnale, eppure i maiali ripugno. E da me si beccheranno solo dei pugni. Mica pugnette!

Ehi tu, prugnetta, a te dedico questa filastrocca…

Vieni a me, ignuda, donati in totale sfacciata nudità. Sì. Vieni a me di questa rima baciata…, aspettando la frittata, no, ficcata!

La donna vien di notte ma anche di giorno se tromba in fase diurna, è sempre arrabbiata col Governo e vuole tornare alle urne, al marito prescrive l’esame delle urine ma invero è lei la malata frigida che nessun inforna perché sa solo preparar le patate al forno eppur non più la rosolano, stuzzicandola, come la manina calda che suona la chitarrina. La rima non c’è, ora sì, seguitemi. Tu, accompagnami col plettro. Da tempo sogna uccellini e uccelloni, ma sa solo cucinarli allo spiedo, perché è nata quaglia ma probabilmente nessun con lei vuol apparecchiare la tovaglia. Sì, appena vede Bradley al cinema sbava e le ci vuol il bavaglio, tifa per Marco Travaglio ma è soltanto sempre più travagliata. A lei non donerei mai il mio salamino per una rovente grigliata. E comunque sia ancor non m’ha traviato.

Applauso!

di Stefano Falotico

Secondo me, Lady Gaga è bellissima


31 Aug

Due foto del video, a 0:01 e a 1:04, sembrano uguali, invece il taglio è leggerissimamente diverso.

Sì, un maschiaccio, o meglio una faccia da uomo. Da transessuale.

Ma stupenda proprio per questo. In abito bianchissimo, unghie di avorio, un seno vertiginoso esposto in una scollatura abbondante, delicatamente languida. Platinata.

Che figa. Peccaminosa, conturbante, sgarrupata, stupenda, sbilenca, storta, con delle gambe colossali. E tatuaggi in zone strategiche.

Tenetemi fermo sennò mi prende un collasso. Sto (s)venendo. Sì, a me piacciono da impazzire le donne strane, atipiche, con gli sguardi trasgressivi, sofferenti, quasi da streghe.

Ne vado matto. E Lady Gaga è secondo me una delle donne più belle e fascinose del mondo. Prendete voi le modelle siliconate, perfette, palestrate, con le facce inespressive.

Questa è un fuoco, una furia. E adesso dovrò fumare cinque sigarette per calmarmi dallo shock.Lady+Gaga+Star+Born+Photocall+75th+Venice+zebzhCWzwY9l

A Star is Born: che voce, la mia, che recita il bellissimo incipit del mio John Carpenter


29 Aug

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