9 settimane e ½!
So che già dal titolo si potrebbe (sor)ridere ma la mia è una provocazione sino a un certo punto, perché in quello che leggerete, se avrete voglia di leggerlo, anziché chattare con 4 fessi, vi credo abbastanza fermamente e persino mi compiaccio di questo dogmatico convincimento.
Ora, come credo sia noto e irrefutabile, nella mia vita mi son asperso nella solitudine più mostruosa ma questo stato di apparente desolazione sociale, anziché danneggiarmi e rendermi malinconico, restio ai piaceri della vita, è stata salvifica e son asceso, non sto scherzando, a stati di coscienza superiori ove l’uomo comune ai miei occhi si svela nella sua nudità immanente, oserei dire, nonostante si abbigli da persona talvolta abbiente. Sì, la solitudine mi è stata di salvazione e mi son redento, emancipato da una vita sfrenatamente carnascialesca, toccando vette gargantuesche d’illuminazione ancestrale. E godendomela…
Libero dai vezzi della sconcia brutalità del cinismo oggigiorno imperante, or posso contemplare un fiore al suo lento germogliare dell’aurora, e domani gambe di donna così vivacemente scoperte e floride di voglie capricciose in quest’estate alle porte. Donne dalle gambe che bramo a me si spalanchino, per iniettare loro tutto il mio amor pregno del più selvaggio furore. Oggi dunque son uomo d’innocente candore, domani un uomo che arde nella bramosia dei suoi carnali odori, e s’estasia fra queste muliebri meraviglie a cui donar ed effondere tutto il mio pulsante calore.
Sì, non ho mai propeso per una vita facile e nemmeno mi piacciono le donne facili, è la mia alta moralità a tenermi ben ritto, rettissimo da sapiens erectus, nonostante mi conceda sprazzi fiammeggianti di sana goliardia un po’ perversa.
Non me ne vogliate ma invogliatemi…
Sì, secondo me la vita di Enrico Mentana è quanto di più lontano dal mio modo d’essere. Quest’uomo che, cotonato, in questi pomeriggi fa compagnia a Tiziana Panella, donna che dovrebbe indossar le gonne molto di più di quel che raramente esibisce, perché le sue non sono gambe ma cosce. Quel seduttivo, irresistibile spazio epidermico tra l’anca e il ginocchio che, a ogni malizioso accavallamento, ti fa gridare in cuor tuo sballottato, in tuoi ormoni di colpo risvegliati, di pregarla appunto inginocchiato di muoverle ancora. Ah, che delizioso solletico erogeno. Poi, Tiziana comincia a parlare e smonta ogni immaginifico, magnifico, proibito desiderio quasi allucinogeno perché il suo timbro vocale è quello di una strega di Benevento.
Ma, tornando al Mentana… innanzitutto, chi gli cucina da mangiare? Non credo che Enrico, indaffarato com’è fra ospitate, tg serali e anche “seriali”, maratone interminabili, e letture informative di quotidiani che divora per tenersi sempre aggiornato, abbia il tempo e la pazienza per specializzarsi nell’arte culinaria. Forse ha qualcuna… che gli serve sul piatto d’argento pranzo e cena, o forse Mentana si arrangia con carne in scatola Montana.
Sì, come fai Enrico? Mi chiedo. Sicuramente ti svegli al mattino presto e leggi tutti i giornali da cima a fondo, poi corri in trasmissione ove, con occhio sfacciatamente malandrino, sbirci la sottana di Tiziana, corteggiandola, nonostante anche lei sia “impegnata”, con l’acume delicato del tuo eloquio un po’ stronzo ma anche sofisticato. E infatti da quando ci sei tu in trasmissione Tiziana ha ricominciato a indossare, come detto, gonne molto attizzanti, ti si siede accanto e ti provoca a dismisura. Dopo tutta questa “arsura”, torni a casa giusto il tempo di farti il bagnetto rinfrescante e far merenda, quindi ti riprecipiti negli studi di LA7, ti truccano, e tu mai leggi il gobbo perché sei sempre impeccabilmente preparatissimo. Quanto sgobbi!
Hai mai tempo di vedere, che ne so, un film come Rusty il selvaggio?
Ma io so che sogni un ballo con Tiziana, dopo una cenetta a lume di candela, e lì ti scateneresti, libero da ogni telecamera, sul terrazzo della tua villa, mentre lei avidamente si spoglia e tu rimembri il mitico Joe Cocker di You Can Leave Your Hat On…
Sì, un tempo piacevano gli uomini rudi ma romantici come Rourke dei tempi, appunto, d’oro, oggi invece tutti vogliono fare i giornalisti delle rassegne stampe. E questo “politicamente corretto” ha ucciso ogni umana sensualità, la virilità è andata a farsi fottere, e son tutti pulitini, formali, precisini, in una parola tristarelli.
di Stefano Falotico