Una tenera paura serpeggiò d’impeti sull’eretta, impettita Giustizia, per voli di libertà intessuti nelle vene lucenti
Soleggiato, direi assolato, a rassodar le delinquenze “gioviali” d’una società “pudicissima”, pulita come i giochini psicologici di strafatti colmi e zeppi di neuroni fradici di sperma assai grigio nel “guazzabuglio e cianfrusaglie” cervello appannato, di “pallottole” tese e protervissime ai tendini e alle meningi delle altrui dignità. Da incenerir d’amene calunnie, “garbugli” e “impiccagioni”. E poi celar i reati nel “nascondiglio”. Porta che spaventa l’orrore agghiacciante dell’abominio perpetrato, reiterato e assai recidivo a costituirsi. Omicida e sacrilego. Immondo e molto “nobile”. Oh, appiccaron il fuoco d’intimidazioni, sventrando col piombo i vetri da infrangere e ledendo i civili confini, “recintando” le purezze, circuendole, inondandole di “goliardia” esplosiva d’ormoni un po’ troppo “bollenti”, a prender fiato dopo altre Lune “romanticissime” di bagorda combriccola da (ba)lordissimi. Davvero dei “baronetti”, tutti boriosi a saccheggiarsi a vicenda e a scheggiar le verginità e le “senili dolcezze” per ironizzar di “gaudio” davvero “fertilissimo”. Partorito da aberrazioni per abortire innocenze, a infangarle, deturparle di “turpiloquio” anche fisico, di violenza a “castigare” e creder di fuggire senza macchia, nel vigliacco “addio” dei convenevoli che prima stupraron e arsero di “cenette” assai “illibate”.
Ma i nodi vengon al pettine e anche i nani, ché la verità è corta di bugie, e i criminali non scorazzeran più tanto a zonzo insudiciando l’onore di chi ammonì la loro “superba” congrega di spaventapasseri, così “bravi” a spararle “grosse”. Che “palle”.
Un Uomo, pian pian, “carezzevolmente”… si avvicina nella casina dei malviventi, sta per aprir bocca ma vien subissato d’offese e altre “mortificazioni”.
Accenna a un gesto che gli costerà cara, carissima, la pelle.
Ma lo fa apposta. Per incastrarli.
Perché ricordate le parole dell‘Indio, uno così è meglio ammazzarlo subito anziché trovarselo in posizione orizzontale.
Uno così ti disintegra solo aggrottando la fronte e fissandoti negli occhi si a farti crollare.
Parola del Signore…
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)