Eh sì, abbiamo assistito, anzi assistemmo (ormai è già passato remoto eppur questa cosa qui sarà eterna, ah ah, sempre nei cinefili presente) a una delle più clamorose papere di tutti i tempi.
In diretta mondiale, Spike Lee, mica il mio meccanico Leonardo di un’autofficina collocata nel quartiere Santa Viola di Bologna, dunque mica uno da cui ce lo si sarebbe potuto aspettare, a cui nessuno chiese, chiede e chiederà mai di presenziare a Cannes in veste di Presidente di Giuria, mica la mia vicina di casa Angela, la cui maggiore preoccupazione attuale nella vita è cucinare un pranzo domenicale non troppo salato, eh già, Spike Lee, primo nero, per dirla da suo attore ex feticcio Samuel L. Jackson, primo nigger nella storia della Settima Arte ad essere a capo del festival dei festival. Insomma, parliamo del regista di tanti capolavori. Ed è inutile che ve li elenchi. Presidente quest’anno, in quel della Costa Azzurra, del festival cinematografico più importante del mondo. Lui che inserì, in Inside Man, la lesbica Jodie Foster, Palma d’oro alla carriera, neanche a farlo apposta, donandole una minigonna che non poco attizzò Denzel Washington. Un Nerone che tutte brucia a mo’ di Ricky Johnson, Prince Yahshua, Isiah Maxwell e tanti bei neretti molto dotati. Uomini che s’incarnano bene nella parte, ah ah, dalla “classe” però lontana anni luce da Sidney Poitier. Comunque interprete storico, quest’ultimo, del primo amore interraziale, che ne so, non con Kagney Linn Karter, bensì con Katharine Houghton/Joanna Drayton di Indovina chi viene a cena?
Be’, pare anche con John Cena abbia cenato con molte attrici di Los Angeles. Quelle delle zone basse, non certamente Julianne Moore di Lontano dal paradiso. Ah ah.
Posso dirvi una cosa, Dennis Quaid è un playboy a tutt’oggi, nonostante sia più rifatto delle donne rifatte che si fa.
Eh già, il nostro Nanni Moretti lo prese in quel posto come Kendra Lust da John Cena. Ah ah.
Sì, io sono un cinefilo tout–court, cioè a tutto tonto, no, a tutto tondo e non mi faccio… mancare mai nulla. Son uomo mai messo a novanta, bensì son uomo che la guarda a 360°.
Sì, non solo nel Cinema normale vanno ora di monta, no, di moda le panoramiche in 3D.
Ci mancano solo gli odori alla John Waters e abbiamo completato l’opera.
Ebbene, dopo la gaffe colossale di Warren Beatty & Faye Dunaway (rispettivamente l’ex uomo più sciupafemmine di un pornoattore americano e la donna più strafatta del suo personaggio di debosciata-bagascia di gran cuore di Barfly, ah ah) agli Oscar di qualche anno fa quando annunciarono, erroneamente, come vincitore La La Land al posto di Moonlight, edizione degli Academy Awards molto nera, Spike Lee annunciò il film winner a pochi minuti dall’inizio della cerimonia. Capisco, anche per lui è arrivata la sua La 25ª ora. Comunque, rimanga fra noi, Spike utilizza quegli occhiali da mezzo cieco dopo una notte trascorsa con Rosario Dawson. Sì, fu fuso da Rosario. Da cui la canzone The Fuse di Springsteen. Le so tutte, ah ah. Che posso dirvi? Nella mia vita, mi dissero tutti Fa’ la cosa giusta. Ma io feci sempre scelte sbagliate alla pari di De Niro che rifiutò questo film di Spike Lee. Comunque, stasera non so che film guardare. Potreste consigliarmene uno? No, scusate. Ho visto più film di voi. Ah ah. E, su questa freddura, scivolo nella notte, tenendo al guinzaglio il pipistrello. Sì, odio Batman, io sono Joker. Sì, sono uguale a Matt Damon di Rounders – Il giocatore. Se un vostro amico come Edward Norton ha dei problemi, non chiamate Mr. Wolf di Pulp Fiction.
Vi piace, inoltre, Birdman?
Purtroppo, non sono alto come Ed Norton. Ma la mia faccia che vi dice?
di Stefano Falotico