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Le memorie ottenebrate scalpitano dalla languidezza del tuo Kickboxer


04 May

kickboxer blu rayVi ricordate la scena in cui Jean-Claude Van Damme rimembra il tempo eterno della terra delle aquile ove quei cavalieri, come dei saraceni pupi siciliani, spadroneggiavano da ronin spadaccini?

Scena meravigliosa che, nella mia classifica cinematografica, fa sì che Kickboxer ascenda a inamovibile cult appunto personale.

Il cult non è un capolavoro. Obiettivamente, Kickboxer è un film puerile e alquanto stupido col super cattivone che non vedi l’ora che venga pestato a sangue, come infatti puntigliosamente, oserei dire chirurgicamente avviene nel finale rombante di calci piroettanti.

Ma, nel Cinema, anche in quello basso e infantile, esistono scene memorabili.

Che tempi erano quelli in cui in tv passò in prima visione questo film con Jean-Claude?

Andavano di moda i cicli delle martial arts. Introdotti dalla sigla iper-visionaria inframmezzata dai corpi taurini dei protagonisti di questo genere di pellicole. Sull’indimenticabile Knockin’ on Heaven’s Door. Di Bob Dylan?

Eh no. Dei Guns N’ Roses.

Una cover che da sola valeva la grinta di quegli anni per noi d’oro.

Ma che tipo di società era?

Lo so io. E, se volete che ve lo/a riferisca, prima offritemi un caffè.

Non c’è niente da fare.

La psichiatria è materica, è fallimentare con uno come me. Praticante dell’occultismo della sua anima tenebrosa, dunque solare come il mattino più ardente.

Uno dei miei film preferiti in assoluto è Il signore del male di Carpenter. Ho detto tutto.

Sì, ci sono i capolavori e ci sono quelle persone irremovibili che adoreranno sempre alla follia i loro nostalgici infantilismi infrangibili.

Perché io, in un certo senso, sono come Stephen King.

Sì, l’unico scrittore vivente, altro che Bambini nel tempo di Ian McEwan, capace di essere grande e grosso ma di ricordarsi uno Stand by Me – Ricordo di un’estate come se fosse oggi.

Il tempo non esiste.

Io con la mia anima e la mia mente pratico il relativismo di ogni teoria da abbattere a monumento del mio sacrale tempio.

Sì, forse stavolta sto davvero morendo. E sto bussando alle porte del paradiso, fuori da ogni epoca, da ogni realtà relativistica, sconfiggendo ogni relatività quantistica.

Buonanotte.

A proposito di Dylan, cosa ne pensate di Hurricane?

Sì, io posso soprattutto dirvi che società oscenamente giovanile era quella degli anni di Tarantino.

Ove idioti andavano matti per riviste come The Games Machine, tripudio di scemenze nerd e si sparavano tutti i peggiori film americani, stronzate come Indipendence DayStargate e idiozie di sorta.


di Stefano Falotico

 

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