Per tutta la mia vita, pensai di essere Stefano Accorsi de La stanza del figlio, invece scoprii di essere Jung
Ora, a Cannes vedremo (voi, forse, io non posso andarvi…) Tre piani.
Ecco, Nanni Moretti ne sa di psichiatria e di istanze della personalità tanto quanto mia nonna paterna, ancora viva, sa dei suoi film. Cioè di quelli del regista di Io sono un autarchico. E ho detto tutto.
Sì, mia nonna ha sempre preferito Grecia Colmenares all’Es, all’Io e al Super… tu? Ah, Lex Luthor… V Superman? Ah, il superomismo. I maschilisti contro le femministe machiste. Senza h, esse sono come Maciste. Ah ah. Ah ah aspirata. Mi raccomando, donne di bocca buona! E gola profonda ansimante!
In passato, una tizia mi paragonò a Stefano Accorsi. Siamo infatti entrambi bolognesi. Sì, io e Stefano. Cioè la stessa persona? Ah ah.
In seguito al suo complimento, che però io presi per offesa, la lasciai e scaricai tutte le immagini, da Google, di Laetitia Casta desnuda. E ho detto tutto…
No, all’epoca, Stefano stava con Giovanna Mezzogiorno. Mentre io con chi stavo? Bravi. Ma allora siete dei geni, cavolo.
Sì, i più valenti e plurilaureati psichiatri della città felsinea mia natia tentarono di curarmi. Dopo pochi giorni di colloqui con questi tromboni (però, trombati e inculati, come si suol dire, da chi?) scoprii che erano frustrati come Marlon Brando di Don Juan De Marco… con Johnny Depp.
E ho ridetto tutto… Ah, fanno tutti i maestri d’amore, in verità conoscono solamente la teoria. In pratica, sono diventati psichiatri in quanto ex malati di mente e sessuali frust(r)ati. Sono difatti fissati col masochismo e coi traumi inconsci derivati da ex abusi rimossi. Mah.
Eh certo, per essere affascinati da Freud, certamente furono disturbati. Ne presero tante, eh già, di batoste. Lo presero, per dircela tutta, molte volte in quel posto. Sì, vidi uomini laureatisi in psichiatra, con una tesi su A Dangerous Method, finire ubriachi come Mickey Rourke di Barfly. Attraverso le ubriacature, diluivano ogni frustrazione. Mentre le rispettive mogli ubriacavano i loro amanti, amando nel rimanente tempo libero i film di Nanni. Che nani, tali uomini affetti da onanismi, vale a dire seghe mentali e non. Verissimo, le loro donne traditrici, per non essere e apparire bagasce sino in fondo, avevano tutta la collezione in dvd dei film del Moretti. Si dovevano pur dare una calmata o un tono da intellettuali del cazzo, no?
Insomma, andarono tutti a parare su Faye Dunaway. E dire che furono sposati a una schizofrenica come Keira Knightley del film appena sopra citatovi. La curarono e, a mo’ di Fassbender, anche la in… arono?
Peccato che lei pensasse di essere la Knightley de La duchessa.
Io me la risi da matto/i e noleggiai Domino di Tony Scott. Piaciuta la freddura?
Comunque, Ulisse tornò a Itaca o a Troia? Siete dubbiosi? Quanto siete ignoranti! Be’, Ulisse andò con la maga Circe, con Nausicaa e con Calipso. Tornò a casa con una faccia di bronzo di Riace, detta altresì faccia da culo e di merda.
Nel frattempo, Penelope intessé la tela omonima o andò coi porci? No, coi proci? Ah, se la faceva pure coi froci? Capisco. Dai, su, era una brava donna. Leccava solo il Calippo.
Per colpa del mio affronto all’ordine psichiatrico, stetti per fare la fine di James McAvoy in Espiazione.
Sì, distrutti dalla mia grandezza, i capi psichiatri subirono una regressione infantile a mo’ di Saoirse Ronan.
Al che, inventarono una balla colossale per infangare la mia reputazione e spedirmi nella guerra delle quarantene… e dire che avevano tutti oltre i quarant’anni. Io assai meno. Dunque, furono pedofili?
Al che, in trincea guardai il film Hanna.
Sapete, in giro mi chiamano Django. Franco Nero è sposato con Keira Knightley di Espiazione in versione matura. Cioè Vanessa Redgrave.
Complimenti a Franco Nero.
L’unico che ha avuto le palle di scagionare Kevin Spacey da ogni falsa accusa puritana e moralistica figlia di un mondo bigotto e di Penelope. Ah ah.
Franco ha dato a Kevin, infatti, ne L’uomo che disegnò dio, la parte di un avvocato stronzissimo. Franco Nero è un genio.
Mentre io continuo a sostenere la mia tesi. Non di laurea. Ridley Scott fu, è e rimarrà un demente ad aver castrato e censurato Spacey da Tutti i soldi del mondo per colpa di quella storia lì… Ho detto Storia! Ah, che Odissea! E se Kevin si fosse suicidato? Che poteva fregare a Ridley? Lui sta con Gian(n)ina Facio!
Hai capito?
Uno, su Facebook, mi rispose: – Ha fatto benissimo. Doveva salvare il film, non ce l’aveva con Kevin.
Costui non ce l’ho più fra gli amici. Anche perché mi disse al telefono, urlandomi come Benito Mussolini: – Stefano, da adesso in poi, preferirei non parlarti, neppure su WhatsApp. Mi turbano i tuoi discorsi così troppo aperti sul mondo… Anzi, non scrivermi più. Sembri Johnny Depp di The Libertine. Però, ti tengo, ugualmente, su Facebook. Mi piace leggere i tuoi post. Sono intelligenti, arguti e provocatori, mi piacciono tanto. Mi offrono degli spunti…
Io, a questo qui, offrii invece degli sputi.
Concludo così.
Un tempo, assistetti a un pestaggio nullistico. Cercai di difendere il ragazzo picchiato a morte ma uno degli aggressori mi mise in guardia…: – Prova a toccarci e chiamiamo la polizia. Cioè le guardie. Guardati (al)le (s)palle!
La mia risposta: – Va bene. Così, oltre a quattro barelle per voi, tre poliziotti stanotte finiranno al traumatologico.
Finì che il ragazzo, pestato a sangue, fu medicato in ospedale.
Gli altri, purtroppo, malgrado i tentativi di salvarli nel reparto d’animazione, ora sono alla Certosa.
Non so se di Bologna o di Parma. Credo in tutte e due. Erano tanti, erano duri, erano forti, erano cazzuti.
Erano, ora non sono.
Decisi io.
E dissi, fra me e me, prima di distruggerli: così sia scritto, così sia fatto.
Parola di dio.
di Stefano Falotico