Posts Tagged ‘Kevin costner’

Maybe baby


01 Sep

Il provocatore per antonomasia a esibizionismo del suo “nascosto marchingegno” erotico che, giullaresco fra le giulive, si sazia con giovialità a “infantilismi” puri come Bill Clinton, il “leccato”

Sì, sono un “erotomane” conclamato. Dati “alla mano”, non tengo il conto oramai più di quante ne passan…, poche passerine ma tutto tutto passerà di (b)rutto. Alcune, cioè tutte, sfilano il mio prepuzio in forma virtuale, “aldeica” e cioè a carbonizzarlo per fossilizzarne le vene varicose del corpo cavernoso.
Sì, di tutto cavernicolo, si spalma primigenio a “graffiti” dell’hunter più aizzante su animalesca scimmia di Neanderthal. Spasima per le feline leopardate d’agguantar a scorrazzarlo in schizzar giammai domo.

“Egli” è l’accaparramento anche sulla ca(pa)nna, caccia “solitario” per tender poi lo slanciato “agguato”. Che guaio!

Vengo “reciso” quando, topico nei miei tropici senza tope, anche il mio amico del giaguaro lo guarda per “ammirarlo” e poi mangiarsele di (dis)gusto. Come le mira lui, neppure il mio mirino. E allora divengo lacrime del Crocodile Dundee, mentre le vacche alla Serena Dandini non allisceranno il mio coltello solo (pro)teso, anche protesi, per Linda Kozlowski.
Linda fra le l(i)ane e io ne son indiano. Lei scappa sotto la Luna in tal giungla di gorilla perché troppo affascinata, tanto da temerlo, del mio serpentino sempre a Sol ardente al fin, “finissimo”, che una figa così me lo addenti da pantera nella gattina. Scappa, scappa, vuoi solo scopare! Linda biondina!

Dove scappi se io ti scoperò? Fidati, non esistono vie di fuga, la tua figa sa che gli scimpanzé non sono come me, il babbeo. Accettalo e lascia perdere i babbuini. Facciamolo sotto quel bambù. Vinciamo la Luna! Accendila!

Ella, dopo tanto fuggir via, accoglie nella sua “grotta” il mio zampillante urlo della foresta nel ruggito leonesco a pecora che s’arrende immolata in agnellina.

Poi, dopo lo spasso sudafricano, torno in città. Qui fa più afa! Non ci son selvagge di umidità!

E si fan tutte altre corse. Da cui il detto “Op, op, corsetta e guardami i corsetti, attento a rispettare però il rosso durante la manovra oculare, sii oculato altrimenti sbaverai incrociandolo di sinistro e nessuna bevuta in via del corsaro per la Notte da Sara ti brucio come il Sahara”.

Le donne non son più “al naturale”. Si dan da fare ma son rifatte. E la confettura originaria perde anche la ciliegia caramellante delle fette di torta più “opulente”. Sì, si rifan se le tette han piccole perché quelli grossi non le voglion palpare né appiccarlo di piccante, poi se ce l’hanno grosse ridimensionano il loro volo libero da uccellone del femminismo su maschio raschiartelo per ingrossarti il paio di palle, tumefatte dalla liposuzione di come non suggerai a lor mammarie suzioni. Come “sorge”.

Oggi non succhi, domani il risucchio.

Che schifo!

Sulla sommità della montagna, il saggio fa il sommario del non sommar di accoppiamenti le somare. Sudditi sudate! Suini osannatela!

Sì, occorre l’Uomo “duro”. Colui che afferra una donna e scaraventa il suo ventricolar profumo sventolante in venti odoranti del profumino…

Lui le chiede “cortesemente” se è fidanzata e lei conferma. Cosa non si sa. Se lo vuole o è già imp(r)egnata.

Insomma, un gioco a doppio taglio “forbito” che vorrebbe ma non può perché un altro è (im)potente in lei eppur desidera anche che il “corteggiatore anonimo” gliela sveli di sveltina.

Un’inculata pazzesca.

Ma lui non (de)morde e insiste per “addivenire” a quella a cui, come Tarzan, aggrappa d’ingroppate e vuol che volteggi in fresche frasche del centrarla di freccia a (s)laccio.

E provoca, ci provò ma rimase provato. Un vero “provetto”.

Un poveraccio…

“Dimmela tutta… da nuda hai un culo come sembra? Sai, fidarsi è pene, non fidarsi è male, molto male. Di mio… preferisco toccar non solo con mano. Non accecarmi, ho occhi solo per te”. Su tale “porcata” che sa il cazzo suo, vi lascio al film che danno sul canale “in esclusiva” per l’abbonamento dei “privilegiati”:

CANALE ELISABETTA CANALIS di pessimo international movie movimentato con actress davver maîtresse. Elizabeth stress!

Tale e quale alla Streisand!

Canale di scolo, di vostri sfoghi su una zoccola ch’è pure un cesso oltre a non saper scopar a terra in bagno. Da diarrea.

Son stato logorroico? Sono da galera?

No, tu sei gaio cedrone, io gallo celtico. Ella invece è grat(icol)a. Da me però non otterrà un graffio. Quali liberazioni! Emancipiamo il pulcino. Egli è il vero “uovo” non questi ometti. Esigo il mio ungulato a unghie corte. Uvette solari, alveari! Ave un cazzo! Gallina da strapazzo! Ti faccio impazzire!

Ecco la maionese! La salsa tonnata!

Come le gambe di Pinocchio son binocolo in saccoccia. Eppur si allunga. Lei mi ordina di non allargami troppo. Perché mai? Ci mancherebbe.

Non voglio (al)legartelo. Sono perpendicolare anche quando lei spalanca ogni orizzont(al)e. Insomma, sono un animale.

Dammi la tua mail e non sarai mia.

Evviva la Spagna, io amo la zuppa inglese!

Comunque, concluderei con questa: “Secondo me, l’Euro è lievitato, la pizza non tanto, deve scaldare ancora, però ogni prezzo si è alzato oggi, tranne il mio uccello”. Siete grezzi!

Ciao, vorrei davvero conoscerti. Emani voglia di vita e io ne son la nemesi malinconica.
In me traspirano odi mansuete ai calori raffreddati e la tua castigliana svenevolmente svestirò in spagnola e ruffiano arruffarti per goder di tante parsimoniose e fruttifere vette a seno che amo già? Ti bacio, lo sai ed è già avvenuto, qui brandisco la scimitarra del valoroso invalido per temprarmi ad armonie di te svolazzante in costumino via. Ardisco, eccome se guaisci, e son il guaritore di tutti i malincuori. Vesto impermeabile abbronzato in caduco fondermi con autunnal umore quando il Cuore non mi è amore. Cioè mai. Amami e udirai, auscultale, brezze spossanti di colui che mai si sposerà.
Prendimi per amico e ammicca a uno che sa come spossartela. Non credo alle fedi, io sono infedeltà fatta carne, dunque non tradisco il patto onanista che, dai primi e puberali squittirmi, volan solo per notti senza rotture di palle. Io impallino ancor oggi il mio e unico, inimitabile boyscout del taglialegna russo che non si svezza ma senza sveltezza gode di mia inturgidita sbronza.

Bronzeo a ronzar in ormoni pindarici, guasconi e scevri dalle flatulenze del borbottio sociale.

La società obbliga a regole che non trasgrediscan eppur tutti gradiscono, nonostante il fegato sia lor già grattugiato. Ora, son poeta e domani di pessime ore romanziere nell’era tutta mia… Adesso non lo è. Appartiene a uno geloso di come ti guardo virtualmente E godi con costui, perché io e te sappiamo quanto non godetti con lui. Ciao. Scapperemo? Scopa, dai!

Dal frigo, tira fuori la gelatina.

Firmato il Genius, scusate volevo “ardere” e cioè dare, no dir Baby Herman, impertinente! Quasi un cattivo tenente sempre sull’attenti di “pistola”.

(Stefano Falotico)

  1. L’ultimo boyscout. Missione: sopravvivere (1991)
  2. JFK – Un caso ancora aperto (1991)
  3. Killing Season (2013)

Superman di Zack


30 May

Morando Morandini contro Kevin Costner


13 May

Morando Morandini la smetta di stroncarmi Costner Kevin: a nobilitarlo, basterebbero le sue calzature “Valleverde” da bell’uomo nel “Cantico” alle creature bionde su speroni del “Western” in borghese, mio Morando di lagrime!

Morandini ha sempre nutrito poca simpatia per il grande Kevin.

Più “in là”, sfoglierò per voi alcune sue critiche, anzi una, da poche stellette per lo sceriffo.

Ma, nel frattempo, voglio ringalluzzire i vostri ormoni, cinefili e “incalliti” nel “callo” dei tacchi d’una Donna per la quale spenderei parole e anche il mio “armamentario” di “grilletto” facile.
Codesta si chiama Elvia Giancaterino, giornalista di “Abruzzo nel Mondo”, Lei, “Portale” dal portamento a porgertela con così fantasiosa freschezza oratoria, ah, “orale” nel camminar già arrostita sul mio “abbrustolire”, aizzato come quaglia rosolata d’olio nel massaggiarla “fucilante”.

Recatevi su “YouTube” e digitate la sua nomea, una pantera del Centro-Sud a “orientartelo” nel sapor caraibico, da “carabina”, mediorientale per una Nannini d’occhi neri e “impossibili” come i saraceni.

Donna acida che mi “uccide” nel desiderio per cui la mia “verga” è Giovanni giovanissima.

Malavoglia!”. Maiala a farmi male.

Raramente veste in minigonna,  però di pere attillata in capezzoli prorompenti, mi ruppe anch’ieri nell’autoerotismo “di mani(era)”. Strappai più e più canottiere, dinanzi al suo corpo vigoroso da fiera.

E fu una “cannonata”.

Mentre la notturna Bologna fu invasa da saette con tanto di rane alla Magnolia, io abbaiai da cane per miagolarle il “lamento piovigginoso”:

Elvira, essenza femminea che io venero, adorazione che non attenuo ma me ne invaghisco di erotiche libagioni alla mia carne distrutta, arsa come candelabri nel seno di floridissimo esserne amore assatanato, come spargerle cenere e incendiarla di calore, come voluttà di tutti, eh eh, e il vederla nuda, amata, soggiogandola in gambe melodiche, a collo di sangue da invischiarla in tumescenze articolate, slacciarle ogni orlo e imprimerla ove illimpidisca Lei come la ricordo.

Crollai, a pezzi, precoce d’eiaculazione, soffiandomi un cappuccino della Mezzanotte inoltrata e ancor di Lei “scremata”.  E del mio “mezzo”… “cremoso” non dolce di cioccolata… “calda”.

Ma, dopo esser (s)venuto, mi venne alla mente l’uomo adatto a una così gatta “schiumosa”: Costner Kevin.

Morandini fu un porco a rovinargli la carriera, stigmatizzandolo in recensioni “nostrane” da Pater Noster poco parchi al suo “archetto”.

Sì, se il film non è un melodramma alla Amedeo Nazzari, Morando s’inalbera.

E dire che Kevin ispirò Ligabue di Fandango.

Morando, invece, lo copre di merda e fanghi.

Kevin t’incito alla Revenge! Fai capire al vecchiaccio come si ruba una Stowe Madeleine nel fruscio di gambe orgasmiche da balla coi lupi. Intingi Madeleine sul tuo mohicano di lave “vulcaniche”, suonando la cavalleria pesante di “trombe”.

Open Range, aprila per un fuoco duellante fra le sue cosce “saloon”. Spara più “colpi”, e inarcala come il tuo “dardo” sfrecciante da Robin Hood.
Tu sei un intoccabile, Kevin, ma Lei vuole il “ritocco”. Non sei solo chiacchiere e distintivo, Madeleine lo sa: dietro il doppiopetto, c’è un “indiano” di “reggimenti” per “scalpo” al suo “ardimento” peloso e da “tendine”.

“Sganasciala” in Toro Seduto, è solo una bagascia, attricetta che fece… perché “fotogenica” di figa per “carte igieniche”.
Sì, recita da far… cagare ma, se stimola la diuresi, pur d’espressione immobile è d’ammobiliare di tosto e “legnoso” Kevin “duro”. Little Big Man.

Morando che ne sai della Stowe, tu che stronchi e non lo rendi un “tronchetto?”.

C’è una prateria su cui “affumicarla” e tenderlo, non tenero, per stenderla.

Pigli la “sella” di Kevin cavalcante, e citi altri critici per “smontarlo”.

Ficcati questo Postman in culo:

questo western postatomico, scritto da Eric Roth e Brian Helgeland, è stato un disastro totale per incassi e accoglienze critiche. Insensato ibrido tra Mad Max di Miller e Alba rossa di Milius, seminato di metafore e impregnato di patriottismo, mal recitato (specialmente da K. Costner) e diretto ancor peggio, ha persino un messaggio incorporato: la circolazione delle notizie è alla base dell’idea stessa di democrazia.

Almeno, Kevin ha le “pallottole” per dedicarti le parole che non t’ha detto:

Ti dimenticherai presto di me, vero?
Ogni giorno
.
Morando, lascia stare Kevin, ricordati che è Mr. Brooks.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Superman: L’uomo d’acciaio (2013)
  2. Silverado (1985)
  3. L’uomo del giorno dopo (1997)

“Man of Steel”, il Trailer


11 Dec

Zack Snyder nella sua versione malickiana, esistenzialista del mito di Superman.

Russell Crowe, suo padre naturale, Costner nelle vesti di quello adottivo.

 

La Natura favolistica del “Grande e potente” Sam Raimi, il Mago è Lui cari “O(r)Z-o-bimbi”. Fu il nuovo horror e anche il “Ragno”: ora pregate in religioso silenzio


15 Nov

Rapsodia del suo movimento variegato nel Cinema reinventato

Incontro un ragazzo “peperino”, gli chiedo se conosce Raimi Sam, mi prende a “cagnate” e mi deride apertamente. Al che, non chiudo neppure l’occhio della palpebra “canina” mancina, e lo tempesto di domande a raffica, a cui ignorantemente lo indementirò godibilissamentissimo:

– Che fai? Scherzi sui “santi?”. Fai il fante con le verginuzze? Citrullo, sei solo un pupazzo che spupazza. Quindi, già pazzo e scemo, t’accorgerai qunato ti diverrà “corto” prima che tu possa allungar di nuovo… il naso e la lingua.
– Babbeo, io sono grande e grosso e ce l’ho “peloso”.
– Ah, scusa. Mi sbagliavo allora. Pensavo fossi un “fuso”, invece ami le fusa. Come “lo” affondi? Fondente, da fesso o fendente? Non offendermi. Le tue effusioni ti rendon’ un fusto?
– Che cazzo dici?
– Il “tuo”. Mi concentrerei sulle origini brade del tuo sbavare. Ti faccio una domanda: se un cane lupo indossa un “nato con la camicia”, la fragolina sarà poi un camice di forza da ululato in mutande?
– Basta, non ti reggo. Che sono queste “intromissioni” criptiche?
– Vedi? La cripta, luogo cimiteriale da cui rinacqui e t’annacquerò nella tomba se ancor repellente vorrai seppellirmi.
Parliamo di Sam Raimi, caro il mio becchino che “tutte” le becca. Lei, sì, (im)mette il becco ove la bocca apre famelica, ma io son fauci e anche falco. Stia attento a non entrare in me, ché potrei sventrarti in tre.
– Continuo a non capirti.
– Non avevo dubbi. Sei mai stato a Gubbio?
– Gubbio?
– Sì, la città medioevale vicino ad Assisi, la patria di San Francesco. Sai, lì di “balaustre” defenestrano e ti gettan alle ortiche di tortura per il tuo culo.
– Ma va, va’!

Al che, infastidito, lo pigliai ancora, non solo per il…
Anche di “cravattino”. Lo legai alla sedia, mi spogliai danzando di mio nudo “amorevole” e gl’impartii lezioni di Cinema.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. La casa (1982)
    Sam, assieme alla pupilla del suo pupillo Bruce Campbell, compagno di “liceo”, dal Super 8 “in famiglia” passò, in quattro e non fa quattr’otto, ma ottovolantissimo di genialità, a inquadrature sghembe.
    In questo film, c’è anche una figona di gambe da “zoom“.
    Che volete di più? Il caffè Borghetti?
  2. L’armata delle tenebre (1992)
    L’apice della meraviglia. L’Uomo della ferramenta è di ferro.
    Altro che Iron Man. Combatte tutti i borghesi con gli scheletri... nell’armadio e di “Dammi un po’ di zucchero, baby” è grande a(r)matore.
  3. Spider-Man (2002)
    A Tobey Maguire preferisco Andrew Garfield, ma Willem Dafoe ha il suo effetto.
    Un Goblin, voi invece leggerete il vostro “gobbo”.
  4. Il Grande e Potente Oz (2013)
    Doveva esserlo Robert Downey Jr., quindi Depp Johnny.
    Ma Franco James è troppo amico di Sam, e non pretende stipendi “da favola”. James lavora “al minimo” sindacale, dando il massimo.
  5. Pulp Fiction (1994)
    Non è di Sam, ma di Tarantino. Ma anche Quentin apprese da Raimi.
  6. Gioco d’amore (1999)
    Come te “lo” piazza Costner, neppure John Travolta, vero Kelly Preston?
  7. The Gift (2000)
    Ecco il “dono”: dicesi l'”orco” delle belle favole.Ecco la strega, ecco la mela, ecco il “miele”, ecco la caramellina…

I sette film dell’ultimo trentennio più “importanti”, dopo di me


10 Oct

Se Ed Norton patì eternamente nella venticinquesima ora, io “subisco” solo “Il Sole 24 Ore”, giornalaccio vecchio come il cucco dei vecchioni, “infarcito” di economie del mio wall street da una poltrona per due

Sì, Monty Brogan scopava Naturelle, cioè Rosario Dawson…
creek, serie televisiva al genitivo sassone. Infatti è il “fiume mistico” dei nativi americani che non tollerano “insediamenti” anomali dei britannici. I vari Anthony Hopkins e Daniel Day-Lewis sono avvertiti. Infatti, Daniel lavora con Spielberg, Tony, per colpa dei troppi rifiuti da parte del “puritanesimo” a stelle e strisce, “lo ha fatto” similarmente, di reazione cannibalistica (detta anche sopravvivenza per “magnare”), a tutti, soprattutto a se stesso, visto che l’hanno “imprigionato” sempre nel ruolo del “folle”.

Rimangono pur sempre dei camaleonti, e saranno presti sui nostri schermi con due personaggini niente male:Hitchcock che, mentre si grattava il gozzo, ordinava perentoriamente alle sue attrici di non “annuire” troppo alle vogliettine dei “gargarozzi” di quei rospi lì seduti nella loro “finestra sul cortile“, sempre a “psychotizzare” dei cazzi fuori dalle loro competenze. Virtuosi di virtualità “erotica”, dunque “paraplegici” mentali.
Eppure, siamo onesti, Grace Kelly era un “bel vedere”.
Speriamo che Nicole Kidman, “reinterpretandola”, “adattandola” ai giorni nostri, meno “pruriginosi”, sia ninfomane come ogni Von Trier “vuole ma non può”.

Sul Day-Lewis stenderei un velo pietoso. Ogni cinquemila anni, si decide a “tornare”. E viene candidato all’Oscar.
Detta, papal papal’ a pelle e “a palle”, ha scassato la “minchia”, appunto.

Date il premio anche a quel Cristo di Willem Dafoe. L’unico attore dalla cui faccia comprendi subito che subì.
Giada Colagrande prova tutt’ora a sviluppare l'”ercolino” di “glassa”, toccandogli il glande.
Ma Lui urla “Non me ne frega un cazzo! Che cosa sfreghi? Voglio essere solo il più…”.
Intanto, il rapporto “coniugale” s’ammoscia, e Willem “sviluppa” solo un volto scavatissimo ogni sofferenza che (non) passa.
Da cui il detto “Se non scopi, in un modo o nell’altro dovrai cavartela. Dunque, scavi”.

Dopo tale “panegirico” di pene nei miei giri(ni) di parole, “verrei” subito alla “dura” questione.
Chi sono i cineasti migliori? Anzi, le pellicole da ricordare? Alcune lo sono, altre no. Dimentichiamole e bruciamole. Un falò.
Senza dubbio, innanzitutto, alcuni di loro non giocano a canasta e neppure a canestro, anche se Spike Lee è un “nero” a parte.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Jackie Brown (1997)
    A Tarantino tutto il bene possibile.
    Anche perché, fra gli altri meriti, è stato l’unico a mostrarci Bridget Fonda come mamma l’ha fatta.
  2. A Serious Man (2009)
    Per molti anni vissi da “serioso” e non mi presero per un Uomo.
    Adesso vivo da “morboso”, e mi prendono per il Morbillo.Cosa vogliono le donne? Il “morbidone?”.
    Ecco, allora si beccassero questo.
    Cos’è “questo?”. “Quello” che entra in culo.
  3. Le belve (1971)
    Oliver Stone è un regista di merda. Tutti i suoi film sono “americanate” che cazzeggiano polemiche. E non vengono mai al “sodo”.
    Anche i suoi assassini nati sono “psichiatrizzati” nella faccia di Woody Harrelson.
    Ecco,
    Come fai a prendere sul serio un Woody?
    Allen “lo” sa… Infatti, non ha mai lavorato con l’Harrelson, nonostante la sua “verve” comica “spontanea”.
  4. Sin City (2005)
    Rodriguez l’ho visto dal vivo.
    Capisci subito che gira per “tiramento”.
    Già, in più, “unisce” al “fascino” del “cappello”, la “cappella” a Jessica Alba.Un vero “pistolero”. E noi siamo dei “pistola” a dargli i soldi del biglietto. E dello “scontrino fiscale“.
  5. Lincoln (2012)
    Ah, un Tempo Steven era Spielberg.
    Poi, ha cominciato a voler far piangere di retorica.Adesso, quando vedo Indiana Jones, mi sembra “preistoria”.
  6. Revenge (1989)
    Tony Scott è morto e pace all’anima sua.
    Questa è però, indelebilmente, la più grossa porcata che ha girato (le nostre…).Il senso di tal puttanatona dov’è?
    Anthony Quinn è un “armatore” sposato a Madeleine Stowe.
    Una che te “lo” fa diventare come la “stone“. Anche Sharon di “granitico” nella “granita”.
    Costner vuole inchiappettarla (come tutti), ma vuole “inchiappettare” anche il marito.
    Che si vendica e lo “sbatte” nel convento dei “cappuccini”.

    Ha fatto bene. Non capisco ‘ste anziane che si commuovono.
    Dico, che pretendeva ‘sto Kevin? Che la “tensione” non “calasse?”.

  7. Ghost (2011)
    Ho sempre odiato questo “strappalacrime”.
    Sì, le ragazzine mie coetanee erano da “strappo” per lo Swayze.
    Si davan tante “arie”, sperando che Patrick si “reincarnasse” dentro il “vuoto romantico”, e mi disgustavano, trattandomi da “arido”.Ho fatto la scelta giusta. Quella del “fantasma“.
    Lei non “lo” vede, ma è entrato in “punta di piedi”, da “ballerino“.

    Anche adesso che ha “cinquant’anni”, come si fa?

Kevin Costner, il fascino “mocassino” di un attore nei suoi jeans di “marchetta”


02 Oct

A parte l’occhio alla “Timberland” (sì, Kevin ha, nel codice genetico del bulbo oculare, un paio di scarpe “comode”) e  una “bellezza” d’acchiappo immediato, Costner non è mai stato così “pessimo” come si “sparla” a (s)proposito

Mi ricordo che la figlia della mia vicina di casa, Cristina partorita da Angela, ne andava di voglia “matta”.
All’epoca avevo, su per giù, undici anni e mi “costrinse” a sorbirmi un “polpettone” di quattro ore “integrali”, il 7 volte premio Oscar Balla coi lupi.
Però, la “durata” del film veniva sempre (sub)ordinata-“discinta” al suo “languorino” ed era, per i suoi ormoni tardoadolescenziali da già impiegatina frustrata (piegatissima dal fidanzato “saldatore” che, fra l’altro, sebbene abbia “inseminato”, incinta non “gliel’ha dato”… almeno, la prole già “romanticuzza” da “Stranamore” non s’è propagata d’altri demoni sotto la pelle), “fermoimmaginata” nel “fotogramma” a raggi x dei suoi occhi “fragolosi” della scena in cui Kevin, il “lupo” ballerino appunto, afferra l’indiana per il (ca)pel(l)o e, sotto la tenda, di “cappella-pelliccia” poi “la” stende da ex Tenente ancora “sull’attenti”. John Dunbar, che si schierò di “soldato blu” contro Wayne e Buffalo Bill, perché capì che Dustin Hoffman, il piccolo grande Uomo, era un idiota nella società “civilizzata” ma, a (con)tatto con la Natura selvaggia, si trasformava in una “pistola incazzata” di duro “caratterino” difficilmente indomabile eppur “dominante” da maschio bestiale, fra praterie di “muschi” e un mustacchio da “Sotto la capanna, il capriolo a pecora te lo fa crescere di capriole e, sopra, di panne ti screpola“.

Per non “par(l)are” del “cul-t” del “suo” Robin Hood.
Quando il nostro “Principe” si spoglia, di fondoschiena amabilissimo dalla femmina in calore (sì, la parte migliore dell’uomo chiamato cavallo è il lato B del “sapiens penis“) nel laghetto, e la Mastrantonio “ammira” il marcantonio sognando la sua “foresta” di “arco”.

Sì, Kevin Costner era l’attore preferito di Cristina.
Ascoltava Claudio Baglioni…

Ho detto tutto.

Comunque, Kevin è stato frainteso solo perché si scopava delle bonazze e gli hanno voluto male.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. The Untouchables – Gli intoccabili (1987)
    Toccami e ti denuncio.
    La battuta più “agghiacciante” è questa, quando il pagliaccio Al Capone urla ad Eliot Ness: “Tu non hai un bel niente, buffon’!“.Sì, la fine che farà quel “montato” del portiere della Juventus a fine campionato.
  2. Terra di confine – Open Range (2003)
    Dopo Gli spietati, Costner gira un capolavoro con Duvall per sfide all’O.K. Corral.
  3. Waterworld (1995)
    Costner capì che Michael Douglas, sebbene basic instinct, non aveva sodomizzato bene Jeanne Tripplehorn.
    E allora “la” illiquidisce del tutto.
    Di scioglimento…Che mostro questo Kevin. Mentre fotte Jeanne, urla alla bambina Tina Majorino: “Me la inculo a terra!”.

    Lo shock sarà devastante, infatti quest’attrice l’abbiamo persa nell’intelligenza artificiale.

Il “blues” dei “brothers” – Falotico e Marzani nelle rispettive vesti di Dan Aykroyd e John Belushi, parte terza


30 Sep

 

Mattina “tribolata”, “lentamente” prossima a darcele di sventolone, prendendole anche in faccia

“Addentando” eppur “entriamo”, di “sottanecchi” da monachicchi che aman le “chicche” già a Mezzogiorno su “carbonara” affumicata fra una mensa dei ricchi e mani da “poveracci”, con sudata passione nel “metallaro” che strizza il “cuoio”, capelluto e di “lupi”, nella nostra Midnight Run, la migliore “tragicommedia” degli anni ’80, assieme alle “idiozie” di John Landis, il regista delle lande “mannare” a Londra sul cornicione e dell’Eddie Murphy “finto disabile” con propensione ai “festini” di tanto “care-oche”. Sì, dalla strada Inland a mendicare, non dico una villa a Mulholland Drive ma almeno una casupola col “riscaldamento”, fin su e sempre più “issato” al grattacielo dell’Empire ove è nero come un “carboncin'” di “tizzone” ardente fra du’ spaghi e un’altra da “appagare”. Sì, dopo circa tre ore da “galletti” in macchina su “pompato” stereo, “distrutti” nelle “annoiatissime” palle, ci fermiamo alla tavola “caldissima” di nome “Aperte sin a Notte da sfondare”. Faccio la mia “entrata” con le pattine da ambulatorio medico, e subito ordino dieci hamburgerine (sì, straniere di Amburgo, ove il burro è più “cioccolato” tedesco, dunque più “duro” delle “svizzere”) con “pompetta” della “maionese” che “le” fa impazzire. John Belushi, invece, chiede la cameriera che serve ai tavoli. E Lei “lo” riverisce con tanto di patata “al forno”. Poi, finito il gustoso pranzettin’, andiamo in bagno col “garzone” e gli diciamo che è l‘orgoglio a metterglielo nel culoMettilo nel culo alla lavapiatti ché, “sciacquando”, poi è tutto “lustrato”. Egli prende alla lettera la nostra “dritta” e “la” infila nel retto, salvo che, il suo yes man, viene subito licenziato dalla direttrice, una vecchiaccia maledetta che scopò solo con l’emigrato Calogero, proveniente da Hell’s Kitchen. Lasciamo sbrogliar la “sporchissima” faccendona e intaschiamo i soldi delle signorinelle che ci “rimpinguano” di mancia dopo essere state “rimpinzate”. Fra succhiotti, pizzicotti e “cottura” a combustione “montante”. Si prospetta il pomeriggio e poi una lunga, di altri “allunghi”, Notte. Resisteremo? Oh, c’è sempre il Viagra, al “minimo”.

Ma siamo musicanti e sempre più piccanti.

Voi avete visto la Luce? Siete “vispi” o andate in giro sui colli con la Vespetta, pisciando nei “vespasiani” di Bruno?
Macché. Diciamo ch’è già troppo se riuscite a “vederlo”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. The Blues Brothers (1980)
  2. Balle spaziali (1987)
  3. Pulp Fiction (1994)
  4. Balla coi lupi (1990)

“Man of Steel” (Superman), i teaser…


26 Jul

 

Certo che quelli della Warner Bros sono dei campioni “pubblicitari”.

Appena uscito l'”ultimo” Batman di Nolan, ed ecco che ci piazzano, in “diretta satellite”, il supereroe per antonomasia, val a dire Superman, sotto l’egida produttiva proprio del nostro amatissimo Christopher.

 

La celeberrima versione, e secondo me inarrivabile, di Richard Donner col compianto Christopher Reeve, sarà ben “rimpiazzata” da questo Zack Snyder fuori dai soliti canoni?

 

Sì, più che un fumettone videogioco come sua “maniera”, dalle prime immagini ci sembra un film firmato Terrence Malick.

 

Che roba sarà questa?

 

 

 

(Stefano Falotico)

Sette film sull’amicizia (virile)


21 Jul

 

Amicizia, friendship.

Altro che love story e tanti “matrimonietti” che poi, fra piatti “(s)lanciati” e vettovaglie “divorziste”, alimentan solo già inconciliabili differenze, peraltro “ingiallite”, sin dall’inizio, di alibi e sospetti, e di “lei” che credo se “la” faccia con l’albino.

“Amare” un amico non pretende il tuo orgasmo, ma soddisfa sinceramente di più.

Sono l’Uomo che non “rosica” se il mio amico “approderà” sulle tette di Kate Upton o “slinguazzerà” nelle a(r)mene cavità “sondabilissime” di Kim Kardashian.

Sì, poi mi ricoverano perché il mio fegato s’è sventrato di “lune” alcoliche per placare il “dolorino”, ma vale la pena “sorreggere” un compagno del viaggio.
Basta che non scopi me, e può inculare tutto il Crazy Horse.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Chi trova un amico trova un tesoro (1981)
    Film imprescindibile dell’infanzia, da rivedere anche alla nostra età, nei momenti in cui la vita, in “avaria”, si vorrebbe abbandonare a un “rilassante” giro in barca.La strana coppia Spencer-Hill, al solito s'”arruffa” d'”azzuffate” e scherzettini. Hill, l’atletico e dritto, sfrutta la dabbenaggine del gigante buono Spencer e, navigando per il mare, la stretta di mano è un’ancora di salvataggio.
  2. Windtalkers (2002)
    Prima visione: pessima.
    Seconda: rivalutazione.
    Terza: forse un capolavoro indiscutibile, indicibile, anzi, da discuterci sopra.John Woo, il Re delle sparatorie ove gli amici si scambian la “pistola”, allestisce un coreografico balletto bellico.Nic Cage, qui quasi quasi melodrammatico senza imbarazzanti smorfie, e un indiano di una Cultura diversa.
    Non si capiscono, e il marine osserva, (dis)incantato, le superstizioni del “muso seduto e riflessivo-magico” mentre combattono i musi gialli.Poesia, commozione, quasi John Ford.
  3. Le ali della libertà (1994)
    Ma, allo spettatore, interessa davvero la “colpevolezza” d’un Tim Robbins mai così viscerale nella nostra empatia?Fuggirà da una prigione di massima sicurezza, con calma premeditata, “artefatta” in Rita Hayworth, la rossa per cui vale la pena di vivere e sognare la pioggia in una Notte dallo scroscio “piovigginoso” e catartico.Alla fine, Lui e Freeman s’incontreranno vicino alla riva marina delle (dis)illusioni.
  4. Ronin (1998)
    Io salvo la vita a te e tu a me.Ci ritroveremo, dopo tanti “inseguimenti” e una Nizza argentata nel plumbeo e nei “piombi”, in un bistrot parigino, guardandoci negli occhi e augurandoci, sulle strade del destino, “Buona fortuna”.Il sapore melodico della malinconia di Frankenheimer.
  5. La versione di Barney (2010)
    Amici per la “pelle”, con uno stronzo che si fotte tutte le tue donne.L’hai ucciso? No, forse no, sarà “inciampato” per un tuffo battesimale nel lago.Ma tu hai tradito l’unica che amavi davvero.
    Ma chi se ne frega.
  6. Pulp Fiction (1994)
    Travolta e Jackson, gangster che s’appoggian di “minchiate”.Ne succedono di tutti i colori su “salsa” pulp, e si esce poi da una tavola calda ma “freddissima”, vestiti come due cazzoni.
  7. Terra di confine – Open Range (2003)
    Qui, mi sembra si sia “sconfinato” parecchio.
    Addirittura (ci) han ammazzato un povero Cristo che non faceva del male a nessuno.E allora, amico Duvall, grande mio mentore, ritorniamo in città.
    E la Notte sarà loro “illuminante”.

 

 

 

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)