Sì, la Critica statunitense non è stata benevolente con Woody e ha stroncato in modo pressoché unanime il suo ultimo film. La Winslet, che sognava l’Oscar, peraltro è stata coperta d’insulti, e i critici hanno affermato che è la sua peggiore interpretazione, perché sacrificata in un miscasting spaventoso.
Lei che, cicciotella, veniva dipinta come la Venere del Botticelli dal DiCaprio mentre il Titanic si preparava ad affondare, parimenti afflitto dalla forza di gravità come il suo seno già cadente all’epoca, un seno che però a prua si gonfiava mastodontico in poppe speranzose, carezzate da un romantico vento di maestrale ove la Dion cantava my heart will go on nel melò fiammeggiante che diede a Cameron l’immortalità. Ella, diva dai tratti mascolini, donna di carattere tanto da sposare Sam Mendes e perdersi ancora con Leo nelle revolutionary road di una vita in apnea, avrebbe avuto solo pene… così come in quel mar infernale boccheggiava dopo aver fatto il bocca a bocca a DiCaprio nella “cabina proibita”.
Adesso, dopo l’Oscar per l’analfabeta di The Reader, lavora col maestro di Manhattan che però sposta l’azione nella patria dei proletari, a Coney Island, ove Timberlake, dopo aver bagnato Cameron Diaz, ora ha una vita dalle delusioni bagnata. Ah, mie “bagnanti”, riscaldatevi nell’illusione che domani potrete incontrare un Jim Belushi di panza che vi renderà (s)contente di sua tracotanza. Ma è uomo giostraio che conosce il sudor della f(at)ica… non è un buon partito, vi prenderà a sberle quando un tempo vi faceva girar la testa.
No, solo il Mereghetti, indefesso, ha apprezzato questo lavoro di Allen, gli altri l’hanno liquidato con frasi “di maniera”, sostenendo che oramai il suo genio è sempre più prosciugato nella monotonia dei soliti temi e stilemi, che non si respira più genialità e i suoi film, poco sentiti, sono tutt’al più simpatici ritratti di malinconie dimenticabili come una marina, bella cartolina senza soggetto… Allen ama i primi piani, anche quando ambienta le scene in un attico, è all’antica nelle scelte estetiche e fa della sua depressa poetica lo slancio vitale da cui riesce a trovare sempre nuovi stimoli per non suicidarsi. Adesso, fa meno ridere, e forse in tutti i sensi fa piangere. Ma non compatite la sua bolsa senilità, egli non abbisogna delle vostre compassioni, poiché agguanta l’essenza delle cose con la naturalezza del suo animo mutevole, versatile a filmare sé stesso nella coralità non solo delle sue storie ma di poliedricità del suo cuore sempre più alla tristezza ancorato. Uomini, accoratevi a una donna, ah ah, e rincuorandovi saprete convivere con una che caccia le scoregge di notte, prendendole con filosofia. Sì, prima la gente si sposava e di amori “litigarelli” si spossava, adesso tutti convivono e chiedono il divorzio dei genitori sul punto di morte, perché almeno potranno mantenersi con la reversibilità delle loro pensioni. Sì, vedo giovani già mentalmente in pensione e vedo pensionati che guardano i film porno per “innalzarsi”, dopo una vita poco retta ma che l’ha sempre preso/a nel retto. E in queste erezioni “maschie” se ne fregano delle elezioni e ognuno fa della politica quel che vuole, votando chi farà i suoi interessi, chi possa salvarlo dallo stress e chi possa difenderlo in caso di sfratto. Ah, miei ratti, rantolate in pantofole, voi che avete perduto il gusto della fantasia che rende l’uomo degno di essere uno stronzo. Galleggiate nella mer(da).
Poi, ognuno si bagna come più gli aggrada. Alcuni vanno a messa e intingono le mani, dopo aver fatto la mano morta sull’autobus, nell’acqua benedetta, altri usano la doccia e non la vasca, alcuni rovesciano le pentole e si bruciano quando io vi dico che furono bruciati ancor prima di diventare bolliti.
Di mio, so che i miei occhi le bagnano… ed è acqua non “piovana”.
Sì, il Meteo ha messo pioggia, voi usate pure gli occhiali da Sole e nessuna, non potendosi incantare dei vostri sguardi ficcanti, ah ah, potrà mettervi in mutande. Sì, le donne chiedono solo soldi e, spellati, un giorno non potrete più far(vi) al mare un bagn(in)o. So che avete quella tendenza…
Vado a fare il bagnetto.
di Stefano Falotico