Prima, una lunga e spiritosa prefazione. A proposito, miei uomini e donne non Vincent(i), Cassel è stato interprete di Dobermann. Mentre la sua storica ex, Monica Bellucci, è ancora una bella donna ma, come attrice, rimane una cagna? Ah ah. Non fate le volpi contro il commissario! Mi raccomando. Nel film Assassini nati, Tom Sizemore è il detective James Cagnetti, miei cagnacci, ih ih.
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Balanzone è Fr(i)a(r) Tuck di ROBIN HOOD – Prince of Thieves, il Falò è JOHN WICK e/o TYLER RAKE?
Il Falò, un GENIUS, pure Pop! – Attore, imitatore, narratore, recensore, scrittore, cari untori!
Da JOKER al COVID-19, da THE IRISHMAN al Cinema di oggi, attualmente quasi scomparso, la mia e vostra vita in un annus horribilis e al contempo mirabilis, vi racconto…
So che forse non v’interessa, so che lo reputerete uno sfoggio vanitoso o forse, ancora peggio, un modo che ho io di allentare la noia esistenziale di queste nostre giornate pregne d’apatia immane, rallentate da qualcosa di grave e sconcertante che, in men che non si dica, parve passeggero e momentaneo, entrambi sinonimi di un “attimo” che, con l’arrivo dell’estate e il suo apparentemente tranquillo inoltrarsi, sembrava svanito, dimenticato. Per sempre sepolto nel passato. Sì, solamente un triste episodio estemporaneo oramai estinto, del tutto scomparso. Come si direbbe in gergo medico et similia, debellato.
I virologi accennarono infatti, molto vagamente, soltanto a una seconda, innocua ondata. Invece, i loro calcoli in merito al Coronavirus, sì, di questo stavo parlando, ve n’eravate accorti o no, miei sbadati e superficiali, ecco… dicevo, perdonatemi se mi son incantato e momentaneamente perso per strada.
Rinvengo, risorgeremo? Non più c’oscureremo oppure, dopo gli incalcolabili danni economici e psicologici di tale interminabile periodo protrattosi in modo estenuante, sì, fino allo sfinimento non preventivato né “diagnosticato” da una massa di scienziati incauti e frettolosi, dai disturbi psichici derivati dal Covid ci cureremo?
Ci salveremo, saremo santi, no, sanati? Tutto tornerà alla normalità? Ma quale sanità, per carità!
Personalmente, il termine normalità non appartiene da tempo immemorabile alla mia vita già trapassata in tempi non sospetti ove la gente, per via del mio vivere fuori dalla norma, sì, dal comune, volle impedirmi di spostarmi tra le regioni, no, fra le ragioni della mia mente ubicata chissà dove. Anche in questo vi è la misura restrittiva? Sì, fui messo alle strette in modo folle. Per fortuna, non fui messo fra le tette. Io non ho le tette, quindi non riesco a entrarvi in sintonia. Che cazzo volete da me?
Sì, da tempo, a mo’ di Guy Pearce di Memento, smemorato che sono io del mio dietro, consapevole solo di aver un discreto lato b, cioè didietro, debbo ammettere che in passato non ebbi molto culo e presi varie botte. Fisiche ma anche in senso lato, sebbene non sia mai stato un omosessuale passivo, sì, in passato mi fottei da solo. Dimenticando perfino che Carrie Anne-Moss fosse figa. Sì, una mezza bagascia passabile per poi ficcarla nel rusco.
Adesso, col senno di poi, no, col senno al posto giusto e anche qualcos’altro tornatomi alla memoria, no, tornato dritto, en pleine forme, devo essere onesto con me stesso. Credo di aver assunto la pillola sbagliata di Matrix.
Cioè quella per cui, se l’ingerisci, diventi Bradley Cooper di Limitless, dunque Carrie Anne-Moss ti sembra Anna Mazzamauro/signorina Silvani della saga di Fantozzi.
Sì, quando divieni superdotato non solo nel cervello, non te la tiri più su Carrie ma te la tiri su tutte, no, puoi permetterti di fare lo snob come John Wick. Vero ascetico a cazzo duro. In tutta franchezza, un povero cristo.
Forse farai la fine di Laurence Fishburne fra qualche anno. Sì, Laurence lo vedo sullo svaccato forte. Mi sa che si ridurrà “indurito” come il pornoattore Prince Yahshua.
Ci rendiamo coito, no, conto in che mondo siamo precipitati? Un tempo, la gente ascoltava quel genio di Prince, all’anagrafe Rogers Nelson, di Purple Rain.
Adesso invece vanno di moda uomini “cazzuti” e donne cazzone amanti di farsi i “cavoli” altrui.
D’altronde, da una vita le milf sostengono che i bambini nascono, nascano da un cavolo.
S’, sono alquanto misogino. Non vedo nessuna differenza fra Cherie DeVille e la Meloni. La prima è una pornostar, la seconda voleva esserlo ma, essendo più racchia, l’ha buttata sul far la figa di questo par de palle. Che palle, ‘sta donna.
Sì, la gente passa il tempo su Instagram a cazzeggiare in modo totalmente debosciato.
La depravazione impazza, in piazza urla per l’appunto la Meloni assieme a quel traviato di Salvini mentre Bonaccini offende Tiziana Panella perché non gliela dà e a lui girano non poco, virando dunque sulla virologia e non sull’essere stato da lei “evirato”.
Su Facebook anche la timida cantante Giorgia sputtana ogni sua depressione cronica, dandosi alla pazza gioia da frustrata mai vista, spogliandosi in diretta al suono del popolo eccitato a morte che, non capendovi una minchia in mezzo a questo porcile di fake news, di devastati uomini fuori come dei cocomeri, di donne cinquantenni in menopausa cazzeggiante, venditrici da mercato ortofrutticolo delle loro pere rancide, non sapendo che fare dal coprifuoco sino all’alba di un’altra giornata moscissima, riguarda su Netflix i peggiori film della loro vita.
Pensando: be’, in fondo non erano così brutti. Almeno c’era il Cinema, una volta.
In radio, dobbiamo sorbirci l’ennesima lagna di Federico Zampaglione, a San Silvestro abbiamo mangiano lo zampone ma la vita non è più dolce come un afrodisiaco zabaione.
Io non mi intendo di Musica. L’unica musica che ascolto è quella della mia anima. Io non ho soul, ho solo jazz.
Per esempio, oggi tutti reputano David Bowie un genio.
Quando uno muore, diventa un genio. In vita, sì, fui, no, fu molto amato. Insomma, so che Mick Jagger lo amò e David Bowie giocò a essere ambiguo sessualmente come Tilda Swinton.
Sì, credo che Tilda Swinton sia identico, no, identica a David.
Di mio, più passa il tempo e più sembro David Lynch.
A parte gli scherzi, no, non sono cambiato. Non riesco ad appassionarmi a David Bowie, ai Radiohead e a tutti questi sofisticati dei miei coglioni che siete voi.
Le tragedie esistono e io amerò eternamente Bruce Springsteen.
Non mi piace il Cinema francese e quello di Paul Thomas Anderson. Non lo capisco, non lo voglio capire.
Mi piace guidare ai 200km/h da solo a tarda notte, sfidare ogni curva come Ryan Gosling di Drive, se qualche mio amico viene tradito, divento Frank Sheeran di The Iishman, mi piace rispuntare dal passato come William Munny /Eastwood de Gli spietati, il revenant.
Sì, non mi piace il mondo, non mi è mai piaciuto, non mi piace la socialità, non mi piacciono i compromessi e nei miei libri ho raccontato la mia (non) vita.
Compreso, Bologna insanguinata.
In cui ho detto tutto. Mi denunciassero tutti.
Ma perché?
Perché non mi piacete, non mi siete mai piaciuti ma solo a quarant’anni da suonato, no, suonati, ho il coraggio di farla finita… con voi, col Cinema, con la Musica, con me stesso, col sesso, questa stronzata per cui v’inculate a vicenda.
Mi sono rotto il cazzo.
Fottetevi. Se non vi sta bene, sbattetevi in manicomio. Tanto il mondo è un ospedale psichiatrico allargato. Meglio essere di nicchia.
di Stefano Falotico
Racconto di Natale da Paul Auster, da Dead Poets Society o da Smoke: Keanu Reeves è da venerare come la Madonna, mitico in Constantine e in John Wick, io mi propongo per la parte dell’Uomo Tigre
Be’, chi non conosce il Tigre? Chi, Vittorio Gassman?
In effetti, ne I soliti ignoti, Vittorio fu un pugile un po’ suonato, anche semi-analfabeta. Forse handicappato, ritardato, disoccupato? E Totò lo apostrofò e redarguì con la leggendaria, super epica:
– Sei stato in Cina?
A essere sinceri, Totò è un grande. Sì, uso il tempo presente poiché de Curtis è immortale. Fucimin? Ah ah. Era molto colto, malgrado le origini umili e nonostante, a prescindere… da ciò, si auto-denominasse Principe.
Be’, sicuramente fu Dante Cruciani nel capolavoro succitato di Mario Monicelli, probabilmente però non fu erudito come Dante Alighieri…
A proposito, si può dire ma però? Certo, è rafforzativo. Anche se… senza se e senza ma forse sei un vorrei ma non posso? Ti caghi addosso o è la solita storia della volpe e l’uva?
I ragazzi timidi sono paragonabili agli struzzi? Mentre i bulli agli stronzi?
Si può dire invece a me mi piace? No, ma Gigi Proietti disse: sì, non si può dire ma a me mi piace…
Sì, una calligrafia da uomo, diciamo, non molto acculturato, quella di Gassman/Giuseppe Baiocchi, detto Er Pantera.
Insomma, questo Vittorio fu un mattatore, fu il tigre e pure una pantera?
Molte donne sono oche, altre solo sciocche. Quasi tutti gli uomini sono degli animali. Di mio, adoro ancora la serie tv Manimal…
Di mio, me medesimo di persona, inoltre credo di scrivere bene quando m’impegno, quando non leggo Diario di una schiappa per (non) prendermi per il culo da solo e quando so di essere più intelligente del furbo Marcello D’Orta che “scrisse” Io speriamo che me la cavo.
Pearl Harbor, no, peraltro non voglio scendere a una prosa gergale da ragazzini che, alla mia epoca, giocavano agli “sparatutto”. Roba come Duke Nukem 3D, Doom e altri videogames per pc, forse per piccini. Sì, anch’io ne fui patito. Poi patii e basta. Il mio cervello, comunque, non è ancora partito. Neanche qualcos’altro.
Mi spararono addosso, fortunatamente a salve. Salve, buondì, buonanotte! Anche se impiegai vent’anni abbondanti per ricucirmi le ferite. Rambo non fu un impiegato comunale ma impiegò assai meno tempo per fare il bracciante? No, per cucirsi il braccio. Dovetti abbisognare di molte letture di filosofia orientale per sublimare il patimento abissale e carnale scagliatomi contro, per curarmi da un mio evidente, incontrovertibile disagio sociale abbastanza inspiegabile e madornale. Guardate, fu un calvario approfondire tutti i libri concettualmente ascetici di Banana Yoshimoto, non farmi fregare dalle carinerie di Osho, continuare a reputare Kundun di Martin Scorsese una pellicola sbagliata, amando invece Mishima, soprattutto quello delle sceneggiatore di Taxi Driver.
Sì, malavitosi e nerd odiosi, villani adulti bavosi ed attentatori ignominiosi, affamati a morte della mia anima più pura e intonsa della neve a Natale, eh già, provarono a sporcarmi in maniera vergognosa. Accusandomi addirittura di essere la protagonista di Hardcore. Roba da mattti. Mi beccai pure la patente di disadattato quando in verità fui amante solo del libro De måske egnede.
Uhm, film sopravvalutato anche First Reformed sempre di Paul Schrader. Meglio Il ladro di bambini di Gianni Amelio. Meglio Lamerica o Così ridevano? Anche Il ladro di orchidee di Spike Jonze.
Se Dio esiste, deve sostituire suo figlio, che siede alla sua destra, con Spike. Her è un film paradisiaco.
Spike stette con Sofia Coppola. Il giardino delle vergini suicide è un bel film, Kirsten Dunst è da suicidio, anzi da infarto ma credo che sia più bella la pellicola La vergine dei sicari di Barbet Schroeder.
È anche più bello Mickey Rourke di Barfly, malgrado sia appesantito, rispetto a quello di The Wrestler in cui è palestrato ma pure invecchiato. O no? Ah ah.
Detto questo, guardi questo filmone di Aronosfky ed è meglio, fidatevi, del virtual sex sparato sopra… un vecchio dvd con Jill Kelly.
Jill era magnifica. Non solo nei porno. He Got Game docet.
Comunque, non può piovere per sempre disse Brandon Lee ne Il corvo. Ora, Jill ha la sua età e usa non solo l’ombrello, utilizza le mutandone da tardona. Cioè, non è più una milf. Ah ah.
A James Deen di The Canyons, continuo a preferire James Dean di Gioventù bruciata.
Invece, a Liz Taylor de Il gigante, preferisco Kendra Lust.
Ultimamente, direi che mi sono riallenato parecchio. Possiedo infatti un cuore zen, pugnace, inarrendevole, combattivo e al contempo riflessivo, dotato innatamente di una ferrea disciplina auto-regolatrice delle mie emozioni spesso rabbiose. Seppi soffrire infatti con zelante “abnegazione”, tenendo tutto dentro a mo’ di Rocky Balboa, giudicato troppo presto un cocone così come Tommy Morrison nel quinto capitolo dedicato al marito di Adriana/Talia Shire. Però, a forza di contemplare l’apollinea perfezione del mio essermi reincarnato… in Keanu Reeves, omone forse bisex di sicuro con grossi ormoni, uomo scultoreo il cui carisma fa rima con perdizione, no, perfezione, persi di vista Charlize Theron de L’avvocato del diavolo. E saltai pure la colazione…
Per di più m’inflissi pene… corporali non certamente eccitanti alla pari della Theron nel vecchio spot del Martini, veramente tanta roba… storica.
Sì, Charlize è sudafricana. Insomma, una terrona. E io, ammirando la sua bellezza da extraterrestre, no, forse mirandogliela da Incontri ravvicinati della terza t… pa, non poco in passato, avendo origini meridionali, vissi all’equatore anche quando, nella mia città, la temperatura scese di tantissimi gradi. Persi quasi la vista e ora mi manca mezzo grado all’occhio sinistro.
Comunque, non date retta agli oculisti. Aveva ragione Checco Zalone… io ci vedo (quasi) perfettamente.
So inquadrare la vita, non solo questa, da cecchino infallibile. In quei momenti tostissimi come l’attività dei fachiri più stacanovisti, no, facchini, fui molto provato e feci la figura del tacchino. Il giorno del Ringraziamento! Sì, provai molto calore ma persi qualche caloria. Insomma, mi diedi da fare. Un lavoro durissimo, sapete. Bisogna esperirlo da uomini che non devono chiedere mai al fine di poter un giorno esseri orgogliosi davanti allo specchio dopo una rasatura con le lamette della Gillette. Massimo Giletti non mi è mai stato simpatico e non vado matto per il gilet.
Vogliamo dircela tutta? Senza balle? Ero un cesso o solo sul divano me la tiravo di brutto? Non lo so. Fatto, sì, ho detto fatto… sta che i genitori hanno un’unica fissa. Desiderano per i figli una sana occupazione, ovvero il posto fisso. Non vi fissate, andate crocifissi. Di mio, posso dirvi che non ero sistemato ma per le feste combinato. Ripeto, mi facevo il culo, anche solo onanisticamente, e vi garantisco che era un lavoro stabile e duraturo…
Rimasi spesso (s)teso ma ugualmente ebbi molto freddo, quasi morendo morto di quella… o solo assiderato, oserei dire allupato. Non molto, di spirito vitale, slanciato. Rasato, sì, depilato metaforicamente più della piattezza degli 0° Fahrenheit. Temperatura allineabile, non so se a livello del mare o del male, alla mia autostima raffreddatasi più di colui che, nell’incipit di Basic Instinct, viene morto ammazzato e assai trucidato di tritaghiaccio dopo essere stato da Stone Sharon (?) cavalcato.
Vissi in modo stoico da vero eroe. Più che altro di autoerotismo veramente sfigato…
Che poi anche questa panzana degli sfigati e dei dogmi inerenti l’essere tali, ecco, appartengono alla “cultura” adolescenziale. L’adolescente medio ragiona così, essendo malato di mente. Sì, nel cervello, non solo…
se uno vuole apparire figo è uno sfigato.
Ecco, in Constantine, Keanu Reeves è fighissimo. Anche in John Wick. Avreste il coraggio di dirgli in faccia che non vale una beneamata min… ia? Non credo, eh. In John Wick, Keanu viene definito Baba Jaga. Ha una forza incredibile, specialmente interiore. Mah, forse praticò molto yoga oppure meditazione trascendentale. Piccolo Buddha docet.
Constantine assomiglia molto a Dylan Dog. Mentre Rupert Everett, in Dellamorte Dellamore di Michele Soavi e non di Tiziano Sclavi, non sembrò tanto “gaio” con Anna Falchi. O no? Sì, dovrei indagare sull’effettiva omosessualità di Everett a mo’ del suo inquisitore Bernardo Gui nella versione televisiva firmata da Giacomo Battiato ne Il nome della rosa.
Sì, sono un indagatore dell’incubo. Anche dell’intimo. Ma non sono un babau come Freddy Krueger di Nightmare.
Ragazzi, fidatevi, furono attimi davvero duri in cui mi diedi alla contemplazione e dunque nutrii una spiccata propensione verso l’elevazione. Non so se solo spirituale…
Ora, oggi come oggi vanno di moda i cinecomic.
Praticamente, per il piccolo o grande schermo, hanno trasposto i maggiori supereroi di sempre.
Ne manca però uno alla cappella, no, all’appello. Appello, ho detto appello. Cioè il protagonista di questa sigla indimenticabile:
Solitamente, sotto Natale mi auto-regalavo un Pandoro.
Quest’anno, ho regalato alla mia lei un anello di Pandora.
Sì, per tutta la vita mi presi la patente di Fantozzi.
La mia lei mi vide e mi chiese senza peli sulla lingua:
– Ne sei sicuro?
Voi, adesso, ne siete sicuri? Ah sì? Siete scuri o sbiancati? Allora vi meritate i falsi buonismi di John Lennon. Comunque, John Lennon era un genio. Anche Ken il guerriero. Pure Tyler Rake. O no?
Diciamo che più che assomigliare a Keanu Reeves, sono Al Pacino de L’avvocato del diavolo. Forse.
Dunque, a ogni ieratico, no, esaltato dico questo:
devi mantenere un profilo basso, innocuo, sembrare insignificante, uno stronzetto, emarginato, costantemente nella merda…
di Stefano Falotico
Secondo me, Joker altri non è che Tom Cruise di EYES WIDE SHUT, eh sì, ah ah
Parentesi: per realizzare l’audiolibro del mio nuovo, visionario romanzo, mi avvalsi dell’aiuto della mia grafica, gentilissima, ma prima scaricai dei programmi che intasarono il pc… Al che, m’entrarono vari malware fra cui il temibilissimo Goodgame Empire. Che si presenta come una sorta di gioco di ruolo e invece è un virus subdolo come quello che potreste prendere se faceste sesso con una donna poco protetta…
È vero, dopo non essere riuscito a debellarlo manualmente, il tecnico dei computer mi diede una mano e, scansionando il mio hard disk, rinvenne anche molti filmetti opportunamente da me salvati. Film che sono utili quando voglio essere smanettone… ah ah.
Come molti di voi sapranno, quando tanti anni or sono persi la calma e ribollii di furenti rabbie spasmodiche, fui sottoposto a una diagnosi psichiatrica. Essendo lo psichiatra forense un tizio meno bravo di Al Pacino di 88 Minutes, in maniera arbitrariamente sbrigativa e oscenamente erronea, mi valutò affetto da disturbo delirante paranoide. Una balla assoluta da me giustamente smentita grazie alla virtuosa abnegazione della mia purezza intonsa.
Dovetti spappolarmi il fegato, scorticarmi vivo ed espellere ogni grammo della mia anima, sviscerando tutte le mie interiora e le mie più arcane interiorità, denudando vergognosamente ogni mia linda emozionalità pudica pur di dimostrare che l’effettuata diagnosi fu scandalosamente capziosa, atta soltanto a calmare le acque. Calmando me anche troppo. Tant’è che, sino a qualche anno fa, se vedevo una foto di Nicole Kidman in bikini, ero talmente sedato da essere in zona Ore 10: calma piatta.
Invece, bisogna sempre stare a mezzogiorno… Sì, al sud il clima è arido, non piove mai. Impazza la disoccupazione. Al che i giovani stanno al bar e, fra una lettura del Corriere dello Sport e un flipper, fra un panzerotto e le urla dei vecchi che giocano a briscola, allestiscono fantasie sui fondoschiena delle cameriere. Non è che sia una vita propriamente esaltante. A dircela tutta, alcuni di questi qua faranno la fine di Alex di Arancia meccanica.
Ma torniamo a me, amante di Beethoven. Ah ah.
In quel periodo, indubbiamente fui funestato da forti, iraconde voglie vendicative al fine che la mia omeostasi emotiva, così vilmente lesa da sfrontati attacchi alla mia dignità virile, perpetratimi da persone che scelleratamente vollero togliermi il ciuccio, insomma dei ciucci, non rispettosi della mia stupenda castità virginale così fieramente, morbidamente per me godibile nel mio autoerotismo intellettuale alla William Burroughs, fosse fottuta.
Sì, sappiate questo. Ogni volta che m’accendo e vado in giro per strada, arrabbiato come Russell Crowe de Il gladiatore, è perché sono innamorato della mia Connie Nielsen. Sì, pure Keanu Reeves fu assai invaghito, infatuato oltre ogni limite della Nielsen ne L’avvocato del diavolo. Ma Keanu è uomo poco attendibile. Altro che Piccolo Buddha. È insaziabile. Nel film succitato, è sposato a Charlize Theron. Guadagna soldi a palate oltre a stare con un’enorme patata. Ma lui non s’accontenta e non vuole solo di lei godere. Questo Keanu andrebbe preso e spedito subito in cura. In una clinica ove placheranno prestissimo i suoi bollenti spiriti, come si suol dire.
Sì, nella saga di John Wick, mi pare che poi esageri oltre il limite della decenza e del pudore. Gli muore la moglie di Cancro e gli ammazzano il cane. Cosicché, scatena una guerra al cui confronto John Rambo è un dilettante quando, invero, poteva recarsi semplicemente al canile più vicino. Lì, sai quante cagne che poteva comprare per tenerle al guinzaglio?
Sì, le donne sono capaci di far impazzire un uomo.
Vidi uomini mansueti e più docili di un Carlino che, dopo aver fatto l’amore con una “San Bernarda”, latrarono come bovari del Bernese. Tutto a causa di un amplesso a garrese. Sarebbe stato meglio se, da soli, avessero usato quell’arnese…
Un discorso a parte meriterebbe Benicio Del Toro. Nel film Uova d’oro, interpretò un giardiniere alla Gianluca Grignani… ti raserò l’aiuola. Nonostante poi incarnò Che Guevara, i suoi capricci lupeschi da arrapato mai visto (Valeria Golino lo sa…) non furono curati. Infatti, di lì a breve fu Wolfman. E ho detto tutto… ah ah.
Ah, se non sapete mantenere una calma olimpica da filosofi zen come Keanu Reeves di Matrix, basta che una Carrie-Anne Moss, vestita di fetish attillatissimo, vi dica sottovoce che sogna un nero come Laurence Fishburne e succederà un’Apocalypse Now.
Sì, Fishburne ebbe ragione in Rusty il selvaggio. Ve lo ricordate? Ah no, fu Tom Waits a dispensare pillole di saggezza, mica quelle di Matrix, al povero Matt Dillon.
Matt, perso e preso totalmente da Diane Lane, amaramente stette seduto al bar. Credendo d’essere impazzito. E chiese dunque al barista Waits quando si può scoprire se una persona è matta. Tom gli rispose che non sempre si addiviene a questa diagnosi…
Cosicché, Matt diventò matto del tutto. Infatti, l’anno scorso fu il protagonista de La casa di Jack. E ho detto tutto. Sì, almeno, se uno è cosciente della sua malattia psichica, cazzo, se ne fa una ragione.
Sì, i matti sono persone fortunate, a mio avviso. Essendo matti, non soffrono. Delirano e basta. Sono le persone normali che impazziscono, ah ah.
Prendiamo Tom Cruise di Eyes Wide Shut. La Kidman gli confidò una fantasia erotica. Al che, Tom perse la testa. E s’inabissò in una notte di lolite, di orge, di maschere veneziane, insomma, il bravo medico mandò la sua integrità morale a puttane. Non del tutto, poiché alla fine si fece solo una sega mentale.
Da cui il richiamo al titolo della novella Doppio sogno da cui Stanley Kubrick trasse il suo trip.
Sì, ogni volta che sono incazzato e me la prendo con qualcuno, sì, lo confesso senz’alcun ritegno, è perché penso che lei mi stia cornificando con i nazisti nichilisti de Il grande Lebowski.
Al che, durante la fase rem, immagino i miei amici che m’inseguano per le vie della città con in mano delle forbici gigantesche per tagliarmelo. Sì, la vita delle comuni relazioni interpersonali, ce la vogliamo dire? Fa schifo al cazzo.
Sono un tipo troppo colto e sofisticato come Stanley Kubrick per rovinarmi con le piccinerie, i pettegolezzi e le gelosie della maggior parte delle persone, il cui unico interesse è sbatterlo in quel posto al prossimo.
Concluderei con una lezione mia di sesso che vorrei darvi.
Nel 2003, mi sverginai. Dopo che io e lei amoreggiamo corporeamente molte volte, una notte, lei mi chiese di farle la stessa cosa che fa un certo ragazzino a Maeve Quinlan di Ken Park. Eh già.
Dopo circa venti minuti di cunnilingus, mi voltai dall’altra parte e lasciai stare.
Lei, incredula ed esterrefatta oltre ogni dire, anzi, oramai totalmente calda nel suo ardere, mi urlò:
– Che cosa stai facendo? Stai scherzando, spero? Non puoi fare una cosa del genere a una donna. Chi ti dà quest’ardire?
Ecco, non fate mai una cosa del genere a una donna. È un affronto che potrebbe portare la vostra lei a rovinarvi la vita come fece Glenn Close di Attrazione fatale a Michael Douglas.
Sì, ci sono un paio di cosce, no, cose che le donne non sopportano. Le donne amano provocare i maschi e poi fingono… di prendersela se i maschi abboccano, troppo libidinosi, nei riguardi delle loro pose un po’ troppo spinte…
In verità, ne vanno matte. Le donne adorano eccitare e incagnire gli uomini anche se poi, sui loro profili Facebook, inseriscono solo post da animaliste vegetariane per farsi passare come buone amanti delle bestie…
Ma non fate mai come il mio cane di quella notte. Cazzo, ero stanchissimo, non mi andava proprio. Abbisognai solo di riposare.
Lei non me lo perdonò mai. Si alzò da letto e, in preda a spasmi di rabbia incontrollabile, mi gridò in maniera invereconda:
– Sei propria una merda! Non si fa così. Sai che significa per una donna? È orribile. Noi siamo diverse da voi. Non puoi stimolare tutti gli estrogeni e rompere la mia “diga”, dunque smettere, di punto in bianco.
Nooo!
Questo è il tuo compito, Larry? Questo è tuo, Larry? Questo è il tuo compito, Larry?
Be’, per molto tempo, come sapete, m’identificai con Bob De Niro.
L’altra sera, un mio amico mi disse:
– Non hai mai pensato invece che sei uguale a Jeff Bridges?
Sì, riesco a essere Starman, cioè un diverso con una voce da Jack Lucas de La leggenda del re pescatore. E oramai, dopo una tragedia da Fearless, sfido chiunque a dirmi che io non sia il protagonista di Albatross.
Mi sa che siete poco aggiornati sui miei ultimi vent’anni di vita, uomini tanto bellini…
Meglio così. Qui tutti mi cercano, mi stanno accerchiando.
Di mio, era meglio se fossi rimasto un Drugo.
Comunque, prima di ridurmi come quel lagnoso di Tommaso Paradiso con la sua canzone immonda, I nostri anni, vi saranno ancora molte gatte da pelare.
Abbiate fede, figliuoli.
Voi fatevi i vostri deliri su di me.
Ma, come dice il detto, non dire gatto se non ce l’hai sacco.
E ricordate: il gatto è Tom, il topo è Jerry.
Mentre io riesco a essere, quando voglio, in ogni topa come Tom Cruise grazie ai miei tocchi geniali da Jerry Lewis. Cioè, faccio lo scemo apposta. E, come Jerry Lewis, vi sto prendendo tutti per il culo. Non l’avevate capito?
Eh no, eh? Infatti, siete più scemi di quello che sospettai. Ah ah.
di Stefano Falotico
Non sopporto Scamarcio, la cricca romana, Claudia Gerini la ricca e i girini di questi romanacci padrini, poco parigini
Sì, ho visto John Wick 2.
Riconosco a Chad Stahelski un’indubbia classe elegante nell’aver filmato le scene a Roma in maniera elegantemente adrenalinica. Nonostante qualche banale svolazzo cartolinesco sul Colosseo al tramonto, all’alba, qualche inquadratura turistica al Monumento nazionale a Vittorio Emanuele II, detto comunemente Altare della Patria, qualche lunga ripresa notturna ai fori imperiali, Stahelski è riuscito nel difficile compito di non essere del tutto convenzionale.
Di solito, se non si è Fellini, Roma diventa cinematograficamente lo sfondo per riprese paesaggistiche al motto di… crea i tuoi viaggi su misura con Expedia e risparmia prenotando volo e hotel insieme.
Visto che posto meraviglioso? C’è anche il Papa e forza lupi!
Ah ah.
Col senno di poi, ho sminuito molte opere perfino di Paolo Sorrentino. La grande bellezza non riuscirò mai a capire se sia un capolavoro oppure un film pretenzioso, noioso, logorroico, cucinato per l’Oscar come Miglior Film Straniero puntualmente arrivato come da copione. In ogni senso, copione.
Prendete anche la locandina di Vacanze romane. Quanti luoghi comuni…
E di Fellini lo spettatore medio cosa ricorda, sostanzialmente? Anita Ekberg a poppe mezze fuori nella celeberrima, appunto, scena di lei immersa voluttuosamente nella Fontana di Trevi de La dolce vita?
Sì, Roma è poco adatta al Cinema. Può apparire paradossale, vero? Pensate allo scempio che ha combinato perfino il re di Manhattan, Woody Allen. Girando il suo film peggiore proprio nella nostra capitale, To Rome with Love. Una cagata immonda.
Sì, Woody, quando è nella sua città natale, è un dio. E New York si presta sempre comunque benissimo alla Settima Arte. Che sia Harlem, il Bronx, il sotto-borgo Hell’s Kitchen e via discorrendo, anzi, correndo per I ragazzi della 56ª strada che non mi ricordo ove sia ambientato. È Los Angeles? O un quartiere scalcagnato dei ricordi migliori del grande Coppola? No, Tulsa, Oklahoma.
Arancia meccanica è stato filmato a Londra e nelle campagne circostanti? Mah, non ha ubicazione precisa. Se io esco di casa, qui dalle mie parti, in via Zanardi e filmo in notturna i palazzi adiacenti, secondo me ne viene fuori un pamphlet distopico pure migliore.
Non scherzo, lo farò e capirete che Kubrick era un povero misantropo mezzo idiota.
Sì, tornando invece ad Allen. Oh, cazzo, tutte le altre capitali gli sono venute benissimo. A proposito di Londra, il trittico inglese da lui girato è figo.
Vicky Cristina Barcelona, invece, una stronzata ma ha filmato benissimo la città spagnola seconda solo a Madrid.
Ah, poi con Scarlett e la Cruz vengono delle spagnole con tanto di pen, no, pan di Spagna. E Bardem è un matador.
Comunque, se siete invece tipi timidi alla Owen Wilson e non toreri machi da Prosciutto, prosciutto, e al sesso preferite il surrealismo alla Salvador Dalí, a Parigi di notte vi troverete a sognare ad occhi aperti. Midnight in Paris, appunto, docet.
E anche in questo caso Allen ha filmato la Torre Eiffel e le cattedrali gotiche varie con classe, appunto, francese.
Ah, le strade.
A me piace guidare. Specie di notte quando non c’è un cazzo di nessuno e puoi girovagare come in Taxi Driver, in pura zona Fuori orario. Fermarti a un bar e berti tutta la cameriera con tanto di bionda…
Queste ti mandano in paradiso. Altro che andare ad Amsterdam, vero?
Ma non sopporto una cosa quando guido. Cioè la gente che non rispetta i segnali?
No, quando la strada è libera e trovi davanti a te un impedito che non sa guidare e va ai due all’ora.
Semmai hai fretta, devi andare presto a defecare e urinare, te la stai facendo nelle mutande e questo ti costringe a usare il clacson perché lo mandi subito a cagare in quanto non si toglie dai coglioni.
Ma ciò che non tollero davvero nella vita sono i romani.
Sono la peggiore stirpe. Una massa di ruffiani.
Sabrina Ferilli. L’unica capace di essere la co-protagonista, appunto, di un film da Oscar dopo aver fatto lo spogliarello allo scudetto della MAGGGICA ROMA con tanto di Antonello Venditti a incitare il circo di questi girotondini eccitati dinanzi a tale giunonica Anna Magnani più bona ma molto più povera a livello recitativo.
Un culo magnifico, almeno all’epoca, bellissimo come la Cappella Sistina. Niente da obiettare in merito. Sì, siamo pure obiettivi. Un lato b che non ti serve una Nikon per diventare il fotografo più ricercato sul mercato…
Ma che buzzicona. Che cafona, che ignorantona!
Lei e tutti quei compagni di scuola di Verdone, la compagnia dei ciociari e dei caciaroni, ovvero Massimo Ghini, Nancy Brilli, ovviamente Christian De Sica.
Ecco, John Wick 2.
L’apparizione di Franco Nero ci sta. Franco, seppur invecchiato, ha carisma. Tant’è vero che è sposato a Vanessa Redgrave.
Ma ne vogliamo parlare invece di Claudia Gerini?
È assolutamente imbarazzante.
Sì, dopo Gianni Boncompagni è stata con Verdone.
E vai di raccomandazioni poi a gigolò, no, gogò.
È un’attrice pessima, dunque non è un’attrice.
Poi, rimanga fra di noi, ha delle ottime gambe ma mi è parsa sempre una volgare popolana come la sua Jessica di Viaggi di nozze.
Ma non sarebbe niente a confronto del De Niro pugliese, ovvero Riccardo Scamarcio.
Ricordo che nel 2005 stavo con una tizia a Milano.
E lei andava matta per Riccardo.
Io:
– Mah, pare un vecchio già a quest’età. Senti che roba. Ha la voce impostata da Tiziano Ferro che scopa Valeria Golino.
– Guarda che Riccardo è del ’79 come te. Ed è perfino di due mesi più giovane. Tu sei nato a Settembre, lui a Novembre.
– Appunto.
Sì, all’epoca non era ancora uscita Giusy Ferreri, la quale è la versione femminile di Riccardo.
Sì, avete sentito che gola profonda che ha Giusy? Sembra un trans della complanare.
Invece è palermitana.
Una sicula, come i ruoli da mafioso che ora danno a Riccardo.
Sì, in John Wick 2 fa però il camorrista, cioè un Santino di nome e poco di fatto, uno della Sacra corona unita, tremenda organizzazione criminale delle Puglie, appunto, la sua regione d’origine.
Ma la sua carriera, negli ultimi anni, è costellata di personaggi appartenenti a tutta questa mafia, della ’ndrangheta. Che pappone.
Sì, Riccardo è passato dalle commedie per sceme alla Moccia da Tre metri sopra il cielo a Loro…
Se fossi stato in voi, io non avrei mai scherzato contro colui che viene lodato dal Bergoglio ogni domenica.
Il creatore?
No, io.
Ah ah.
E su questo scritto, pari al genio di Michelangelo, me ne sto ora a suonare e cantarmela come Tim Roth de La leggenda del pianista sull’oceano.
Ho detto tutto.
Chi ha orecchie per intendere, intenda.
Chi non mi crede, è ateo?
Una volta mi dissero:
– Ehi, pagliaccio, togliti la maschera.
E dire che non avrei mai voluto farlo. L’unico che stimo di Roma è Sergio Leone. Infatti, Clint Eastwood è il mio regista preferito.
Ma soprattutto che ci faccio ancora in questo posto di burini, di mangia-spaghetti, di ultrà, di urlatori, di falsi puritani, in un posto che crede ancora agli iettatori, ai cornetti, un posto di cornuti, di giovani urlatori che ridono sguaiatamente e, se sei giù, ti rispondono… tromba di più?
Sapete che vi dico? Come direbbe appunto il De Sica? Ma perché non ve lo annate a pigliare tutti Inter culo? Cazzo, abbiamo pure gli juventini.
Insomma, spesso si parte in quinta solo per colpa di una cagna, di una lupa. Molto rumore per nulla!
Tragedia shakespeariana è stata ma pure il John Wick che non avreste mai immaginato.
Che cosa? Scamarcio sarà il protagonista del nuovo film di Nanni Moretti?
La nostra strada?
Va bene, addio.
di Stefano Falotico
I miei primi 39 anni e non sentirli: nella vita si sente solo una volta il grande amore, per fortuna
Sì, pare incredibile, vero? Trentanove anni che, se mi sbarbo, pettino con cura, e sono in ottima forma psicofisica, ne dimostro al massimo una trentina. No, non voglio vantarmi del mio esser mantenuto bene, ma lo specchio dice questo. E anche i vostri sguardi, spesso malignamente indagatori, non possono mentirvi. Dovete attestare, con ineludibile sincerità da amici leali, senza che fingiate o, appunto, cattivelli e invidiosi, mi scherniate per sfregio cattivo, che il mio viso conserva un altrettanto invidiabile angelicità da lasciare esterrefatti. Sì, mi osservate con scrupolosa attenzione e, in maniera inversamente proporzionale al Nic Cage di 8mm, il quale guardava uno snuff movie con far spaventosamente incredulo, pur essendo un investigatore e dunque doveva essere avvezzo alle più pornografiche e assassine sconcezze, rimanete senza parole, stupiti dalla mia stupefacente, eterna, imbattibile giovinezza.
Sì, io sono giovanissimo dentro, quindi anche il mio aspetto ne giova. I vostri lineamenti invece, da quarantenni oramai marci, imputriditi, corrotti, stanchi e avviliti, stanno crollando in mille pezzi, come quando si subisce un devastante trauma.
Oh, io di traumi ne patii parecchi e ancora ne patirò. Ne sono conscio. Come quando sono in giro e vengo folgorato da una ragazza bellissima. E in tre secondi netti ella m’annienta, insufflandomi sentimenti candidamente erotici. Vorrei squagliarmi in lei, annusare ogni sua cardiaca leggerezza, infuocarmi fra le sue gambe per respirarle addosso tutto il mio furioso e al contempo umanissimo sentimento armonioso. Sì, vi sono donne che inducono ogni uomo a pensieri bradi, luciferini ma anche all’unisono perfettamente incontaminati.
Ma questo non è amore. Molte persone sposate, ad esempio, s’illudono di essere innamorate l’una dell’altra. È una balla che si raccontano perché son state rincoglionite da troppe canzoni di Ed Sheeran. Ah ah.
L’amore vero, intangibilmente maestoso, irraggiungibile e immensamente poderoso si prova soltanto una sola volta nella vita. Sì, poi ci può essere la puberale voglia capricciosa di copulare selvaggiamente, l’illusione di aver trovato l’anima gemella, alla quale confidarsi, con cui entrare in empatia e, leggiadri, cavalcare idiozie romantiche degne dei libri smancerosi più imbarazzanti.
Si può stare bene assieme una persona, questo sì, certamente, aspettare il tramonto dopo una cenetta deliziosa per attendere l’attimo furibondo di un amplesso dapprima cauto e poi montante… Ah ah.
Sì, al lume di candela, aspergere la propria cera nel bruciarsi coagulati di fiamme passionali degne dell’inferno più bestiale. Liberando ogni freno inibitorio e accoppiandosi come scimmie contente di esserlo.
Ci può essere complicità, robustissimo e indissolubile affetto, perfino telepatia emotiva. Squillante nostalgia dell’altro quando è assente per lavoro e necessiteremmo invece di una sana scopata scacciapensieri, per smaltire lo stress di una vita puttana. Ah ah.
Ma questo non è amore.
Io fui, anni or sono, immemorabilmente lontani eppur così vicini tanto che qui ora esattissimamente li rammemoro, innamorato di una ragazza.
Già ve lo dissi, ma forse delle mie pene d’amor perdute non ve ne sbatte un cazzo. E invece dovreste sbattervene… Ah ah.
Sì, lei si chiamava Tiziana. Sarà per questo che, ancora oggi, le donne col nome Tiziana hanno su di me un ascendente strepitoso. Penso a Tiziana Lodato de L’uomo delle stelle, una delle mie grandi fighe, no, fisse dell’adolescenza, una figa primitiva e terragna a cui però prostrarsi, genuflesso di fronte a quel seno enorme. Da suggere con inferocito mordente, sì, da morsicare, da leccare, succhiare avidamente, per poi penetrarla con tutto l’ardore ciclopico di uno scalmanato monello.
Penso a quella cosciona di Tiziana Panella, donna dalla voce terribile che la strega di Biancaneve le fa un baffo, forse solo pelo contro pelo se la strega fosse stata lesbica. Sì, diciamocela, quella strega lì abitava a Lesbo. Non riusciva a scoparsi Biancaneve e allora, così tristemente respinta, architettò contro la poveretta un piano omicida. Ma lo prese in culo come neanche Rupert Everett. Non ho mai capito se Rupert è attivo o passivo ma in Dellamorte Dellamore, quando si fa sormontare da quella tettona di Anna Falchi, ho avuto parecchi dubbi su tutto. Anna, Susanna, no, meglio Tiziana.
Tiziana era bionda e facemmo le scuole medie assieme. Anche se io già all’epoca ero voglioso di superare tutte le tappe, per tappezzarla di “alloro”, per laurearmi lordo, no, con lode nella sua bionda delicatezza.
Sì, mi ricordo che studiavo come un dannato solo per fare bella figura davanti a lei. Per apparire ai suoi occhi come l’incorruttibile Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre. Sì, studiavo a menadito Storia, Geografia, Algebra, ma volevo primeggiare con lei in Educazione Fisica.
Invero, che mi crediate o meno, non ero mosso da nessun pensiero peccaminoso nei suoi riguardi. Appunto, era amore purissimo. L’adoravo, e oggi dovrebbe ringraziarmi se è diventata una delle ingegnere più richieste della regione Emilia-Romagna. Mi ricordo che i suoi genitori volevano indirizzarla al Classico, io le feci il lavaggio del cervello e pressoché la costrinsi, col solo potere persuasivo del mio subliminale carisma, a iscriversi a Geometra. Sì, non era portata per le versioni di Latino e Grego, sapeva disegnare benissimo, aveva il massimo in Tecnica e tecnicamente, detta come va detta, con lei volevo dipingere, sopra la sua pelle bianchissima e lentigginosa, degli ansimanti poemi orgasmici. Degli affreschi!
No, ripeto, più volte un mio amico all’epoca mi chiese se sognavo di scoparla. E gli risposi che semplicemente l’amavo, e la scopata non era una mia priorità.
Sì, già allora ero un coglione raffinatissimo, di pregiata e sensibilissima qualità. Ah ah.
Lei ora si è sposata col mio amico delle elementari. Pierre… sì, di tale Pierre fino a qualche anno fa avevo perso ogni memoria. Invece, le PR in minigonna non le scordo facilmente.
Fu lui a rintracciarmi su Facebook. Sì, mi chiese l’amicizia.
– Stefano, che fai? Non accetti?
– Non accetto mai proposte di amicizia dagli sconosciuti.
– Ah, perché io sarei uno sconosciuto? Ti dà di volta il cervello? Sono Pierre, sedevamo allo stesso banco assieme a Marco.
– Il banco di che?
– Ah, ma sei uno smemorato pazzesco. Non ricordi proprio un cazzo di niente. Sono Pierre, il tuo migliore amico dell’infanzia assieme a Marco.
E va be’. Pierre, comunque, ora mi ha tolto l’amicizia. In chat gli ho confidato che Tiziana, la sua attuale moglie, mi piace ancora. E sarei prontissimo a rovinare tutto pur di averla.
Lui, risentitosi, mi ha bloccato.
Pierre… cosa ci ha trovato Tiziana in Pierre? Sarà il nome che stimola amore alla francese…
Sì, tutta colpa di Pierre e di quell’altro cazzone del Robespierre se oggi non credo più all’amore. Robespierre fu ghigliottinato, Pierre invece mi ha castrato ogni sogno rivoluzionario.
Tiziana rimane molto bella. La versione assolutamente non troia di Kelly Reilly. Eh sì, Kelly Reilly ha una faccia da troia che è raro trovarne. In Flight infatti si sceglie il negrone Washington, in True Detective 2 quel pezzo di manzo “psycho” di Vince Vaughn, un malavitoso riccone che la usa a mo’ di Barbie, e le regala gioielli e vestitini.
In Yellowstone è una cavallona! Forza, cowboy, giù di cowgirl. Via di pecorina, mandriani, imbufalitevi con questa Kelly. Una che con quelle labbra a muso di gallina si capisce benissimo che di stalloni è esperta. Pompini a gogo.
Sì, bella è bella, Kelly, ma è una zoccola mai vista. Dai su, che ti dice la faccia?
Una delle più grandi zoccole comunque, che potrebbe entrare in competizione con Kelly, è quell’altra biondona prosciugatissima, Deborah Kara Unger. Highlander 3, Crash e vai di nudi esagerati.
Sì, la vidi dal vivo a Venezia quando quel decerebrato del figlio di Sofia Loren presentò l’impresentabile Cuori estranei.
I fan era lì ad aspettarla, lei entrò in macchina e rise loro in faccia, pigliandoli per poveracci. Come dire. E io sto a pensare a voi, con la faccia da zoccola che mi ritrovo?
Sì, il mondo fa veramente schifo.
È per questo che il vero amore è solo uno. Quello purissimo di quando si è purissimi.
Il resto è una troiata. Fidatevi.
Pensate che non sono attratto sessualmente dalle donne orientali, a differenza di John Lennon, ma vorrei un bambino cinesino. Mi sa che praticherò l’inseminazione artificiale. E ne verrà un incrocio fra Brandon Lee e Keanu Reeves.
– Guarda, Stefano, che Keanu Reeves è canadese ed è nato a Beirut, libanese totale.
– Ah sì? Questo è un cinese doc. Guarda qui. Se non è cinese questo, Mao Tse-tung era irlandese.
– Tu invece sei un bastardino. Non si capisce se tu sia bolognese, terrone, nordico, vichingo o eschimese.
– Sono un pechinese. Sì, più una donna si china e più amo con lei il kamasutra di Pechino.
– Non so, sai, se il kamasutra sia nato lì. Non è che è nato a Tokyo?
– Ovunque sia nato, basta che spinga…
Ricordate: un tipo alla Reeves corteggia una donna keanu keanu e poi, speed, è incazzato come John Wick.
Soffermiamoci, per un momento, sul verbo incazzarsi. È riflessivo? Mica tanto…
E su questa stronza(ta) vi auguro amore tutta la vita.
di Stefano Falotico
Attimi di scoramento, una sana scoreggina, e incoraggiarsi in questa vita “radiosa”
Sì, oggi è la classica giornata storta in cui ti senti affaticato e non giungono buone notizie da Facebook. Diciamo che non ti rincuorano. Ieri pomeriggio, infatti, una donna di dubbio aspetto, mi manda l’amicizia e io lietamente l’accettai. Anche se avrei poi scoperto che sarebbe stato meglio usare l’accetta con questa fatta di aceto. Mi dice che è una scrittrice e io mi congratulo con lei, porgendogli gli omaggi e mostrandole i miei libri, in quanto credetti potesse essere una collega “rispettabile”. Lei scruta i miei scritti, li passa al setaccio, al che mi ricontatta, affermando che nessuno di essi la interessa, anzi, i miei libri, solo a giudicarli dall’apparenza, la “stressano”, la mettono di malumore, perché a suo avviso trasudano cupezza. Quindi, mi mette in lista nera, augurandomi la “buonanotte”. Eventi che ti fanno riflettere e t’inducono a essere pessimista. Forse dovrei reagire come John Wick, di cui oggi è stato annunciato il terzo film, perché questa gente gratuitamente e in modo estremamente cattivo tradisce la tua fiducia e scatena le tue peggiori pulsioni. Ma mi misuro il polso, bevo un po’ di vinello da uomo bolso e caccio una scoreggia che, fluttuando “armonica” nell’aria “bella” di un mattino così scuro, allevia almeno momentaneamente il mal di stomaco e il fegato così barbaramente provocato. Invero, scopro che codesta scrive romanzi “rosa” tendenti al piccante, e inserisce copertine di donne scoperte per attizzare i lettori che, in massa, leggono questa robaccia scopertamente stronza. Sì, questa pornografia andrebbe abolita e non amo le persone che prostituiscono la loro dignità con queste bassezze usa e getta che accalappiano i palati “eccitabili” con porca, no, poco. Eppur non si rivelò donna di costumi facili, appunto, ma una miserabile di discutibile lega che “demoralizzò” anche una possibile sega alla John Travolta di Pulp Fiction.
Tale evento “sacrilego” mi porta lontano. E penso che le persone depresse faccian di tutto per accomunarti ai loro malesseri, facendoti sentire come loro per stare meglio, per consolarsi che mal comune è mezzo gaudio. Che c’entra? Che ne vuol sapere di pene…
Apro la finestra e vedo una donna nuda inseguita da un vecchio. Non è uno spettacolo che stimola i tuoi equilibri col mondo. Vado in bagno e ne mollo un’altra, “permeando” l’ambiente di un odore che sa il “fallo” suo.
di Stefano Falotico
John Carpenter ama John Wick
Esi(s)to, eppur contro gl’idioti insisto, in mo(n)do inusitato, quindi a essi starnutisco
Non mi cagan di striscio e perciò io, dopo essermelo allisciato, un po’ vi piscio, sorvolando pause d’intermittenza evacuante ché lo svago è svuotarselo.
Su questa mia trivialità, affermo la mia (non) volontà. Incipiente di perversioni sane, non rinsavisco, gemo e “poltrisco”, nel far risorger Dio Carpenter in gloria, perché siamo s(c)emi della foll(i)a e “fobici” di They Live, color non di animo colorato che, in doppiopetto, con quelle “occhiate” nere ci redarguiscono. Tuffiamoci in c(l)oro!
Rivendico la virtù illibata dei nerd più al(a)ti, quelli a cui puzza l’al(i)to e aman “toccarsi”… nei pun(i)ti “bassi”. Contrabasso, meglio delle sviolinate e dell’amor così “menato” per l’a(r)ia, ah ah, la donna vuol godere e (pre)tende all’uomo “colto” di sapere, eppur non sa(le), sempre troppo zucchero in tal vis(i)one da zucca vuota. Questa è la “mi(n)a” dell’amor proprio, farsi i cazzi miei, ché tutti sanno che n’ho più di un(t)o.
Fine della storia, non ci sarà happy ending ma solo un’inculata a Teddy.
Stammi bene, ché “verran” i giorni di “pene”.
Non ammazzar il cane, ecco la carne. E tu, tu, non farti le canne. Beccati questo colpo in canna.
di Stefano Falotico