Cronenberg ci metterà lo zampino?
Sì, De Niro sarà Sam roniniano e Pacino un Serpico con la stella di latta, fra le sparatorie
Il Falotico non è male. Egli è contro il Male, e non racconta mai balle fra quelle di fieno, il che è buono, oltre al brutto e al cattivo. Osservate le sue movenze “monocole” da “bendato” su fondina federa(le), cacciatore di taglie e dunque bounty killer contro ogni ingiustizia sociale. Egli smuove le palpebre al sonno marlowiano su carisma alla Marlon Brando de I due volti della vendetta
Eh sì, il grande Bob è stato Jack Walsh, e Pacino il suo “piedipiatti” Vincent Hanna nella sfida da rivali e antagonisti “acerrimi” a chi sia il migliore della loro generazione.
Hanna, poliziotto duro come un macigno, che non sa gestire le sue relazioni amorose e con una figlia in prossimità del suicidio, una Natalie Portman prima che sbocciasse un po’ cigno nero, nella sua sessualità matura e non adolescenziale da complessata e intimorita, da polsi recisi del suo fiorellino, Hanna, non l’omonimo film di Joe Wright, nonostante le analogie “ribelli” della pargoletta selvatica e acerba, ma uno che, oltre alla “sparata” di Scent of a Woman, bracca Neil e gli dà filo da torcere. Heat, un capolavoro epocale, nessun Michael Mann sarà mai così denso e corale, così malinconico alla Peckinpah, un mucchio selvaggio di stronzi e stronzate, di donne fedifraghe, traditori, rapinatori Giuda, tavole calde col “ketchup” dei cazzi propri impazziti simil maionese.
Ma sia De Niro sia Pacino, a prescindere dalla grandezza loro indiscutibile, hanno una “pecca” nella filmografia da intoccabili mostri sacri.
Sì, Jack Nicholson lo fu nel western, anche Dustin Hoffman, per non parlare di Robert Redford.
Alla lista degli attori fighi su anni ’70 formato James Dean, mancano i loro “speroni” all’appello.
Guardare per credere:
Ora, che c’entra Cronenberg? Come i cavoli a merenda? No, come il cappero da ficcarti nella tua “marmellata”.
Ami Cronenberg? Allora sei uno space cowboy come Clint Eastwood nel Tommy Lee, l’ex amante di Pamela Anderson, Jones è solo Grace…
Ogni Notte, “aggiusto” il video porno di Kim Kardashian e poi lo “scarico” nel “Tubo”… delle spazzature. Voi, tra le fogne, ne rinvenite i “rimasugli” e morsicate questo fondoschiena mulatto “sbiancato” da Nerone, “uno” che bruciò Roma e in “lei” divampò
Non giriamoci attorno, “tutto” ruota attorno alle rotelle. Se ti “manca”, diventi picchiatello e usi solo il “martelletto”. Lo sa bene Roncato Andrea ad Acapulco ché la prima spiaggia a sinistra “glielo” rese “usurato”. Un disoccupato da usurai, nonostante appunto lo “usasse” nel fai da te “autonomo”. Egli lo slogò, di bava boccheggiò e poi, senza “affogarlo”, affogò.
“Cosa” voleva? La figa? No, lo stipendio per non dipendere dal “pene” penoso suo “senza palle”.
Sì, uomini e “maniscalchi”, lo so, desiderate le donne scalze. Ché scalzino il lavoratore frustrato in voi “domato”. Quando cala il tramonto, “qualcos’altro” monta. Il vostro lupetto, di giacca e cravatta, si snoda nudo per notturno “nuoto”. “Inumidite” i calori repressi e lei v’è “compressa”, come le pastiglie dei farmaci antidepressivi ad addolcire la rabbia che, salendo, non v’è ascendente d’ingegno “elevato” ma sempre più “prodighi” alla figliola vostra “prona”.
Marco Ferreri fu ferrato in “materia prima”, la carne della Caprioglio… Con un Castellitto senza ore di religione. Fellini, invece, allettò la sua pancia, “arcuando” la videocamera a “deformità” muliebri di mule dal culo enorme. Di Titta e tettone “Gradisca”. Amarcord… Federico era da manicomio, un pervertito onanista con “d(i)ritto” di guardare oltre il lecito, intimidì Masina Giulietta fin a rovinarla “spiritica”. Bastavano un paio d’aspirine per dimenticare i suoi tradimenti con Marini Valeria, la “bambola”.
Brass Tinto tinse Koll Claudia dopo la “chiave” in Sandrelli Stefania. Una “sorca” d’attrice che ha fatto… fortuna, una “bona”… sorte, mie “sorelle”.
Il Cinema americano è sempre stato pieno di voyeur, Hitchcock era troppo grasso per Kelly Grace, così usò il “binocolo” per “entrarle” nella finestra sul cortile. Sì, la corteggiò per anni ma s’innamorò, non corrisposto, di James Stewart. Tutt’ora, quest’intrigo interzionale è un caso irrisolto e misterioso dei loro “uccelli”.
Perfino Kubrick Stanley s’ossessionò nelle orge e trattò Nicole Kidman da Ilona Staller.
L’unico, che non s’è mai sputtanato, è David Cronenberg. Perfino in Crash fu “robotico” a spezzare le gambe a queste donnette. E le dissezionò da maschilista come lo stronzo James Spader, una faccia da pappone come poche.
Cronenberg sa la verità. Non è un falso romantico, “schizofrenicamente” delira videodrome con permeante Spider alla nostra eXistenZ. La vita è una history of violence, chi si rifugia nelle madonnine è sol che blasfemo all’odore della sua anima.
E non comprenderà mai l’apoteosi rinascente d’una zona morta.
Sì, Tommy Lee è una merda. Tommy Lee Jones un “duro” che si scioglie, Eastwood un sergente, David è Golia.
Sì, la “donna” è come l’albicocca. Il “nettare” pretende, miei preti, la pesca
Lettera d’approccio ma riceverò un abbraccio, ho il braccin’ corto e son Popeye, “cari” Bruti poppanti, tu sei brutta e pure rutti ma sei da spingere… giù dal “balconcino”
Ora, 3 figli sono un problema insormontabile e ci differenzierà sempre un tuo aver già esperito e forse non più sperare mentr’io son disperato, arenato e non voglio allenarmi. Però, se tu allenterai la tensione di questo fresco seno florido a me dirimpetto, ecco che il “ma” potrebbe crescere d’onde anomale e mischiarci nel turbinante esser mio turbo ad accelerare e cambiare “posizioni”. Sopra io, dominando dal “basso” del ventre nostro agli ombelicali amori avventurosi e a mic(c)ia “sventolante” la roccia nitida che saprai plasmare a tua immagine immagini-fica. Immaginalo… quest’attimo, com’“evolverà” e s’insidierà nel “fortino” tuo insederato, il “mio” forzuto “sforzato” di s-palle robuste nel Machete da Robert Rodriguez anche alla messicana, ché colombiane son pute le donne da “puntare” quando non festeggian solo la colomba ma “sfogliano” il “panettone”, sì, canditi libidinosi e a(tt)izzanti come il tizzone dell’an-no ch’augura un Futuro migliore.
Ove c’è la campagna, le mie “campane” suonan la carica, e m’ammattisco da cavallo folle, ché nessuna cernierà celerà il mio cane a difesa del Vi(ll)aggio. Paolo fu Paperino, oramai vendono solo le “topoline”, e Mickey Mouse?
Ah, PC cord al cervello senza less-ico. Rivogliamo Lassie! Quello che abbaiava per Liz Taylor!
Sono il tuo Steve McQueen, tu la mia “regina” ma non la carta igienica. Cowboy ti “recinto”. Toglimi la cintura, fatti mettere incinta, mia Cita! Guarda che “scimmia!”, mia scema!
Di patir, “emorroidale”, son già che stato scarnito da questo Mondo non più alla John Carpenter, oggi “(c)essi vivono” nel Male. Io sono ancora il Signore.
Il Signore è il seme (cum) in the mouth… of madness, army of darkness raimiano per amplessi anche sui rami.
Sì, sei flora batterica o famelica della mia fava zoo?
Torniamo a “bang” seri, figli di puttanazza.
Cronenberg sta preparando una pellicola di tal trama, ridotta all’osso di plot e pallottole secche come quando le cagate storte.
Il film s’intitolerà Il Grinta mangia il Ringo e dà la caccia al ragno Gringo.
La storia è questa: Pacino, nella parte del Gringo, rapisce la Donna del suo amico per la pelle, De Niro, Il Grinta.
La tiene in ostaggio e pretende un risarcimento per rinsaldare la vecchia amicizia andata a puttane. Appunto.
De Niro non ci sta che il suo ex amico dia della puttana a sua moglie, e non capisce le ragioni dell’estorsione. Rincasò per scoparsela, ma il letto non odorò coccole dopo gli duri zoccoli da carpentiere-falegname.
Sul cuscino, invece, una lettera firmata dal manigoldo Il Gringo:
“Ho sempre invidiato la tua vita con quella zanzara che ti fotti. L’altra sera, amico, ci siam scolati tre bottiglie di whisky ma devo dirtela tutta. Ero ubriaco e mi tirava. Le prostitute del saloon non mi piacciono, e neanche la matrona, grassa e viscida come una com(m)are amara calabrese. Tua moglie sì, m’è sempre garbata. Ho sempre voluto infilarglielo fra le gambe ma, per via del patto fraterno da brothers, e della patta tua da rispettare di blood, non me lo son mai permesso… Sarebbe stato un lusso che avrei pagato caro. Ma ieri ho acciuffato tre fuorilegge dalla taglia onerosa, così ho fatto cassa e bottino, e ho pensato di darle una botta(na). Tu, amico, sei uno che vuole solo la botte piena e la moglie, appunto, ubriaca. Lei, la sento, ha voglia di maschio da rodeo, c’è del calore dietro la sua apparenza da domenicale impecorita nel gregge degli ortodossi. A pecora, starà meglio.
Firmato il bastardo,
cioè Il Gringo, da non confondere con El Indio di Volonté.
Pace agli uomini di buona volontà…”.
Così, incazzato nero come Django, Il Grinta tornò a tirar fuori la “pistola”. E cavalcò le praterie di tutta l’Indiana, anche fra gli indiani, pur di scovare Il Gringo e ammazzarlo a sangue freddo.
(Qui interviene il genio di Cronenberg che dà di matto di mdp schizzata)…
Nel cammin di mezza via, incontra Elizabeth McGovern di C’era una volta in America. Sì, un Dante Alighieri alla Proust.
E, stavolta senz’alcun “stupro”, la corteggia e la sposa.
Poi, manda una lettera di commiato alla moglie, che ora sta con Il Gringo:
“Troia, vaffanculo! Non mi meritavi. Meritati Il Gringo. Auguri e figlie femmine…, tu sei donnaccia, quindi là in mezzo non c’è… un beneamato, Il Gringo è omosessuale. Sappilo. L’ho saputo prima d’incontrarti.
E, come vedi, l’ho inculato di nuovo”.
Il Gringo aveva fatto male i conti…, Il Grinta è sempre stato molto più dotato di lui.
In tutti i sen(s)i…
The End.